<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E se si imponesse il GPS per l'equipaggiamento di ogni sciatore? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

E se si imponesse il GPS per l'equipaggiamento di ogni sciatore?

a_gricolo ha scritto:
Gasperina aveva da poco iniziato la discesa verso valle, quando ha capito che qualcosa non andava per il verso giusto. Così ha detto all?amico di fermarsi e di scendere dopo di lui. L?esperta guida alpina aveva intuito l?instabilità del manto nevoso e, scrupoloso com?era, ha preferito andare avanti lui.

Comportamento assolutamente normale: il più esperto procede avanti agli altri e sceglie il percorso da seguire.
Ma il significato è che andare fuori pista è pericoloso, l'importante è conoscere il pericolo.
 
silverrain ha scritto:
Magari un principiante a spazzaneve è più facile che perda il controllo e non sappia più come fermarsi, non trovi?
Certo, ma come dicevamo l'idiota è tale a prescindere. Però, per quel che ho visto, se il principiante perde il controllo di solito non va tanto lontano prima di spalmarsi sulla neve. E vale sempre il principio: se sai andare solo a spazzaneve, le piste oltre il blu le lasci stare.
 
silverrain ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Gasperina aveva da poco iniziato la discesa verso valle, quando ha capito che qualcosa non andava per il verso giusto. Così ha detto all?amico di fermarsi e di scendere dopo di lui. L?esperta guida alpina aveva intuito l?instabilità del manto nevoso e, scrupoloso com?era, ha preferito andare avanti lui.

Comportamento assolutamente normale: il più esperto procede avanti agli altri e sceglie il percorso da seguire.
Ma il significato è che andare fuori pista è pericoloso, l'importante è conoscere il pericolo.

Ma certo, il comportamento della guida è stato esemplare. Lungi da me definirlo un idiota, semmai imprudente (e l'ha pagata cara, purtroppo!!!). Idioti integrali sono ad esempio quelli che risalgono le piste di notte e si buttano giù al buio.....
 
Da La Stampa

Montagna, il rischio valanghe
si può limitare?

AOSTA
Ancora sciatori travolti da valanghe. Quali sono le cause degli incidenti?
Le abbondanti nevicate degli ultimi giorni e le temperature altalenanti. Ci sono state sia valanghe spontanee, sia provocate dagli stessi sciatori. In questo caso ai fattori climatici si aggiungono l?inesperienza e l?imprudenza.

Come si forma e quando cade una valanga?
Si formano con una o più nevicate. Precipitano per forza di gravità in caso di abbondanti accumuli, oppure per scivolamento dei diversi strati di neve conseguenti a nevicate successive. L?azione della temperatura e dei venti provoca o rallenta il fenomeno. Durante l?assestamento della neve i cristalli si trasformano in calici proprio per il cambiamento meteorologico. Grande importanza ha la situazione al suolo. Quest?anno il gelo sulle Alpi è arrivato dopo le prime nevicate. La conseguenza è che il primo strato di neve è più instabile del solito.

Qual è l?azione del vento?
E? duplice. Alza o abbassa la temperatura e accumula grandi quantità di neve. In questo modo si formano le cosiddette «placche a vento», gusci gelati molto instabili. Basta una leggera pressione, a volte, per farle staccare. Provocano in questo modo un distacco a catena che forma la valanga. Proprio le «placche a vento» sono una delle cause principali degli incidenti nei fuoripista.

Ci sono luoghi più pericolosi di altri?
Sì. I pendii in forte pendenza, le zone sotto vento, dove cioè le raffiche accumulano neve e i canaloni, che sono gli itinerari delle valanghe. Si possono vedere molto bene nelle zone di bosco perché privi di alberi. Gli alberi non possono crescere, sono travolti da valanghe e dal loro vento. Un soffio devastante che può raggiungere anche i 200 chilometri l?ora e ha la forza, oltre che di sradicare piante secolari, anche di spezzarle.

