arhat ha scritto:
tutto vero, un edificio non può in alcun modo essere ad emissione 0, a meno che non sia una capanna di legno con tetto in foglie il tutto tenuto assieme da liane o vimini.
Mi pare che per molti qui ci sia un equivoco di fondo: è chiaro che per emissione zero si parla di emissione zero
in funzionamento, qualsiasi edificio di qualsiasi tipo che non sia appunto una capanna primitiva o sia costruito unicamente con materiali reperibili sul luogo o tutti di recupero sarà costruito con materiali che hanno richiesto un dispendio energetico per la produzione, il trasporto e la posa in opera.
Mi pare banale, ma banale forte.
Altrimenti si parla del sesso degli angeli, o meglio erroneamente di cose assurde e impossibili da realizzare.
Vorrei capire perché un edificio non potrebbe, con un opportuno apporto da fonti rinnovabili, produrre tutta l'energia necessaria al suo funzionamento o magari produrne in eccesso.
E scusate se è poco.
Almeno le definizioni, anche per capire di cosa si parla, andate a vederle (anche se qui va di moda dare definizioni personalizzate, come per le case passive):
"A zero energy building (ZEB) or net zero energy building is a general term applied to a building's use with zero net energy consumption and zero carbon emissions
annually"
Questa è la definizione principale, esistono poi altre tipologie più specifiche di edifici a zero emissioni: quelli prodotti con materiali reperiti in situ, quelli indipendenti dalle reti di distrubuzione di energia, etc etc.
Precisazione: zero net energy consumption non si riferisce all'indipendenza dalle reti di distrubuzione di energia (che può anche esserci), ma al bilancio annuale tra produzione dell'edificio e prelievo dalle reti.
Almeno sappiate di cosa si parla, basta anche wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Zero-energy_building
Tornando alle considerazioni tecniche, naturalmente, anch'io sono d'accordo sul fatto che già se si diffondessero in maniera massiccia edifici in classe CasaClima B o C ci sarebbero vantaggi enormi.
Un edificio a emissioni zero al giorno d'oggi è un costoso esercizio tecnico, sicuramente, come tutte le tecnologie spinte, meno conveniente di un edificio con ottime prestazioni ma non così esasperato, ma un conto è dire che non è conveniente ed un conto è dire che è impossibile realizzarlo.
Nota: un edificio che consuma molta energia, richiede anch'esso energia per la sua costruzione.
Anzi, in genere molta energia in più di più di uno "sostenibile", visto che la tendenza di chi progetta edifici con grande prestazione energetica è anche quella di utilizzare materiali poco energivori nel loro ciclo di produzione, come il legno (che come materiale da costruzione emette CO2 solo per la lavorazione e il trasporto, a differenza delle grandissime quantità di energia necessarie per produrre il calcestruzzo e i metalli) e isolanti naturali come la fibra di legno o la cellulosa. Tutto questo si armonizza anche con la maggior salubrità dei materiali, secondo i dettami della bioarchitettura, che bandisce per esempio i solventi chimici.
Queste non sono novelle, ma requisiti esigenziali sempre più richiesti, per esempio dai committenti pubblici.