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eccolo il modello che &#34;lui&#34; vorrebbe qui

pll66 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
C'è da considerare anche il fatto che, spesso, ci sono a monte errori e sviste di progettazione. E nemmeno Vw ne è esente.

Non ho detto che le VW sono macchine perfette e che sono esenti da errori di progettazione. Il mio discorso riguarda solamente la figura dell'operaio, e del trattamento che riceve dai propri datori di lavoro, oltre l'aspetto salariale, che non ho considerato. Parlo, sostanzialmente, di come si lavora, della gratificazione che può avere il diendente in uno o l'altro contesto. E' palese che ci possano essere dei difetti di progettazione, delle economie poco felici (ad esempio i comandi dei vetri elettrici della Up!, per fare un esempio proprio della VW), ma queste sono componenti sulle quali nulla può l'operaio.
 
EdoMC ha scritto:
pll66 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
C'è da considerare anche il fatto che, spesso, ci sono a monte errori e sviste di progettazione. E nemmeno Vw ne è esente.

Non ho detto che le VW sono macchine perfette e che sono esenti da errori di progettazione. Il mio discorso riguarda solamente la figura dell'operaio, e del trattamento che riceve dai propri datori di lavoro, oltre l'aspetto salariale, che non ho considerato. Parlo, sostanzialmente, di come si lavora, della gratificazione che può avere il diendente in uno o l'altro contesto. E' palese che ci possano essere dei difetti di progettazione, delle economie poco felici (ad esempio i comandi dei vetri elettrici della Up!, per fare un esempio proprio della VW), ma queste sono componenti sulle quali nulla può l'operaio.

Ho quotato tutto il discorso perchè perfettamente concorde.

Volevo solo aggiungere inoltre che, sulla qualità finale del prodotto, l'operaio ha un apporto piuttosto limitato con le moderne metodologie, in cui ogni operazione e movimento vengono studiati e pianificati a priori (avendo anche incidenza sui costi...). E che quindi è soprattutto frutto di precise scelte il fase di progettazio e pianificazione.
Il plus che può offrire l'operatore responsabilizzato e gratificato, è molto importante per identificare e toppare le piccole o grandi anomalie che possono rendersi evidenti nel montaggio.

Un banale esempio di raffronto ricordo d'averlo letto tempo fa su una rivista:
per un errore di progettazione su un modello fiat (non ricordo quale...ma forse andiamo addirittura alla Uno) c'era un tubicino per il lavavetri del lunotto che, troppo corto (o fatto passare per un punto non adatto) e spesso si staccava con l'uso. L'operatore addetto al montaggio di quei componenti, che possedeva una di quelle vetture, mise a punto uno stratagemma per evitare il problema. Essendo ormai prossimo alla pensione cercò di portare all'attenzione responsabili e capi reparto per mettere a ciclo la banale operazione, ma non venne cagato da nessuno. Andò in pensione e il problema e le lamentele si ripresentarono inesorabilmente.
Come paragone veniva riportato l'esempio di un'azienda giapponese (settore auto/moto...) dove tutti i capi reparto avevano l'obbligo di raccogliere suggerimenti, proposte ed idee degli operatori. Addirittura se un'idea giudicata buona, ed aveva ripercussioni positive sul prodotto, venivano offerti premi e partecipazioni all'operatore.
 
pll66 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
pll66 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.
C'è da considerare anche il fatto che, spesso, ci sono a monte errori e sviste di progettazione. E nemmeno Vw ne è esente.

Non ho detto che le VW sono macchine perfette e che sono esenti da errori di progettazione. Il mio discorso riguarda solamente la figura dell'operaio, e del trattamento che riceve dai propri datori di lavoro, oltre l'aspetto salariale, che non ho considerato. Parlo, sostanzialmente, di come si lavora, della gratificazione che può avere il diendente in uno o l'altro contesto. E' palese che ci possano essere dei difetti di progettazione, delle economie poco felici (ad esempio i comandi dei vetri elettrici della Up!, per fare un esempio proprio della VW), ma queste sono componenti sulle quali nulla può l'operaio.