Si possono prevedere le valanghe?
No. Si può sapere con certezza quando c?è il pericolo che possano cadere, ma il momento esatto fa parte di un calcolo approssimativo. Esiste una scala di pericolo, riconosciuta in tutti i paesi, che va dall?1 al 5. L?indice più alto segnala che il distacco è spontaneo proprio per forti accumuli di neve.

E si possono evitare?
L?unico modo è non affrontare la neve fresca, cioè il fuoripista, durante o subito dopo una nevicata. L?inverno non è la stagione ideale per il fuoripista perché la neve è farinosa ed è instabile. In primavera, invece, si trasforma formando una crosta gelata che sostiene il peso degli sciatori, impedendo la formazione della valanga. La vecchia regola di non affrontare i fuoripista d?inverno è però da anni disattesa. Un?altra prassi dettata dall?esperienza dei montanari è quella di non sciare per 48 ore dopo una abbondante nevicata per aspettare che il manto si assesti e si amalgami con lo strato sottostante. Norma empirica, ma che invita alla prudenza.

Che cosa bisogna fare prima di affrontare un itinerario fuoripista?
Occorre avere la consapevolezza che i fuoripista sono riservati a sciatori provetti, in grado di controllare la sciata in ogni evenienza. La scelta del percorso va ponderata e decisa soltanto quando si hanno tutte le informazioni possibili. Si deve consultare la locale società delle guide alpine e conoscere la situazione meteorologica, come e quanto è cambiata la temperatura e se negli ultimi giorni è soffiato il vento.

Quali le attrezzature indispensabili?
E? indispensabile essere equipaggiati da alta montagna e avere con sé l?Arva, cioè l?apparecchio ricetrasmittente che agevola la ricerca del travolto da valanga, poi una pala e una sonda. Attrezzi che possono salvare la vita. I travolti da valanga, a seconda del tipo di neve, hanno pochi minuti di sopravvivenza. Le squadre di soccorso possono individuarli con rapidità soltanto se gli sciatori hanno con sé l?Arva. Esistono zaini salvavalanga, con un airbag azionabile. Possono essere utili per restare in superficie quando si è travolti da piccole slavine.

È vero che bisogna affrontare i fuoripista d?alta montagna in piccoli gruppi?
Sì. Meglio non essere più di tre persone, proprio perché nel periodo invernale la massa nevosa è sempre instabile, quindi il peso degli sciatori può essere causa del distacco.

È necessario un modo particolare di sciare?
Certo. Sia nel caso che si usino gli sci sia in una discesa con lo snowboard, occorre sempre sciare seguendo la massima pendenza e limitare al minimo le diagonali, i traversi. Il «taglio» della neve è fra le maggiori cause di incidenti. Se si è obbligati a fare una diagonale è bene affrontarla uno alla volta.

Vuoi vedere che un esperto non conosce queste cose, soprattutto quella che ho evidenziato in rosso?
 
a_gricolo ha scritto:
Ma certo, il comportamento della guida è stato esemplare. Lungi da me definirlo un idiota, semmai imprudente (e l'ha pagata cara, purtroppo!!!). Idioti integrali sono ad esempio quelli che risalgono le piste di notte e si buttano giù al buio.....

Ehm le scialpinistiche al chiaro di luna sono stupende.
Ripeto a_gricolo, forse non conosci la montagna e ci può stare, ma non continuare a dare degli idioti a destra e sinistra. :(
Altrimenti non stupirti se poi ti si risponderà a tono....

a_gricolo ha scritto:
Certo, ma come dicevamo l'idiota è tale a prescindere. Però, per quel che ho visto, se il principiante perde il controllo di solito non va tanto lontano prima di spalmarsi sulla neve. E vale sempre il principio: se sai andare solo a spazzaneve, le piste oltre il blu le lasci stare.

