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Ecco a me per esempio piace la FIAT QUBO, magari con motore da 95 HP.

Per esempio la Civic Shuttle degli anni '80, arrivata pure in Italia:

HONDA-Civic-Shuttle-1-6i--1991-1995-.jpg


439101.jpg


(per favore, non parlatemi di segmento B e C, si parla di idee, di originalità e modernità del concetto generale, è il primo esempio, fra l'altro noto, che mi è venuto in mente)
 
Jambana ha scritto:
Hai sbagliato citazione, la Fiat veramente li ha "inventati" con la 600 multipla degli anni '50.

Anche se, continuando con il "puntiglio", sono numerosi i piccoli furgoni e veicoli da lavoro con contenuti estetici e tecnici originali costruiti fin dal dopoguerra, anche nei paesi dell'Est per esempio, la maggior parte dei quali sconosciuti al pubblico italiano.

Si parlava di design però: se la 600 multipla è stata altamente innovativa da questo punto di vista e come concetto (monovolume per trasporto passeggeri), il furgoncino 850 non lo era certo, riprendeva una formula già collaudata da altri costruttori.

Io comunque non parlavo di minivan in senso stretto, visto che ho citato la Cube che non lo è, così come il Qubo (originali nel nome alla Fiat..).
E di auto "non-minivan" o "quasi minivan" giapponesi originali nel design ce ne sono state molte e ce ne sono da anni, molto prima della Roomster o del Qubo.

Non credo proprio di aver sbagliato citazione.
La 600 Multipla è stata la prima monovolume non il primo minivan che, confermo, è stata la 850 Familiare. Questo perchè la 600 Multipla è nata per il trasporto persone, mentre la 850 Familiare è nata come promiscuo e da subito anche nella versione furgonata.
Non capisco però quali siano i furgonicini analoghi all'850 Familiare ed addirittura nati prima di esso. Se ti riferisci al Renault Estafette, questo era molto più grande dell'850, con motore anteriore e quindi di impostazione completamente diversa. Diciamo che era un van non un minivan.
A mio parere la Fiat ha inventato SIA le monovolume (600 Multipla) che i minivan (850 familiare). Ovviamente parlo di modelli prodotti in serie ed esportati all'estero, se si parla di realizzazioni quasi artigianali oppure di prodotti dell'ex blocco comunista riservati al "mercato" locale, non nego che ci possano essere stati esempi precedenti più o meno rudimentali, ma, a mio parere, non fanno testo.
Che tutt'ora quella formula sia molto in voga in Giappone, Cina, India, Corea e via dicendo, ben lo so, e so bene quali arditezze stilistiche siano state realizzate nel campo, sta di fatto che si tratta di prodotti concettualmente incompatibili con le norme europee e statunitensi riguardanti la sicurezza in caso d'urto, pertanto sono veicoli che qui da noi non potranno mai più arrivare.

Le vetture come la Qubo (che nulla ha a che vedere con la Cube), le sue gemelle PSA e la Renault Bebop sono state definite "mini multispazio", dove le "multispazio" sono le versioni più grandi Doblò, Kangoo, Berlingo et cetera.
Questo termine è stato coniato per definire auto che sono marcatamente a due volumi (hanno tutte un bel musone prominente) ma che rispetto alle due volume classiche hanno una volumetria posteriore analoga a quella delle furgonette inventate, queste, dai francesi con le Renault 4 Cargo e le Citroen 2CV AK. La Skoda Roomster, a mio parere è una tipica multispazio.

In Giappone, per tornare in topic, esistono da decenni, come giustamente dici tu, tantissimi veicoli che non sono etichettabili secondo i nostri standard ma che sono ibridi tra varie categorie, e questo molto prima della Roomster e del Qubo.

Saluti
 
Fabiologgia, stai facendo fin da sopra un bel po' di confusione con i termini.

Se vuoi essere preciso, devi considerare che "van", "minivan", "microvan" sono classificazioni utilizzate in Nord America e Asia, che ricomprendono anche le stesse monovolume, ma anche van "col muso", perchè "van" è una categoria allargatissima.

"Monovolume" è termine di uso europeo, diventato di uso comune con l'avvento della Renault Espace ("monospace" in francese).

