<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E i danni al paese continuano ............ | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

E i danni al paese continuano ............

franco58pv ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
dal corriere della sera di oggi però le notizie non sono poi così sconfortati , almeno non per tutti , soprattutto per quelli che come dice dario di vico ......

E? giudizio pressoché unanime che il merito della ripartenza dell?economia sia innanzitutto delle imprese esportatrici, di quelle che si sono saldamente rimesse nella scia dell?industria tedesca, di quelle che hanno cominciato a vendere nei Paesi emergenti e di quelle che, approfittando del dollaro forte dei mesi scorsi, sono riuscite a portare a casa qualche buona performance negli States. Ma a dimostrazione che la via della ripresa è lastricata di contraddizioni basta ragionare sull?andamento dell?euro. Nei mesi scorsi scendendo nei confronti del dollaro ha aiutato il made in Italy, adesso però per effetto delle politiche di risanamento dei governi della Ue la moneta comune è risalita e la tendenza è stata interpretata positivamente dai commentatori, che hanno visto allontanarsi l?ombra della speculazione. Per le nostre aziende però è ridiventato difficile vendere negli Usa.

quindi qualcuno che riesce a vendere bene all'estero ci sarebbe , forse che questi industriali non hanno il consiglio di fabbrica pure loro ? o forse hanno il prodotto :D....anche sta storia del dollaro ora debole mi puzza , non è che vanno a produrre la perchè conviene con il cambio ? io oramai credo poco a quello che ci viene propinato dai media e la colpa non può essere solo di un sindacato che cmq accetta da anni salari da fame per gli operai senza combinare disastri

Vedi, prima di pensare alle esportazioni grazie all'Euro debole, dovresti pensare con che moneta sono quotate le materie prime che importiamo per fare funzionare le nostre industrie di trasformazione, come per esempio: Gas, Petrolio, Rame, Nichel, Platino e Palladio (per le marmitte catalitiche) ecc... Te lo dico io, sono quotate in US $.

I sindacato Italiani, nessuno escluso, dovrebbero aggiornarsi e adeguarsi all'epoca in cui viviamo. A Marchionne, l'ho già detto in un altro post, non devi chiedere i diritti acquisiti 40 anni fa e o aumenti garantiti, non sappiamo nemmeno se il pubblico acquisterà i modelli futuri. Non basta produrre le auto per metterle nei piazzali, bisogna anche venderle.

Quindi, con Marchionne i Sindacati dovrebbero parlare la stessa lingua, per esempio: estendere le stock option a tutti i dipendenti, concordare obiettivi e se raggiunti, bonus per tutti i dipendenti, sanità integrativa, insomma diventare un po' tutti imprenditori e rischiare un po' di più mettendosi in gioco con l'azienda. Esattamente come hanno fatto alla Chrysler e alla Opel. Quella è la lingua che bisogna parlare oggi, altrimenti, non sorprendiamoci se poi chi deve investire 20 Miliardi di Euro, cambia i programmi e se ne va all'estero.

In fondo, Marchionne ha sempre detto, anche molto tempo fa, che in caso di mancato accordo, avrebbero attuato il piano B.

dici anche cose giuste ma hai eluso la mia punzecchiatura.....prova a rileggere , cmq per essere + chiari io non ho mai sentito gli stilisti del made in italy lamentarsi sempre di tutto e di tutti come fa la fiat , per cortesia non venirmi a dire "Ma producono tutto all'estero"perchè non è affatto vero ! molti producono di la ma molti producono ancora di qua eppure vendono ed i loro sindacati sono i medesimi del metalmeccanico , chi vuole capire capisce chi vuole sempre dare la colpa agli altri dei propri problemi faccia pure , tanto mi pare che gli italiani siano abbastanza maturi da guardare la sostanza del prodotto !

Allora, hai ragione quando dici che qualcuno riesce comunque a produrre anche con le regole Italiane, ma non puoi paragonare i margini e i costi tra i vari prodotti e le automobili, prova ne è, che qui e/o dall'Europa dei 5, anche i marchi stranieri tendono a spostare le produzioni di auto dove comunque costa meno e dove non trovano regole troppo "ferree".