Tu non frequenti le piste come le frequento io. Di spazzanevisti sulle nere li trovi eccome: magari sul bordo pista che si son tolti gli sci e stanno venendo giù a piedi o spiattellati in mezzo che non sanno che pesci prendere.
E non di rado capita di prenderne uno "per mano" e portarlo sano e salvo giù.
 
a_gricolo ha scritto:
Vuoi vedere che un esperto non conosce queste cose, soprattutto quella che ho evidenziato in rosso?

Quante volte Valentino Rossi è caduto in gara?
Quante volte il centravanti da supermegastipendio sbaglia un gol fatto o un rigore decisivo?
Quante volte tu (io, tutti) hai fatto una cazzata e ti è andata bene perché sei ancora qui a poterla raccontare?
Quanti pedoni sono stati stirati sulle strisce e con il verde?
Etcetcetc
 
silverrain ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Ma certo, il comportamento della guida è stato esemplare. Lungi da me definirlo un idiota, semmai imprudente (e l'ha pagata cara, purtroppo!!!). Idioti integrali sono ad esempio quelli che risalgono le piste di notte e si buttano giù al buio.....

Ehm le scialpinistiche al chiaro di luna sono stupende.
Ripeto a_gricolo, forse non conosci la montagna e ci può stare, ma non continuare a dare degli idioti a destra e sinistra. :(
Altrimenti non stupirti se poi ti si risponderà a tono....

a_gricolo ha scritto:
Certo, ma come dicevamo l'idiota è tale a prescindere. Però, per quel che ho visto, se il principiante perde il controllo di solito non va tanto lontano prima di spalmarsi sulla neve. E vale sempre il principio: se sai andare solo a spazzaneve, le piste oltre il blu le lasci stare.

Tu non frequenti le piste come le frequento io. Di spazzanevisti sulle nere li trovi eccome: magari sul bordo pista che si son tolti gli sci e stanno venendo giù a piedi o spiattellati in mezzo che non sanno che pesci prendere.
E non di rado capita di prenderne uno "per mano" e portarlo sano e salvo giù.

Mi sono spiegato male: vorrei precisare che a dare degli idioti ai frequentatori notturni di piste dopo la chiusura degli impianti non sono stato io, ma un paio di maestri di sci che lamentavano che più di qualcuno "incespica" nei verricelli dei gatti delle nevi.... Preciso anche che non stavo assolutamente parlando di scialpinismo al chiaro di luna, in questo caso.

Per gli spazzanevisti, hai ragione, troppi ce ne sono che si imbarcano in piste fuori dalla loro portata. Ma anche in questo caso, ti chiedo: è peggio l'imbranato che si ferma a bordo pista o l'esperto che viene giù a uovo da un muretto alla cieca? O hanno entrambi una parte di responsabilità?
 
a_gricolo ha scritto:
Mi sono spiegato male: vorrei precisare che a dare degli idioti ai frequentatori notturni di piste dopo la chiusura degli impianti non sono stato io, ma un paio di maestri di sci che lamentavano che più di qualcuno "incespica" nei verricelli dei gatti delle nevi.... Preciso anche che non stavo assolutamente parlando di scialpinismo al chiaro di luna, in questo caso.

le piste si risalgono con gli sci e pelli: scialpinismo! :D
Anzi molto meglio, dal mio punto di vista, che si risalga le piste piuttosto di andarsi ad infognare da qualche altra parte.
La verità è che si scocciano di vedersi la pista "segnata" dopo il passaggio dei gatti e senza introito. Peccato che la maggior parte vada anche di giorno a sciare.
E sull'incespicare nei verricelli, bah mi sa tanto di leggenda metropolitana stile subacqueo caricato dal canadair: ti assicuro che un gatto di notte fa discretamente paura ed è impossibile non vederlo (per cui ti levi dalla 00 molto in fretta)...

a_gricolo ha scritto:
Per gli spazzanevisti, hai ragione, troppi ce ne sono che si imbarcano in piste fuori dalla loro portata. Ma anche in questo caso, ti chiedo: è peggio l'imbranato che si ferma a bordo pista o l'esperto che viene giù a uovo da un muretto alla cieca? O hanno entrambi una parte di responsabilità?

