<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ebbravi ...zitti zitti (aiuti a PSA) | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Ebbravi ...zitti zitti (aiuti a PSA)

moogpsycho ha scritto:
e per fortuna aggiungo io, ci mancava solo questo.
per una volta che non son venuti a battere cassa ammettiamo che hanno avuto un comportamento migliore di altri

da questo punto di vista ,hai non una ma tutte le ragioni ;)
 
Io spero che aiuti statali o meno alla fine PSA si salvi...primo per tutti i lavoratori francesi (che per quanto siano dei mangiarane d'oltralpe sono comunque persone..), e poi perchè se fallisce la Citroen nn so più dove andare a fare i tagliandi al Nemo :D (ok, è tutta roba fiat e probabilmente un meccanico fiat ci sa mettere le mani anche meglio di un francese, ma la garanzia ufficiale vuole la manutenzione fatta in Citroen..)

detto ciò, è evidente che la crisi c'è per tutti, e che, come dicono altri sopra, i fatti (per me non è una grossa sorpresa,comunque) stanno dando ragione al maglioncino...investire in periodi di crisi può aver senso,ma è moooolto rischioso...sono anche curioso di capire, per dirne un'altra, chi sta continuando a pagare lo sviluppo di tutti i nuovi modelli Opel..(altra casa che spero si riprenda in qualche modo..)
 
moogpsycho ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...
non compriamo francese, per altri non si compra tedesco che si fá? compriamo solo giallo? purtroppo l'altrnativa italiana é scarsa come non lo é mai stata

almeno però non viziamo il sistema come stanno facendo in francia.. di questo bisogna darne atto.

Marchionne non aveva comunque tutti i torti, i nodi per le generaliste che negli ultimi tempi hanno sfornato modelli a raffica stanno venendo al pettine.
Ford prevede la chiusura di tre stabilimenti
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/ford-in-vista-la-chiusura-di-tre-fabbriche-in-europa

PSA si fa garantire dallo Stato una valanga di soldi :shock:

tutti fanno quel che gli pare
USA le 3 dell' auto stavano fallendo
UK stampa moneta e campa di finanza
J ha un debito mostruoso ma se lo gestisce in casa
K mette dazi
PRC ha ancora gli schiavi....
In effetti siamo solo noi che siamo patacca fino all' osso
 
zero c. ha scritto:
arizona77 ha scritto:
zero c. ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
:shock: mi era sfuggito
ecco un articolo del Sole, abbastanza chiaro
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-24/hollande-soccorso-peugeot-064112.shtml?uuid=Ab9DsCwG