Poi, che i sindacati siano uguali in tutti i paesi, purtroppo non è vero, magari i ns. sono anche i migliori, ma secondo me, sono rimasti ancorati ad un epoca che non c'è più. Chi non vorrebbe che le cose fossero rimaste come 30-40 anni fa, dove l'economia volava, le fabbriche nascevano come i funghi e di conseguenza i lavoratori dipendenti avevano un forte forza contrattuale ....... ahimè, oggi, con la crisi, la globalizzazione, non è più così, e anche se non lo condividiamo, questo mondo va mandato avanti con regole diverse.
 
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
dal corriere della sera di oggi però le notizie non sono poi così sconfortati , almeno non per tutti , soprattutto per quelli che come dice dario di vico ......

E? giudizio pressoché unanime che il merito della ripartenza dell?economia sia innanzitutto delle imprese esportatrici, di quelle che si sono saldamente rimesse nella scia dell?industria tedesca, di quelle che hanno cominciato a vendere nei Paesi emergenti e di quelle che, approfittando del dollaro forte dei mesi scorsi, sono riuscite a portare a casa qualche buona performance negli States. Ma a dimostrazione che la via della ripresa è lastricata di contraddizioni basta ragionare sull?andamento dell?euro. Nei mesi scorsi scendendo nei confronti del dollaro ha aiutato il made in Italy, adesso però per effetto delle politiche di risanamento dei governi della Ue la moneta comune è risalita e la tendenza è stata interpretata positivamente dai commentatori, che hanno visto allontanarsi l?ombra della speculazione. Per le nostre aziende però è ridiventato difficile vendere negli Usa.

quindi qualcuno che riesce a vendere bene all'estero ci sarebbe , forse che questi industriali non hanno il consiglio di fabbrica pure loro ? o forse hanno il prodotto :D....anche sta storia del dollaro ora debole mi puzza , non è che vanno a produrre la perchè conviene con il cambio ? io oramai credo poco a quello che ci viene propinato dai media e la colpa non può essere solo di un sindacato che cmq accetta da anni salari da fame per gli operai senza combinare disastri

Vedi, prima di pensare alle esportazioni grazie all'Euro debole, dovresti pensare con che moneta sono quotate le materie prime che importiamo per fare funzionare le nostre industrie di trasformazione, come per esempio: Gas, Petrolio, Rame, Nichel, Platino e Palladio (per le marmitte catalitiche) ecc... Te lo dico io, sono quotate in US $.

I sindacato Italiani, nessuno escluso, dovrebbero aggiornarsi e adeguarsi all'epoca in cui viviamo. A Marchionne, l'ho già detto in un altro post, non devi chiedere i diritti acquisiti 40 anni fa e o aumenti garantiti, non sappiamo nemmeno se il pubblico acquisterà i modelli futuri. Non basta produrre le auto per metterle nei piazzali, bisogna anche venderle.

Quindi, con Marchionne i Sindacati dovrebbero parlare la stessa lingua, per esempio: estendere le stock option a tutti i dipendenti, concordare obiettivi e se raggiunti, bonus per tutti i dipendenti, sanità integrativa, insomma diventare un po' tutti imprenditori e rischiare un po' di più mettendosi in gioco con l'azienda. Esattamente come hanno fatto alla Chrysler e alla Opel. Quella è la lingua che bisogna parlare oggi, altrimenti, non sorprendiamoci se poi chi deve investire 20 Miliardi di Euro, cambia i programmi e se ne va all'estero.

In fondo, Marchionne ha sempre detto, anche molto tempo fa, che in caso di mancato accordo, avrebbero attuato il piano B.

dici anche cose giuste ma hai eluso la mia punzecchiatura.....prova a rileggere , cmq per essere + chiari io non ho mai sentito gli stilisti del made in italy lamentarsi sempre di tutto e di tutti come fa la fiat , per cortesia non venirmi a dire "Ma producono tutto all'estero"perchè non è affatto vero ! molti producono di la ma molti producono ancora di qua eppure vendono ed i loro sindacati sono i medesimi del metalmeccanico , chi vuole capire capisce chi vuole sempre dare la colpa agli altri dei propri problemi faccia pure , tanto mi pare che gli italiani siano abbastanza maturi da guardare la sostanza del prodotto !