Se l'imbranato si ferma dopo un dosso di chi è la colpa? Esattamente come il co...ne che parcheggia in curva cieca e tu gli sbatti contro....
Non stiamo facendo una classifica di chi è più pericoloso, ma ti sto dicendo che se non accendi il cervello bravo o imbranato che sia tu sei un pericolo. Punto.
 
silverrain ha scritto:
La verità è che si scocciano di vedersi la pista "segnata" dopo il passaggio dei gatti e senza introito.

Dal loro punto di vista non hanno neanche tutti i torti.... poi la gente si lagna con loro.

silverrain ha scritto:
E sull'incespicare nei verricelli, bah mi sa tanto di leggenda metropolitana stile subacqueo caricato dal canadair: ti assicuro che un gatto di notte fa discretamente paura ed è impossibile non vederlo (per cui ti levi dalla 00 molto in fretta)...

Detto tra noi, è parsa un po' tirata anche a me.... Comunque, chi me l'ha raccontato non mi pareva un fanfarone, io così l'ho sentita e così te la vendo.

silverrain ha scritto:
Se l'imbranato si ferma dopo un dosso di chi è la colpa? Esattamente come il co...ne che parcheggia in curva cieca e tu gli sbatti contro....
Non stiamo facendo una classifica di chi è più pericoloso, ma ti sto dicendo che se non accendi il cervello bravo o imbranato che sia tu sei un pericolo. Punto.

Credo che su questo siamo perfettamente d'accordo, e mi pare pure di averlo detto. Come non ho mai detto, e non lo penso, che gli scialpinisti sono tutti idioti, anzi invidio la loro abilità; solo - ribadisco - che ce ne sono troppi che prendono rischi eccessivi, e ci vanno di mezzo le vite dei soccorritori.
 
silverrain ha scritto:
Ripeto a_gricolo, forse non conosci la montagna e ci può stare, ma non continuare a dare degli idioti a destra e sinistra. :(
Altrimenti non stupirti se poi ti si risponderà a tono....

Vorrei precisare una cosa, Silverrain. In risposta a un mio commento tu hai detto:

Quante volte Valentino Rossi è caduto in gara?
Quante volte il centravanti da supermegastipendio sbaglia un gol fatto o un rigore decisivo?
Quante volte tu (io, tutti) hai fatto una cazzata e ti è andata bene perché sei ancora qui a poterla raccontare?
Quanti pedoni sono stati stirati sulle strisce e con il verde?
Etcetcetc

A mio avviso sono cose diverse, soprattutto per i primi due esempi. Ho fatto volutamente il paragone con l'auto che corre nella nebbia perchè mi sembrava calzante. Te ne faccio un altro.
Sei sulla A27, tre corsie, dritta come una fucilata. Hai un'auto potente, diciamo una BMW serie 5 o simili. C'è bel tempo, asfalto asciutto, pochissimo traffico. Decidi di fregartene dei limiti e vai a 200 all'ora. Se guidi come si deve ciò non comporta gravi pericoli. Ma ecco che davanti a te un camion perde la ruota di scorta, che invade la tua corsia, la prendi in pieno e vai a sbattere contro il guard rail. In questo caso non si potrebbe dire che sei un idiota, perchè il rischio di beccare una ruota persa da un camion è talmente basso da rientrare appieno nella fatalità.
Ma se durante il viaggio sapessi dai pannelli informativi o dalla radio che tra Mogliano e Treviso nord un camion di Gommadiretto ha appena seminato un semirimorchio di copertoni sulla strada e andassi lo stesso a 200 all'ora, ecco che la qualifica di idiota ti spetterebbe di diritto.
Si tratta sempre di valutazione del rischio: il PERICOLO derivante da una ruota sulla carreggiata è quello, il RISCHIO di lasciarci la pelle è connesso alla PROBABILITA' di andarci a sbattere ad alta velocità.
Credo che lo scialpinismo in sicurezza sia ancora una valutazione del rischio: il PERICOLO di morire sepolto da una valanga è del 100%, se non ti trovano in tempo. Il RISCHIO che ciò accada dipende dalla probabilità di farsi seppellire (e dall'avere l'ARVA appresso). Ritengo che un esperto di montagna le condizioni di RISCHIO (non PERICOLO) valanghe le conosca e sia in grado di saperle valutare.
Con l'aggravante, per tornare al paragone con le gomme in autostrada, che gli operatori del soccorso alpino rischiano la loro pelle più degli infermieri del SUEM....
 
