<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ecco il piano industriale | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Ecco il piano industriale

Nardo-Leo ha scritto:
Sergio Marchionne al "Corriere":
«Credo nel Paese, sfideremo i marchi tedeschi con Alfa e Maserati»

«Possiamo farcela, ecco la svolta Fiat
Investiamo in Italia, poi fusione Chrysler»

Marchionne: credo nel Paese, ora uno sforzo di tutti. Sfideremo i marchi tedeschi con Alfa e Maserati

TORINO - «Ha visto come ha reagito la Borsa? Totalmente prevedibile». Perché non chiude in Italia? «Ovviamente». Dopodiché Sergio Marchionne smette di guardare le quotazioni. Amen, se gli analisti «non condividono la strada che abbiamo scelto». Lui, alla fine, sul Paese ha deciso di puntare. Le tre sacche da viaggio sono lì, in un angolo dell'ufficio: sempre pronte, messe in fila una dietro l'altra. Le ore di volo fanno 40 giorni all'anno, e tra poco riparte di nuovo per Detroit. Ma intanto il messaggio è questo: «Ci credo. Credo nell'Italia, quella di Mario Monti, quella che vuole cambiare». Dunque: «Prima investo qui per andare a fare concorrenza ai tedeschi». Solo dopo manderà avanti la completa fusione Fiat-Chrysler: «Diciamo 2014-2015. Tutto insieme non lo posso fare».

Promette: pieno rilancio di tutti e cinque gli stabilimenti italiani, riassorbimento completo dei 23 mila dipendenti. L'aveva già fatto. Poi, con la crisi in Europa, sono arrivati i dubbi. Perché adesso gli scettici le dovrebbero credere?
«Perché bugie non ne ho mai dette. Ho guardato il mercato, l'ho affrontato resistendo alle critiche ma senza fare macelleria sociale. Adesso, dico che nonostante tutto le condizioni ci sono. è vero, questo è un Paese complicato. Molto complicato. Martedì ero al consiglio d'amministrazione. C'era la Fiom, fuori, che fischiava. Noi, dentro, prendevamo decisioni di grande coraggio. Se la Fiat avesse scelto di andarsene, l'impatto sociale forse si sarebbe potuto gestire, quello sull'immagine dell'Italia a livello internazionale no. Il più grande gruppo industriale del Paese che lascia? Sarebbe stato devastante».

Eppure lei per primo lo ha ammesso: era un'opzione. E non è che, nel frattempo, le condizioni strutturali del Paese siano così cambiate. Fosse andato in Polonia, o in Brasile, alla Fiat sarebbe costato meno.
«Vero, e perciò la Borsa ha reagito come ha reagito. Vero pure che Monti era riuscito a calmare le acque ma ora siamo di nuovo in attesa di atterraggio: un periodo indefinito, scandito dal clima elettorale. Vero, infine, che il mercato europeo dell'auto sta raschiando il fondo del barile e per altri due anni continueremo a vederlo da lì, dal basso».

Appunto. E quindi? Dove sta la convenienza? Se dice che lo fa solo per responsabilità verso il Paese non le crederanno.
«Chiariamo subito: io stesso l'ho definita una scelta "non per deboli di cuore". In Europa tre costruttori chiudono fabbriche, Ford guadagna in America ma non mette soldi qui, la Francia dà a Peugeot sette miliardi pubblici. Noi faremo da soli. Ma vede: la Fiat è un cantiere aperto, non chiude mai. Per la terza volta, con la condivisione totale di John Elkann e della famiglia, rivoltiamo l'azienda. L'abbiamo fatto nel 2004. Rifatto nel 2009, con Chrysler. Ed è stata quella la mossa, intelligente, che ci consente ora di ridisegnarla completamente, puntando ovviamente a guadagnare nonostante tutti gli scenari italiani ed europei. Oggi è grazie a Chrysler che possiamo far leva su Alfa e Maserati e andare a dare fastidio ai concorrenti dei brand premium».

Nuova dichiarazione di guerra ai tedeschi? L'obiettivo è ambizioso.
«Vedrete».

