vonkrosigk ha scritto:
perchè quasi ttt i titoli oggi sono indicizzati all'inflazione e siccome io faccio la spesa all'alimentari sotto casa (e non a berlino) non mi preoccupo.
Finchè compri dal verduraio sotto casa fai bene a non preoccuparti; per tutto il resto comincia a preoccuparti, perchè l'Italia è un paese di trasformazione, non ha materie prime. E prima che il sistema si equilibri, come spera qualche anima candida anche qui dentro, bisogna pagare le migliaia di containers in arrivo dall'estero, che si pagano in 3 modi: o all'ordine (fino a circa metà importo) se sei una micro impresa, e li il problema non si pone (ma parlando di mirco imprese il "peso" di questo materiale è relativo), oppure si pagano contro documenti pochi giorni prima dell'arrivo della nave o all'arrivo fisico della nave in porto, se sei un'azienda un po' più grossa.
Domani usciamo tramite referendum dall'euro ( o ci buttano fuori). Dopodomani da Cina, taiwan, UsA, India, Vietnam non arriva alcuna telefonata, perchè costoro hanno venduto in euro o dollari, e non gliene frega nulla di come ci ingegneremo per pagare quei containers, sono affari nostri. Tra tre giorni ci saranno le corse in banca per pagare di corsa la merce in arrivo prima che la newlira si svaluti troppo ( e si svaluterà troppo, perchè la corsa a liberarsi delle lire per pagare tutta la marce in arrivo contribuirà a peggiorare la svalutazione). Tra 4 giorni tutti i fornitori in Italia rivedranno i loro listini sapendo che stanno per mettersi in casa merce ad un prezzo "reale" superiore del 10-15-20-25% al prezzo nominale che avevano calcolato, e li rivedranno ovviamente al rialzo ( per poi rivederli di nuovo tra un mese, quando comincerà a pesare l'aumento dei carburanti sul costo del trasporto su gomma e sul costo della corrente elettrica fornita dalle centrali). Tra 5 giorni spiegalo tu a Trotto che con le 10.000 newlire o patate non compra più come 10.000 euro di prima, perchè tutti i beni di consumo sono immediatamente aumentati di prezzo (containers in arrivo) ed aumenteranno di nuovo a breve.
Tra 6 giorni anche un babbeo capirà che voler andare a fare concorrenza ai cinesi o agli indiani giocando sul fattore prezzo ( svalutazione) e non sul fattore prodotto sarà un suicido al cui confronto i kaputt tedeschi di nibellunghiana memoria saranno una risata.
Questo senza entrare in merito a debito pubblico, titoli di stato, oscillazioni del tasso di cambio su cui si potrebbe scrivere per due pagine.
Ps: nel 1992 la lira venne cacciata dallo sme e si svalutò; per un paio d'anni l'economia italiana andò come un treno, bastava mettere 3 scimmie al telefono e si vendeva comunque alla grande ( mai più fatto il fatturato di quel periodo). Ma quello che i fautori della svalutazione si guardano bene dal dire è che gli scenari, in 20 anni, sono totalmente cambiati. La globalizzazione economico e finanziaria di adesso nel 1993 era agli albori o manco esisteva, quindi gli attuali effetti di una svalutazione non potrebbero mai essere gli stessi di allora, non abbiamo la minima idea di come potrebbero essere. A meno di non voler tornare ai dazi, ma come Trotto sa besssimo, le prime lezioni dell'esame di economia internazionale dimostrano come un qualsiasi dazio alal lunga impoverisce il sistema paese, anche se nel breve periodo sembra di stare meglio perchè le nostre aziende lavorano un po' di più
secondo ps: la delocalizzazione industriale Italiana è iniziata significativamente negli anni '90; proprio quando la lira venne svalutata e le nostre merci ridiventavano competitive sui mercati internazionali ( ma Cina ed India non erano quelle di adesso). Quindi il fattore "prezzo finale" di un prodotto in prima parte non dipende solo dalla moneta ma dal sistema paese ( tutti gli extra costi rispetto ad un paese concorrente, quali burocrazia, corruzione, infrastrutture, energia io li devo calcolare nel prezzo del prodotto finale), in secondo luogo non è l'elemento fondamentale per vendere, a meno che non fai un prodotto a basso valore aggiunto