Io eviterei di fare delle classificazioni e delle distinzioni che sono aleatorie perché si paragonano mele con pere ;)

Inoltre tali classificazioni mi sembrano poco rilevanti, oggettivamente, in un mondo dove, automobilisticamente parlando, ci sono sempre più crossover tra generi diversi (e a ben vedere spesso è stato così anche in passato).
 
Jambana ha scritto:
Fabiologgia, stai facendo fin da sopra un bel po' di confusione con i termini.

Se vuoi essere preciso, devi considerare che "van", "minivan", "microvan" sono classificazioni utilizzate in Nord America e Asia, che ricomprendono anche le stesse monovolume, ma anche van "col muso", perchè "van" è una categoria allargatissima.

"Monovolume" è termine di uso europeo, diventato di uso comune con l'avvento della Renault Espace ("monospace" in francese).

Io eviterei di fare delle classificazioni e delle distinzioni che sono aleatorie perché si paragonano mele con pere ;)

Inoltre tali classificazioni mi sembrano poco rilevanti, oggettivamente, in un mondo dove, automobilisticamente parlando, ci sono sempre più crossover tra generi diversi (e a ben vedere spesso è stato così anche in passato).

Non mi sembra di fare confusione, anzi, a mio parere le classificazioni e le distinzioni servono proprio ad evitare di paragonare mele con pere e forse la confusione la stai facendo tu parlandomi di muso o non muso sui van e minivan (il discorso del muso è sul monovolume, che per semantica non lo devono avere, non sui van che possono benissimo averlo come non averlo), ed è pure sbagliato dire che nel termine van gli americani ricomprendono le monovolume esclusivamente nate per trasporto passeggeri, al massimo ricomprendono i pullmini, che sono ben altra cosa.
Sempre a mio parere il più tipico dei confronti tra mele e pere è quello tra la Qubo e la Materia, ed è su quello che ho inserito il mio discorso
Che poi si usino termini europei (come monovolume) o anglofoni (come van) è un altro discorso, come pure è un altro discorso il fatto che esistano i crossover.

Per riassumere, le classificazioni che intendo io (ma che non ho certo inventato io, ma sono più o meno universali) sono:
- van: veicolo nato per trasporto persone e/o merci. Traducibile in italiano con il termine pullmino. Nulla impedisce che il veicolo abbia il muso. In America il Van può essere anche un semplice furgone.
- monovolume: auto nella quale i tre "corpi" del veicolo (vano motore, abitacolo e vano bagagli) non sono fisicamente e stilisticamente separati
- multispazio: furgonetta destinata al trasporto persone
- furgonetta: veicolo derivato da un'autovettura con parte posteriore rialzata, inglobata o meno nel design originale, destinato al trasporto merci
- crossover: veicolo che ha contemporaneamente le caratteristiche di due o più altre categorie, nessuna delle quali è nettamente predominante sulle altre

ovviamente per ogni categoria ci sono le relative versioni "mini" (minivan, mini multispazio, eccetera)

Su quanto queste classificazioni contino al momento della scelta, poi, sono d'accordo con te, contano poco, ma non puoi dirmi che sto facendo confusione, perchè forse forse è l'esatto contrario, mi sembra addirittura di esagerare con la precisione.........

saluti
 
fabiologgia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Jambana ha scritto:
EdoMC ha scritto:
A me francamente non piace moltissimo come linea, ma ho votato sì perchè è stato uno dei pionieri dell'originalità in questo segmento, preceduto solo dalla Skoda Roomster

Se si esclude tutta la panoplia di van e minivan giapponesi, che da anni propongono linee molto ardite e originali, ma sconosciute sul nostro mercato.

Per esempio, la prima serie della Nissan Cube, arrivata da noi solo nell'ultima versione, è del 1998. La seconda del 2002 era già davvero particolare nel design. Ma ogni casa giapponese sforna piccoli van molto originali fin dagli anni '70.

Ammetto che l'unico minivan giapponese che conosco e, controcorrente, mi piace, è la Daihatsu Materia, anche se l'ho sempre considerata non tanto una multispazio, quanto una monovolume vera e propria, nata come automobile e non come una derivata da un veicolo commerciale, caratteristica, questa, che impone grossi sacrifici alla linea, dettate dalle esigenze di capacità di carico tipiche dei piccoli furgoncini da città. La Nissan Cube attuale mi piace parecchio.

