<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ecco perchè l'Africa è alla fame... | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Ecco perchè l'Africa è alla fame...

Consiglio a tutti i partecipanti nella discussione la lettura di "Armi Acciaio e Malattie" di Jared Diamond.
L'antropologo prova a spiegare il vantaggio competitivo degli europei in virtù del proprio territorio e dei territori vicini. In Europa è stato possibile importare specie agricole e animali domesticabili del medioriente e le poche barriere geografiche hanno garantito una rapida diffusione.
Lo stesso non è stato possibile per popoli americani ed Africani. Mentre nelle americhe la superiorità tecnologica e immunologica hanno garantito una facile conquista, in Africa non è stato possibile.
Certo oltre alla partenza svantaggiata ci sono numerosi altri fattori, però è lampante come l'Africa non sia stata quasi mai in condizioni di svilupparsi al meglio.

Sì, ma andiamo a finire sempre lì: le specie agricole e animali domesticabili in Africa erano già presenti, e la superiorità tecnologica sarebbe potuta esserci anche lì, se solo i loro antenati avessero mai imparato a lavorare il ferro. A meno che qualcuno non creda davvero, che alcuni popoli siano stati manipolati geneticamente dagli antichi astronauti, mi pare evidente che gli europei hanno messo il Drive prima degli altri, e ne hanno sfruttato il vantaggio, esattamente come avrebbe fatto qualsiasi altro gruppo antropologico si fosse trovato in situazione di predominio (l'uomo è una bestia, non dimentichiamolo: quando si va al laghetto, prima beve il leone, poi la zebra). Dalla scoperta dell'America e tutto quello che ne è seguito qualche settimana è passata, direi che sarebbe ora che tutti si prendessero le loro responsabilità: l'occidente nel rimediare i casini combinati ai danni degli africani, gli africani nel cominciare a costruire qualcosa in casa loro. Favorire lo spostamento in Europa milioni di persone prive della mentalità del pensare oggi per domani e senza minimo di formazione non servirà nè a noi, nè tantomeno a loro.
 
Sì, ma andiamo a finire sempre lì:

credo che ci siano anche delle peculiarità geografiche che entrano in gioco, se non ricordo male e chiedo aiuto all'amico Cecc che ha fatto presente il saggio di Diamond, proprio questo evidenziava che ad esempio i paese che si estendono in orizzontale , forse per motivi climatici, hanno più vantaggi di quelli che si allungano in verticale, l'ho detta in maniera molto semplice e forse anche stupida, però il senso era questo
Detto questo, e sottolineando che poi in queste questioni la ragione è molto difficile da assegnare, non bisogna banalizzare la discussione con affermazioni molto semplicistiche, ma poi convengo anche con Cristiano che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, il problema che in alcuni paesi Africani c'è chi cerca di prendersele ma non è facile e ti scontri con poteri forti e pericolosi.
 
Appunto.....
http://www.lg-italia.it/agriblog/212-l-africa-un-immenso-potenziale-agricolo
...e i bovini sono presenti in Africa da sempre. Quindi, lo svantaggio climatico/agricolo/zootecnico era proprio in Europa.

il mio era solo un esempio, probabilmente espresso male, che serviva solo a sottolineare che si tratta di questioni molto complesse e che coinvolgono molte variabile, liquidarle con il semplice fatto che una parte dell'Africa sta cosi come sta perchè fa troppi figli mi sembra un eccessiva semplificazione.
 
credo che ci siano anche delle peculiarità geografiche che entrano in gioco, se non ricordo male e chiedo aiuto all'amico Cecc che ha fatto presente il saggio di Diamond, proprio questo evidenziava che ad esempio i paese che si estendono in orizzontale , forse per motivi climatici, hanno più vantaggi di quelli che si allungano in verticale, l'ho detta in maniera molto semplice e forse anche stupida, però il senso era questo
Detto questo, e sottolineando che poi in queste questioni la ragione è molto difficile da assegnare, non bisogna banalizzare la discussione con affermazioni molto semplicistiche, ma poi convengo anche con Cristiano
che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, il problema che in alcuni paesi Africani c'è chi cerca di prendersele ma non è facile e ti scontri con poteri forti e pericolosi.


