<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E con questo siamo al delirio.... | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

E con questo siamo al delirio....

ivanpg ha scritto:
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
sbedus ha scritto:
Hai fatto bene, è ancora troppo piccolo, ma vedrai che alle elementari non sarà più solo.
"Hai fatto bene" lo dice un ateo (come tu ti sei definito), nel senso che così facendo è il modo migliore perchè diventi ateo.
I ns figli li educhiamo secondo i ns principi, usi e costumi e i ns gusti; anche nella religione funizona così.
Chi dice "li lascio fare, decideranno loro" lo dice perchè non gli interessa assolutamente nulla dell'argomento, e ripone la decisione sulle spalle della prole..

No, chi dice di lasciarli liberi di decidere quando avranno l'età della ragione non nega loro i ns principi, usi e costumi e i ns gusti ..... da loro la possibilità di crescere la propria coscienza, il loro essere singole persone in modo autonomo. NON VOGLIO che i miei figli siano la mia fotocopia, una PROTESI della mia vita. Ho dato loro la vita perché se la vivano compiutamente. E stai tranquillo che già da ora (il più grande ha tre anni) sono ben inseriti nella nostra società ... non sono alieni perché non li ho battezzati!
Ricordiamoci, poi, che fino a non molti anni fa i bimbi venivano battezzati in ospedale appena nati con l'assurda motivazione che se fossero morti il signore non li avrebbe accolti. Non è un segno del parroco a determinare il confine tra figli del signore e un animale del demonio ... che secondo logica dovrebbe essere anch'esso figlio del signore!

Innanzi tutto voglio dirti che la tua idea và rispettata.
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?
Penso proprio di no, cerchi di evitare che cadano nei pericoli, che stiano attenti a quello che fanno, cerchi di insegnarli le cose giuste
Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
Sarò l'età, sarà tante cose, comunque io non intervengo.
Ho scelto per loro quando non erano in grado di ragionare.
Hanno scelto loro quando sono state in grado di farlo.
La cosa non mi scandalizza, può dispiacermi, ma tant'è così è la vita.
Per quanto riguarda il crocefisso, per me è tutto un discorso polito e giornalistico.
Ai miei tempi, metà anni 60, avevo un maestro che prima d'iniziare la lezione ci faceva dire la preghiera, mentre nell'altra classe, c'era un maestro, diciamo rosso e se ne fregava della preghiera. Il crocefisso anche nella sua classe.
Altri tempi forse, ma umanamente si stava meglio.
Se avessi cercato di forare il pensiero a mia figlia avrei cercato di convincerla a diventare atea, invece mi sono limitato a lasciarla decidere crescendo comunque in un ambiente ateo si intende.
 
sbedus ha scritto:
ivanpg ha scritto:
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
sbedus ha scritto:
Hai fatto bene, è ancora troppo piccolo, ma vedrai che alle elementari non sarà più solo.
"Hai fatto bene" lo dice un ateo (come tu ti sei definito), nel senso che così facendo è il modo migliore perchè diventi ateo.
I ns figli li educhiamo secondo i ns principi, usi e costumi e i ns gusti; anche nella religione funizona così.
Chi dice "li lascio fare, decideranno loro" lo dice perchè non gli interessa assolutamente nulla dell'argomento, e ripone la decisione sulle spalle della prole..

No, chi dice di lasciarli liberi di decidere quando avranno l'età della ragione non nega loro i ns principi, usi e costumi e i ns gusti ..... da loro la possibilità di crescere la propria coscienza, il loro essere singole persone in modo autonomo. NON VOGLIO che i miei figli siano la mia fotocopia, una PROTESI della mia vita. Ho dato loro la vita perché se la vivano compiutamente. E stai tranquillo che già da ora (il più grande ha tre anni) sono ben inseriti nella nostra società ... non sono alieni perché non li ho battezzati!
Ricordiamoci, poi, che fino a non molti anni fa i bimbi venivano battezzati in ospedale appena nati con l'assurda motivazione che se fossero morti il signore non li avrebbe accolti. Non è un segno del parroco a determinare il confine tra figli del signore e un animale del demonio ... che secondo logica dovrebbe essere anch'esso figlio del signore!