Il rilancio Alfa l'ha promesso altre volte, in passato. Per sua stessa ammissione ha sempre fallito.
«Se non avessi avuto le architetture e le piattaforme della Chrysler, i motori base, i 2.300 concessionari americani mi sarebbe impossibile anche adesso. Li ho. Possiamo metterci i soldi».

Quanti? Quando?
«Non l'ho detto nemmeno ai sindacati. L'annuncio di Fabbrica Italia è stato il mio più grande errore: il mercato è crollato e mi hanno impiccato sui dettagli. Ora lavoreremo in silenzio, a testa bassa, lasciando che a parlare siano i fatti. Il primo lo vedrete a gennaio, con la nuova Maserati Quattroporte».

è vero che Melfi partirà presto, a giorni?
«La prossima settimana ci vanno i nostri tecnici. Entro l'anno cominceremo a spendere i primi soldi».

Perché ha spostato lì i mini Suv, Jeep compresa, che fino a tre mesi fa sembravano ancora previsti a Mirafiori?
«Perché da due i modelli sono diventati tre. A Mirafiori l'impianto non sarebbe bastato. E poi è quello con i maggiori costi strutturali».

Dunque qui, a Torino, conferma: polo dell'alta gamma Alfa-Maserati?
«Confermo. Mirafiori e Grugliasco saranno la nostra arma per sfondare anche negli Usa. E di nuovo c'entra Chrysler: il Suv della Maserati, che chiameremo Levante, lo possiamo fare perché abbiamo la piattaforma della Grand Cherokee».

Intanto cancella la Lancia.
«No. Rimane la Ypsilon. Il resto arriverà da Chrysler».

Ridimensiona anche il marchio Fiat, se è vero che Panda e 500 saranno un brand nel brand.
«Di nuovo: no, Fiat resta. è però "500" il marchio spendibile anche all'estero. Negli Usa da un anno sorpassiamo stabilmente le vendite Mini: ma chi la compra vuole guidare la 500, non la Fiat. Mi devo spendere il marchio, allargarlo a un'intera famiglia. Con la 500L, che abbiamo appena iniziato a vendere. E altre sorprese che arriveranno».

Per la Panda non è la stessa cosa.
«Non in America. Ma là il prossimo Freemont sarà di fatto un "Pandone"».

Quella che lei promette è una totale rivoluzione Fiat. Marchi, modelli, fasce di mercato. Tutto in due, tre anni al massimo. Stavolta non si torna indietro?
«Legga quest'agenzia. La solita Fiom: "Mirafiori, lo stabilimento delle illusioni". Ma non scherziamo. Ci vuole un enorme coraggio a investire adesso, andare sulla fascia alta mettendo in gioco tutte le nostre competenze ed eredità migliori. La Ferrari, l'Alfa, la Maserati, dall'altro fronte i 70 anni della Jeep. Se l'avessi fatto in questi due anni, buttando soldi nel sistema come molti avrebbero voluto, avrei portato i libri in Tribunale. Adesso che possiamo permettercelo, però, occorre sempre la stessa cosa: pagherò le royalties a Montezemolo, ma il concetto è quello suo, è fare squadra. Con i sindacati e con il governo».

Ai primi, ossia a Cisl, Uil, Fismic e Ugl che con Fiat hanno firmato i nuovi modelli contrattuali, ha sostanzialmente detto: o anche voi vi impegnate attivamente per isolare le minoranze che «non fanno il bene del Paese e soprattutto dei lavoratori», o la competitività per l'export è a rischio. Non si stupisca se la Fiom dice che vuole dividere il sindacato.
«è la Fiom che si è divisa da sola. è incapace di adattarsi a una realtà in cui la maggioranza vuole lavorare e non farsi condizionare dalla minoranza. Non mi importano gli attacchi personali. Ma ai referendum ha vinto il lavoro. Sono quelle persone, sono i ragazzi di Pomigliano che io devo difendere. Gente che non mi ha mai mollato e che devo proteggere».

Ne manda a casa 19 per far posto agli iscritti Fiom reintegrati dal giudice.
«è totalmente coerente. La cassa integrazione è arrivata anche lì. Non c'è lavoro sufficiente, dove metto anche solo un assunto in più? Risponda la Fiom. Ma non accetto lezioni di democrazia».