Preferisco portare esempi storici.
Poi ognuno trarra' le sue conclusioni.
A parte quelle civilta' millenarie....tipo Egizi....
mediamente 1000 anni avanti Cristo
le varie " parti in causa " erano tutte pari nell' " evoluzione ".
Gia' nel 500 a.C., alcuni, tipo la Grecia, avevano fatto passi da gigante.
Per non parlare dell' anno zero.
Mi permetterete di citare il vecchio Ben quando riferendosi
ai popoli Nordici diceva:
" ....alcuni che, quando Roma aveva Augusto e Virgilio, non avevano
nemmeno la scrittura per raccontare la loro storia...."
Il resto lo sapete, potete andare avanti per conto Vostro;)
 
Visto che non sono stato ben compreso, provo a spiegarmi meglio.
Ai blocchi di partenza delle civiltà l'Africa aveva sono un animale domesticabile, il bue, ed aveva specie agricole meno prestanti di quelle a disposizione dei popoli eurasiatici.
Il bue era diffuso solamente nella parte Nord, mentre a nell'Africa sub-sahariana non era disponibile alcune specie domesticabile. Questo non dipende dalla capacità dei locali, secoli dopo gli europei hanno provato a domesticare i mammiferi africani. Successi? Forse 1, ma la comunità scientifica non è concorde.
L'agricoltura ha presentato un'ulteriore problema offrendo poche specie domesticabili (di cui l'uomo è riuscito a migliorare le prestazioni con selezione genetica) ed una geografia assai problematica.
Come detto sopra lo sviluppo verticale di un continente fa sì che cambino le latitudini e di conseguenze le colture siano difficilmente adattabili. In eurasia è l'opposto. Inoltre l'Africa presentava delle barriere naturali molto più difficili da superare rispetto all'europa.
Quando si dice "la superiorità tecnologica sarebbe potuta esserci anche lì" non si tiene conto dei fattori sopraelencati e del loro impatto. Avere facilità geografica significa avere una maggiore diffusione delle specie e delle tecniche agricole, quindi più cibo. Più cibo = più popolazione = più specializzazione nella popolazione. E' proprio la specializzazione che permette di avere esercito, scienziati e burocrati, figure fondamentali per lo sviluppo.
Basta pensare che la civiltà egizia, nonostante le numerose innovazioni, non ha comunicato molto con il resto dell'Africa. La scrittura dall'Egitto non si è diffusa per nulla.
Al contrario in eurasia salvo poche battute d'arresto è esplosa nel continente.
Gli stessi africani una volta venuti a contatto con specie straniere domesticabili sono riusciti a farle loro, prova del fatto che non è questione genetica.

Un gap del genere sembra leggero ma è enorme. Pensate a come Aztechi e Inca siano strati sterminati dagli Spagnoli. L'aggregazione in civiltà popolose e con animali ha creato epidemie enormi, che però hanno immunizzato gli europei. Le stesse hanno travolto molti altri popoli.
L'Africa ha sofferto meno delle epidemie europee, in compenso ha in dote una serie di malattie che hanno decimato gli europei nel periodo coloniale.

Riassumo: con un handicap del genere gli altri popoli erano destinati a soccombere in malo modo di fronte alla potenza europea, partita troppo in vantaggio.
Lo stesso è successo a Oriente, pari pari.
 
In Egitto.... con Cesare ci sono stati prima i Romani,
poi, anche se non subitissimo, gli Arabi che hanno portato le loro grandi civilta'
( gli Arabi l' hanno portata fino alla mitica Timbuctou, citta' oltre il deserto ).
Sai anche cosa e' rimasto dopo la fine della loro dominazione?
E quello che e' rimasto invece dalla nostra parte del Mediterraneo?
 