Allora, hai ragione quando dici che qualcuno riesce comunque a produrre anche con le regole Italiane, ma non puoi paragonare i margini e i costi tra i vari prodotti e le automobili, prova ne è, che qui e/o dall'Europa dei 5, anche i marchi stranieri tendono a spostare le produzioni di auto dove comunque costa meno e dove non trovano regole troppo "ferree".

Poi, che i sindacati siano uguali in tutti i paesi, purtroppo non è vero, magari i ns. sono anche i migliori, ma secondo me, sono rimasti ancorati ad un epoca che non c'è più. Chi non vorrebbe che le cose fossero rimaste come 30-40 anni fa, dove l'economia volava, le fabbriche nascevano come i funghi e di conseguenza i lavoratori dipendenti avevano un forte forza contrattuale ....... ahimè, oggi, con la crisi, la globalizzazione, non è più così, e anche se non lo condividiamo, questo mondo va mandato avanti con regole diverse.

anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
dal corriere della sera di oggi però le notizie non sono poi così sconfortati , almeno non per tutti , soprattutto per quelli che come dice dario di vico ......

E? giudizio pressoché unanime che il merito della ripartenza dell?economia sia innanzitutto delle imprese esportatrici, di quelle che si sono saldamente rimesse nella scia dell?industria tedesca, di quelle che hanno cominciato a vendere nei Paesi emergenti e di quelle che, approfittando del dollaro forte dei mesi scorsi, sono riuscite a portare a casa qualche buona performance negli States. Ma a dimostrazione che la via della ripresa è lastricata di contraddizioni basta ragionare sull?andamento dell?euro. Nei mesi scorsi scendendo nei confronti del dollaro ha aiutato il made in Italy, adesso però per effetto delle politiche di risanamento dei governi della Ue la moneta comune è risalita e la tendenza è stata interpretata positivamente dai commentatori, che hanno visto allontanarsi l?ombra della speculazione. Per le nostre aziende però è ridiventato difficile vendere negli Usa.

quindi qualcuno che riesce a vendere bene all'estero ci sarebbe , forse che questi industriali non hanno il consiglio di fabbrica pure loro ? o forse hanno il prodotto :D....anche sta storia del dollaro ora debole mi puzza , non è che vanno a produrre la perchè conviene con il cambio ? io oramai credo poco a quello che ci viene propinato dai media e la colpa non può essere solo di un sindacato che cmq accetta da anni salari da fame per gli operai senza combinare disastri

Vedi, prima di pensare alle esportazioni grazie all'Euro debole, dovresti pensare con che moneta sono quotate le materie prime che importiamo per fare funzionare le nostre industrie di trasformazione, come per esempio: Gas, Petrolio, Rame, Nichel, Platino e Palladio (per le marmitte catalitiche) ecc... Te lo dico io, sono quotate in US $.

I sindacato Italiani, nessuno escluso, dovrebbero aggiornarsi e adeguarsi all'epoca in cui viviamo. A Marchionne, l'ho già detto in un altro post, non devi chiedere i diritti acquisiti 40 anni fa e o aumenti garantiti, non sappiamo nemmeno se il pubblico acquisterà i modelli futuri. Non basta produrre le auto per metterle nei piazzali, bisogna anche venderle.

Quindi, con Marchionne i Sindacati dovrebbero parlare la stessa lingua, per esempio: estendere le stock option a tutti i dipendenti, concordare obiettivi e se raggiunti, bonus per tutti i dipendenti, sanità integrativa, insomma diventare un po' tutti imprenditori e rischiare un po' di più mettendosi in gioco con l'azienda. Esattamente come hanno fatto alla Chrysler e alla Opel. Quella è la lingua che bisogna parlare oggi, altrimenti, non sorprendiamoci se poi chi deve investire 20 Miliardi di Euro, cambia i programmi e se ne va all'estero.