Perdonami la puntiglia, ma la Materia tutto è fuorchè un minivan e non è nemmeno una monovolume. Ugualmente non lo è la Nissan Cube.
Un monovolume è un veicolo nel quale non sono fisicamente (visivamente) distinguibili i tre "spazi" di cui qualsiasi veicolo è composto, ossia lo spazio del motore, lo spazio abitabile e quello per i bagagli. La Materia ha un muso ben evidente (primo volume) ed un secondo volume che ingloba l'abitacolo ed il vano bagagli. Pertanto è un'auto a due volumi.
Il minivan invece è un veicolo derivato da un commerciale o comunque con un'impostazione di tipo commerciale.
I minivan "alla giapponese" in effetti li ha inventati la Fiat con l'850 Familiare alla fine degli anni '60. Quelli "made in Japan" (Subaru E12, Suzuki Carry e simili) lunghi 3 metri e poco più ma con 6/7 posti e motore di un litro di cilindrata (il Subaru era anche 4x4) hanno avuto un certo successo anche da noi a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90, poi sono scomparsi non perchè non ci sia il mercato ma perchè con mezzi di quel tipo è impossibile pensare a crash test e cose simili ed oggi senza 5 stelle EuroNCAP non sei nessuno.

Saluti

Saluti

Grazie per la precisazione, sono qui prima di tutto per imparare. Ineffetti è vero, la Materia ha un primo volume evidente, così la Cube. Mi ha tratto in inganno l'altezza. Mi pare di aver letto che in Giappone, nelle grandi città, c'è una supertassa per le vetture sopra i 4 metri,da questo il successo di queste piccole automobili.
 
Significa che, in Giappone, chi acquista un'automobile deve dimostrare di avere un posto per parcheggiarla di proprietà od in affitto.
 
crusader79 ha scritto:
se non ricordo male dovrebbe esserci anche qua quella regola, ma gli uffici tecnici dei comuni se ne sono sempre fregati

Da noi è molto diverso.
In Italia, ma solo nelle grandi città, non si possono costruire edifici per abitazione senza prevedere almeno un posto auto interno al complesso edilizio per ogni unità abitativa (appartamento). La regola si applica anche alle ristrutturazioni di edifici esistenti se prevedono il rifacimento totale della struttura dell'esistente (ricostruzione completa). E non è vero che gli uffici comunali se ne fregano, anzi, conosco molti concittadini che nella ristrutturazione delle loro case hanno dovuto inventarsi posti auto prima inesistenti, nella stessa casa ove abito io adesso, costruita nel 2003, il costruttore ha dovuto lasciare spazi appositi, in molti dei quali è assolutamente impossibile farci entrare un'auto, ma tant'è, la legge è rispettata. In Italia, però, quando compri l'auto, nessuno ti chiede di dimostrare che tu hai un box od un posto auto a casa.
In Giappone invece, da molti anni, non si può proprio comprare un'auto se non si dimostra di avere un parcheggio privato ove rimessarla.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
crusader79 ha scritto:
se non ricordo male dovrebbe esserci anche qua quella regola, ma gli uffici tecnici dei comuni se ne sono sempre fregati

Da noi è molto diverso.
In Italia, ma solo nelle grandi città, non si possono costruire edifici per abitazione senza prevedere almeno un posto auto interno al complesso edilizio per ogni unità abitativa (appartamento). La regola si applica anche alle ristrutturazioni di edifici esistenti se prevedono il rifacimento totale della struttura dell'esistente (ricostruzione completa). E non è vero che gli uffici comunali se ne fregano, anzi, conosco molti concittadini che nella ristrutturazione delle loro case hanno dovuto inventarsi posti auto prima inesistenti, nella stessa casa ove abito io adesso, costruita nel 2003, il costruttore ha dovuto lasciare spazi appositi, in molti dei quali è assolutamente impossibile farci entrare un'auto, ma tant'è, la legge è rispettata.

Ma come solo nelle grandi città....mai sentito parlare di standards urbanistici? di D.M. 1444/68 e legge 765/1967?

E la quantità di parcheggi non è individuata dal numero di posti auto rispetto alle unità immobiliari, ma dalla superficie di parcheggio rispetto alla cubatura, 1mq di parcheggio / 10 mc.

E' (giustamente) impossibile effettuare interventi di nuova costruzione, di ristrutturazione urbanistica o sostituzione edilizia senza rispettare gli standards urbanistici previsti per i parcheggi pertinenziali, e questo in comuni di ogni dimensione.

