<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Era ora. Non mi mancherai (anzi...) | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Era ora. Non mi mancherai (anzi...)

rgs1000 ha scritto:
A) Il fatto che Francois se ne vada via da Lancia non può essere che un fatto positivo; da una rapa non era lecito attendersi alcunché.
La cosa preoccupante è che vada in Fiat ...
Quello nuovo è uno sconosciuto,e quindi vediamo; Robinson era un americano, ma amava le Lancia ed ha fatto cose buone.

B) Pensare che per i marchi europei la storia sia ininfluente è totalmente assurdo; è un elemento che gli altri semplicemente non possono vantare, ed è la spiegazione per cui le giapponesi di classe non hanno mai realmente sfondato.
Viceversa, spiegatemi il motivo per cui 500, Vespa, Mini, Jaguar, Aston Martin e, ovviamente, Ferrari continuano ad essere brand vincenti.

C) Sul fatto che la Delta Integrale "non era poi quel granché alla sua epoca" non mi viene una replica immediata; è un giudizio talmente insensato che mi lascia interdetto. Mi domando se 6 titoli Mondiali, una supremazia indiscussa su tutti i concorrenti del mondo ed i sorrisi degli appassionati quando ne passa una non siano un curriculum sufficiente per una sportiva.
Le 4 serie, la gialla e la verde york non erano "granché"? Stupefacente!

Saluti
Beh, se adesso esaltiamo anche il "padre" della Thesis..................... :rolleyes:
La storia conta, ma bisogna anche sapersi evolvere e non proporre sempre un rifacimento del passato.
Ovviamente la Delta Integrale è ricordata per le tante vittorie nei Rally, ma la comune Delta 1.6 non era tanto dissimile dalle concorrenti e senza la sorella corsaiola adesso la ricorderebbero in pochi.
 
GenLee ha scritto:
renexx ha scritto:
GenLee ha scritto:
Parere personale: una normale Delta, tipo LX, a me ancora oggi piace parecchio... :D

Già, mi sa che col tempo non sempre si migliora:

Guarda eppure sarebbe bastato poco...
Parlo della Delta II, qualche accorgimento nell'estetica, motori, tecnica e se fosse uscita diversi anni prima, le cose sarebbero andate diverse: il solito discorso Lancia (=Fiat) non ci ha creduto....
Delta III, a mi avviso gran buona macchina, meglio se fosse stata meno crossover (dimensioni) e con maggior differenziazione rispetto a Bravo; ma la cosa più grave è che paga sempre lo scotto della mancanza di continuità e nonostante questo il nome "Delta" ancora "suona" evocativo, quasi divenuto (ai bei tempi) un sorta di brand...
Per la Delta II volendo già esisteva la trazione integrale, quella della Dedra integrale.
 
Maxetto ha scritto:
ItalianDandy ha scritto:
Come già detto in sezione Alfa Romeo, sono sorpreso e felice perchè Lancia non è più comandata da Olivier Francois. AAAAAAH!!!!!! Finalmente.....!!!!!!!!!! ALEEEEEEE, OOOOOOO-OOOO, ALEEEEE, OOOO-OOO!!!!
Questo è il "25 aprile" della Lancia, il GIORNO DELLA LIBERAZIONE!! URRAAA!!! Mi viene quasi voglia di cantare "Bella ciao!"..... :lol:

Finalmente il "franzosa" se ne va!!! E vai, vai.....vai pure in Fiat!! Da Lancista non me ne importa un bel niente.
Così la smettiamo di fare sfilate di moda, foto ricordo, spot tutti strani, lancia delta, nuova ypsilon, macchine barocche e soprattutto pacchiane.

Non so chi sia Chehab, il nuovo CEO americano di Lancia-Chrysler, ma mi basta il fatto che sia americano, che non sia francese e che non si chiami "Francois", per sentirmi di nuovo felice appassionato di Lancia. Fine di un incubo. ;)
Come se tutto ciò che riguardava Lancia fosse dipeso dal francese. :rolleyes:

No no è dipeso da chi a patire da inizi anni 90, l'ha voluta come "eleganza da nonnetto" (scusate lo sfogo e i riferimenti) :?
 
Maxetto ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
A) Il fatto che Francois se ne vada via da Lancia non può essere che un fatto positivo; da una rapa non era lecito attendersi alcunché.
La cosa preoccupante è che vada in Fiat ...
Quello nuovo è uno sconosciuto,e quindi vediamo; Robinson era un americano, ma amava le Lancia ed ha fatto cose buone.