Ho quotato tutto il discorso perchè perfettamente concorde.

Volevo solo aggiungere inoltre che, sulla qualità finale del prodotto, l'operaio ha un apporto piuttosto limitato con le moderne metodologie, in cui ogni operazione e movimento vengono studiati e pianificati a priori (avendo anche incidenza sui costi...). E che quindi è soprattutto frutto di precise scelte il fase di progettazio e pianificazione.
Il plus che può offrire l'operatore responsabilizzato e gratificato, è molto importante per identificare e toppare le piccole o grandi anomalie che possono rendersi evidenti nel montaggio.

Un banale esempio di raffronto ricordo d'averlo letto tempo fa su una rivista:
per un errore di progettazione su un modello fiat (non ricordo quale...ma forse andiamo addirittura alla Uno) c'era un tubicino per il lavavetri del lunotto che, troppo corto (o fatto passare per un punto non adatto) e spesso si staccava con l'uso. L'operatore addetto al montaggio di quei componenti, che possedeva una di quelle vetture, mise a punto uno stratagemma per evitare il problema. Essendo ormai prossimo alla pensione cercò di portare all'attenzione responsabili e capi reparto per mettere a ciclo la banale operazione, ma non venne cagato da nessuno. Andò in pensione e il problema e le lamentele si ripresentarono inesorabilmente.
Come paragone veniva riportato l'esempio di un'azienda giapponese (settore auto/moto...) dove tutti i capi reparto avevano l'obbligo di raccogliere suggerimenti, proposte ed idee degli operatori. Addirittura se un'idea giudicata buona, ed aveva ripercussioni positive sul prodotto, venivano offerti premi e partecipazioni all'operatore.

Perfettamente d'accordo con te, su tutto. Anche l'episodio da te raccontato è emblematico della situazione e della differenza di cultura e rispetto reciproco che ci sono tra realtà e realtà.
 
EdoMC ha scritto:
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.

Considerazioni anche giuste, ma poi mi chiedo come fai a sapere tutte ste cose, hai provato a lavorare sia in Vw che Fiat? oppure è il solito per sentito dire, che vale ed è credibile a seconda del marchio...
 
Corazon Habanero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Chi ha detto che Fiat non ferma le linee se si riscontrano difetti?

...Infatti due anni fà hanno fermato per alcuni giorni la produzione dei motori Mj 1,3 per un problema di fornitura diffettosa e non li hanno montati e mandati al cliente...

Come al solito tanti Bla bla bla..
Mandi! Per il 1.3 è verissimo.
Ti posso dire che per alcuni pezzi non bloccano niente. Dipende, naturalmente, dalla "indispensabilità" del componente e dalla gravità, intesa anche come incidenza percentuale del vizio riscontrato sul totale dei pezzi forniti.
Non serve che ti spieghi (ce lo siamo già detto) come facevano funzionare e forse fanno funzionare l'approviggionamento di componentistica alcuni dirigenti...

Mandi ;) , non metto in dubbio la cosa, solo che, come al solito si fanno due pesi e due misure.... poi sappiamo tutti come funzionano le cose in Italia, non capisco perchè in Fiat dovrebbe andare diversamente.
...e mi piacerebbe vedere quanto sono puntigliosi e perfettini, sul posto di lavoro tutti quelli che criticano Fiat ed elogiano VW...
 
liuc30 ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Chi ha detto che Fiat non ferma le linee se si riscontrano difetti?

...Infatti due anni fà hanno fermato per alcuni giorni la produzione dei motori Mj 1,3 per un problema di fornitura diffettosa e non li hanno montati e mandati al cliente...

Come al solito tanti Bla bla bla..
Mandi! Per il 1.3 è verissimo.
Ti posso dire che per alcuni pezzi non bloccano niente. Dipende, naturalmente, dalla "indispensabilità" del componente e dalla gravità, intesa anche come incidenza percentuale del vizio riscontrato sul totale dei pezzi forniti.
Non serve che ti spieghi (ce lo siamo già detto) come facevano funzionare e forse fanno funzionare l'approviggionamento di componentistica alcuni dirigenti...