Riassumo: con un handicap del genere gli altri popoli erano destinati a soccombere in malo modo di fronte alla potenza europea, partita troppo in vantaggio.
Ho scritto "nel corso dei secoli", e siamo nel 21esimo. Se impari ad andare in bicicletta a quarant'anni è chiaro che non starai dietro a Nibali, ma almeno non vai a piedi. Certo, se poi trovi che pedalare è troppo faticoso continuerai ad andare a piedi, ma non lamentarti se arrivi tardi.
 
Ora dirò una cosa politicamente scorretta: i problemi del mondo attuale dipendono dalle avide importazioni verso l'Occidente di risorse e dalle esportazioni falsamente pietose dall' occidente di tecnologia, medicine, armi, democrazia e religione.
 
@Arizona. Capisco il tuo discorso, ma non mi sembra proprio la stessa cosa. L'egitto peraltro è una nazione che, ad esempio, ha un'aspettativa di vita ben più alta dei paesi africani subsahariani, qualcosa vorrà pur dire. Egitto che è uno stato indipendente praticamente da ieri.
Il paragone di qua e di là del mare non l'ho capito sinceramente. Si tratta di questioni politiche e tardive rispetto al discorso che ho introdotto. Gli arabi hanno origine prossima a noi europei, quindi hanno goduto della "partenza rapida" come popolo. L'africa appena è entrata in contatto con popoli più forti è stata assoggettata a loro, difficile pretendere uno sviluppo in queste condizioni. Un po' come quanto accaduto nei paesi SudAmericani post dominio Ispanico-Portoghese.


@a_gricolo: il paragone della bici non è esatto. Non si tratta di popoli indipendenti come in un esperimento da laboratorio. I popoli sono proprio come la gara in bicicletta. E se impari a 40 anni e gli altri sono Nibali, l'hai detto, non hai speranze.
Il problema è che poi Nibali vince e attira gli sponsor, quindi si arricchisce e si dota di medici, strutture, materiali tecnici, ecc. che non avrai mai.
L'africa è partita male ed è stata sempre terra di dominazione. Il mercato globale è una vera competizione e lo squilibrio enorme di forze tra noi e loro rende il loro sviluppo praticamente impossibile.

Assodata la partenza in ritardo, ci troviamo in un mondo con enormi differenze economiche:
Si dice molto spesso che un candidato politico (Italia, USA, qualsiasi stato) sia sostenuto dalle cosiddette lobbies. Niente di più vero, essere necessitano di qualcuno che tuteli i loro interessi. In una grande nazione servono ovviamente grandi poteri, magari in un comune basta un buon numero di cittadini od un'associazione per avere molto peso sui candidati.
Ecco lo stesso principio vale nei paesi sottosviluppati, con la differenza che il delta economico è mostruoso. Una company (figuriamoci una nazione) ha il reale potere di corrompere una bella fetta dell'intera classe politica nazionale e/o di far eleggere candidati graditi. Con cattivi politici queste nazioni non riusciranno mai ad essere realmente competitive e continueranno l'invasione tramite migrazione.

La soluzione a mio avviso sarebbe farli stare meglio a casa loro. Il problema, al quale non ho soluzione, è come. Occorrerebbe sviluppare un'intera macroarea sacrificando interessi nazionali, anche nostri, e pare impossibile.
 
I popoli sono proprio come la gara in bicicletta. E se impari a 40 anni e gli altri sono Nibali, l'hai detto, non hai speranze.
Il problema è che poi Nibali vince e attira gli sponsor, quindi si arricchisce e si dota di medici, strutture, materiali tecnici, ecc. che non avrai mai.
Non c'è solo il Giro d'Italia e il Tour de France, ci sono anche migliaia di competizioni amatoriali e dilettantistiche che bene o male il loro piccolo giro di affari lo mettono in piedi, e ogni tanto ci salta fuori anche la lotteria con la porchetta e il viaggio a Malta per due persone (a novembre). E spesso dalle garette amatoriali emerge anche il campione che passa ai professionisti e può contribuire a la sua associazione sportiva dilettante, magari dandogli una mano a comprare qualche bicicletta nuova. Tutto questo se:
  1. impari ad andare in bicicletta, anche a 40 anni
  2. ci vai ogni giorno, e ogni giorno un chilometro in più
  3. insegni a pedalare ai tuoi figli appena sono in grado di montare in sella
Certo che se stai seduto sul paracarro a guardare gli altri che passano....
 