a_gricolo ha scritto:
Credo che lo scialpinismo in sicurezza sia ancora una valutazione del rischio: il PERICOLO di morire sepolto da una valanga è del 100%, se non ti trovano in tempo. Il RISCHIO che ciò accada dipende dalla probabilità di farsi seppellire (e dall'avere l'ARVA appresso). Ritengo che un esperto di montagna le condizioni di RISCHIO (non PERICOLO) valanghe le conosca e sia in grado di saperle valutare.

La sicurezza al 100% non esiste in nessun campo.
Andare a sciare fuoripista non è diverso da tutto il resto.
Occorre valutare il pericolo e decidere in base a quella valutazione.
Poi l'incidente, l'imprudenza, la sfiga è sempre in agguato e pur facendo tutte le cose a regola d'arte puoi metterti nei casini o metterci qualcun altro.
Valutare lo stato della neve su un pendio è quasi un'arte più che una scienza, perché la neve varia in modo incredibile metro dopo metro e perché il pendio stesso non è un biliardo ma pieno di rocce, alberelli, corsi d'acqua, cambi di pendenza e chi più ne ha ne metta.
Quindi anche se si è esperti il rischio c'è sempre.
 
silverrain ha scritto:
La sicurezza al 100% non esiste in nessun campo.
Andare a sciare fuoripista non è diverso da tutto il resto.
Occorre valutare il pericolo e decidere in base a quella valutazione.
Poi l'incidente, l'imprudenza, la sfiga è sempre in agguato e pur facendo tutte le cose a regola d'arte puoi metterti nei casini o metterci qualcun altro.

Appunto, esattamente quello che dicevo io con parole diverse. Se TUTTE le fonti, CAI, servizio valanghe, soccorso alpino, meteo, Famiglia Cristiana e Topolino recitano come un mantra tibetano "ohmmmmm...... attenti ai bollettini.... ohmmmmm...." e i bollettini dicono che c'è rischio (non pericolo) 4, MI SEMBRA che andare fuori lo stesso sia qualcosina di più che una lieve imprudenza, non trovi?
 
a_gricolo ha scritto:
Appunto, esattamente quello che dicevo io con parole diverse. Se TUTTE le fonti, CAI, servizio valanghe, soccorso alpino, meteo, Famiglia Cristiana e Topolino recitano come un mantra tibetano "ohmmmmm...... attenti ai bollettini.... ohmmmmm...." e i bollettini dicono che c'è rischio (non pericolo) 4, MI SEMBRA che andare fuori lo stesso sia qualcosina di più che una lieve imprudenza, non trovi?

No, perché (anche se può sembrare assurdo) le condizioni nivologiche dipendono molto dalle condizioni LOCALI che nessun bollettino, per quanto accurato, ti può dare (e considerando che stiamo parlando di vallate alpine il cui clima è incredibilmente vario....).
Il bollettino aineva è un'indicazione di massima di cui si tiene conto, ovviamente, ma che va verificata direttamente in loco.
Perché per assurdo se non da rischio valanga ma tu sei su un pendio con una bella cornice sopra, beh io non risalirei da quella parte....
E' come le previsioni meteo, le guardi, ti basi ma prima di aprire l'ombrello guardi se piove veramente...
 
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