Parlando di musica leggera in generale, io da diversi anni vado alla ricerca meticolosa di artisti che non conoscevo ma che potrebbero entrare nel novero dei miei preferiti. Non solo seguo tutte le nuove uscite in campo internazionale, ma indago pure sul passato (e in effetti di musica che non conoscevo ma che mi piace molto dagli anni 60 in poi ce n'è ancora parecchia!)
Bene, così facendo ho notato una cosa: negli ultimi anni (forse addirittura 25) la produzione musicale internazionale è aumentata tantissimo, non dico esponenzialmente ma ci manca poco. Per fare un esempio: per l'anno 2000 ho preso in considerazione circa 110 album, nel senso che me li sono ascoltati tutti alla ricerca di musica che mi piace ma che non conoscevo. Criterio di scelta di questi album: quelli che secondo diverse fonti (tante riviste online internazionali, più una italiana che considero un mio riferimento) avevano recensioni piuttosto buone, diciamo da 7/10 in su.
Bene, per l'anno 2010 erano già 277 gli album che rispettavano questi criteri, in crescita anno dopo anno. Fino ad arrivare al 2024, per il quale finora ho contato ben 550 album con recensioni piuttosto positive!
Ciò vuol dire che, almeno a livello internazionale, la quantità di buona musica aumenta sempre di più rispetto al passato? Assolutamente no, almeno a giudicare da quanti brani scelgo personalmente per compilare le mie playlist dei vari decenni. Molti album li scarto perché non sono proprio il mio genere, altri perché magari sono molto buoni ma mi sembrano riproposizioni o variazioni del passato, nel senso che non mi dico niente di veramente nuovo ed eccitante, altri perché sono lodati dai recensori soprattutto per i testi (soprattutto musica folk o cantautorale in tutte le possibili varianti) ma poi musicalmente mi annoiano abbastanza (io metto al primo posto la parte musicale, se poi c'è un bel testo ancora meglio). Per non parlare della musica più o meno sperimentale, che può interessare più gli addetti ai lavori che chi ascolta musica per piacere...
Insomma, non sempre musica molto ben valutata dai recensori professionisti mi "acchiappa" veramente. La musica per me deve essere principalemente un piacere, non una questione di cultura e di apprezzamento delle grandi qualità di un artista.
Quindi, se un brano che sento la prima volta non mi "prende" e mi fa venire voglia di "skippare", sicuramente non lo inserisco in una delle mie playlist. Se invece ascoltandolo mi fa venire voglia di continuare ad ascoltarlo senza "skippare", e non è un qualcosa di banale e "già sentito" in 65 anni di musica leggera, allora lo prendo in considerazione. Poi, in seguito, riascoltandolo mi rendo conto meglio se mi piace veramente o se era solo un abbaglio.
In conclusione: anno dopo anno aumenta smodatamente l'offerta internazionale di musica internazionale, ed è sempre più difficile stargli appreso, ma la musica che scelgo per le mie playlist personali non aumenta in modo proporzionale, anzi: rispetto al passato vedo anno dopo anno un calo del numero degli album e dei brani che ascolterei e riascolterei più volte. Ho l'impressione che sia sempre più difficile fare qualcosa di nuovo, non già sentito, ma veramente bello e interessante allo stesso tempo.