<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ergastolo ostativo | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Ergastolo ostativo

Stato
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Io sono dell'opinione che il decadimento della civiltà occidentale passi attraverso la mollezza dei sistemi giudiziari. Se in pratica non ci sono punizioni, perché uno dovrebbe sentirsi responsabilizzato?
 
Senza entrare nel merito del caso in questione, va detto che in Italia predomina una cultura giustizialista: se hai sbagliato una volta sei condannato a vita. Non si concepisce il fatto che la pena debba avere anche una funzione rieducativa, per molti basta la pura e semplice repressione ancorché questa non produca effetti migliorativi sulla società

Evidentemente la cultura giustizialista è nata nelle persone dato l'evidente fallimento totale di quella rieducativa. Nessuno viene rieducato dal carcere. Per come la vedo io, gli animali vanno separati per sempre dagli umani, e chi uccide abdica volontariamente al proprio ruolo di essere umano.
 
Senza entrare nel merito del caso in questione, va detto che in Italia predomina una cultura giustizialista: se hai sbagliato una volta sei condannato a vita. Non si concepisce il fatto che la pena debba avere anche una funzione rieducativa, per molti basta la pura e semplice repressione ancorché questa non produca effetti migliorativi sulla società
Perché si hanno le scatole piene del buonismo e dei relativi effetti
 
Senza entrare nel merito del caso in questione, va detto che in Italia predomina una cultura giustizialista: se hai sbagliato una volta sei condannato a vita. Non si concepisce il fatto che la pena debba avere anche una funzione rieducativa, per molti basta la pura e semplice repressione ancorché questa non produca effetti migliorativi sulla società


Probabilmente " il motivo " c'e'

-Le carceri, quando umane e civili, possono contribuire, e tanto, alla rieducazione. E non e' certo il caso di quelle del Belpaese
-Le statistiche dicono che chi esce dal carcere, al 70% circa dei casi,
ritorna a delinquere.

E per questo....
( rebus sic stantibus )
Lasciate ogni speranza
 
Confermate quanto ho scritto. Si fa molta fatica a concepire la pena come una misura finalizzata anche alla rieducazione del condannato. Il problema è che in Italia di rieducazione se ne fa poca, ma i dati parlano chiaro: quando si investe sul detenuto, nella stragrande maggioranza dei casi si riducono o si annullano i casi di recidiva, quando invece ciò non avviene le recidive sono frequenti.
Investire sul detenuto, lo dico per evitare fraintendimenti, non significa permessi premio a volontà, ma adottare tutti gli strumenti per cercare di migliorare chi ha sbagliato, per fargli capire che fuori c’è un futuro se si cambia rotta.
La repressione non funziona mai.
 
Confermate quanto ho scritto. Si fa molta fatica a concepire la pena come una misura finalizzata anche alla rieducazione del condannato. Il problema è che in Italia di rieducazione se ne fa poca, ma i dati parlano chiaro: quando si investe sul detenuto, nella stragrande maggioranza dei casi si riducono o si annullano i casi di recidiva, quando invece ciò non avviene le recidive sono frequenti.
Investire sul detenuto, lo dico per evitare fraintendimenti, non significa permessi premio a volontà, ma adottare tutti gli strumenti per cercare di migliorare chi ha sbagliato, per fargli capire che fuori c’è un futuro se si cambia rotta.
La repressione non funziona mai.

È una di quelle cose che, a forza di ripeterla, ci si crede persino, come quella che lo studio del latino aiuti quello della matematica (e invece non c'entra assolutamente nulla)...
 
-Le statistiche dicono che chi esce dal carcere, al 70% circa dei casi,
ritorna a delinquere.
Se il detenuto viene chiuso in una cella a marcire, sì. Se viene seguito, lo si fa lavorare, lo si istruisce e così via le cose cambiano. Personalmente preferisco la seconda soluzione, più dispendiosa nell’immediato ma che dà benefici nel lungo periodo
 
Più che altro secondo me bisogna considerare che nel nostro paese spesso non si investe nemmeno sui giovani che studiano.
Dare una sorta di corsia preferenziale a chi ha sbagliato vorrebbe dire inevitabilmente lasciare col sedere per terra qualcun altro che di colpe,espiate o meno,non ne ha.
 
Se il detenuto viene chiuso in una cella a marcire, sì. Se viene seguito, lo si fa lavorare, lo si istruisce e così via le cose cambiano. Personalmente preferisco la seconda soluzione, più dispendiosa nell’immediato ma che dà benefici nel lungo periodo

Cosa vuoi istruire, uno che stupra? Sberle fino a farlo sanguinare, e buttare via la chiave.
 
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