<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ecco il piano industriale | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Ecco il piano industriale

Corazon Habanero ha scritto:
sebaco ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
modus72 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Non è che Lancia viene abbandonata, la maggior parte delle vetture verranno dagli Usa ad eccezione dei modelli piccoli.
Ma l'importante è che le nuove Chrysler vengano pensate con un occhio anche all'Europa e a Lancia. (vedi linea).
«Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l?unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».] «Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».

Leggi meglio..
I modelli piccoli saranno costituiti dalla Y, riga. Gli altri saranno tutta roba che vien dagli USA.
E io cosa ho scritto?
Y è un modello piccolo, ma non escluderei in futuro qualche altro modello derivato da una piccola Fiat (Punto)
Il resto verrà dagli Usa.
Tolta la Delta è già oggi così.

Infatti Lancia già oggi è morta.

Ma per quanto possa dispiacere, ha una sua logica.
Attendo il turno del biscione...anche questo ha una sua logica: la stessa di Lancia, purtroppo.
Mi spaventa la resa di Fiat (intesa come marchio) al di fuori dei segmenti A e B.
Alfa, se tanto mi da tanto, dovrà posizionarsi nei segmenti dal C in su (dove deve stare) ma con quale ruolo, soprattutto nel segmento C?

Non sono d'accordo: Alfa gli serve eccome, perchè è l'unico marchio (con Jeep e Maserati) che può essere considerato globale.
Lancia globale non lo è mai stato. Sacrificarla ha una logica.
Fiat ha una connotazione geenralista, e in quella prospettiva va sfruttata (salvo forse il filone 500).
Tieni anche presente che anche la distribuzione produttiva sembra coerente: Fiat, salvo che per i segmenti bassi, che hanno tradizionalmente un mercato locale, sarà prodotta all'estero.
Alfa e Maserati (e forse Jeep), che dovrebbero garantire più margini, in Italia.
Poi, chi vivrà vedrà.
 
Estimatore58 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
modus72 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Non è che Lancia viene abbandonata, la maggior parte delle vetture verranno dagli Usa ad eccezione dei modelli piccoli.
Ma l'importante è che le nuove Chrysler vengano pensate con un occhio anche all'Europa e a Lancia. (vedi linea).
«Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l?unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».] «Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».

Leggi meglio..
I modelli piccoli saranno costituiti dalla Y, riga. Gli altri saranno tutta roba che vien dagli USA.
E io cosa ho scritto?
Y è un modello piccolo, ma non escluderei in futuro qualche altro modello derivato da una piccola Fiat (Punto)
Il resto verrà dagli Usa.
Tolta la Delta è già oggi così.

Infatti Lancia già oggi è morta.

Ma per quanto possa dispiacere, ha una sua logica.

ce l'ha oggi, ma non ce l'aveva nel 2004...le scelte del presente sono sempre la conseguenza delle strade intraprese nel passato...

Nel 2004 Chrysler non c'era.

E comunque anche nel 2004 di chiudere Lancia si era parlato. Tenerla è stata una scommessa (ne parla chiaramente De Meo nel suo libro dedicato alla 500 e ai suoi anni in Fiat).
 
Corazon Habanero ha scritto:
Mi spaventa la resa di Fiat (intesa come marchio) al di fuori dei segmenti A e B.
Alfa, se tanto mi da tanto, dovrà posizionarsi nei segmenti dal C in su (dove deve stare) ma con quale ruolo, soprattutto nel segmento C?

i mercati vendono a go go su fiat.. strano?
per Alfa il punto è proprio quello che citi.. quale ruolo? io temo che il prodotto sarà sostanzialmente generalista perchè il management pensa (a mio parere erroneamente) che il cliente extra europeo sia meno esigente sotto l'aspetto tecnico e dunque si beva qualsiasi cosa
 
sebaco ha scritto:
Nel 2004 Chrysler non c'era.

E comunque anche nel 2004 di chiudere Lancia si era parlato. Tenerla è stata una scommessa (ne parla chiaramente De Meo nel suo libro dedicato alla 500 e ai suoi anni in Fiat).

che scommessa?
non reinvestire nella musa?
declassare la ypsilon da segmento B ad A?
rimarchiare delle auto che da noi non hanno mercato?

questo è opportunismo, cercare di cavare il più possibile dall'immagine del brand.. non è una scommessa perchè una scommessa presuppone un investimento
 
sebaco ha scritto:
Estimatore58 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
modus72 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Non è che Lancia viene abbandonata, la maggior parte delle vetture verranno dagli Usa ad eccezione dei modelli piccoli.
Ma l'importante è che le nuove Chrysler vengano pensate con un occhio anche all'Europa e a Lancia. (vedi linea).
«Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l?unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».] «Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».