Innanzi tutto voglio dirti che la tua idea và rispettata.
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?
Penso proprio di no, cerchi di evitare che cadano nei pericoli, che stiano attenti a quello che fanno, cerchi di insegnarli le cose giuste
Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
Sarò l'età, sarà tante cose, comunque io non intervengo.
Ho scelto per loro quando non erano in grado di ragionare.
Hanno scelto loro quando sono state in grado di farlo.
La cosa non mi scandalizza, può dispiacermi, ma tant'è così è la vita.
Per quanto riguarda il crocefisso, per me è tutto un discorso polito e giornalistico.
Ai miei tempi, metà anni 60, avevo un maestro che prima d'iniziare la lezione ci faceva dire la preghiera, mentre nell'altra classe, c'era un maestro, diciamo rosso e se ne fregava della preghiera. Il crocefisso anche nella sua classe.
Altri tempi forse, ma umanamente si stava meglio.
Se avessi cercato di forare il pensiero a mia figlia avrei cercato di convincerla a diventare atea, invece mi sono limitato a lasciarla decidere crescendo comunque in un ambiente ateo si intende.

Spiegami la differenza ;)
 
ivanpg ha scritto:
sbedus ha scritto:
ivanpg ha scritto:
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
sbedus ha scritto:
Hai fatto bene, è ancora troppo piccolo, ma vedrai che alle elementari non sarà più solo.
"Hai fatto bene" lo dice un ateo (come tu ti sei definito), nel senso che così facendo è il modo migliore perchè diventi ateo.
I ns figli li educhiamo secondo i ns principi, usi e costumi e i ns gusti; anche nella religione funizona così.
Chi dice "li lascio fare, decideranno loro" lo dice perchè non gli interessa assolutamente nulla dell'argomento, e ripone la decisione sulle spalle della prole..

No, chi dice di lasciarli liberi di decidere quando avranno l'età della ragione non nega loro i ns principi, usi e costumi e i ns gusti ..... da loro la possibilità di crescere la propria coscienza, il loro essere singole persone in modo autonomo. NON VOGLIO che i miei figli siano la mia fotocopia, una PROTESI della mia vita. Ho dato loro la vita perché se la vivano compiutamente. E stai tranquillo che già da ora (il più grande ha tre anni) sono ben inseriti nella nostra società ... non sono alieni perché non li ho battezzati!
Ricordiamoci, poi, che fino a non molti anni fa i bimbi venivano battezzati in ospedale appena nati con l'assurda motivazione che se fossero morti il signore non li avrebbe accolti. Non è un segno del parroco a determinare il confine tra figli del signore e un animale del demonio ... che secondo logica dovrebbe essere anch'esso figlio del signore!

Innanzi tutto voglio dirti che la tua idea và rispettata.
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?
Penso proprio di no, cerchi di evitare che cadano nei pericoli, che stiano attenti a quello che fanno, cerchi di insegnarli le cose giuste
Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
Sarò l'età, sarà tante cose, comunque io non intervengo.
Ho scelto per loro quando non erano in grado di ragionare.
Hanno scelto loro quando sono state in grado di farlo.
La cosa non mi scandalizza, può dispiacermi, ma tant'è così è la vita.
Per quanto riguarda il crocefisso, per me è tutto un discorso polito e giornalistico.
Ai miei tempi, metà anni 60, avevo un maestro che prima d'iniziare la lezione ci faceva dire la preghiera, mentre nell'altra classe, c'era un maestro, diciamo rosso e se ne fregava della preghiera. Il crocefisso anche nella sua classe.
Altri tempi forse, ma umanamente si stava meglio.
Se avessi cercato di forare il pensiero a mia figlia avrei cercato di convincerla a diventare atea, invece mi sono limitato a lasciarla decidere crescendo comunque in un ambiente ateo si intende.

