reu.c.cio ha scritto:
arhat ha scritto:
I fatti sono quelli riportati nell'articolo da me linkato. I fatti sono le lettere di protesta arrivate a pacchi da parte dei venditori europei a cui sono arrivate 159 invendibili perchè difettate. I fatti sono nelle lamentele della clientela. I fatti stanno infine nell'opinione
unanime e diffusa di chiunque si occupi di queste cose per studio e per lavoro: Pomigliano rappresenta ciò che una fabbrica NON deve essere. Addirittura (almeno fino a pochi anni fa, ora non saprei) venivano organizzati dei "tour" di Pomigliano riservati a studiosi di settore per toccare con mano il caso di uno degli stabilimenti peggio gestiti della storia :evil:
Sia chiaro che questo lo dico con il più profondo rammarico e anche con un certo imbarazzo

ma soprattutto con rabbia :evil: se penso a cosa Alfa Romeo potrebbe e
dovrebbe essere e a come vengano sviliti modelli come 159 per l'unica ragione di tenere aperto uno dei più grandi abomini dello statalismo italiano :evil: :cry: :evil:
Nella più squallida tradizione dell'imprenditoria italiana, quando il prodotto non vende la colpa è dell'operaio che lo fabbrica.
Mai che sia del manager che l'ha deliberato, del progettista che l'ha ideato, dell'ufficio acquisti che voleva risparmiare sul materiale, del designer, o del marketing che non ha saputo venderlo.
Noooo, è colpa dell'operaio che ha avvitato male quel piccolo bulloncino, altrimenti sarebbe stato il miglior prodotto del mondo.
La verità è che l'idustria Italiana dell'automobile ha prima vissuto per decenni in condizioni di semi-monopolio, che garantiva abbondantissime vendite sul mercato interno, poi, liberalizzati i mercati, è andata ancora avanti a forza di svalutazioni competitive, necessarie a piazzare all'estero un po' di quei prodotti pessimi che l'italiano dimostrava di gradire sempre meno.
Ora che c'è l'euro svalutare non si può più, ma il prodotto è sempre mediocre, quindi tocca dare la colpa a qualcuno.
Solo che non fa fino andare sui giornali e dire "Noi manager non c'entriamo un cazzo! Il prodotto non si vende perchè l'operaio a Pomigliano ha avvitato male il bullone. Noi abbiamo speso fior di quattrini per spiegargli come si avvitava, ma quello è ritardato e scansafatiche (e pure terrone). Daltronde è italiano, mica polacco. Ehhhh .. se fossero polacchi gli operai di Pomigliano, saremmo la più grande azienda di automobili del mondo."
Siccome sta cosa che vorrebbero tanto dire non possono ancora dirla liberamente, mandano avanti qualche "cervellone" che alle 3 di notte, immemore dei "capolavori" che tale azienducola ha sfornato nel corso degli ultimi decenni quali Duna, Bravo, Brava, Tempra, seicento, Kappa, Thesis, Libra, Nuova Delta (la seconda, non questa), 146, 155 e Multipla.
Immemore delle carozzerie che la rugine bucava da parte a parte, delle verniciature che saltavano e di tantissimi altri difetti ancora, blatera a vanvera di bulloncini da avvitare.