<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> FILTRO ANTIPARTICOLATO DIESEL | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

FILTRO ANTIPARTICOLATO DIESEL

Prima di acquistare ultima macchina ho visitato diversi autosaloni (Ford, VW, Seat, Audi, Skoda, Peugeot) e tutti mi hanno sconsigliato il diesel facendo meno di 20000 km all'anno e tragitti brevi : penso che un motivo ci sarà.
 
Un attimo. Il Fap usato anni fa sui modelli PSA e sul 1.6 TDCi di Ford era un filtro che lavorava con un additivo (la cerina) che consentiva di rigenerare a basse temperature e dava pochissimi problemi. Il Dpf è un filtro che rigenera a temperature nell'ordine di 5-600 gradi e comporta, di massima, maggiori problemi di intasamento.
Premesso che quando parliamo di filtro antiparticolato parliamo sempre di Dpf e non di Fap (salvo motori Psa e Ford di cui sopra), i primissimi modelli avevano problemi principalmente per due fattori: 1) il filtro era collocato sotto il pianale, in posizione "fredda", perché aggiunto in corso d'opera su motori nei quali non era inizialmente previsto. Parliamo degli euro 4 del 2008-2010; 2) c'era minore esperienza e consapevolezza sia da parte delle case, sia da parte degli utenti.
Con l'euro 5, tutte le case hanno riprogettato il motore collocando il filtro accanto al collettore di scarico, in zona "calda", il che consente di raggiungere più facilmente le temperature per la rigenerazione (500-600 gradi). Secondariamente, l'esperienza ha consentito da un lato alle case di affinare il processo di rigenerazione, che viene comandato dal gestito dalla centralina, dall'altro ha stimolato una certa attenzione da parte degli utenti che hanno maggiore consapevolezza nell'utilizzo dei veicoli diesel.
Ciò detto, ci sono motori che non hanno problemi, per varie ragioni, ad esempio i diesel BMW, e motori che per altrettante svariate ragioni possono riscontrare dei problemi. Uno su tutti: la diluizione dell'olio motore dovuta alla contaminazione con il gasolio. Il funzionamento del filtro Dpf, per essendo identico per tutti nella sostanza, può cambiare considerevolmente da auto ad auto, e più in generale l'uso che ciascuno di noi fa della propria auto può fare la differenza.
Ecco perché ci sono modelli che danno problemi e modello che non ne danno, o se preferite utenti che hanno problemi e utenti che non ne hanno
 
Un attimo. Il Fap usato anni fa sui modelli PSA e sul 1.6 TDCi di Ford era un filtro che lavorava con un additivo (la cerina) che consentiva di rigenerare a basse temperature e dava pochissimi problemi. Il Dpf è un filtro che rigenera a temperature nell'ordine di 5-600 gradi e comporta, di massima, maggiori problemi di intasamento.
Premesso che quando parliamo di filtro antiparticolato parliamo sempre di Dpf e non di Fap (salvo motori Psa e Ford di cui sopra), i primissimi modelli avevano problemi principalmente per due fattori: 1) il filtro era collocato sotto il pianale, in posizione "fredda", perché aggiunto in corso d'opera su motori nei quali non era inizialmente previsto. Parliamo degli euro 4 del 2008-2010; 2) c'era minore esperienza e consapevolezza sia da parte delle case, sia da parte degli utenti.
Con l'euro 5, tutte le case hanno riprogettato il motore collocando il filtro accanto al collettore di scarico, in zona "calda", il che consente di raggiungere più facilmente le temperature per la rigenerazione (500-600 gradi). Secondariamente, l'esperienza ha consentito da un lato alle case di affinare il processo di rigenerazione, che viene comandato dal gestito dalla centralina, dall'altro ha stimolato una certa attenzione da parte degli utenti che hanno maggiore consapevolezza nell'utilizzo dei veicoli diesel.
Ciò detto, ci sono motori che non hanno problemi, per varie ragioni, ad esempio i diesel BMW, e motori che per altrettante svariate ragioni possono riscontrare dei problemi. Uno su tutti: la diluizione dell'olio motore dovuta alla contaminazione con il gasolio. Il funzionamento del filtro Dpf, per essendo identico per tutti nella sostanza, può cambiare considerevolmente da auto ad auto, e più in generale l'uso che ciascuno di noi fa della propria auto può fare la differenza.
Ecco perché ci sono modelli che danno problemi e modello che non ne danno, o se preferite utenti che hanno problemi e utenti che non ne hanno



Appunto....
( Vedi post 15 )
 
Prima di acquistare ultima macchina ho visitato diversi autosaloni (Ford, VW, Seat, Audi, Skoda, Peugeot) e tutti mi hanno sconsigliato il diesel facendo meno di 20000 km all'anno e tragitti brevi : penso che un motivo ci sarà.


Motori VAG....
Non mi meraviglia, dopo il fattaccio " miliardario...."
 