In fondo, Marchionne ha sempre detto, anche molto tempo fa, che in caso di mancato accordo, avrebbero attuato il piano B.

dici anche cose giuste ma hai eluso la mia punzecchiatura.....prova a rileggere , cmq per essere + chiari io non ho mai sentito gli stilisti del made in italy lamentarsi sempre di tutto e di tutti come fa la fiat , per cortesia non venirmi a dire "Ma producono tutto all'estero"perchè non è affatto vero ! molti producono di la ma molti producono ancora di qua eppure vendono ed i loro sindacati sono i medesimi del metalmeccanico , chi vuole capire capisce chi vuole sempre dare la colpa agli altri dei propri problemi faccia pure , tanto mi pare che gli italiani siano abbastanza maturi da guardare la sostanza del prodotto !

Allora, hai ragione quando dici che qualcuno riesce comunque a produrre anche con le regole Italiane, ma non puoi paragonare i margini e i costi tra i vari prodotti e le automobili, prova ne è, che qui e/o dall'Europa dei 5, anche i marchi stranieri tendono a spostare le produzioni di auto dove comunque costa meno e dove non trovano regole troppo "ferree".

Poi, che i sindacati siano uguali in tutti i paesi, purtroppo non è vero, magari i ns. sono anche i migliori, ma secondo me, sono rimasti ancorati ad un epoca che non c'è più. Chi non vorrebbe che le cose fossero rimaste come 30-40 anni fa, dove l'economia volava, le fabbriche nascevano come i funghi e di conseguenza i lavoratori dipendenti avevano un forte forza contrattuale ....... ahimè, oggi, con la crisi, la globalizzazione, non è più così, e anche se non lo condividiamo, questo mondo va mandato avanti con regole diverse.

anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.

In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.
 
ferrets ha scritto:
tra un po' in Italia costruiranno solo Punto, Bravo e Panda
per la Panda non sarei così sicuro;dopo il reintegro dei 3 di Melfi,mi da che se ne restano in Polonia.Ed avrebbero ragione, lavorare con una spina nel fianco (leggi FIOM) non è piacevole.
 
la Foxconn HA 400.000 dipendenti non che li assume; ma potrei sbagliarmi sul fatto che ne assuma altri 400.000 anche se mi sembra un tantino eccessivo
 
MultiJet150 ha scritto:
In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.

A quali condizioni li assume?
A proposito di USA e industria dell'auto, ecco come riescono ad avere utili i costruttori da quelle parti..
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...caricosi-torna-in-borsa-general-motors/51589/
Bravi, davvero, meritori di elogi.
 
[anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.[/quote]

In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.[/quote]

come al solito hai sviato la domanda.
è proprio necessario un muro contro muro?
oppure è tutta apparenza per poter poi chiudere e dare la colpa agli altri?
altro che 20 miliardi di investimento.
chiacchere, solamente chiacchere.
ho 50 anni abbondanti ed ho imparato a credere ai fatti con certa gente.
 
conan2001 ha scritto:
[anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.

In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.[/quote]

come al solito hai sviato la domanda.
è proprio necessario un muro contro muro?
oppure è tutta apparenza per poter poi chiudere e dare la colpa agli altri?
altro che 20 miliardi di investimento.
chiacchere, solamente chiacchere.
ho 50 anni abbondanti ed ho imparato a credere ai fatti con certa gente.[/quote]

Allora, supponendo che la tua teoria sia quella giusta, appunto, l'abilità di un sindacato moderno, sta anche nel non dare alibi all'imprenditore per smobilitare le produzioni dall'Italia. Non trovi ??

Anche se può sembrare riduttivo, ma su un forum non si possono scrivere post chilometrici, mi limito a dirti che non puoi ritagliarti un'isola felice e blindata se nel resto del mondo il "BUSINESS" è diventato "SPIETATO". Piuttosto, puoi cercare di fare cambiare le cose, lentamente e ovunque, altrimenti sarà sempre una guerra contro i mulini a vento. PURTROPPO !

