<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fiat 128 | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Fiat 128

Anch'io sono di novembre, il 6 per esattezza e compiro` 73 anni.
Noi siamo stati compagni di classe nel 1958, in prima media all' Ugo Foscolo mi ricordo che venivi a scuola accompagnato dall'autista e la professoressa di latino/italiano si chiamava Viale, in seconda media hai cambiato scuola. Sono un appassionato di auto e di rally, in particolare negli anni 60/70/80/90 e ricordo che il tuo navigatore preferito era Oberti Ciano, grande viveur, ti avevo visto nel 1972 al Rally dell'Isola d'Elba con una fanalona metallizzata mi pare 10 all'arrivo. Scusate l' OT. Ciao Fausto, so che hai lasciato l'Italia da molti anni,
 
Noi siamo stati compagni di classe nel 1958, in prima media all' Ugo Foscolo mi ricordo che venivi a scuola accompagnato dall'autista e la professoressa di latino/italiano si chiamava Viale, in seconda media hai cambiato scuola. Sono un appassionato di auto e di rally, in particolare negli anni 60/70/80/90 e ricordo che il tuo navigatore preferito era Oberti Ciano, grande viveur, ti avevo visto nel 1972 al Rally dell'Isola d'Elba con una fanalona metallizzata mi pare 10 all'arrivo. Scusate l' OT. Ciao Fausto, so che hai lasciato l'Italia da molti anni,
Ciao Taurinense, quasi tutto giusto. Chi mi portava a scuola era mio padre, e rimasi alla Foscolo fino alla 3a media. Della Viale no comment.
 
E qui scappa la lacrimuccia.
Nel 1978, per mia madre, mio padre acquistò una Fiat 128 terza serie 1100 Confort Lusso bianca.
Che dire: auto formidabile, inarrestabile, indistruttibile, che è stata con noi fino al 2002, quando, anche per la mancanza della benzina super che la faceva battere in testa, fu rottamata a 220000 chilometri per prendere una panda 1100 4x4.
Che ricordi: è stata l'auto più longeva di casa nostra, l'auto con cui, tra l'altro, ho imparato a guidare e che mi ha accompagnato nei primi due anni di patente, dal 2000 al 2002.
Che altro aggiungere: il motore che si beveva qualunque salita in seconda, anche a pieno carico, i capricci del carburatore, la calotta dello spinterogeno che odiava la pioggia, la sua comodità. Se fosse stato per me sarebbe ancora qui. Era un'auto viva.
Ma c'è una caratteristica, che più di ogni altra, mi è rimasta impressa: la sua incredibile, inarrivabile tenuta di strada.
Aveva delle ruotine da 135, rollava che era una bellezza: ma come prendeva la corda lei, nessuna. In un misto stretto era un'arma letale.
Ricordo ancora, nel 2001, di un simpaticone a bordo di un' Audi A4 2.5 tdi che voleva fare il gradasso attaccato al paraurti.
Mi è bastata qualche curva per polverizzarlo: ho ancora negli occhi la sua Audi che, vista dallo specchietto, si stava quasi per frantumare contro un muretto per venirmi dietro. Ha dovuto aspettare il lunghissimo rettilineo successivo per sorpassarmi. E la sua faccia mentre lo faceva, basita per non dire terrorizzata, parlava più di mille parole, mentre io me la ridevo di gusto.
Non la dimenticherò mai e, quando avrò un po' di respiro dal lavoro, me ne procurerò una, identica, da rimettere a nuovo e riprovare quelle sensazioni mai dimenticate.
Il colore: bianco ovviamente.
Ciao.
 