Mandi ;) , non metto in dubbio la cosa, solo che, come al solito si fanno due pesi e due misure.... poi sappiamo tutti come funzionano le cose in Italia, non capisco perchè in Fiat dovrebbe andare diversamente.
...e mi piacerebbe vedere quanto sono puntigliosi e perfettini, sul posto di lavoro tutti quelli che criticano Fiat ed elogiano VW...
:lol: Senza scomodare quelli mi limito ad osservare che il finestrino della Golf di mia moglie è caduto talmente tante volte che mi chiedo come mai non si sia ancora rotto. Risparmi di costo li chiamano :twisted:
 
Quando è stata reclamizzata la fiat 500 prima di produrla si pensava a qualcosa di piccolo,nuovo,interessante,ancora fabbricato in Italia come il veicolo da cui prende spunto ovverro la prima fiat 500 di Giacosa.
un veicolo per tutti coloro che non volendo impegnare un capitale potevano disporre di qualcosa di piu' di un'utilitaria ma cio' non è avvenuto causa l'assurdita',in tempo di recessione,di voler competere per moda e sfizio con altre case europee e creando la solita modaiola di turno anziche' l'auto senza tempo semplice,modesta con un prezzo non da low coast ma cui poteva benissimo avvicinarsi.Questo scrivo perche' le maestranze italiane potevano contare su "commesse" da parte di piu' stati compresi gli USA in cui detta auto ha spopolato.Certamente farla costruire in Italia avrebbe avuto un prezzo piu' alto ma con il concetto di auto per tutti non impossibile avvalorandosi del concetto made in italy famoso nel mondo avrebbe compensato il surplus.
Mi dispiace che la Fondazione Italiana o Fabbrica Automobili Torino sia invece in Terra straniera praticamente in toto e di italiano nelle auto non ci sia che il ricordo di tempi gloriosi.
Quando si parla di modelli fiat è giusto ancora parlare di auto italiane?
 
liuc30 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
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EdoMC ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Strozzando i lavoratori in quel modo è evidente che l'impegno profuso nella qualità del lavoro sarà proporzionale al riconoscimento. A questo aggiungi componentistica scrausa e la frittata è fatta. Il bello è che quel carrettone brutto come la morte e fatto col culo pretendono di venderlo a prezzi da auto "di qualità". Poi si lamentano se le quote di mercato scendono.....

Verissimo. Aggiungiamo, poi, la gratificazione che va oltre l'aspetto economico. L'operaio VW, che può fermare la produzione se nota qualcosa che non va bene, è consapevole della qualità di ciò che produce, della serietà verso il cliente dell'azienda della quale fa parte. Può vedere la fducia che vine riposta in lui dai suoi datori di lavoro ed è parte attiva della costruzione dell'auto. In una parola è responsabilizzato. In Italia, al contrario, l'operaio Fiat è uno che lavora praticamente come uno schiavo, obbedisc e basta, il pezzo che sta per montare è difettoso? Non importa, montarlo ugualmente, qualcuno ci metterà una pezza dopo, l'importante è produrre, produrre e produrre. L'auto non nviene bene? Affari della concessionaria. Chiaro che, in un contesto così, dove manca il rispetto per il lavoratore e per l'uomo, l'operaio tende a tirare a fregare il suo capo. Deve essere davvero dura lavorare in questa maniera. Io sono convinto che uno dei punti di forza delle aziende venete degli anni '70 fosse proprio il "paron" che andava a battere sulla spalla agli operai e gli mandava la bottiglia di bianco a Natale. Alla cosiddetta generazione, quella dei "bocconiani" (non i tecnici, ma i nipoti degli imprenditori di cui sopra, laureati e stralaureati con master), la ditta va a rotoli. Anche prima della crisi,

