chiaro_scuro ha scritto:
La Fiat ha cominciato a fare quello che vuole da quando lo Stato, a torto o a ragione, se n'è fregato della sua esistenza e della sua importanza per il paese.
Questo è coinciso con l'arrivo in politica del Dottor Presidente Cavaliere Silvio Berlusconi.
Ciao.
Lo stato non vede più nessuno, non solo Fiat.
Il vero problema è quel che resta dell'Italia, non della Fiat.
Non è in sofferenza solo Fiat, qui stiamo soffrendo tutti...ma proprio tutti.
L'incertezza e le giornate a scadenza, una vita non più programmabile, già ci fa star male a noi singoli cittadini, figurati un'azienda dei o dai grandi numeri.
Non è per caso che molte aziende importanti stanno diventando francesi, spagnole e pure (molte) cinesi, ecc.
Cosa si sta facendo?
Nulla..proprio nulla.
Quindi il vero business qui è solo tassare e poi tassare e solo tassare.
Altro grande problema è il disprezzo di noi italiani -una sindrome autolesionista e catastrofica- che ci rende tutti giudici e ribelli, contro tutti.
Disprezzando la nostra stessa nazione, la storia e tutto.
Una sorta di sopaccatura generalizzata, la stessa che sta in parlamento, la ritroviamo dappertutto tra la gente...!
Quindi...non è facile proprio fare niente qui, anche perchè non avresti il consenso di nessuno, anzi...magari solo contrasti e peggio ancora.
Chiudo dicendo che qui in Italia, le imprese sono soggette al ricatto della politica, del sindacato, dei nullafacenti e delle leggi (le 104, le 53/2000 dove un buon 5% è reale il resto è truffa,le deleghe politiche, le circoscrizioni,ecc,ecc) che tutelano il cosiddeto fancazzismo.
Per certi versi è tutto garantista e sacrosanto ma è fardello allo sviluppo.
Molti competitors esteri che acquistano aziende italiane, non si capacitano della miriade di leggi e leggine, delle tutele e delle variabili che affliggono il mondo del lavoro qui in Italia.
Questo nel tempo "disidraterà" -economicamente- questa nazione, resteranno politici ed impiegati statali e mancheranno le fonti di reddito reali, quelle libere (commercio, industria,ecc) che generenano il flusso di denaro (denaro PIL)...lo statale non genera reddito..non produce alcun bene se non la burocrazia e aspetta il flusso di denaro che li paghi.
Tribunali che riassumono, lotte politiche, CGIL e modi arcaici di vedere il mondo del lavoro, come una perenne lotta di piazza..ecc,ecc, che non vanno d'accordo con sviluppo e mercato dell'auto...!
Ditemi quale azienda non è in difficoltà o quando avete "sentito l'ultima voglia" di qualcuno di investire in Italia
Noi siamo un popolo di ciarlatani...e basta!
Come citi tu l'ex-premier; alla gente è antipatico a prescindere, solo perchè rappresenta il potere economico, quindi fantasma delle nostre debolezze, perchè noi siamo convinti che chi è ricco...abbia tolto a noi qualcosa!
E' una sindrome diffusa...credimi, e mi fermo qui perchè la politica è vietata farla su queste pagine (giustamente)!
E vi preoccupate di FIAT, che è una delle poche cose buone rimaste qui in Italia...e che molti vorrebbero chiudere solo per vedere Marchionne in fila alla Caritas!
Parlando di FIAT, deve essere l'orgoglio nazionale, va sostenuta, invece trova qui in Italia i peggiori detrattori ed è -invece- rispettata fuori dai confini nazionali.
Non per niente ha saputo fare industria e leadership in AMERICA, con Chrysler e CNH...non è roba da poco.
Chi non conosce a fondo queste operazioni di business internazionale (soprattutto CNH Industrial) è solo un ignorante che parla e parla e parla, neanche sapendo che molto "made in Italy" arriva nei 5 continenti grazie a queste operazioni intelligenti.
E qui a cosa pensiamo?
Ai maglioni di Marchionne, anzichè decantarne le capacità..!
Ma perchè qui in Italia non si riesce mai a portare sull'altare qualcuno che possa muovere il sistema che subito partono le opinioni, i contrasti, le avversità..qui non si può fare proprio niente più...è un grande "porta a porta" dove si discute solo senza concretizzare mai niente!
E nei nostri modi di fare il male che ci affligge!
E' uno sfogo questo mio, lungo, inutile, ma il post si presta ad analisi intelligenti e critiche, reali e sincere.