Problema di sindacato?
«Problema di rappresentanza. Poi è vero che il sindacato in Italia è troppo frammentato: ma con Cisl, Uil, Fismic, Ugl condividiamo un progetto, hanno accettato di mettersi in gioco, la loro parte la fanno. Perché devono essere considerati servi di un padrone che non esiste più se non nella storia dell'Ottocento? Perché c'è chi va a fare comizi davanti all'Irisbus, costretta a chiudere perché da anni è senza commesse pubbliche, e poi però compera autobus in Turchia? E perché i media questo non lo raccontano? A proposito di giornali: dobbiamo starci, all'aumento di capitale di Rcs?».

Deve dirlo lei.
«L'ha già detto John. Se ci sono piani credibili, si sostengono».

La Fiat usata in campagna elettorale: non dica che non se l'aspettava.
«Guardi, non so cosa vogliano fare i partiti. So che l'alternativa a Monti non è bella. Se non ci va lui, all'estero, chi ci mandiamo? Abbiamo recuperato credibilità. Il coraggio di quest'uomo che si è giocato tutto, faccia e credibilità, è unico».
Quanto gioca la sua presenza sulla sua scommessa per l'Italia?
«Un bel po'. E anche la speranza che rimanga. Quando l'ho visto per la prima volta da premier mi ha detto: "Non ho un euro". Avete scritto che ieri ci siamo sentiti. è vero. Mi ha detto solo: "Decisione stoica, la ringrazio". Ho apprezzato allora e adesso. Anche se "chi comanda è solo", quella di Monti è un'Italia diversa da quella che ho conosciuto in questi anni. è quella per cui si può scommettere».

Dal governo non si aspetta proprio niente? L'ha detto lei, che agevolazioni all'export sono necessarie.
«Guardi, l'Europa della libera concorrenza nell'auto è già saltata. La Francia dà sette miliardi a Psa. La Germania l'ha fatto in passato e, se sarà necessario, alla fine interverrà su Opel. Noi sappiamo che in Italia, mercato che in cinque anni ha perso il 40%, non c'è niente da dare a nessuno e comunque noi non lo vorremmo. Continueremo a fare da soli. Ma per l'export, per tutte le imprese, i paletti ci sarebbero. In entrata e in uscita. Se uno fa cento bottiglie da esportare, su quelle cento gli si potrebbero magari ridurre le imposte ed eliminare i passaggi burocratici».

Ci crede?
«C'è un tavolo, lavoriamo insieme. Vediamo».

«Vediamo» pure le voci su una maxifusione con Gm, Opel, Psa e lei alla guida?
«Pettegolezzi».

Che contribuiscono, però, a farla finire in mezzo alla campagna elettorale non soltanto in Italia: anche Mitt Romney l'ha tirata in ballo contro Barack Obama.
«Un autogol, credo. Posso dirle questo: qui mi chiamano "l'americano", là mi ha dato fastidio quello sprezzante " Italians " con cui Romney ha bollato la Fiat. Non è piaciuto a me e, credo, a nessun altro italiano».

Intervista dello stesso livello dei due attori (ci metto anche il giornalaio). Cioè di basso livello.

Le parti più esilaranti

Export
Dice di voler puntare sull'export, mentre in realtà sta provando a piazzare (senza riuscirci, ovviamente) macchine americane in Italia ed in Europa.
Poi il "brand" che tira, il "500", lo produce in Polonia ed in Serbia.

Aiuti pubblici

Nel 2009 s'è preso 500 milioni e poi ha ricattato i vari governi più volte, minacciando chiusure di stabilimenti (poi effettivamente portate a termine) se non avessero varato nuovi incentivi.
Costruisce fabbriche solo dove gli regalano i soldi per farlo (Serbia)
Ma lui sostiene che di aiuti pubblici non ne hai mai ricevuti e che non ne ha bisogno. :lol:

Fiom:
Perde tutte le cause, non accetta le decisioni dei giudici, ma sostiene di non dover imparare niente sulla democrazia. :lol: :lol: :lol: :lol:

