franco58pv ha scritto:MultiJet150 ha scritto:franco58pv ha scritto:dal corriere della sera di oggi però le notizie non sono poi così sconfortati , almeno non per tutti , soprattutto per quelli che come dice dario di vico ......
E? giudizio pressoché unanime che il merito della ripartenza dell?economia sia innanzitutto delle imprese esportatrici, di quelle che si sono saldamente rimesse nella scia dell?industria tedesca, di quelle che hanno cominciato a vendere nei Paesi emergenti e di quelle che, approfittando del dollaro forte dei mesi scorsi, sono riuscite a portare a casa qualche buona performance negli States. Ma a dimostrazione che la via della ripresa è lastricata di contraddizioni basta ragionare sull?andamento dell?euro. Nei mesi scorsi scendendo nei confronti del dollaro ha aiutato il made in Italy, adesso però per effetto delle politiche di risanamento dei governi della Ue la moneta comune è risalita e la tendenza è stata interpretata positivamente dai commentatori, che hanno visto allontanarsi l?ombra della speculazione. Per le nostre aziende però è ridiventato difficile vendere negli Usa.
quindi qualcuno che riesce a vendere bene all'estero ci sarebbe , forse che questi industriali non hanno il consiglio di fabbrica pure loro ? o forse hanno il prodotto....anche sta storia del dollaro ora debole mi puzza , non è che vanno a produrre la perchè conviene con il cambio ? io oramai credo poco a quello che ci viene propinato dai media e la colpa non può essere solo di un sindacato che cmq accetta da anni salari da fame per gli operai senza combinare disastri
Vedi, prima di pensare alle esportazioni grazie all'Euro debole, dovresti pensare con che moneta sono quotate le materie prime che importiamo per fare funzionare le nostre industrie di trasformazione, come per esempio: Gas, Petrolio, Rame, Nichel, Platino e Palladio (per le marmitte catalitiche) ecc... Te lo dico io, sono quotate in US $.
I sindacato Italiani, nessuno escluso, dovrebbero aggiornarsi e adeguarsi all'epoca in cui viviamo. A Marchionne, l'ho già detto in un altro post, non devi chiedere i diritti acquisiti 40 anni fa e o aumenti garantiti, non sappiamo nemmeno se il pubblico acquisterà i modelli futuri. Non basta produrre le auto per metterle nei piazzali, bisogna anche venderle.
Quindi, con Marchionne i Sindacati dovrebbero parlare la stessa lingua, per esempio: estendere le stock option a tutti i dipendenti, concordare obiettivi e se raggiunti, bonus per tutti i dipendenti, sanità integrativa, insomma diventare un po' tutti imprenditori e rischiare un po' di più mettendosi in gioco con l'azienda. Esattamente come hanno fatto alla Chrysler e alla Opel. Quella è la lingua che bisogna parlare oggi, altrimenti, non sorprendiamoci se poi chi deve investire 20 Miliardi di Euro, cambia i programmi e se ne va all'estero.
In fondo, Marchionne ha sempre detto, anche molto tempo fa, che in caso di mancato accordo, avrebbero attuato il piano B.
dici anche cose giuste ma hai eluso la mia punzecchiatura.....prova a rileggere , cmq per essere + chiari io non ho mai sentito gli stilisti del made in italy lamentarsi sempre di tutto e di tutti come fa la fiat , per cortesia non venirmi a dire "Ma producono tutto all'estero"perchè non è affatto vero ! molti producono di la ma molti producono ancora di qua eppure vendono ed i loro sindacati sono i medesimi del metalmeccanico , chi vuole capire capisce chi vuole sempre dare la colpa agli altri dei propri problemi faccia pure , tanto mi pare che gli italiani siano abbastanza maturi da guardare la sostanza del prodotto !
Allora, hai ragione quando dici che qualcuno riesce comunque a produrre anche con le regole Italiane, ma non puoi paragonare i margini e i costi tra i vari prodotti e le automobili, prova ne è, che qui e/o dall'Europa dei 5, anche i marchi stranieri tendono a spostare le produzioni di auto dove comunque costa meno e dove non trovano regole troppo "ferree".
Poi, che i sindacati siano uguali in tutti i paesi, purtroppo non è vero, magari i ns. sono anche i migliori, ma secondo me, sono rimasti ancorati ad un epoca che non c'è più. Chi non vorrebbe che le cose fossero rimaste come 30-40 anni fa, dove l'economia volava, le fabbriche nascevano come i funghi e di conseguenza i lavoratori dipendenti avevano un forte forza contrattuale ....... ahimè, oggi, con la crisi, la globalizzazione, non è più così, e anche se non lo condividiamo, questo mondo va mandato avanti con regole diverse.