 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
[anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.

In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.

come al solito hai sviato la domanda.
è proprio necessario un muro contro muro?
oppure è tutta apparenza per poter poi chiudere e dare la colpa agli altri?
altro che 20 miliardi di investimento.
chiacchere, solamente chiacchere.
ho 50 anni abbondanti ed ho imparato a credere ai fatti con certa gente.[/quote]

Allora, supponendo che la tua teoria sia quella giusta, appunto, l'abilità di un sindacato moderno, sta anche nel non dare alibi all'imprenditore per smobilitare le produzioni dall'Italia. Non trovi ??

Anche se può sembrare riduttivo, ma su un forum non si possono scrivere post chilometrici, mi limito a dirti che non puoi ritagliarti un'isola felice e blindata se nel resto del mondo il "BUSINESS" è diventato "SPIETATO". Piuttosto, puoi cercare di fare cambiare le cose, lentamente e ovunque, altrimenti sarà sempre una guerra contro i mulini a vento. PURTROPPO !

[/quote]

lascia stare la storia dei post chilometrici.
ho solo riportato tale e quale un articolo per intero solo per non sentirmi dire qual'è la fonte della notizia.
e visto che hai il metro in mano misurati i tuoi, foto comprese.
comunque la domanda era, ha fatto bene fiat a mandargli il telegramma?
non si poteva attuare una strategia più furba senza toccare l'orgoglio del giudice?
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
[anche i padroni ed i loro manager non è che si siano fatti troppo furbi.
leggi questa
Fiat: a casa gli operai reintegrati
Melfi, "non vogliamo loro prestazioni"
La Fiat ha invitato a non presentarsi in fabbrica, alla riapertura dello stabilimento dopo la pausa estiva, i tre operai di Melfi (Potenza), licenziati a luglio e reintegrati dal giudice del lavoro. Con un telegramma l'azienda fa sapere che "non intende avvalersi delle loro prestazioni". Fiat ha detto ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre.

Quel giorno infatti sarà discusso il ricorso dell'azienda contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat ''un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo come ribattere a tale posizione''.

Lunedì prossimo la Fiom aveva già deciso - e De Nicola ha confermato tale scelta - di istituire un presidio davanti alla fabbrica di Melfi della Fiat, ''per spiegare ai lavoratori i contenuti del ricorso sul licenziamento dei tre operai, accolto dal giudice del lavoro''. Il presidio si farà ''e i tre operai - ha aggiunto De Nicola - saranno a disposizione dell'azienda a partire dal turno delle ore 14''.

Il dirigente della Fiom ha definito ''assurdo e incomprensibile l'atteggiamento della Fiat che appena due giorni fa aveva comunicato ai tre operai la decisione di reintegrarli, rispettando la decisione del giudice del lavoro''.

I tre operai furono licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ha disposto il reintegro dei tre dipendenti. Venerdì i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione, che sarà discusso a partire dal prossimo 6 ottobre.

ma è così difficile prenderli e metterli in un angolo senza fare nulla?
ovviamente per girovagare per la fabbrica devono esibire un permesso scritto.
garantito che si stancano da soli.
in questo modo la direzione si è data la zappa sui piedi da sola perchè in questo modo è chiaro che si tratta di comportamento antisindacale.
ed in più scavalcano la decisione di un giudice che è quanto di peggio tu possa fare.

In questo paese, sembra che il tempo si sia fermato a 40 anni fa, sia da una parte sia dall'altra.

E mentre noi cazzeggiamo, OGGI, la FOXCONN in China ha annunciato l'assunzione di 400.000 nuovi dipendenti. Ma dove vogliamo andare ???? Se non ci togliamo in fretta le fette di salame dagli occhi, faremo una brutta fine.

come al solito hai sviato la domanda.
è proprio necessario un muro contro muro?
oppure è tutta apparenza per poter poi chiudere e dare la colpa agli altri?
altro che 20 miliardi di investimento.
chiacchere, solamente chiacchere.
ho 50 anni abbondanti ed ho imparato a credere ai fatti con certa gente.

