Corazon Habanero ha scritto:Attendo il turno del biscione...anche questo ha una sua logica: la stessa di Lancia, purtroppo.sebaco ha scritto:Nardo-Leo ha scritto:E io cosa ho scritto?modus72 ha scritto:«Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l?unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».] «Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».Nardo-Leo ha scritto:Non è che Lancia viene abbandonata, la maggior parte delle vetture verranno dagli Usa ad eccezione dei modelli piccoli.
Ma l'importante è che le nuove Chrysler vengano pensate con un occhio anche all'Europa e a Lancia. (vedi linea).
Leggi meglio..
I modelli piccoli saranno costituiti dalla Y, riga. Gli altri saranno tutta roba che vien dagli USA.
Y è un modello piccolo, ma non escluderei in futuro qualche altro modello derivato da una piccola Fiat (Punto)
Il resto verrà dagli Usa.
Tolta la Delta è già oggi così.
Infatti Lancia già oggi è morta.
Ma per quanto possa dispiacere, ha una sua logica.
Mi spaventa la resa di Fiat (intesa come marchio) al di fuori dei segmenti A e B.
Alfa, se tanto mi da tanto, dovrà posizionarsi nei segmenti dal C in su (dove deve stare) ma con quale ruolo, soprattutto nel segmento C?
Non sono d'accordo: Alfa gli serve eccome, perchè è l'unico marchio (con Jeep e Maserati) che può essere considerato globale.
Lancia globale non lo è mai stato. Sacrificarla ha una logica.
Fiat ha una connotazione geenralista, e in quella prospettiva va sfruttata (salvo forse il filone 500).
Tieni anche presente che anche la distribuzione produttiva sembra coerente: Fiat, salvo che per i segmenti bassi, che hanno tradizionalmente un mercato locale, sarà prodotta all'estero.
Alfa e Maserati (e forse Jeep), che dovrebbero garantire più margini, in Italia.
Poi, chi vivrà vedrà.