Minisuv
Prima si lamenta che le sua fabbriche sono al 50% della produzione possibile, poi quando i minisuv da produrre diventano 3 invece di due, stabilisce che le sue fabbriche italiane sono troppo piccole per produrli là :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Fabbrica Italia
Nel 2009 s'impegna a portare la produzione italiana ben oltre il milione di auto, dalle 650 mila dell'epoca.
Dopo tale solenne impegno, la produzione scende a 500 mila :lol: :lol: :lol: :lol:

Borsa
Ovviamente è la borsa che non capisce quale grande uomo egli sia e che grande progetto stia portando avanti.
Un grande progetto di fuffa, che passa dai 6 e più milioni di auto da vendere per il mondo (sbandierato ai 4 venti) a 4 milioni e mezzo.

Se la matematica non è un'opinione, stante che il Italia ed in Europa perderà circa (a dir tanto) 500.000 vetture, ma ne produrrà (dice) 300 mila in più in Cina, quel milione e duecentomila macchine mancanti a livello globale dove le perderà, visto che USA e Brasile vanno alla grandissima?
Un giornalaio serio gli avrebbe dato, calcolatrice alla mano, del ciarlatano.

In 8 anni ha presentato 8 piani industriali, uno più sballato dell'altro :lol: :lol: :lol:
tra le cose più esilaranti mai lette nei piani industriali redatti dal maglionato, le fantomatiche 500.000 Alfa Romeo prodotte ogni anno.
Non ne producono nemmeno un terzo. lol: :lol: :lol:

E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.
 
Un articolo un po' più serio...

I conti tornano, i piani no

In otto anni di gestione Marchionne al Lingotto, Fiat ha presentato otto piani di prodotto, di investimento e/o finanziari; quasi sempre in maniera dettagliata, spesso estremamente dettagliata. In principio fu Balocco, nel 2004: Sergio Marchionne era al volante di Fiat da meno di due mesi.

Poi sono venuti il Lingotto "uno" (2006) e "due" (2010) e la presentazione di due giorni fa agli analisti; il tutto inframmezzato da incontri formali con Governo e organizzazioni sindacali (uno nel 2005, uno nel 2007 e addirittura due nel 2009).

Fiat ha quasi sempre centrato i target finanziari, anche se ha raramente investito quanto promesso e quasi mai rispettato i piani prodotti. Quello mostrato al Governo nel 2007 a Roma conteneva per il 2008-2010 17 modelli nuovi, di cui (complice la crisi) 7 sono stati poi cancellati. I progetti di espansione all'estero hanno visto finora i ritardi maggiori: dalle difficoltà con i partner in Cina, Russia e India alle esitazioni nel promuovere il marchio Alfa Romeo, che è stato oggetto di numerosi piani di rilancio con obiettivi di vendite fino a 500mila auto l'anno, ma non ha mai superato le 160mila.

Tanto Marchionne è stato abile nello sfruttare al volo le occasioni impreviste (Chrysler in testa), insomma, tanto poco è riuscito a rispettare i piani. La crisi del mercato dell'auto, che ha colpito due volte il mercato europeo, ha naturalmente una grossa parte di responsabilità. I piani del 2006 sono stati "ritarati" nel 2010 e quelli del 2010 sono stati ricorretti due giorni fa, prendendo la stessa linea di crescita e spostandola verso il basso. Quando però l'obiettivo di vendite di gruppo per il 2014 viene abbassato ? come è successo martedì ? da 6 milioni di auto a 4,5-4,8 (tagliando cioè almeno 1,2 milioni di vetture), invocare la crisi non basta.

Anche i piani produttivi sono a volte cambiati in modo repentino. Nel dicembre 2009 Marchionne presentò a Governo e sindacati un progetto per rilanciare la produzione di auto in Italia: crescita dei volumi a 900mila unità dalle 650mila del 2009 (con la Panda a Pomigliano). Meno di sei mesi dopo, al Lingotto "due", l'obiettivo sale di mezzo milione di auto a 1,4 milioni: il piano Fabbrica Italia e il previsto boom di investimenti dovrebbero innescare un boom di vendite. Tra polemiche sindacali e crollo del mercato, gli investimenti in Italia hanno subito una brusca frenata e la produzione di auto l'anno scorso è scesa sotto le 500mila unità; Fabbrica Italia è poi stato cancellato.