Leggi meglio..
I modelli piccoli saranno costituiti dalla Y, riga. Gli altri saranno tutta roba che vien dagli USA.
E io cosa ho scritto?
Y è un modello piccolo, ma non escluderei in futuro qualche altro modello derivato da una piccola Fiat (Punto)
Il resto verrà dagli Usa.
Tolta la Delta è già oggi così.

Infatti Lancia già oggi è morta.

Ma per quanto possa dispiacere, ha una sua logica.

ce l'ha oggi, ma non ce l'aveva nel 2004...le scelte del presente sono sempre la conseguenza delle strade intraprese nel passato...

Nel 2004 Chrysler non c'era.

E comunque anche nel 2004 di chiudere Lancia si era parlato. Tenerla è stata una scommessa (ne parla chiaramente De Meo nel suo libro dedicato alla 500 e ai suoi anni in Fiat).

appunto....la scelta era fra investire sui marchi Premium che si sapeva essere gli unici a generare utili (e lo si sapeva da anni.....) o fare altro.....aumentare la produzione attraverso l'aumento delle vendite del marchio genaralista (Fiat) o tramite l'acquisizione di altri costruttori (Chrysler), il che tradotto vuol dire rinunciare a fare prodotto.....che è infatti quello che è successo....guarda il dato disaggregato degli utili del gruppo e la risposta della borsa...qualcuno ricorda quanto pregò all'epoca l'AD di Lancia per avere una vera segmento C (ovverosia una Delta accorciata a 4,20 circa) per poter sviluppare il marchio e la risposta della dirigenza?
 
moogpsycho ha scritto:
sebaco ha scritto:
Nel 2004 Chrysler non c'era.

E comunque anche nel 2004 di chiudere Lancia si era parlato. Tenerla è stata una scommessa (ne parla chiaramente De Meo nel suo libro dedicato alla 500 e ai suoi anni in Fiat).

che scommessa?
non reinvestire nella musa?
declassare la ypsilon da segmento B ad A?
rimarchiare delle auto che da noi non hanno mercato?

questo è opportunismo, cercare di cavare il più possibile dall'immagine del brand.. non è una scommessa perchè una scommessa presuppone un investimento

L. DE Meo, Da 0 a 500, Marsilio, Venezia, 2010, pp. 32-33: " Lancia era un marchio piccolo, non strategico per il gruppo; aspetto che ci consentì di non essere al centro dell'attenzione e quindi di poter lavorare con un team di persone molto ristretto e con grande flessibilità. Una squadra che è riuscita atraghettare la Lancia oltre la fase in cui tutti volevano chiuderla, perchè era idea diffusa che la Fiat non potesse più permettersi di sostenere i costi per progettare nuovi modelli del blasonato marchio".

De Meo parla degli anni successivi al 2002. Quindi già in quel periodo molti pensavano a una chiusura del marchio. La scommessa, allora (cioè all'inizio degli anni 2000) è stata quella di non chiuderlo e di rinnovarne l'immagine. Se leggi il libro capisci (e capisci anche molte altre cose).

Quando è arrivata Chrysler le carte si sono rimescolate.
 
sebaco ha scritto:
Non sono d'accordo: Alfa gli serve eccome, perchè è l'unico marchio (con Jeep e Maserati) che può essere considerato globale.
Lancia globale non lo è mai stato. Sacrificarla ha una logica.
Fiat ha una connotazione geenralista, e in quella prospettiva va sfruttata (salvo forse il filone 500).
Tieni anche presente che anche la distribuzione produttiva sembra coerente: Fiat, salvo che per i segmenti bassi, che hanno tradizionalmente un mercato locale, sarà prodotta all'estero.
Alfa e Maserati (e forse Jeep), che dovrebbero garantire più margini, in Italia.
Poi, chi vivrà vedrà.
Provo a spiegarmi meglio. Che gli serva Alfa è fuori discussione. E' un marchio che ha ancora appeal per la storia e per una serie di modelli (anche della gestione Fiat) che per design, anzichè per questioni meccaniche sono rimaste nel cuore di molti. Ma anche nel caso di Alfa si deve ricostruire come si doveva fare con Lancia.
Lancia non ha gradimento globale perchè era un marchio prevalentemente europeo. Ma in Europa, a causa di una serie di modelli dalla qualità vergognosamente scarsa, il marchio non gode di alcuna stima. Il sacrificio è quindi necessitato e figlio della gestione Fiat.
Purtroppo, credo che la stessa cosa possa accadere ad Alfa.
Alfa identifica il made in Italy per design e sportività ma anche il made in fiat a causa delle numerosissime noie meccaniche che affliggono i modelli del biscione (stessa cosa per Maserati anche se la colpa è di altri).
Per sfondare nei mercati europei e americani (forse in maniera minore stante l'assenza prolungata) bisogna riconquistare credibilità che attualmente manca.
Per questo dico che attendo il turno di Alfa. Le statistiche in materia di qualità (con le belle eccezioni di Panda e 500) vedono il gruppo sempre in fondo alla classifica.
 