@Arizona. Capisco il tuo discorso, ma non mi sembra proprio la stessa cosa. L'egitto peraltro è una nazione che, ad esempio, ha un'aspettativa di vita ben più alta dei paesi africani subsahariani, qualcosa vorrà pur dire. Egitto che è uno stato indipendente praticamente da ieri.
Il paragone di qua e di là del mare non l'ho capito sinceramente. Si tratta di questioni politiche e tardive rispetto al discorso che ho introdotto. Gli arabi hanno origine prossima a noi europei, quindi hanno goduto della "partenza rapida" come popolo. L'africa appena è entrata in contatto con popoli più forti è stata assoggettata a loro, difficile pretendere uno sviluppo in queste condizioni. Un po' come quanto accaduto nei paesi SudAmericani post dominio Ispanico-Portoghese.


@a_gricolo: il paragone della bici non è esatto. Non si tratta di popoli indipendenti come in un esperimento da laboratorio. I popoli sono proprio come la gara in bicicletta. E se impari a 40 anni e gli altri sono Nibali, l'hai detto, non hai speranze.
Il problema è che poi Nibali vince e attira gli sponsor, quindi si arricchisce e si dota di medici, strutture, materiali tecnici, ecc. che non avrai mai.
L'africa è partita male ed è stata sempre terra di dominazione. Il mercato globale è una vera competizione e lo squilibrio enorme di forze tra noi e loro rende il loro sviluppo praticamente impossibile.

Assodata la partenza in ritardo, ci troviamo in un mondo con enormi differenze economiche:
Si dice molto spesso che un candidato politico (Italia, USA, qualsiasi stato) sia sostenuto dalle cosiddette lobbies. Niente di più vero, essere necessitano di qualcuno che tuteli i loro interessi. In una grande nazione servono ovviamente grandi poteri, magari in un comune basta un buon numero di cittadini od un'associazione per avere molto peso sui candidati.
Ecco lo stesso principio vale nei paesi sottosviluppati, con la differenza che il delta economico è mostruoso. Una company (figuriamoci una nazione) ha il reale potere di corrompere una bella fetta dell'intera classe politica nazionale e/o di far eleggere candidati graditi. Con cattivi politici queste nazioni non riusciranno mai ad essere realmente competitive e continueranno l'invasione tramite migrazione.

La soluzione a mio avviso sarebbe farli stare meglio a casa loro. Il problema, al quale non ho soluzione, è come. Occorrerebbe sviluppare un'intera macroarea sacrificando interessi nazionali, anche nostri, e pare impossibile.


Intendo dire che nel 1.000 A.C. siamo partiti tutti allo stesso metro, ma gia' nel 500 comincia a fiorire la Grecia
( E gia' la Persia era una potenza in tutti i sensi ),
poi arriva Roma.
Nelll' anno 0 i barbari del Nord erano ancora nelle medesime condizioni del 1.000 A.C..
Non avevano la scrittura ed erano ancora nomadi.
Venuti pero' a contatto con la civilta' Latina....
Faccio altresi' presente che anche altri popoli avevano difficolta'
a fare allevamenti date le caratteristiche implicite dei loro territori.
Ma produssero le loro civilta' sul mare.
( vedi ) Fenici e Cartaginesi.
E poi i Greci stessi, e le loro coloniein mezzo Mediterraneo,
visto che in Grecia ci potevano pascolare ( per l' orografia ) solo capre.
 
ma quindi secondo voi l'Africa non si è mai sviluppata per poca voglia e poco spirito chiamiamolo imprenditoriale?
questo mi sfugge....
 
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