I programmi sono cambiati spesso anche tra un piano e l'altro. Prendiamo il caso di Mirafiori: sulla base del piano presentato al Lingotto nell'aprile 2010 la fabbrica torinese avrebbe dovuto produrre la 500L (che esce ora dalla linea di montaggio in Serbia); l'annuncio dello spostamento fu dato da Marchionne a luglio. Per Mirafiori i programmi sono poi diventati: berline e SUV con i marchi Alfa Romeo e Jeep (fine 2010); due SUV piccoli per Fiat e Jeep (fine 2011); vetture di alta gamma Alfa Romeo e Maserati (fine 2012). Di quest'ultimo non sono stati comunicati i tempi; per ora gli investimenti sono fermi ed è rimasta solo la produzione dell'Alfa Romeo Mito, in poche decine di migliaia di unità l'anno.

di Andrea Malan - sole24ore
 
rob4 ha scritto:
E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.

Più che gli attributi ci vorrebbero i soldi.
 
sebaco ha scritto:
rob4 ha scritto:
E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.

Più che gli attributi ci vorrebbero i soldi.

nel caso dell'Alfa Romeo no, basterebbe intentare una causa per inadempienza contrattuale.
 
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
rob4 ha scritto:
E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.

Più che gli attributi ci vorrebbero i soldi.

nel caso dell'Alfa Romeo no, basterebbe intentare una causa per inadempienza contrattuale.

?
 
sebaco ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
rob4 ha scritto:
E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.

Più che gli attributi ci vorrebbero i soldi.

nel caso dell'Alfa Romeo no, basterebbe intentare una causa per inadempienza contrattuale.

?

Quando lo stato italiano "regalò" l'Alfa a fiat tra le clausule contrattuali c'era la salvaguardia dell'occupazione, il mantenimento dei siti produttivi e lo sviluppo del marchio.
Nessuna di queste è stata rispettata da fiat, ergo ci sono tutti gli estremi per invalidare il contratto.

La mia è ovviamente una provocazione, ma altri non la ritengono tale, perchè se ricordo bene il codacons aveva avviato un procedimento formale proprio per chiedere la restituzione di Alfa allo stato italiano.
 
fpaol68 ha scritto:
La mia è ovviamente una provocazione, ma altri non la ritengono tale, perchè se ricordo bene il codacons aveva avviato un procedimento formale proprio per chiedere la restituzione di Alfa allo stato italiano.
Beh, visto l'epoca storica in cui ci troviamo non sarebbe un passare dalla padella nella brace?
 
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
rob4 ha scritto:
E' rimasta un'unica opzione praticabile (ma ci vorrebbero gli "attributi"): nazionalizzare quel poco che c'è rimasto, prima che fonda tutto con chrysler e che l'Italia sparisca dal mondo dell'Automotive.

Più che gli attributi ci vorrebbero i soldi.

nel caso dell'Alfa Romeo no, basterebbe intentare una causa per inadempienza contrattuale.

?

Quando lo stato italiano "regalò" l'Alfa a fiat tra le clausule contrattuali c'era la salvaguardia dell'occupazione, il mantenimento dei siti produttivi e lo sviluppo del marchio.
Nessuna di queste è stata rispettata da fiat, ergo ci sono tutti gli estremi per invalidare il contratto.

La mia è ovviamente una provocazione, ma altri non la ritengono tale, perchè se ricordo bene il codacons aveva avviato un procedimento formale proprio per chiedere la restituzione di Alfa allo stato italiano.

Chiedi a Corazon quanto può essere considerata seriamente un'iniziativa del genere.

Tra l'altro, anche senza entrare nel merito della sostenibilità della tesi dell'inadempimento contrattuale, ci sarebbe di mezzo anche l'usucapione dei titoli azionari.

Quanto al Codacons, penso che farebbe meglio a occuparsi di cose serie piuttosto che avventurarsi in sparate ad alto impatto mediatico (tipo la richiesta di blocco dei diesel di qualche mese fa).
 
Nardo-Leo ha scritto:
zanzano ha scritto:
scusate ma ho letto bene??