Accordo raggiunto tra Governo e Psa (Peugeot-Citroen) sull'intervento pubblico a sostegno della banca captive del gruppo, Banque Psa Finance. L'intesa verrà ufficialmente presentata oggi, ma i punti principali sono già noti: il pool di banche finanziatrici (una trentina) si impegna a riscadenziare, di un paio d'anni, circa 4 miliardi di esposizione della Bpf e a fornire alla banca nuovi crediti per 1,1-1,5 miliardi; lo Stato, dal canto suo, fornirà garanzie per consentire a Bpf di aprire line di credito per altri 5 miliardi nei prossimi tre anni (cifra che potrebbe salire, in caso di necessità, a 7 miliardi).
Il Governo e il costruttore hanno dovuto fare molto in fretta. Oggi Psa annuncerà i risultati del terzo trimestre e le prospettive per il quarto, con notizie tutt'altro che rassicuranti. Il timore è che queste cifre possano avere un impatto sul rating del gruppo e di conseguenza su quello della sua banca, che rischia quindi di doversi rifinanziare sul mercato a tassi troppo alti per poter essere competitiva nella concessione di prestiti a clienti e concessionari. Innescando una spirale negativa destinata a ripercuotersi sulle vendite e sugli stock.
Va ricordato che se le banche captive sono cruciali per tutti i gruppi automobilistici (e non solo), questo è particolarmente vero per Psa, che ha chiuso il primo semestre con un risultato operativo positivo (di soli 4 milioni) grazie ai 271 milioni arrivati proprio da Bpf.
In cambio, il Governo avrebbe chiesto e ottenuto da Psa un ritocco del piano di ristrutturazione (che prevede la chiusura dello stabilimento di Aulnay e il taglio di 8mila addetti). Il ministro del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, ha parlato di «qualche centinaio di posti di lavoro salvaguardati». Ci sarà inoltre una modifica della governance del gruppo (controllato dalla famiglia Peugeot con General Motors al 7%) in modo da far entrare nel consiglio di sorveglianza un rappresentante dei dipendenti e un indipendente incaricato di fare da ufficiale di collegamento tra la società e lo Stato. L'obiettivo del Governo è insomma quello di controllare e possibilmente influenzare le scelte strategiche del gruppo pur senza esserne azionista. Un'anomalia assoluta
Non è inoltre scontato che la strada dell'accordo sia tutta in discesa. Perché le garanzie pubbliche dovranno essere votate in Parlamento e perché, come ha già sottolineato Il Sole giovedì scorso, assomigliano molto a un aiuto (mascherato) di Stato. E infatti, ancora prima di diventare ufficiale, l'intesa è già entrata nel mirino del presidente della Cdu della Bassa Sassonia, David McAllister, che siede nel consiglio di sorveglianza di Volkswagen in nome della quota (20%) detenuta dal Land. «Volkswagen e la Bassa Sassonia - ha detto all'agenzia di stampa Bloomberg - valutano questo intervento in modo molto critico. Anche perché non contribuisce in alcun modo ad affrontare e risolvere i problemi che molti Paesi europei hanno con la loro industria automobilistica». Non è cioè escluso un ricorso alla Commissione europea da parte del gruppo tedesco, anche se è probabile che su questa vicenda Berlino opti per una posizione più morbida, a maggior ragione dopo aver fatto naufragare l'alleanza Eads-Bae.
L'intervento a favore di Psa si inserisce in uno scenario che proprio con Montebourg vede riemergere il protezionismo francese (che Parigi preferisce chiamare patriottismo economico). Venerdì il ministro è apparso sulla copertina del magazine del quotidiano Le Parisien con una maglia alla marinara dell'azienda bretone Armor Lux (paradossalmente la stessa che ha realizzato le t-shirt promozionali della campagna elettorale di Sarkozy), invitando a comprare francese. E lunedì ha accusato la Wto, guidata dal francese Pascal Lamy, di promuovere «una politica di libero scambio colpevole di aver creato squilibri scandalosi e distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa». Accuse alle quali ha seccamente risposto il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht (che ha respinto il ricorso di Parigi sulle auto coreane), invitando la Francia a riflettere sul suo costo del lavoro e sulle conseguenze delle 35 ore
Il Sole 24 Ore - Marco Moussanet

gli aiuti di stato tanto più se sfacciati e ad personam come questi sono vietati dal trattato UE artt. 87 88 89.
è ora di metterli di fronte alle proprie responsabiltà.
troppo facile scaricare perdite e inefficienze sulle tasse dei lavoratori.
e con questa la francia perde ogni credibilità residua sia sul piano industriale sia governativo ;)

....magna cum tua libidine ;)

macchè
vorrei vedere te se ti aumentano l'imu e ti tassano la benzina per dare soldi a uno che fa macchine che non si vendono e fa i conti in perdita cosa dici....
quasi quasi meglio il Volponne

perche' a me non l' hanno aumentata....
e nel contempo sbaraccato lo stesso i lavoratori
di FIAT
OMSA
e altri :?:
 
complimenti ai franzosi, se avessimo fatto noi lo stesso con una nostra azienda, ci avrebbero bloccato bacchettandoci per violazione delle norme europee...siamo sempre lì, l'europa attuale non è altro che una colonia franco-tedesca...
 