Allora, supponendo che la tua teoria sia quella giusta, appunto, l'abilità di un sindacato moderno, sta anche nel non dare alibi all'imprenditore per smobilitare le produzioni dall'Italia. Non trovi ??

Anche se può sembrare riduttivo, ma su un forum non si possono scrivere post chilometrici, mi limito a dirti che non puoi ritagliarti un'isola felice e blindata se nel resto del mondo il "BUSINESS" è diventato "SPIETATO". Piuttosto, puoi cercare di fare cambiare le cose, lentamente e ovunque, altrimenti sarà sempre una guerra contro i mulini a vento. PURTROPPO !

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lascia stare la storia dei post chilometrici.
ho solo riportato tale e quale un articolo per intero solo per non sentirmi dire qual'è la fonte della notizia.
e visto che hai il metro in mano misurati i tuoi, foto comprese.
comunque la domanda era, ha fatto bene fiat a mandargli il telegramma?
non si poteva attuare una strategia più furba senza toccare l'orgoglio del giudice?
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Guarda che per post chilometrico mi riferivo alla mia risposta, per dire che sintetizzavo in poche righe, non farti venire le manie di persecuzione.

In quanto al Giudice, lui non giudica con orgoglio, lui giudica con le regole dell'obiettività, in prima udienza cosa vuoi che facesse ??

Con il ricorso, probabilmente, gli verranno dati altri elementi da entrambe le parti. Il vero problema, e qui siamo d'accordo, è il muro contro muro che non porta a niente di buono e a pagare alla fine sono sempre coloro che vivono di stipendio. E questo, oggi, molti sembrano averlo dimenticato.
 
A me Marchionne notoriamente non piace. A mio avviso, nel merito, ha fatto troppi errori strategici.

Il trasferimento degli investimenti però temo sia inevitabile, quasi un passo obbligato, come per qualsiasi azienda normale.

L'Italia è sempre stata un pessimo posto in cui investire. Lo hanno fatto solo aziende potentemente paraculate, come Fiat. Adesso Fiat ha perso però i santi numi protettori storici, tra Marchionne ed il governo non c'è feeling, ed in assenza di opportuno "paraculamento", anche Fiat comincia a ragionare come un'azienda normale, che ha bisogno di mettere radici - ed investirci milioni - solo in posti dove ci sia uno scenario certo, o ragionevolmente prevedibile. In Italia questo scenario prevedibile non c'è mai stato: sei in mano agli amici, ai "legami". Se ce li hai, galleggi e ti salvi. Se li perdi, sei nel caos, a partire da quello normativo, passando per quello fiscale, quello sindacale, la corruzione... ecc...ecc...

Era inevitabile. Io in Italia non ci investirei una Lira, a malapena riesco a convincermi di voler continuare a farci vivere la mia famiglia. Non vedo perchè Marchionne dovrebbe essere più scemo di me, visto che sono certo che sia pure un po'più navigato di me.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Era inevitabile. Io in Italia non ci investirei una Lira, a malapena riesco a convincermi di voler continuare a farci vivere la mia famiglia. Non vedo perchè Marchionne dovrebbe essere più scemo di me, visto che sono certo che sia pure un po'più navigato di me.
Non a caso la sua famiglia non vive in Italia...
 
BelliCapelli3 ha scritto:
A me Marchionne notoriamente non piace. A mio avviso, nel merito, ha fatto troppi errori strategici.

Il trasferimento degli investimenti però temo sia inevitabile, quasi un passo obbligato, come per qualsiasi azienda normale.