Prima di acquistare ultima macchina ho visitato diversi autosaloni (Ford, VW, Seat, Audi, Skoda, Peugeot) e tutti mi hanno sconsigliato il diesel facendo meno di 20000 km all'anno e tragitti brevi : penso che un motivo ci sarà.
Concordo. Ho una euro 5 e noleggiato anche euro6 per settimane e migliaia di km... sotto i 40 km a tratta autostradale preferirei un'ibrida o bifuel.
 
https://www.notiziariomotoristico.c...la-tecnica-i-filtri-antiparticolato-fap-e-dpf

Se ne deduce che per arrivare alle temperature descritte di alcune centinaia di gradi, non bastino i pochi km di una tratta urbana o similare. Diverso il discorso se si ritiene di vendere l'auto dopo poco e lasciare le noie al proprietario successivo. La mia €5 ha 258Mm ed il dpf originale, idem egr e tutto il resto, compresa la batteria... ma faccio 80 km a tratta con oltre 50 tra i due caselli ed i resto su strade scorrevoli.
 
Il principale problema del dpf è che, di massima, chi fa tratte urbane fa percorsi brevi e questo aumenta le probabilità di interrompere una rigenerazione in corso. Le conseguenze sono il rischio che, interrompendo più e più volte, il filtro possa intasarsi e necessitare dell'intervento del meccanico e che l'olio motore possa degradarsi precocemente per le continue diluizioni.
Il secondo problema discende dal fatto che la centralina manda in rigenerazione il filtro quando il motore è in temperatura, visto che solo in quelle condizioni i gas di scarico sono sufficientemente caldi da raggiungere alte temperature. Ma attenzione: i 600 gradi vengono raggiunti attraverso le post iniezioni di gasolio caldo che comportano la combustione dei gas di scarico e delle particelle intrappolate nel filtro
 
Il principale problema del dpf è che, di massima, chi fa tratte urbane fa percorsi brevi e questo aumenta le probabilità di interrompere una rigenerazione in corso. Le conseguenze sono il rischio che, interrompendo più e più volte, il filtro possa intasarsi e necessitare dell'intervento del meccanico e che l'olio motore possa degradarsi precocemente per le continue diluizioni.
Il secondo problema discende dal fatto che la centralina manda in rigenerazione il filtro quando il motore è in temperatura, visto che solo in quelle condizioni i gas di scarico sono sufficientemente caldi da raggiungere alte temperature. Ma attenzione: i 600 gradi vengono raggiunti attraverso le post iniezioni di gasolio caldo che comportano la combustione dei gas di scarico e delle particelle intrappolate nel filtro
Si,ma deve arrivare a 280°C da solo... nell'articolo parlano di 500°C.
 
Il principale problema del dpf è che, di massima, chi fa tratte urbane fa percorsi brevi e questo aumenta le probabilità di interrompere una rigenerazione in corso. Le conseguenze sono il rischio che, interrompendo più e più volte, il filtro possa intasarsi e necessitare dell'intervento del meccanico e che l'olio motore possa degradarsi precocemente per le continue diluizioni.
Il secondo problema discende dal fatto che la centralina manda in rigenerazione il filtro quando il motore è in temperatura, visto che solo in quelle condizioni i gas di scarico sono sufficientemente caldi da raggiungere alte temperature. Ma attenzione: i 600 gradi vengono raggiunti attraverso le post iniezioni di gasolio caldo che comportano la combustione dei gas di scarico e delle particelle intrappolate nel filtro


Possibile: per quello ci sono spie apposite
 
Anni fa ho avuto qualche problema con una delle prime classe C che montavano il fap, il problema era il gasolio nell’olio motore.
Per il resto altri problemi con le successive auto nessuno, ormai faccio circa 50 km al giorno e ho ordinato ancora un diesel perché non lo mollo fino a quando ci sarà come opzione.
Comunque ti consiglio di prenderlo dal 2000cc in su come cilindrata.
Se hai paura che non riesca a completare la rigenerazione ti basterà a motore in temperatura fare una quindicina di chilometri a velocità costante a 2500 giri magari una volta al mese.
 
Che e' il minimo sindacale che faccio anche io....
Anzi, lo faccio pure qualche volta di piu'.
Dai tempi
della peggior " mangia DPF " di sempre, la MZ6 del 2006
 
Che e' il minimo sindacale che faccio anche io....
Anzi, lo faccio pure qualche volta di piu'.
Dai tempi
della peggior " mangia DPF " di sempre, la MZ6 del 2006
Sì poi diciamo che questa procedura va fatta in base a quanti chilometri si percorrono durante il mese e il tipo di percorsi fatti.
 