Spiegami la differenza ;)
Infatti non c'è, era per spiegare che non forzare la scelta sulla religione è diverso da metterlo fuori dalla porta e dirgli vai all'asilo da solo, nel primo caso risente sicuramente dell'influenza della famiglia.
 
ivanpg ha scritto:
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
sbedus ha scritto:
Hai fatto bene, è ancora troppo piccolo, ma vedrai che alle elementari non sarà più solo.
"Hai fatto bene" lo dice un ateo (come tu ti sei definito), nel senso che così facendo è il modo migliore perchè diventi ateo.
I ns figli li educhiamo secondo i ns principi, usi e costumi e i ns gusti; anche nella religione funizona così.
Chi dice "li lascio fare, decideranno loro" lo dice perchè non gli interessa assolutamente nulla dell'argomento, e ripone la decisione sulle spalle della prole..

No, chi dice di lasciarli liberi di decidere quando avranno l'età della ragione non nega loro i ns principi, usi e costumi e i ns gusti ..... da loro la possibilità di crescere la propria coscienza, il loro essere singole persone in modo autonomo. NON VOGLIO che i miei figli siano la mia fotocopia, una PROTESI della mia vita. Ho dato loro la vita perché se la vivano compiutamente. E stai tranquillo che già da ora (il più grande ha tre anni) sono ben inseriti nella nostra società ... non sono alieni perché non li ho battezzati!
Ricordiamoci, poi, che fino a non molti anni fa i bimbi venivano battezzati in ospedale appena nati con l'assurda motivazione che se fossero morti il signore non li avrebbe accolti. Non è un segno del parroco a determinare il confine tra figli del signore e un animale del demonio ... che secondo logica dovrebbe essere anch'esso figlio del signore!

Innanzi tutto voglio dirti che la tua idea và rispettata.
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?
Penso proprio di no, cerchi di evitare che cadano nei pericoli, che stiano attenti a quello che fanno, cerchi di insegnarli le cose giuste
Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
Sarò l'età, sarà tante cose, comunque io non intervengo.
Ho scelto per loro quando non erano in grado di ragionare.
Hanno scelto loro quando sono state in grado di farlo.
La cosa non mi scandalizza, può dispiacermi, ma tant'è così è la vita.
Per quanto riguarda il crocefisso, per me è tutto un discorso polito e giornalistico.
Ai miei tempi, metà anni 60, avevo un maestro che prima d'iniziare la lezione ci faceva dire la preghiera, mentre nell'altra classe, c'era un maestro, diciamo rosso e se ne fregava della preghiera. Il crocefisso anche nella sua classe.
Altri tempi forse, ma umanamente si stava meglio.

Per quanto possibile cerchiamo di dare loro gli strumenti per farsi la strada senza segnargliela prima e nonostante tutto, considerando l'età del bimbo, lo rendiamo partecipe delle scelte familiari. Cerchiamo di dargli la giusta dose di infanzia e responsabilità, non gli raccontiamo balle e passiamo ore a spiegare le cose come sono, senza reticenza alcuna. Non abbiamo deciso di non battezzarli per scelta .... semplicemente non ci siamo posti il problema, il bimbo sta bene, cresce, è solare, con la vita negli occhi, capace di articolare dei pensieri complessi, dimostra di percepire il senso del limite, ama la natura e gli animali, va al bagno "leggendo" riviste di auto, gioca con uno stecco immaginandolo un aereoplano, si veste da aiutante di babbo natale e conosce Gesù e il Papa .... gli manca qualcosa?
 