L'Italia è sempre stata un pessimo posto in cui investire. Lo hanno fatto solo aziende potentemente paraculate, come Fiat. Adesso Fiat ha perso però i santi numi protettori storici, tra Marchionne ed il governo non c'è feeling, ed in assenza di opportuno "paraculamento", anche Fiat comincia a ragionare come un'azienda normale, che ha bisogno di mettere radici - ed investirci milioni - solo in posti dove ci sia uno scenario certo, o ragionevolmente prevedibile. In Italia questo scenario prevedibile non c'è mai stato: sei in mano agli amici, ai "legami". Se ce li hai, galleggi e ti salvi. Se li perdi, sei nel caos, a partire da quello normativo, passando per quello fiscale, quello sindacale, la corruzione... ecc...ecc...

Era inevitabile. Io in Italia non ci investirei una Lira, a malapena riesco a convincermi di voler continuare a farci vivere la mia famiglia. Non vedo perchè Marchionne dovrebbe essere più scemo di me, visto che sono certo che sia pure un po'più navigato di me.

Hai ragione da vendere
 
quadrif ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
A me Marchionne notoriamente non piace. A mio avviso, nel merito, ha fatto troppi errori strategici.

Il trasferimento degli investimenti però temo sia inevitabile, quasi un passo obbligato, come per qualsiasi azienda normale.

L'Italia è sempre stata un pessimo posto in cui investire. Lo hanno fatto solo aziende potentemente paraculate, come Fiat. Adesso Fiat ha perso però i santi numi protettori storici, tra Marchionne ed il governo non c'è feeling, ed in assenza di opportuno "paraculamento", anche Fiat comincia a ragionare come un'azienda normale, che ha bisogno di mettere radici - ed investirci milioni - solo in posti dove ci sia uno scenario certo, o ragionevolmente prevedibile. In Italia questo scenario prevedibile non c'è mai stato: sei in mano agli amici, ai "legami". Se ce li hai, galleggi e ti salvi. Se li perdi, sei nel caos, a partire da quello normativo, passando per quello fiscale, quello sindacale, la corruzione... ecc...ecc...

Era inevitabile. Io in Italia non ci investirei una Lira, a malapena riesco a convincermi di voler continuare a farci vivere la mia famiglia. Non vedo perchè Marchionne dovrebbe essere più scemo di me, visto che sono certo che sia pure un po'più navigato di me.

Hai ragione da vendere

col cavolo ha ragione.
i danesi che hanno rilevato la mia fabbrica, 500 operai, circa dieci anni fa non se ne sono pentiti di sicuro.
abbiamo più che raddoppiato il fatturato con annessi e connessi.
il fatto è che le fabbriche bisogna saperle diriger e non bisogna avere intrallazzi con la politica.
ho scoperto da poco con sommo stupore che il ceo della ditta di cui sopra non è nemmeno laureato.
 
Marchionne prima di tutto a un passaporto canadese (tutti dicono che sia per metà italiano . Be per me ha solo il nome italico il resto e canadese). Il nostro managerino é nato nel 1952 a Chieti in italia ma nello stesso anno la famiglia si trasferisce in Ontario oltreoceano . Sergino crescera totalmente in Canada dopo essersi laureato in fisolofia esercita come contabile, commercialista e procuratore legale .dal 1983 al 1992 in vari settori e multinazionali canadesi , dal 1992 al 2002 va in Svizzera per lavoro richiede la cittadinanza agli elvetici , e amministra una società del gruppo SGS. Nel 2003 notato da Umberto Agnelli lo fa entrare nel gruppo. Dopo la morte dell'ultimo Agnelli , Sergino prende le redini della Fiat con la carica di amministratore e il 1 giugno 2004 , nel 2005 assume anche la guida di Fiat Auto .
(insomma alla fiat c'e un salumiere "straniero" che non capisce un acca di auto, l'italia la conosce solo per la cucina e il bel vivere. Pretende che gli operai italici siano sottopagati , chiede incentivi allo stato quando l'azienda a un capitale di 50 bilioni di euro (nel 2009), con 359 milioni di euro per operazione di vario genere (nel 2009). Con profitti per un valore di 839 milioni di euro solo nel 2009.
Se avessi tutti questi soldi mi comprorei l'italia e domani mi incoronerei RE :D
 
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