Bel discorso se le Vw non avessere difetti e le Fiat invece si, per fortuna non è così, anzi, ...... non erano le prime Golf della seri 6, che uscivano con i fanali posteriori montati al contrario???? :D :

Evidentemente, se la cosa si ripeteva su molti esemplari, l'operaio è stato istruito in una certa maniera e ha agito di conseguenza. Ciò non toglie, che una rondine non fa primavera. L'operaio VW è incentivato a far bene e responsabilizzato, quello della Fiat, al contrario, lavora con la spada di Damocle della Cassa Integrazione, con un manager strapagato che parla e sparla, dice e ritira, cambia piani, minaccia di chiudere, e, come anche da testimonianze riportate sopra, se c'è approssimazione non importa, ci pensano i concessionari. Con che stimoli, con che soddisfazione si lavora? Non so cosa si pensa in giro, ma per me lavorare non significa stare ad aspettare la busta paga, io voglio fare bene ciò per cui sono pagato, voglio essere gratificato anche da complimenti e prendermi le mie critiche, voglio sentirmi parte dell'azienda e, soprattutto, sentirmi utile. In una parola, voglio lavorare. L'operaio VW è rispettato in quanto uomo e lavoratore, l'operaio Fiat, al contrario, da quanto si legge, è considerato una sorta di attrezzo fungibile, un numero. Un "esubero" talvolta. Mai si considera che dietro a ogni lavoratore c'è un uomo.

Considerazioni anche giuste, ma poi mi chiedo come fai a sapere tutte ste cose, hai provato a lavorare sia in Vw che Fiat? oppure è il solito per sentito dire, che vale ed è credibile a seconda del marchio...

E' per sentito dire, ovviamente, ma è pur sempre unsentiro dire da una fonte autorevole. Una rivista del calibro di Quattroruote non può permettersi, per mille motivi, di scrivere e pubblicare fesserie, soprattutto ai danni di chi è anche inserzionista. Qui si parla di Fiat e VW porprio perchè erano le due Case per le quali lavorano o lavoravano gli operai intervistati (oltre a loro, anche uno polacco e uno brasiliano, entrambi dipendenti Fiat). Ma a parte qualche realtà che conosco in Veneto (mi viene in mente Rosso) e i Friuli, dove molti imprenditori sanno anche fare, quando non li hanno fatti in prima persona, lavori di manovalanza, è un po tutta (o comunque una buona parte) la realtà imprenditoriale italiana che va nella direzione della Fiat.
 
Corazon Habanero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
alexmed ha scritto:
Chi ha detto che Fiat non ferma le linee se si riscontrano difetti?

...Infatti due anni fà hanno fermato per alcuni giorni la produzione dei motori Mj 1,3 per un problema di fornitura diffettosa e non li hanno montati e mandati al cliente...

Come al solito tanti Bla bla bla..
Mandi! Per il 1.3 è verissimo.
Ti posso dire che per alcuni pezzi non bloccano niente. Dipende, naturalmente, dalla "indispensabilità" del componente e dalla gravità, intesa anche come incidenza percentuale del vizio riscontrato sul totale dei pezzi forniti.
Non serve che ti spieghi (ce lo siamo già detto) come facevano funzionare e forse fanno funzionare l'approviggionamento di componentistica alcuni dirigenti...

Mandi ;) , non metto in dubbio la cosa, solo che, come al solito si fanno due pesi e due misure.... poi sappiamo tutti come funzionano le cose in Italia, non capisco perchè in Fiat dovrebbe andare diversamente.
...e mi piacerebbe vedere quanto sono puntigliosi e perfettini, sul posto di lavoro tutti quelli che criticano Fiat ed elogiano VW...
:lol: Senza scomodare quelli mi limito ad osservare che il finestrino della Golf di mia moglie è caduto talmente tante volte che mi chiedo come mai non si sia ancora rotto. Risparmi di costo li chiamano :twisted:

ma non mi dire!!!! toh..questa non la sapevo...
15 anni che è csì..chissà se sono riuscita a sistemarlo sulla (nuova??) golf.. :D :D
 
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