blackshirt ha scritto:
ma hai letto quello che ho scritto o rispondi senza leggere?
io ho scritto che l'edificio di cui hanno parlato non è emissioni zero! :
Allora forse c'è qualche problema con l'italiano...ti ricordo proprio ciò che hai scritto:
blackshirt ha scritto:
Fin qui tutto bene, poi, l'ospite (se non ricordo male l'architetto che ha seguito il progetto) ha sparato una cazzata pazzesca: "Questo è un edificio ad emissioni ZERO".....
si, perchè le centrali termoelettriche a carbone che producono elettricità per far funzionare la sua bella pompa di calore che assorbe qualche decina di kW/h hanno emissioni ZERO.....
suvvia....
siamo seri e filtriamo questi inutili proclami in tv che lasciano il tempo che trovano....
Mi sembra proprio dalle tue parole (perché ti ripeto che non ho visto la trasmissione) che l'architetto
abbia dichiarato proprio che l'edificio è ad emissioni zero, se poi "non ho letto" allora spiagami tu cosa significa quello che hai scritto, forse hai un'interpretazione della lingua italiana tutta tua
Il problema mi pare piuttosto il fatto che tu non riesca a capire come faccia un edificio ad emettere zero, magari sarebbe più costruttivo avere dei ragionevoli dubbi, e cercare di capire (e comprensibili per chi non ha una preparazione specifica in materia) piuttosto che accusare chi lavora su queste problematiche di poca serietà, di dire ca--ate e fare proclami inutili... :!:
Con pochissimo rispetto per il lavoro altrui, fra l'altro, di chi tenta di migliorare le cose, soprattutto per la gente e per il bene di tutti. Non solo per le emissioni, ma anche per il confort...un edificio a emissioni zero è sempre più confortevole di uno tradizionale, perché è ottimamente isolato e curato dal punto di vista del microclima.
blackshirt ha scritto:
EDIT: e secondo te quando piove o durante la notte, con quale energia elettrica funziona la pompa di calore dell'edificio che hai linkato?
- Prima precisazione: in un edificio passivo l'isolamento termico è così elevato che non si ragiona più in termini di riscaldamento diurno/notturno come per un edificio tradizionale: anche se dovesse per esempio verificarsi un guasto alla pompa di calore con temperature esterne prossime allo zero, gli occupanti si accorgerebero della temperatura interna che inizia ad abbassarsi lievemente dopo almeno due o tre giorni, o più;
- Seconda precisazione: il conteggio delle emissioni viene fatto sul dato medio di un ciclo annuale; i pannelli fotovoltaici naturalmente di giorno lavorano producendo un eccesso di energia elettrica rispetto alla notte, che può essere sia ceduto alla rete elettrica e conteggiato - e pagato dal gestore elettrico - (andando quindi ad alimentare altri utilizzatori) oppure stoccato in accumulatori; la prima soluzione è preferibile, perché permette di non dover produrre e installare accumulatori (producendo CO2 e sostanze chimiche che poi dovranno essere riciclate e smaltite con ulteriore dispendio di energia), anche se gli accumulatori permettono di essere non connessi alla rete pubblica (cosa che non ha senso, la cosa ricercata è la produzione ecologica dell'elettricità e non l'indipendenza dalla rete).
Di fatto
quello che conta al fine delle emissioni totali è l'apporto complessivo: se la produzione media annua dell'impianto fotovoltaico è adeguata ai consumi elettrici, tale produzione avviene completamente da fonte rinnovabile e a zero emissione di CO2. Se la produzione fotovoltaica è superiore, l'edificio non solo è ad emissioni zero ma diventa addirittura un produttore di energia invece che un consumatore dando quindi un apporto con segno positivo.
-Terza precisazione: tutti i dispositivi elettrici utilizzati in queste realizzazioni (pompe di calore, ventilatori, etc) sono ottimizzati per avere bassissimi consumi in rapporto alla resa.