<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> eccolo il modello che &#34;lui&#34; vorrebbe qui | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

eccolo il modello che &#34;lui&#34; vorrebbe qui

Andrew_89 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Senza considerare che a fine anno l'operaio tedesco si è trovato in busta anche premi di produzione mica da ridere (roba di 5-6 mila ?) grazie ai risultati ottenuti, e questo non fa che rafforzare il senso di appartenenza all'azienda e la voglia di fare bene!
L'operaio Fiat invece a fine anno se va bene si trova in cassa integrazione, con lo stipendio ridotto e si trova davanti un "super manager" che sta lì a spartirsi gli utili, ottenuti tra l'altro non grazie a successi commerciali ma togliendo soldi dalla produzione!
Con tutta la buona volontà, ci credo che l'operaio arrivi ad un punto in cui se ne freghi del pezzo... Se non se ne preoccupa chi è pagato per produrre e vendere l'auto...

Allora. indipendentemente dal fatto sacrosanto che per aggredire il mercato occorrono investimenti e prodotti, in questa discussione si sta commettendo un errore di fondo, che rischia di falsarne indirizzi e conclusioni: certamente la Fiat ora non è la Wv, ma soprattutto l'Italia non è per niente paragonabile alla Germania, inutile sottolinearne motivi, momenti e movimenti socio/culturali diversi, condizioni economiche e di sviluppo quasi opposte.
Vi sembrerebbe fattibile qui da noi uniformare gli stipendi degli operai Fiat a quelli dei colleghi tedeschi della Wv? Guardiamo solo a questi o alla situazione retributaria complessiva?
Allora bisognerebbe conoscere quanto ad es. guadagnano un professore o un mio collega (medico generalista) in Germania, quanto ricevono inoltre dallo stato in termini di servizi, qualità della vita, tutela dei diritti e poi paragonare tutto questo a quanto accade qui da noi.
Certo riesce difficile dopo circa un ventennio durante il quale ci si è plafonati progressivamente su livelli sempre + bassi di vivibilità in senso generale, con completo sovvertimento di quei valori che ora e sempre hanno fatto la forza di una nazione (e la Germania ne è l'esempio forse migliore...): culltura, investimenti nella ricerca e sui giovani, solidarietà sociale VERA e non solidarismo di facciata, il bene comune al primo posto, etc...
Ed è in questo contesto che l'industria tedesca TUTTA acquista competitività e forza, al contrario ovviamente della nostra, specchio fedele dell'attuale momento.
Allora? Marchionne e la DG Fiat hanno certo tanti torti, sicuramente non quello di aver massicciamente delocalizzato; in caso contrario la Fiat sarebbe già finita da un pezzo.
La soluzione? Difficile, difficilissima, ma non può che passare dalla riduzione drastica dei costi della politica e dalla lotta REALE all'evasione fiscale (con riscontri drammatici se, numeri alla mano, andiamo a paragonarci a Francia e, appunto, Germania anche in questi riscontri...), sennò il sistema Italia perderà ulteriormente di competitività globale e la desertificazione industriale procederà a ritmi persino + serrati.....non certo solo x colpa del gruppo Fiat e del maglionato....!
Saluti
 
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
 
EdoMC ha scritto:
...l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo...

Ecco, è di quel "da quanto si legge" che non mi fido molto...
Anche a Pomigliano "da quanto si leggeva" sembrava volessero metterli tutti sotto frusta e punizioni corporali, poi però è diventato uno dei migliori impianti in Europa :rolleyes:
 
holerGTA ha scritto:
Sarei curioso di sapere quanti soldi prende e quanto orario di lavoro svolge un operaio cinese che lavora per il gruppo VAG in Cina.
Bumper, visto che scovi tutto, impegnati e dacci le notizie, non solo quelle che fanno comodo.
Ricordiamoci che tutto il mondo è paese e che Il capitalismo mira a lauti guadagni e grandi numeri sfruttando il lavoratore, non ci sono santi, i tedeschi questo lo sanno, i loro privilegi sono a scapito dei colleghi che lavorano per loro nei Paesi emergenti.

Se interessa....

http://www.inautonews.com/volkswagen-china-year-end-bonuses-for-employees-equaling-27-months-of-salaries
 
Drayer ha scritto:
holerGTA ha scritto:
Sarei curioso di sapere quanti soldi prende e quanto orario di lavoro svolge un operaio cinese che lavora per il gruppo VAG in Cina.
Bumper, visto che scovi tutto, impegnati e dacci le notizie, non solo quelle che fanno comodo.
Ricordiamoci che tutto il mondo è paese e che Il capitalismo mira a lauti guadagni e grandi numeri sfruttando il lavoratore, non ci sono santi, i tedeschi questo lo sanno, i loro privilegi sono a scapito dei colleghi che lavorano per loro nei Paesi emergenti.