Estimatore58 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Estimatore58 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
modus72 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Non è che Lancia viene abbandonata, la maggior parte delle vetture verranno dagli Usa ad eccezione dei modelli piccoli.
Ma l'importante è che le nuove Chrysler vengano pensate con un occhio anche all'Europa e a Lancia. (vedi linea).
«Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l?unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».] «Lancia non tornerà quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato» spiegando che «l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che sarà preservata». Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci sarà un ritorno economico».

Leggi meglio..
I modelli piccoli saranno costituiti dalla Y, riga. Gli altri saranno tutta roba che vien dagli USA.
E io cosa ho scritto?
Y è un modello piccolo, ma non escluderei in futuro qualche altro modello derivato da una piccola Fiat (Punto)
Il resto verrà dagli Usa.
Tolta la Delta è già oggi così.

Infatti Lancia già oggi è morta.

Ma per quanto possa dispiacere, ha una sua logica.

ce l'ha oggi, ma non ce l'aveva nel 2004...le scelte del presente sono sempre la conseguenza delle strade intraprese nel passato...

Nel 2004 Chrysler non c'era.

E comunque anche nel 2004 di chiudere Lancia si era parlato. Tenerla è stata una scommessa (ne parla chiaramente De Meo nel suo libro dedicato alla 500 e ai suoi anni in Fiat).

appunto....la scelta era fra investire sui marchi Premium che si sapeva essere gli unici a generare utili (e lo si sapeva da anni.....) o fare altro.....aumentare la produzione attraverso l'aumento delle vendite del marchio genaralista (Fiat) o tramite l'acquisizione di altri costruttori (Chrysler), il che tradotto vuol dire rinunciare a fare prodotto.....che è infatti quello che è successo....guarda il dato disaggregato degli utili del gruppo e la risposta della borsa...qualcuno ricorda quanto pregò all'epoca l'AD di Lancia per avere una vera segmento C (ovverosia una Delta accorciata a 4,20 circa) per poter sviluppare il marchio e la risposta della dirigenza?

Cosa vuol dire, che si doveva puntare su Lancia (che all'estero è praticamente sconosciuta), non prendere Chrysler e investire nel prodotto per avere ottimi modelli da vendere in un mercato che come numeri è tornato indietro di trent'anni?

Quando le risorse sono limitate bisogna fare scelte. Chi le fa può aver ragione o sbagliare. Chi non condivide le scelte può criticare quanto vuole. Ma non si potrà mai sapere se scelte diverse avrebbero portato a risultati migliori.
 
Inutile perdere tempo per commentare le cialtronate del N1 fiat.
Sono cialtronate, alle quali non crede nessuno, è evidente che il gioco delle tre carte deve essere sfuggito di mano all'orrido maglionato.
Non vedo all'orizzonte nulla, tranne giochetti di bassa lega, dichiarazioni che verranno smentite dai fatti, e un'enorme incompetenza!
Pare nel superfumoso e fatiscente piano industriale non esserci una segmento C, nuova e nemmeno una sw dello stesso segmento...La punto dov'è?
Credo di non sbagliarmi dicendo che questo è un piano fatto a caso, mettendo modelli a caso, solo per tenere buoni i sindacati e gli analisti al momento della presentazione del bilancio e dei relativi utili.
I fatti sono semplicemente questi: il piano industriale della fiat è talmente attendibile che dopo averlo presentato il titolo fiat ha perso il 4%
 