JigenD ha scritto:
complimenti ai franzosi, se avessimo fatto noi lo stesso con una nostra azienda, ci avrebbero bloccato bacchettandoci per violazione delle norme europee...siamo sempre lì, l'europa attuale non è altro che una colonia franco-tedesca...
CONCORDO ma mi astengo dall'aggiungere altri commenti
 
JigenD ha scritto:
complimenti ai franzosi, se avessimo fatto noi lo stesso con una nostra azienda, ci avrebbero bloccato bacchettandoci per violazione delle norme europee...siamo sempre lì, l'europa attuale non è altro che una colonia franco-tedesca...

con appoggio esterno d' oltremanica....
ma di che vi meravigliate ;) :?:
una e' la prima potenza, le altre hanno vinto la guerra
 
gallongi ha scritto:
modus72 ha scritto:
Forse PSA è come Fiat 30 anni orsono. Renault, visti i risultati di Nissan, è messa mooolto meglio..

probabilmente e' cosi...possono sfruttare aiuti statali da una parte e da una casa automobilistica solida dall'altra..cosi si va...a noi,invece,rimane da andare oltreoceano a ingrassare la chrysler ...bravo maglionato :twisted:
Quali aiuti statali a Renault?
Un paio d'anni orsono, quando la crisi cominciò a farsi sentire con le vendite che iniziarono a crollare, PSA e Renault cominciarono chi a ventilare chi a spostare la produzione all'estero... Il Sarkò dispose velocemente un prestitone ai due costruttori nazionali a patto che evitassero di diminuire la produzione in casa. Tanto PSA quanto Renault presero il prestito e lo restituirono nel giro di 18 mesi, dal momento che gli conveniva comunque rinunciare a quei soldi ma spostare la produzione all'estero.
 
zero c. ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...

il fatto è che invece di andare falliti nel 2012 ci andranno nel 2014 dopo aver drenato e sperperato liquidità (pagata con le tasse dei lavoratori)
o pensi che recuperano competitività?
anzi al contrario hanno un motivo in piu per continuare come han sempre fatto ;)
Questo è il punto...
 
modus72 ha scritto:
gallongi ha scritto:
modus72 ha scritto:
Forse PSA è come Fiat 30 anni orsono. Renault, visti i risultati di Nissan, è messa mooolto meglio..

probabilmente e' cosi...possono sfruttare aiuti statali da una parte e da una casa automobilistica solida dall'altra..cosi si va...a noi,invece,rimane da andare oltreoceano a ingrassare la chrysler ...bravo maglionato :twisted:
Quali aiuti statali a Renault?
Un paio d'anni orsono, quando la crisi cominciò a farsi sentire con le vendite che iniziarono a crollare, PSA e Renault cominciarono chi a ventilare chi a spostare la produzione all'estero... Il Sarkò dispose velocemente un prestitone ai due costruttori nazionali a patto che evitassero di diminuire la produzione in casa. Tanto PSA quanto Renault presero il prestito e lo restituirono nel giro di 18 mesi, dal momento che gli conveniva comunque rinunciare a quei soldi ma spostare la produzione all'estero.

La renault intendevo che si e' ben appoggiata a nissan e ora anche a mercedes,vste le recenti forniture e il progetto comune smart/ twingo...non da poco ;)
 
ottovalvole ha scritto:
la Renault non ha una partecipazione statale? sei sicuro? ma sicuro sicuro?
Renault SA è una società privata di cui lo stato francese possiede il 15,01% delle quote; Nissan il 15% ed altri a scalare. Anche Fiat, per dire, è una società per azioni, la differenza è che per l'italiana il rispettivo stato non ne possiede quote azionarie. Alla fine della fiera, se come azionista non hai il controllo diretto della società in virtù di una quantità di azioni insufficiente per poter prendere ed imporre delle decisioni, sei un azionista come gli altri. Non so, e comunque non credo, che con un 15% lo stato ne abbia il controllo (in questo caso diverse scelte strategiche degli ultimi 5 anni sarebbero state diverse..) ma sono aperto a smentite.
E' una curiosità che conta ormai poco... Renault nasce come costruttore privato per opera di Louis Renault, nel primo dopoguerra; quando i tedeschi invasero la Francia aggirando la famosa linea Maginot, arrivarono a Billancourt quelli della Daimler Benz e dissero "o lavorate per noi qui oppure deportiamo fabbrica e lavoratori in Polonia.." Renault decise di lavorar per i tedeschi, ma per questo alla liberazione dai tedeschi fu accusato di collaborazionismo, incarcerato e picchiato tanto da morire un mese dopo... Anche perchè, a differenza di Citroen, non sabotò la produzione bellica destinata ai tedeschi. La carcerazione di Louis Renault precedette di un anno la nazionalizzazione dell'azienda, da parte di uno stato che era in cerca di vendette e di azioni spettacolari contro chi riteneva avesse collaborato con i tedeschi, la proprietà è rimasta dello Stato francese sino alla fine del secolo scorso.