B) Pensare che per i marchi europei la storia sia ininfluente è totalmente assurdo; è un elemento che gli altri semplicemente non possono vantare, ed è la spiegazione per cui le giapponesi di classe non hanno mai realmente sfondato.
Viceversa, spiegatemi il motivo per cui 500, Vespa, Mini, Jaguar, Aston Martin e, ovviamente, Ferrari continuano ad essere brand vincenti.

C) Sul fatto che la Delta Integrale "non era poi quel granché alla sua epoca" non mi viene una replica immediata; è un giudizio talmente insensato che mi lascia interdetto. Mi domando se 6 titoli Mondiali, una supremazia indiscussa su tutti i concorrenti del mondo ed i sorrisi degli appassionati quando ne passa una non siano un curriculum sufficiente per una sportiva.
Le 4 serie, la gialla e la verde york non erano "granché"? Stupefacente!

Saluti
Beh, se adesso esaltiamo anche il "padre" della Thesis..................... :rolleyes:
La storia conta, ma bisogna anche sapersi evolvere e non proporre sempre un rifacimento del passato.
Ovviamente la Delta Integrale è ricordata per le tante vittorie nei Rally, ma la comune Delta 1.6 non era tanto dissimile dalle concorrenti e senza la sorella corsaiola adesso la ricorderebbero in pochi.

Infatti è stata buttata al vento la storia e la possibilità di evolversi....
Anche una A3 non è dissimile rispetto alle concorrenti eppure....
 
Maxetto ha scritto:
GenLee ha scritto:
renexx ha scritto:
GenLee ha scritto:
Parere personale: una normale Delta, tipo LX, a me ancora oggi piace parecchio... :D

Già, mi sa che col tempo non sempre si migliora:

Guarda eppure sarebbe bastato poco...
Parlo della Delta II, qualche accorgimento nell'estetica, motori, tecnica e se fosse uscita diversi anni prima, le cose sarebbero andate diverse: il solito discorso Lancia (=Fiat) non ci ha creduto....
Delta III, a mi avviso gran buona macchina, meglio se fosse stata meno crossover (dimensioni) e con maggior differenziazione rispetto a Bravo; ma la cosa più grave è che paga sempre lo scotto della mancanza di continuità e nonostante questo il nome "Delta" ancora "suona" evocativo, quasi divenuto (ai bei tempi) un sorta di brand...
Per la Delta II volendo già esisteva la trazione integrale, quella della Dedra integrale.

Peggio ancora....
Aggiungo, arrivò con ritardo notevole anche una versione 3 porte con il mitico bialbero da 190cv...Pensate se fosse arrivata qualche anno prima Integrale...
 
Maxetto ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
A) Il fatto che Francois se ne vada via da Lancia non può essere che un fatto positivo; da una rapa non era lecito attendersi alcunché.
La cosa preoccupante è che vada in Fiat ...
Quello nuovo è uno sconosciuto,e quindi vediamo; Robinson era un americano, ma amava le Lancia ed ha fatto cose buone.

B) Pensare che per i marchi europei la storia sia ininfluente è totalmente assurdo; è un elemento che gli altri semplicemente non possono vantare, ed è la spiegazione per cui le giapponesi di classe non hanno mai realmente sfondato.
Viceversa, spiegatemi il motivo per cui 500, Vespa, Mini, Jaguar, Aston Martin e, ovviamente, Ferrari continuano ad essere brand vincenti.

C) Sul fatto che la Delta Integrale "non era poi quel granché alla sua epoca" non mi viene una replica immediata; è un giudizio talmente insensato che mi lascia interdetto. Mi domando se 6 titoli Mondiali, una supremazia indiscussa su tutti i concorrenti del mondo ed i sorrisi degli appassionati quando ne passa una non siano un curriculum sufficiente per una sportiva.
Le 4 serie, la gialla e la verde york non erano "granché"? Stupefacente!

Saluti
Beh, se adesso esaltiamo anche il "padre" della Thesis..................... :rolleyes:
La storia conta, ma bisogna anche sapersi evolvere e non proporre sempre un rifacimento del passato.
Ovviamente la Delta Integrale è ricordata per le tante vittorie nei Rally, ma la comune Delta 1.6 non era tanto dissimile dalle concorrenti e senza la sorella corsaiola adesso la ricorderebbero in pochi.