Ovviamente io ci sono affezionato, però giusto per non dire oslo rose e fiori ricordo che in montagna in salita almeno la mia aveva problemi di carburazione, spesso dovevi fermarti e poi ripartire.
Ricordo con affetto lo spruzzino lavavetri a pompetta, comune credo all'epoca, ma per me bambino era un bel giocattolo (fosse stato elettrico col cavolo che me lo faceva usare)
 
Ovviamente io ci sono affezionato, però giusto per non dire oslo rose e fiori ricordo che in montagna in salita almeno la mia aveva problemi di carburazione, spesso dovevi fermarti e poi ripartire.
Ricordo con affetto lo spruzzino lavavetri a pompetta, comune credo all'epoca, ma per me bambino era un bel giocattolo (fosse stato elettrico col cavolo che me lo faceva usare)

Diciamo che il carburatore era una bella bega, anche se a noi non ha mai dato problemi importanti.
Per quanto riguarda la prestanza della nostra in salita, in realtà c'era un piccolo trucco.
Spiego meglio: nell'83, mio padre ebbe la brillante idea di portare la 128 in campagna per caricare della legna nella proprietà che avevamo preso da poco. Pensava che la discreta altezza da terra della 128 avrebbe preservato la meccanica da cattive sorprese. Peccato che la stessa scivolò su della creta e il masso sottostante spaccò il cambio ( se penso a cosa sarebbe successo a un'auto attuale nella stessa situazione...).
Così, tra i rimbrotti di mia madre, si andò alla ricerca di un cambio di sostituzione. E fu allora che mio zio, buonanima, suggerì di montare il più diffuso cambio della 127 (almeno così la racconta ogni volta mio padre, come sia andata esattamente lo sa solo lui).
Fatto sta che le marce risultarono tutte accorciate, con l'auto che volava, appunto, in salita, urlando come una dannata a 150 in autostrada, sembrava un aereo in decollo.
Eh... che ricordi.
E ,nonostante girasse altissima di giri, si mise a consumare anche di meno.
Un'auto... immortale.
 
Mio suocero la trattava come un essere vivente. La coccolava e la portava spesso al lavaggio, se non la lavava lui. Poi non la “tirava” mai oltre i 4.000 giri circa per preservare il motore.

Era un appassionato di auto e moto (moto ne aveva 7, tutte “storiche”, anche se solo 3 realmente funzionanti). Un giorno compro’ una Topolino giardinetta, per restaurarla, ma non riuscì mai a finirla (mori a circa 65 anni intorno al 1991).
 
La 128 fu una vettura riuscitissima e rivoluzionaria. L'industria tedesca, che arrancava con il Maggiolino e la Kadett, non si capacitava di tanta geniale modernità, e alla fine dovette copiarla: potrà sembrare strano oggi, ma la prima Golf è tecnicamente del tutto simile alla 128. L'intuizione vincente dei tedeschi fu quella di copiare integralmente lo schema tecnico ma di vestirlo in modo più accattivante; la Fiat restò viceversa "nazionalpopolare" sul piano dell' estetica delle proprie vetture e questo e non altro, a mio avviso, le ha fatto perdere competitività.
 
Mio suocero la trattava come un essere vivente. La coccolava e la portava spesso al lavaggio, se non la lavava lui. Poi non la “tirava” mai oltre i 4.000 giri circa per preservare il motore.

Era un appassionato di auto e moto (moto ne aveva 7, tutte “storiche”, anche se solo 3 realmente funzionanti). Un giorno compro’ una Topolino giardinetta, per restaurarla, ma non riuscì mai a finirla (mori a circa 65 anni intorno al 1991).
Mi dispiace :emoji_disappointed:
 
Mio suocero la trattava come un essere vivente. La coccolava e la portava spesso al lavaggio, se non la lavava lui. Poi non la “tirava” mai oltre i 4.000 giri circa per preservare il motore.

Era un appassionato di auto e moto (moto ne aveva 7, tutte “storiche”, anche se solo 3 realmente funzionanti). Un giorno compro’ una Topolino giardinetta, per restaurarla, ma non riuscì mai a finirla (mori a circa 65 anni intorno al 1991).
Ti capisco Manlio, anche mio suocero mori nel1988 all'eta` di 66 anni. Troppo pochi per lasciarci.
 
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