EDIT rettifico, lo stato francese ha la golden share su Renault, quindi di fatto ha l'ultima parola sulle scelte strategiche dell'azienda pur privatizzata. Resto perplesso per certe dinamiche fra Ghosn e il governo...
 
gallongi ha scritto:
La renault intendevo che si e' ben appoggiata a nissan e ora anche a mercedes,vste le recenti forniture e il progetto comune smart/ twingo...non da poco ;)
Le scelte strategiche di Ghosn sono state eccellenti visti i risultati... La linea prodotto europea è criticabilissima ma la gestione finanziaria e soprattutto le alleanze sono state dei gran colpacci, prima Nissan infine Mercedes passando per le partecipazioni in Samsung e Autovaz... Fra l'altro diversi analisti temono che l'alleanza Renault/Nissan con MB, per ora e nel prossimo futuro esplicatasi solo a livello tecnico, possa svilupparsi con i francesi che prenderanno una posizione di vantaggio, con la possibilità che a medio-lungo termine possano mangiarsi anche Mercedes...
 
zero c. ha scritto:
...si son fatti seminazionalizzare e si son fatti dare aiuti di stato.
Stavano peggio del previsto :shock: allora:
Entrata dello stato e del sindacato nel cda
Garanzie statali sulle obbligazioni
Linea di credito e liquidità di 11 miliardi di ? finanziata da soldi pubblici.

Di macchine non è che ne sapessero fare granche ma così è veramente una roba da paura ...

Avrete capito di chi stiam parlando...della rivale " privata " del produttore francese a partecipazione statale "storica".

La roba da paura secondo me sono continui richiami della Toyota , il 10 ottobre 2012 ultimo richiamo ,rischio incendio , 7.4 milioni nel mondo di cui 204 mila Yaris, Rav4,Auris ,Corolla in Italia ....
Scusate ma una giapponese non la vorrei nemmeno regalata.... ;)

La General Motors e il Gruppo PSA hanno raggiunto oggi un accordo per allargare la collaborazione siglata nel febbraio scorso, unendo così ulteriormente le proprie forze e creando importanti sinergie industriali.
Quattro piattaforme. I punti chiave dell'accordo prevedono la realizzazioni di ben quattro piattaforme condivise per coprire la maggior parte dei modelli di nuova generazione, con notevoli risparmi a livello progettualee produttivo. I gruppi industriali realizzeranno quindi una piattaforma per un MPV Opel/Vauxhall , che darà vita anche a una crossover della Peugeot , una per una futura utilitaria comune a Opel/Vauxhall e Citroën , una per un modello di categoria media per Opel/Vauxhall e Peugeot/Citroën e una dedicata ad una vettura a basso impatto ambientale, particolarmente importante per il mercato Europeo.
Debutto nel 2016. I primi modelli frutto di questi accordi saranno sul mercato solo alla fine del 2016 e combineranno il know-how tecnologico dei due giganti industriali per ottenere i migliori risultati possibili. La condivisione di molti componenti consentirà sensibili risparmi anche nell'acquisto di materie prime e componenti realizzati dalle aziende dell'indotto e questa riorganizzazione sarà attentamente strutturata nel prossimo futuro. Entro cinque anni GM e PSA hanno ipotizzato un risparmio annuale di 2 miliardi di dollari. L'accordo completo di collaborazione sarà siglato entro la fine del 2012, così da dare massima priorità allo studio dei nuovi modelli.Bilancio PSA. In occasione dell'annuncio, PSA ha anche diffuso i dati previsionali per la chiusura del 2012, con un calo delle vendite europee del 9%, bilanciato dalla crescita stimata dei mercati cinesi (+7%), Sud Americani (+5%) e Russi (+11%)
 
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