Si prevede un restyling della Giulietta??

Maxxetto tu che sai... si prevedo stravolgimenti di quella attuale??
anche comei interni??

saluti zanza
Si, da dentro non la riconosceresti più!

ciao Maxetto
dai non farmi piangere....
vabbè che "Maxetto è tornato! " ma non ci spaventare eh!!

Tornando seri:
il restyling su cosa verterà??
linee un po + pulite sull'esterno e qualche cosa di diverso sugli interni??

tipo non so...
interni con tessuto chiaro e non il solito nero...
pannelli portiere chiari e non finiture scure...

Anche perchè fino ad ora disegni in rete non se ne vedono!!
ahhh è un facelifting e niente +??

grazie e sauti zanza
 
zanzano ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
zanzano ha scritto:
scusate ma ho letto bene??

Si prevede un restyling della Giulietta??

Maxxetto tu che sai... si prevedo stravolgimenti di quella attuale??
anche comei interni??

saluti zanza
Si, da dentro non la riconosceresti più!

ciao Maxetto
dai non farmi piangere....
vabbè che "Maxetto è tornato! " ma non ci spaventare eh!!

Tornando seri:
il restyling su cosa verterà??
linee un po + pulite sull'esterno e qualche cosa di diverso sugli interni??

tipo non so...
interni con tessuto chiaro e non il solito nero...
pannelli portiere chiari e non finiture scure...

Anche perchè fino ad ora disegni in rete non se ne vedono!!
ahhh è un facelifting e niente +??

grazie e sauti zanza
Cantava Bobby Solo: " se piangi, se ridi".............. io aggiungo: a me poco importa!
La firma serve solo a farmi riconoscere.
Per il restyling aspetta e ti saranno sciolti tutti i dubbi!!!!
 
Nardo-Leo ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
La mia è ovviamente una provocazione, ma altri non la ritengono tale, perchè se ricordo bene il codacons aveva avviato un procedimento formale proprio per chiedere la restituzione di Alfa allo stato italiano.
Beh, visto l'epoca storica in cui ci troviamo non sarebbe un passare dalla padella nella brace?

No affatto, anzi sarebbe molto vantaggioso per lo stato visto che c'è un compratore pronto a spendere qualche MLD di euro ed a ripristinare parzialmente il sito produttivo di Arese.
 
zanzano ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
zanzano ha scritto:
scusate ma ho letto bene??

Si prevede un restyling della Giulietta??

Maxxetto tu che sai... si prevedo stravolgimenti di quella attuale??
anche comei interni??

saluti zanza
Si, da dentro non la riconosceresti più!

ciao Maxetto
dai non farmi piangere....
vabbè che "Maxetto è tornato! " ma non ci spaventare eh!!

Tornando seri:
il restyling su cosa verterà??
linee un po + pulite sull'esterno e qualche cosa di diverso sugli interni??

tipo non so...
interni con tessuto chiaro e non il solito nero...
pannelli portiere chiari e non finiture scure...

Anche perchè fino ad ora disegni in rete non se ne vedono!!
ahhh è un facelifting e niente +??

grazie e sauti zanza

Guarda che per fiat e Marchionne i restiling sono i model year con l'aggiunta di qualche nuovo allestimento o magari la vernice bicolore..... ;)
 
zanzano ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
zanzano ha scritto:
scusate ma ho letto bene??

Si prevede un restyling della Giulietta??

Maxxetto tu che sai... si prevedo stravolgimenti di quella attuale??
anche comei interni??

saluti zanza
Si, da dentro non la riconosceresti più!

ciao Maxetto
dai non farmi piangere....
vabbè che "Maxetto è tornato! " ma non ci spaventare eh!!

Tornando seri:
il restyling su cosa verterà??
linee un po + pulite sull'esterno e qualche cosa di diverso sugli interni??

tipo non so...
interni con tessuto chiaro e non il solito nero...
pannelli portiere chiari e non finiture scure...

Anche perchè fino ad ora disegni in rete non se ne vedono!!
ahhh è un facelifting e niente +??

grazie e sauti zanza
Scusa Zanza: perchè lo chiedi a Maxetto?
 
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