In risposta ad AndrewTheItalianBoss.
Alcune cose che dici sono anche giuste, altre lo sono ma sono poco realistiche (applicabili) altre ancora sono poco generose.
Partiamo dalla carta. Si', non e' un granche', e' vero. Si', ne consegue che la qualita' delle foto, una volta stampate, non e' un granche' (come che fossero all'origine). Tuttavia devi tenere conto che un numero di Quattroruote ha un gran numero di pagine, e che il prezzo e' assolutamente accessibile. Di conseguenza, stando che la coperta e' corta e non ci sono pasti gratis, da qualche parte bisogna addivenire a un compromesso.
E in una rivista, la carta e' uno dei costi piu' elevati (se non il piu' elevato in assoluto).
Certo, si potrebbe fare una rivista in carta patinata "80 grammi" da catalogo di mobilificio di lusso, ma poi un numero costerebbe... come il catalogo di un mobilificio di lusso.
Sono piu' daccordo sul COME vengono riempite queste pagine.
Lasciam perdere l'annosa storia dei SUV. Ci sono molti articoli sui SUV non perche' piacciano a Quattroruote, ma perche' piacciono al mercato, e siccome Quattroruote deve fare informazione e deve vendere la rivista, e' ovvio che l'accento va su questi. E su cio' non ho niente da dire.
A me dei SUV non importa un fico secco, e ben difficilmente leggero' la recensione di un SUV, ma mi rendo conto obiettivamente che i miei gusti son diversi da quelli della maggioranza degli altri acquirenti della rivista.
Quello che trovo meno apprezzabile sono le "miniprove" che spesso non sono altro che la pubblicazione tal quale della cartella stampa dell'auto, o poco (molto poco) piu'.
Certo, non si puo' pretendere una prova approfondita di ogni auto, ne' si puo' pretendere la prova appena l'auto viene presentata al giornalismo di settore, ma una cosi' larga fetta di "comunicati stampa" e' veramente eccessiva.
Sarebbe molto preferibile che buona parte di questo spazio, specie quello occupato da auto che non sono poi questa novita' fenomenale (o che, in certi casi, non meriterebbero menzione
tout court 
) venisse invece impiegato per servizi tecnici seri e approfonditi, per articoli sulla dinamica dell'auto, non necessariamente in chiave sportiva, ma anche solo per recuperare quella competenza in materia ormai andata scomparsa nell'era dei falsi miti della "qualita' delle plastiche".
Una situazione di ignoranza da parte del pubblico che ha prodotto un'eccessiva attenzione alla forma e poca o punta alla sostanza, con tutto quel che ne consegue in termini di scadimento della qualita' dinamica delle auto (foss'anche un'utilitaria, un'auto deve prima di tutto stare in strada bene) di consumismo, di mania per la gadgetistica e via discorrendo.
Inoltre, non starebbe male anche una sezione di articoli di denuncia delle colossali baggianate che la propaganda, il moralismo e il buonismo generale ci propinano come pretesto per quelle che sono solo politiche di accaparramento e salasso.
Nel taglio dei singoli articoli, poi, sarebbe anche li' decisamente auspicabile un ritorno all'analisi anzitutto delle qualita' definenti e costituenti dell'auto, ossia quelle che definiscono il suo comportamento durante la marcia, la bonta' dei comandi e la loro ergonomia, e poi, in seconda istanza, i dettagli tecnici secondari di finitura, accessoristica e materiali (a meno che non si stia ovviamente parlando di un'auto superlusso dove questi "dettagli" diventano preminenti).
Per il resto, non mi sembra di vedere certo in Quattroruote la faziosita' e la tendenza verso certi marchi che certi forumiti (loro si' palesemente "tifosi") gli attribuiscono. Anzi, mi sembra che nel complesso ci sia un'ottimo equilibrio e una buona oggettivita', e se compaiono giudizi apparentemente discordanti non si deve dimenticare che cio' e' giocoforza inevitabile considerando che vengono giudicate centinaia di auto, magari da valutatori diversi, con parametri che cercano di essere il piu' possibile omogenei ma che sono, necessariamente, soggettivi, visto e considerato anche che non si puo' ridurre la valutazione di un'auto a semplici numeretti.
Esempio: se un'auto frena in 42 metri e l'altra in 43, ma la prima ha un comando eccessivamente servoassistito, spugnoso, mal modulabile mentre la seconda ha un comando del freno netto, sensibile, facile da modulare, ovvio che daro' un voto migliore alla seconda, anche se i numeri nudi e crudi appaiono favorire la prima.
Mi pare invece vi sia un'eccessiva tendenza a essere accomodanti verso politiche liberticide e indemocratiche, e a cercare di "non disturbare troppo", rispetto all'orientamento di decisa denuncia senza mezzi termini tenuto dalla rivista anni addietro e ripreso oggi da un'altra rivista concorrente di qualita', devo dire, davvero buona.
Insomma, spazio per migliorare ce n'e' (in fondo ce n'e' sempre) ma ci sono anche un mucchio di cose buone, dalla cura e dettaglio delle prove approfondite, all'atteggiamento neutro e obiettivo di molte valutazioni, al gran numero di auto provate per numero (tolte le citate "cartelle stampa"), al listino che, ormai, direi che e' addirittura un'Istituzione italiana.