Corazon Habanero ha scritto:
sebaco ha scritto:
Non sono d'accordo: Alfa gli serve eccome, perchè è l'unico marchio (con Jeep e Maserati) che può essere considerato globale.
Lancia globale non lo è mai stato. Sacrificarla ha una logica.
Fiat ha una connotazione geenralista, e in quella prospettiva va sfruttata (salvo forse il filone 500).
Tieni anche presente che anche la distribuzione produttiva sembra coerente: Fiat, salvo che per i segmenti bassi, che hanno tradizionalmente un mercato locale, sarà prodotta all'estero.
Alfa e Maserati (e forse Jeep), che dovrebbero garantire più margini, in Italia.
Poi, chi vivrà vedrà.
Provo a spiegarmi meglio. Che gli serva Alfa è fuori discussione. E' un marchio che ha ancora appeal per la storia e per una serie di modelli (anche della gestione Fiat) che per design, anzichè per questioni meccaniche sono rimaste nel cuore di molti. Ma anche nel caso di Alfa si deve ricostruire come si doveva fare con Lancia.
Lancia non ha gradimento globale perchè era un marchio prevalentemente europeo. Ma in Europa, a causa di una serie di modelli dalla qualità vergognosamente scarsa, il marchio non gode di alcuna stima. Il sacrificio è quindi necessitato e figlio della gestione Fiat.
Purtroppo, credo che la stessa cosa possa accadere ad Alfa.
Alfa identifica il made in Italy per design e sportività ma anche il made in fiat a causa delle numerosissime noie meccaniche che affliggono i modelli del biscione (stessa cosa per Maserati anche se la colpa è di altri).
Per sfondare nei mercati europei e americani (forse in maniera minore stante l'assenza prolungata) bisogna riconquistare credibilità che attualmente manca.
Per questo dico che attendo il turno di Alfa. Le statistiche in materia di qualità (con le belle eccezioni di Panda e 500) vedono il gruppo sempre in fondo alla classifica.

Boh, se parliamo di qualità mi pare che ci spostiamo abbastanza dal tema iniziale. Comunque...

Due considerazioni. La prima è che la fama non certo eccelsa che gode Alfa risale ad anni ben precedenti alla gestione Fiat. Anche modelli che gli appassionati ricordano con nostalgia avevano magagne che i meno appassionati che li hanno posseduti ricordano con ben altro sentimento.

Poi, le statistiche. Hanno un senso, senz'altro. Anche se non ho ancora capito tante cose: per esempio se i guasti siano classificati in base alla gravità (cioè, un motore che sbiella a 80.000 km vale tanto quanto ua serratura di un cassetto portaoggetti che si rompe?). Poi per me resta un mistero il fatto che VW sia classificata in alto e Seat in basso: prodotti che condividono molte parti, che spesso sono assemblati nello stesso stabilimento (per non dire sulle stesse linee) che danno risultati tanto diversi. Mah...
 
sebaco ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
sebaco ha scritto:
Non sono d'accordo: Alfa gli serve eccome, perchè è l'unico marchio (con Jeep e Maserati) che può essere considerato globale.
Lancia globale non lo è mai stato. Sacrificarla ha una logica.
Fiat ha una connotazione geenralista, e in quella prospettiva va sfruttata (salvo forse il filone 500).
Tieni anche presente che anche la distribuzione produttiva sembra coerente: Fiat, salvo che per i segmenti bassi, che hanno tradizionalmente un mercato locale, sarà prodotta all'estero.
Alfa e Maserati (e forse Jeep), che dovrebbero garantire più margini, in Italia.
Poi, chi vivrà vedrà.
Provo a spiegarmi meglio. Che gli serva Alfa è fuori discussione. E' un marchio che ha ancora appeal per la storia e per una serie di modelli (anche della gestione Fiat) che per design, anzichè per questioni meccaniche sono rimaste nel cuore di molti. Ma anche nel caso di Alfa si deve ricostruire come si doveva fare con Lancia.
Lancia non ha gradimento globale perchè era un marchio prevalentemente europeo. Ma in Europa, a causa di una serie di modelli dalla qualità vergognosamente scarsa, il marchio non gode di alcuna stima. Il sacrificio è quindi necessitato e figlio della gestione Fiat.
Purtroppo, credo che la stessa cosa possa accadere ad Alfa.
Alfa identifica il made in Italy per design e sportività ma anche il made in fiat a causa delle numerosissime noie meccaniche che affliggono i modelli del biscione (stessa cosa per Maserati anche se la colpa è di altri).
Per sfondare nei mercati europei e americani (forse in maniera minore stante l'assenza prolungata) bisogna riconquistare credibilità che attualmente manca.
Per questo dico che attendo il turno di Alfa. Le statistiche in materia di qualità (con le belle eccezioni di Panda e 500) vedono il gruppo sempre in fondo alla classifica.

