EdoMC
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pll66 ha scritto:C'è da considerare anche il fatto che, spesso, ci sono a monte errori e sviste di progettazione. E nemmeno Vw ne è esente.EdoMC ha scritto:liuc30 ha scritto:EdoMC ha scritto:a_gricolo ha scritto:Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....
Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,
Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario????:
Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
Non ho detto che le VW sono macchine perfette e che sono esenti da errori di progettazione. Il mio discorso riguarda solamente la figura dell'operaio, e del trattamento che riceve dai propri datori di lavoro, oltre l'aspetto salariale, che non ho considerato. Parlo, sostanzialmente, di come si lavora, della gratificazione che può avere il diendente in uno o l'altro contesto. E' palese che ci possano essere dei difetti di progettazione, delle economie poco felici (ad esempio i comandi dei vetri elettrici della Up!, per fare un esempio proprio della VW), ma queste sono componenti sulle quali nulla può l'operaio.