I filtri Dpf non funzionano tutti allo stesso modo, o per meglio dire le centraline non sono le medesime per tutte le auto.
Da qualche tempo monitoro le rigenerazioni della mia Tipo 1.3 multijet euro 6b, attraverso un lettore obd e una nota app. Emerge quanto segue: fare periodicamente tratti di autostrada a 2500 giri non serve a nulla, perché il dpf della Tipo (non so gli altri) NON fa rigenerazione passiva. In pratica, in città fermi in coda o in autostrada a 130 km/h il motore emette comunque particolato che il filtro tende a raccogliere. Monitorando l'andamento sui percorsi autostradale, ero anch'io convinto che ad alti regimi (2500-3000) il filtro pian piano riducesse il livello di intasamento, ma così non è. Il filtro aumenta costantemente la percentuale di intasamento fino al momento della rigenerazione.
Quello che cambia sono i km di intervallo tra una rigenerazione e l'altra: in autostrada avviene grosso modo ogni 500-600 km, mentre sui percorsi che faccio di solito (urbano non trafficato, extraurbano della periferia romana dove si cammina a 60-70 al massimo) la rigenerazione avviene ogni 150-200 km, a volte anche ogni 100 km. Praticamente ogni settimana c'è una rigenerazione.
Devo ancora capire se a motore freddo il pm10 emesso è maggiore, il che renderebbe ancora meno conveniente un motore diesel per chi fa brevi percorsi. Fatto sta che la rigenerazione non avviene a distanza di un certo numero di km, ma di tempo. Se per dire in autostrada il filtro rigenera ogni 5 ore, e quindi ogni 500 km, in città rigenera ogni 100 km perché in 5 ore la percorrenza è quella
 
I filtri Dpf non funzionano tutti allo stesso modo, o per meglio dire le centraline non sono le medesime per tutte le auto.
Da qualche tempo monitoro le rigenerazioni della mia Tipo 1.3 multijet euro 6b, attraverso un lettore obd e una nota app. Emerge quanto segue: fare periodicamente tratti di autostrada a 2500 giri non serve a nulla, perché il dpf della Tipo (non so gli altri) NON fa rigenerazione passiva. In pratica, in città fermi in coda o in autostrada a 130 km/h il motore emette comunque particolato che il filtro tende a raccogliere. Monitorando l'andamento sui percorsi autostradale, ero anch'io convinto che ad alti regimi (2500-3000) il filtro pian piano riducesse il livello di intasamento, ma così non è. Il filtro aumenta costantemente la percentuale di intasamento fino al momento della rigenerazione.
Quello che cambia sono i km di intervallo tra una rigenerazione e l'altra: in autostrada avviene grosso modo ogni 500-600 km, mentre sui percorsi che faccio di solito (urbano non trafficato, extraurbano della periferia romana dove si cammina a 60-70 al massimo) la rigenerazione avviene ogni 150-200 km, a volte anche ogni 100 km. Praticamente ogni settimana c'è una rigenerazione.
Devo ancora capire se a motore freddo il pm10 emesso è maggiore, il che renderebbe ancora meno conveniente un motore diesel per chi fa brevi percorsi. Fatto sta che la rigenerazione non avviene a distanza di un certo numero di km, ma di tempo. Se per dire in autostrada il filtro rigenera ogni 5 ore, e quindi ogni 500 km, in città rigenera ogni 100 km perché in 5 ore la percorrenza è quella
Esatto. La centralina comanda la r8venerazione in base ai parametri che sono tempetatura, contropressione, intasamento, etc. Varia tantissimo dal combustibile ma anche da uso e motore. Per esperienza ho fatto anche meno di 100km tra una rigenerazione ed un'altra (pieno sfortunato) a poco oltre mille, con uso costante autostradale su lunghe tratte, ovvero 2 da oltre 500km... casi limite... ma non è assolutamente detto che una tirata autostradale sporadica, mensile o settimanale, attivi un rigenerazione, che potrebbe attivarsi il giorno dopo detta tirata, durante uno dei brevi tragitti su strade non scorrevoli. Bisogna stare molto attenti all'erogazione del motore, che cambia tenendo il turbo in pressione e poco freno motore, ed al consumo istantaneo. Provato non solo sulla mia, ma anche su auto fiat e vw prese a noleggio.
 
Sul 2.0 cdti Opel, la rigenerazione causa un notevole aumento dei consumi istantanei, che si minimo oscillano tra i 2,5 ed i 3 lt/h.
Altro sintomo molto evidente e la ventola attaccata.
Solo una volta mi ha costretto a fare 50 min di autostrada prima di veder spegnere l'avviso che mi intimava di non arrestare il motore. Ho tenuto i 130 km/h ma scalando anche un paio di marce.
In quasi 100.000 km altri problemi non ne ho percepito, e molti degli spostamenti di lavoro sono di una mezz'ora o poco più.
Se si sta attenti a non spegnere quando si rigenera, il diesel è utilizzabile anche in urbano.
Solo che è una rottura arrivare a destinazione ed essere costretti a fare qualche giro supplementare per completare la rigenerazione; alla mia bastano una decina di min supplementari
 
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