Se interessa....

http://www.inautonews.com/volkswagen-china-year-end-bonuses-for-employees-equaling-27-months-of-salaries

Esattamente come capita agli operai fiat :evil:
Comunque e' cosi' in tutta italia e non solo in fiat, almeno nel settore metalmeccanico salvo qualche mosca bianca. L'operaio o l'impiegato che sia e' solo un numero; nonostante l'impegno o la voglia di fare costi sempre troppo e se non ti adegui c'e sempre un'altro disposto a sostituirti, magari anche per meno. Salvo poi pentirsi quando la gente si licenzia e le ditte perdono competenze e competitivita'. imho

P.s. Esperienza personale
 
liuc30 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/18/turni-massacranti-euro-mese-ecco-fiat-serbia/205081/

:evil:

Ognuno crede a quello che vuol credere.
Personalmente ai giornalisti credo veramente poco, anche a quelli del fatto quotidiano, beccati più volte in Tv a spacciare notizie false e aprossimative su Fiat.
Tra l'altro proprio su queste pagine, abbiamo discusso sul turno di 10 ore proposto da Fiat in Serbia, con 3 giorni di riposo Venerdì, Sabato, Domenica.

Solite balle giornalistiche.
può essere; l'articolo non lo ho scritto io e neppure ho intervistato l'operaio ed alla Fiat non ho mai lavorato
 
liuc30 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Chi ha detto che Fiat non ferma le linee se si riscontrano difetti?

...Infatti due anni fà hanno fermato per alcuni giorni la produzione dei motori Mj 1,3 per un problema di fornitura diffettosa e non li hanno montati e mandati al cliente...

Come al solito tanti Bla bla bla..
ma perchè ti scaldi tanto?
 
holerGTA ha scritto:
Sarei curioso di sapere quanti soldi prende e quanto orario di lavoro svolge un operaio cinese che lavora per il gruppo VAG in Cina.
Bumper, visto che scovi tutto, impegnati e dacci le notizie, non solo quelle che fanno comodo.
Ricordiamoci che tutto il mondo è paese e che Il capitalismo mira a lauti guadagni e grandi numeri sfruttando il lavoratore, non ci sono santi, i tedeschi questo lo sanno, i loro privilegi sono a scapito dei colleghi che lavorano per loro nei Paesi emergenti.
tranquillo, appena leggo qualcosa in merito te lo invio per MP così sarai il primo ad essere edotto.
cuntent? :D
 
liuc30 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Chi ha detto che Fiat non ferma le linee se si riscontrano difetti?

...Infatti due anni fà hanno fermato per alcuni giorni la produzione dei motori Mj 1,3 per un problema di fornitura diffettosa e non li hanno montati e mandati al cliente...

Come al solito tanti Bla bla bla..
Mandi! Per il 1.3 è verissimo.
Ti posso dire che per alcuni pezzi non bloccano niente. Dipende, naturalmente, dalla "indispensabilità" del componente e dalla gravità, intesa anche come incidenza percentuale del vizio riscontrato sul totale dei pezzi forniti.
Non serve che ti spieghi (ce lo siamo già detto) come facevano funzionare e forse fanno funzionare l'approviggionamento di componentistica alcuni dirigenti...
 
Ariosto6 ha scritto:
Conosco, e molto bene, un operaio che lavora sulla linea di uno stabilimento FIAT: mi diceva che il problema è che non sono misurate bene le operazioni sulle varie postazioni: ci sono postazioni dove le lavorazioni assegnate si possono fare con un certo agio, e altre dove bisogna «corriere» dietro il veicolo per finire. Ovvio che questi pezzi saranno montati con approssimazione ed ogni tanto addirittura si salta una scocca. La cosa è stata fatta presente ai superiori, in quanto c'è ancora un certo orgoglio nel voler produrre con cura, e la risposta è stata sconcertante: io devo garantire x veicoli al giorno, e se rallento la linea non ci arrivo e mi fanno il mazzo da Torino. Escono veicoli difettosi? C'è la garanzia, ed ogni concessionario in giro per l'Italia ne avrà poche unità da gestire!

Penso sia una gran cagata (entro limiti concettuali) dato che in FIAT, vista la moria di consegne e la frequente cassa integrazione non è che non hanno modo di gestire la linea ..... il fatto è che quelle linee devono renderle improduttive in modo da poterle chiudere sempre di più ..... fino al momento 0.
 
EdoMC ha scritto:
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
C'è da considerare anche il fatto che, spesso, ci sono a monte errori e sviste di progettazione. E nemmeno Vw ne è esente.
 
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