Naturalmente gli strumenti urbanistici di ogni comune possono introdurre ulteriori prescrizioni in materia (per esempio per la tipologia dei parcheggi) ma non possono derogare dagli standards minimi nazionali.

Inoltre, il caso citato di aree dove è "assolutamente impossibile far entrare un'auto" ma fatti per "rispettare la legge" è un'irregolarità evidente, sia da parte del tecnico che ne ha firmato il progetto sia da parte dei responsabili comunali che hanno avvallato una situazione evidentemente incongrua.

Inoltre, direi che è pratica poco intelligente, perché dal 2005, con la legge di semplificazione , è decaduto il vincolo di pertinenzialità, e le aree da destinare a parcheggio possono essere sia cedute, che - nell'impossibilità di reperirle in pertinenza - reperite altrove (monetizzate) ed essere non necessariamente adiacenti.
 
Jambana ha scritto:
Ma come solo nelle grandi città....mai sentito parlare di standards urbanistici? di D.M. 1444/68 e legge 765/1967?

E la quantità di parcheggi non è individuata dal numero di posti auto rispetto alle unità immobiliari, ma dalla superficie di parcheggio rispetto alla cubatura, 1mq di parcheggio / 10 mc.

E' (giustamente) impossibile effettuare interventi di nuova costruzione, di ristrutturazione urbanistica o sostituzione edilizia senza rispettare gli standards urbanistici previsti per i parcheggi pertinenziali, e questo in comuni di ogni dimensione.

Naturalmente gli strumenti urbanistici di ogni comune possono introdurre ulteriori prescrizioni in materia (per esempio per la tipologia dei parcheggi) ma non possono derogare dagli standards minimi nazionali.

Inoltre, il caso citato di posti auto "dove è impossibile far entrare un'auto" ma fatti per "rispettare la legge" è un'irregolarità evidente, sia da parte del tecnico che ne ha firmato il progetto sia da parte dei responsabili comunali che hanno avvallato una situazione evidentemente incongrua.

Inoltre, direi che è pratica poco intelligente, perché dal 2005, con la legge di semplificazione , è decaduto il vincolo di pertinenzialità, e le aree da destinare a parcheggio possono essere sia cedute, che - nell'impossibilità di reperirle in pertinenza - reperite altrove (monetizzate) ed essere non necessariamente adiacenti.

Ti ringrazio per la precisazione, sapevo della norma perchè ho comprato casa (mentre era in costruzione) nel 2003 ed in famiglia ne abbiamo fatte restaurare un altro paio, ma facendo il chimico e non l'ingegnere edile non conosco certamente le leggi nel dettaglio come vedo che conosci tu, quindi ben vengano le tue puntualizzazioni.
Proprio nel mio caso (cittadina di 26.000 abitanti in provincia), l'impresario-costruttore ha dovuto prevedere per ogni unità abitativa un posto auto. Siccome il complesso è composto da 8 villette a schiera ognuna con ingresso indipendente sulla strada, ha fatto il posto auto proprio all'ingresso. Orbene, per come sono state fatte le case, solo nelle due capofila il posto auto è realmente fruibile, nelle altre (compresa la mia) è del tutto impossibile farci entrare un'auto, al massimo potresti farci entrare una vecchia 500 ma solo a spinta ed incastrandocela dentro, e non per problemi di spazio (che ci sarebbe anche) ma di accessibilità. Infatti io, nel cosiddetto posto auto, ho lasciato la nuda terra, senza piastrellare, e ci ho fatto un giardinetto. E come me hanno fatto gli altri 5. Nota bene che sia il tecnico del Comune che i periti delle varie Banche che ci hanno concesso i mutui sono venuti più volte a fare sopralluoghi, sia durante i lavori di costruzione che a lavori finiti, e pur essendo più che evidente la situazione l'hanno giudicata regolare rispetto ai requisiti delle leggi riportati nella licenza edilizia.

Grazie ancora e saluti
 
beh le banche hanno interesse a fare utili quindi non mi meraviglia che nessuno diceva niente, i tecnici dei comuni lasciamo perdere, son peggio dei bancari quelli
 
birillo21 ha scritto:
Comunque considero la QUBO/Bipper/Nemo molto CHIC e sfiziozissima, soprattutto con colori vivaci. :lol:

E' un'automobile con cui puoi presentarti anche a LA SCALA di Milano senza sfigurare.

Certo, all'ingresso fornitori.....
 
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