la mobilità non è universale, c'è la mobilità della grande metropoli ma anche quella del piccolo borgo sardo, c'è la bomilità urbana e quella extra urbana, extra regionale ed extra nazionale, extra continentale. Non c'è la ricetta universale, al cittadino di Milano può interessare il monopattino elettrico, la microcar da parcheggiare ovunque e che inquini meno possibile, interessa la mobilità pubblica efficiente e puntuale....ed ecologica, al contadino del piccolo borgo abruzzese poco importa l'auto elettrica, lui fa 3-5000 km l'anno e magari gli basta una vecchia Punto che funziona sempre e non lo lascia a piedi. Ogni persona ha le sue esigenze in funzione del territorio in cui vive. La berlina diesel da 100mila km l'anno è dedicata ad una certa utenza, il suv da 80mila euro ad un'altra, la sportiva ad un'altra ancora fino alla mitica Ape Piaggio che esiste anche col motore elettrico. A me fa specie questa presa di posizione politica che vuole imporre un certo tipo di mobilità senza tenere conto del territorio, ti sbatto mega incentivi e me ne stra sbatto che abiti in montagna, al lago, nella metropoli o in alaska, o elettrico stra incentivato o termico stra tassato, senza sè e senza ma. E poi nascono i problemi, ti ritrovi la mamma col suv da 5 metri che la mattina accompagna la bimba a scuola, il pensionato con l'auto elettrica nel borgo sperduto del molise dove non esistono colonnine di ricarica, giovani col monopattino sulla tangenziale e anziani che aspettano per ore un autobus che forse non passerà mai. A mio avviso c'è tutto per fare tutto, bisogna mettere solo un pò di ordine e bisogna educare il cittadino a scegliere in modo intelligente il modo e il mezzo con cui muoversi.