Boh, se parliamo di qualità mi pare che ci spostiamo abbastanza dal tema iniziale. Comunque...

Due considerazioni. La prima è che la fama non certo eccelsa che gode Alfa risale ad anni ben precedenti alla gestione Fiat. Anche modelli che gli appassionati ricordano con nostalgia avevano magagne che i meno appassionati che li hanno posseduti ricordano con ben altro sentimento.

Poi, le statistiche. Hanno un senso, senz'altro. Anche se non ho ancora capito tante cose: per esempio se i guasti siano classificati in base alla gravità (cioè, un motore che sbiella a 80.000 km vale tanto quanto ua serratura di un cassetto portaoggetti che si rompe?). Poi per me resta un mistero il fatto che VW sia classificata in alto e Seat in basso: prodotti che condividono molte parti, che spesso sono assemblati nello stesso stabilimento (per non dire sulle stesse linee) che danno risultati tanto diversi. Mah...
Io volevo limitarmi alla fama dei modelli degli ultimi 15 anni (che non hanno lasciato buoni ricordi: 147 e 156 su tutte anche se conosco persone che non hanno avuto alcun tipo di problema).
Sulle statistiche: non so come vengano stilate ma un peso ce l'hanno eccome.
Tornando in tema: staremo a vedere. Per il momento commento le slides: belline per layout e se vogliamo un attimino più "affumicate" delle precedenti. :D
Aspetto il lancio dei modelli se mai ci sarà.
 
HenryChinaski ha scritto:
...
I fatti sono semplicemente questi: il piano industriale della fiat è talmente attendibile che dopo averlo presentato il titolo fiat ha perso il 4%

Direi che questo dato taglia la testa al toro.

L'unica possibilità di smantirlo è passare ai fatti, cominciando a fare auto che non siano Panda o 500L.
E qui la vedo... :rolleyes:
 
sebaco ha scritto:
L. DE Meo, Da 0 a 500, Marsilio, Venezia, 2010, pp. 32-33: " Lancia era un marchio piccolo, non strategico per il gruppo; aspetto che ci consentì di non essere al centro dell'attenzione e quindi di poter lavorare con un team di persone molto ristretto e con grande flessibilità. Una squadra che è riuscita atraghettare la Lancia oltre la fase in cui tutti volevano chiuderla, perchè era idea diffusa che la Fiat non potesse più permettersi di sostenere i costi per progettare nuovi modelli del blasonato marchio".

De Meo parla degli anni successivi al 2002. Quindi già in quel periodo molti pensavano a una chiusura del marchio. La scommessa, allora (cioè all'inizio degli anni 2000) è stata quella di non chiuderlo e di rinnovarne l'immagine. Se leggi il libro capisci (e capisci anche molte altre cose).

Quando è arrivata Chrysler le carte si sono rimescolate.

In realtà Chrysler non rimescolato granchè.

Nel senso che la scomessa, come la chiama De Meo, era stata abbondantemente persa, e se ora non vi fosse stata Chrysler non esisterebbe più alcuna Lancia oltre alla Y (a dire il vero, non esisterebbe forse neppure più un gruppo fiat)
 
moogpsycho ha scritto:
modus72 ha scritto:
Fancar_ ha scritto:
Una volta nei piani indicavano ancora i segmenti di appartenenza mentre adesso mettono solo più delle macchinine sparse qua e là in modo da rendere il tutto ancor più fumoso.
Dovrebbe dirla lunga...

al di là della credibilità del piano, temo sopratutto che questo sbandierato rilancio di Alfa e Maserati venga fatto al risparmio senza dare i necessari contenuti tecnici ai prodotti.
Nella sostanza è inutile fare una Giulia o un ammiraglia se poi la meccanica e la qualità degli interni è da generalista.
Lo temo anch'io. Credo che a Marchionne non si mai entrato in testa l'importanza del prodotto. non basta dichiarare un marchio premium perchè sia percepito come tale. Ho avuto la fortuna di utilizzare per una settimana una Serie 1; fatta eccezione per l'estetica, che proprio non mi piace, ha delle doti stradali incredibili, reattività di motore, allungo (era un 2.0 td) e si facevano medie di 18/20 km lt (neppure la mia precedente GPunto 1.3 mj - che pure era una degnissima utilitaria). Da Alfa e Maserati i clienti e gli appassionati si aspettanto delle perculiarità, delle eccellenze tecniche che non ritrovano nelle generaliste.
 
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