E' vero, però la sorella c'era.

Concordo anche sul concetto di evoluzione, benché per molti aspetti mi sembra che si debba piuttosto parlare di involuzione.

Quanto a Robinson, ho avuto modo di conoscerlo ed è una persona creativa, gradevolissima e veramente appassionato al marchio.

La Thesis ha avuto poco successo principalmente per l'assenza di un motore diesel 6 cilindri da 200 CV, che oggi è finalmente disponibile; ricordo che all'uscita c'era solo il 2,4 10 valvole da 150 CV, che sulla Lybra andava benissimo ma sulla più grossa Thesis, fuori dall'utostrada, faticava rispetto alla migliore concorrenza.
Per il resto (telaio, sospensioni, sterzo, confort, materiali, accoppiamenti delle lamiere) la macchina era veramente ottima; il cruscotto, che riprendeva gli strumenti della Flaminia, i sedili, le parti metalliche della plancia in magnesio (non in plastica come sulle tedesche) erano originali e bellissimi. Credo che molti parlino ma non abbiamo mai guidato una Thesis; li invito a provarla ed a verificare come esemplari con 150000 km viaggino ancora con interni non usurati e senza scricchiolii.
Non ho alcun dubbio che la piattaforma Thesis sia di gran lunga qualitativamente migliore della Chrysler 300; per la nuova Thema la meccanica non aveva bisogno di interventi particolari, ed il fatto che abbiano scelto americano non dipende certamente da motivazioni tecniche, ma da equilibrismi contabili e strategici che poco hanno a che fare col prodotto che interessa agli appassionati.

Saluti
 
rgs1000 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
A) Il fatto che Francois se ne vada via da Lancia non può essere che un fatto positivo; da una rapa non era lecito attendersi alcunché.
La cosa preoccupante è che vada in Fiat ...
Quello nuovo è uno sconosciuto,e quindi vediamo; Robinson era un americano, ma amava le Lancia ed ha fatto cose buone.

B) Pensare che per i marchi europei la storia sia ininfluente è totalmente assurdo; è un elemento che gli altri semplicemente non possono vantare, ed è la spiegazione per cui le giapponesi di classe non hanno mai realmente sfondato.
Viceversa, spiegatemi il motivo per cui 500, Vespa, Mini, Jaguar, Aston Martin e, ovviamente, Ferrari continuano ad essere brand vincenti.

C) Sul fatto che la Delta Integrale "non era poi quel granché alla sua epoca" non mi viene una replica immediata; è un giudizio talmente insensato che mi lascia interdetto. Mi domando se 6 titoli Mondiali, una supremazia indiscussa su tutti i concorrenti del mondo ed i sorrisi degli appassionati quando ne passa una non siano un curriculum sufficiente per una sportiva.
Le 4 serie, la gialla e la verde york non erano "granché"? Stupefacente!

Saluti
Beh, se adesso esaltiamo anche il "padre" della Thesis..................... :rolleyes:
La storia conta, ma bisogna anche sapersi evolvere e non proporre sempre un rifacimento del passato.
Ovviamente la Delta Integrale è ricordata per le tante vittorie nei Rally, ma la comune Delta 1.6 non era tanto dissimile dalle concorrenti e senza la sorella corsaiola adesso la ricorderebbero in pochi.

E' vero, però la sorella c'era.

Concordo anche sul concetto di evoluzione, benché per molti aspetti mi sembra che si debba piuttosto parlare di involuzione.

Quanto a Robinson, ho avuto modo di conoscerlo ed è una persona creativa, gradevolissima e veramente appassionato al marchio.

La Thesis ha avuto poco successo principalmente per l'assenza di un motore diesel 6 cilindri da 200 CV, che oggi è finalmente disponibile; ricordo che all'uscita c'era solo il 2,4 10 valvole da 150 CV, che sulla Lybra andava benissimo ma sulla più grossa Thesis, fuori dall'utostrada, faticava rispetto alla migliore concorrenza.
Per il resto (telaio, sospensioni, sterzo, confort, materiali, accoppiamenti delle lamiere) la macchina era veramente ottima; il cruscotto, che riprendeva gli strumenti della Flaminia, i sedili, le parti metalliche della plancia in magnesio (non in plastica come sulle tedesche) erano originali e bellissimi. Credo che molti parlino ma non abbiamo mai guidato una Thesis; li invito a provarla ed a verificare come esemplari con 150000 km viaggino ancora con interni non usurati e senza scricchiolii.
Non ho alcun dubbio che la piattaforma Thesis sia di gran lunga qualitativamente migliore della Chrysler 300; per la nuova Thema la meccanica non aveva bisogno di interventi particolari, ed il fatto che abbiano scelto americano non dipende certamente da motivazioni tecniche, ma da equilibrismi contabili e strategici che poco hanno a che fare col prodotto che interessa agli appassionati.

Saluti

Ricordo che sin dalla presentazione si parlò di un 6 cilindri diesel di origine Isuzu (credo lo stesso di Vel Satis), mai arrivato....
 
GenLee ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
A) Il fatto che Francois se ne vada via da Lancia non può essere che un fatto positivo; da una rapa non era lecito attendersi alcunché.
La cosa preoccupante è che vada in Fiat ...
Quello nuovo è uno sconosciuto,e quindi vediamo; Robinson era un americano, ma amava le Lancia ed ha fatto cose buone.

B) Pensare che per i marchi europei la storia sia ininfluente è totalmente assurdo; è un elemento che gli altri semplicemente non possono vantare, ed è la spiegazione per cui le giapponesi di classe non hanno mai realmente sfondato.
Viceversa, spiegatemi il motivo per cui 500, Vespa, Mini, Jaguar, Aston Martin e, ovviamente, Ferrari continuano ad essere brand vincenti.

C) Sul fatto che la Delta Integrale "non era poi quel granché alla sua epoca" non mi viene una replica immediata; è un giudizio talmente insensato che mi lascia interdetto. Mi domando se 6 titoli Mondiali, una supremazia indiscussa su tutti i concorrenti del mondo ed i sorrisi degli appassionati quando ne passa una non siano un curriculum sufficiente per una sportiva.
Le 4 serie, la gialla e la verde york non erano "granché"? Stupefacente!

Saluti
Beh, se adesso esaltiamo anche il "padre" della Thesis..................... :rolleyes:
La storia conta, ma bisogna anche sapersi evolvere e non proporre sempre un rifacimento del passato.
Ovviamente la Delta Integrale è ricordata per le tante vittorie nei Rally, ma la comune Delta 1.6 non era tanto dissimile dalle concorrenti e senza la sorella corsaiola adesso la ricorderebbero in pochi.

E' vero, però la sorella c'era.

Concordo anche sul concetto di evoluzione, benché per molti aspetti mi sembra che si debba piuttosto parlare di involuzione.

Quanto a Robinson, ho avuto modo di conoscerlo ed è una persona creativa, gradevolissima e veramente appassionato al marchio.

La Thesis ha avuto poco successo principalmente per l'assenza di un motore diesel 6 cilindri da 200 CV, che oggi è finalmente disponibile; ricordo che all'uscita c'era solo il 2,4 10 valvole da 150 CV, che sulla Lybra andava benissimo ma sulla più grossa Thesis, fuori dall'utostrada, faticava rispetto alla migliore concorrenza.
Per il resto (telaio, sospensioni, sterzo, confort, materiali, accoppiamenti delle lamiere) la macchina era veramente ottima; il cruscotto, che riprendeva gli strumenti della Flaminia, i sedili, le parti metalliche della plancia in magnesio (non in plastica come sulle tedesche) erano originali e bellissimi. Credo che molti parlino ma non abbiamo mai guidato una Thesis; li invito a provarla ed a verificare come esemplari con 150000 km viaggino ancora con interni non usurati e senza scricchiolii.
Non ho alcun dubbio che la piattaforma Thesis sia di gran lunga qualitativamente migliore della Chrysler 300; per la nuova Thema la meccanica non aveva bisogno di interventi particolari, ed il fatto che abbiano scelto americano non dipende certamente da motivazioni tecniche, ma da equilibrismi contabili e strategici che poco hanno a che fare col prodotto che interessa agli appassionati.

Saluti

Ricordo che sin dalla presentazione si parlò di un 6 cilindri diesel di origine Isuzu (credo lo stesso di Vel Satis), mai arrivato....

:D :D considerata la linea ed il destino della Vel Satis .. sto 6 cilindri doveva proprio portare sfiga :lol:
cordialemnte tolo
 
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