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
Allora, G5, il tempo scarseggia ma cerco di essere breve: la Chiesa ha commesso nei secoli errori, è innegabile; tali errori li ha ammessi pubblicamente, più che quello non poteva fare e lo ha fatto. Ci penserà il Giudizio Divino a perdonare o meno.
Tu stai leggendo la Bibbia, che è il Vecchio Testamento; il Nuovo Testamento - Vangelo - è l'evoluzione e l'estrinsecazione del Vecchio Testamento, sulla base di quanto detto, predicato e testimoniato con la morte da Cristo; il punto di riferimento per i CAttolici è il Vangelo.
"Anche in parrocchia talvolta cova la violenza dei singoli soggetti e talvolta questi fanno anche uso di droghe (non è mica una novità che ci siano adolescenti spacciatori in parrocchia)." Non escludo tale eventualità, ma al momento mi pare ancora uno dei luoghi meno "inquinati" in tal senso.
Il "sabato-tipo" di 1 ragazzo da te descritto si apre con "il pomeriggio va in parrocchia, gioca, discute, piange dei suoi anni,.." e infatti è proprio il luogo dove io tenderò a indirizzare i miei tre figli - ancora troppo piccoli adesso - , e combatterò perchè venga saltata la seconda parte, dell'aiutino e delle manate.
Qualora io vedessi/vedrò comportamenti "strani" tenuti da persone vicine alla Chiesa, non dubitiamo che prenderò provvedimenti, ma non reagendo alla maniera di "tanto i preti sono tutti pedofili", bensì combattendo contro chi tali comportamenti li mette in atto.
A messa cerchiamo di andare tutte le festività - anche se ora con i bimbi piccoli non sempre si riesce - e anche lì trovi gente di tutte le fogge.
Solo che non vado lì x guardare la gente, e non ricevo insegnamenti dal comportamento altrui ma da quanto detto da Cristo.
E socializzo - ALL'USCITA - con chi è + affine al mio modo di essere.

. Non sono tra quelli che pensano che tutti i preti sono pedofili ma sono tra quelli che ritiene che le gerarchie ecclesiastiche non rappresentino Cristo. In parole povere i terreni (compreso il Papa) non hanno niente a che spartire con la fede nel divino.
.

Su questo punto sono perfettamente d'accordo con te. Se qualcuno si prendesse la briga di studiarsi le origini del cristianesimo scoprirebbe che fino al iV secolo c'erano molte correnti, per certi versi un pò come adesso che ci sono un'infinità di chiese ( evangeliche, cattoloche, protestanti, ortodosse etc.), e alcune di quelle che andavano per la maggiore furono, in seguito all'adozione del canone ( l'attuale nuovo testamento), dichiarate eretiche. Una sorta di primo canone si ebbe con l'imperatore costantino che dichiarò la religione cristiana religione dell'impero, e cercò più che altro di eliminare quelle correnti che potevano creare disordini. Tutto questo discorso per dirti che nei secoli il messaggio originario del Cristo si è perso ed è lungi dall'essere rappresentato da questa chiesa cattolica.
 
G5 ha scritto:
ivanpg ha scritto:
G5 ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
sbedus ha scritto:
Hai fatto bene, è ancora troppo piccolo, ma vedrai che alle elementari non sarà più solo.
"Hai fatto bene" lo dice un ateo (come tu ti sei definito), nel senso che così facendo è il modo migliore perchè diventi ateo.
I ns figli li educhiamo secondo i ns principi, usi e costumi e i ns gusti; anche nella religione funizona così.
Chi dice "li lascio fare, decideranno loro" lo dice perchè non gli interessa assolutamente nulla dell'argomento, e ripone la decisione sulle spalle della prole..

No, chi dice di lasciarli liberi di decidere quando avranno l'età della ragione non nega loro i ns principi, usi e costumi e i ns gusti ..... da loro la possibilità di crescere la propria coscienza, il loro essere singole persone in modo autonomo. NON VOGLIO che i miei figli siano la mia fotocopia, una PROTESI della mia vita. Ho dato loro la vita perché se la vivano compiutamente. E stai tranquillo che già da ora (il più grande ha tre anni) sono ben inseriti nella nostra società ... non sono alieni perché non li ho battezzati!
Ricordiamoci, poi, che fino a non molti anni fa i bimbi venivano battezzati in ospedale appena nati con l'assurda motivazione che se fossero morti il signore non li avrebbe accolti. Non è un segno del parroco a determinare il confine tra figli del signore e un animale del demonio ... che secondo logica dovrebbe essere anch'esso figlio del signore!

Innanzi tutto voglio dirti che la tua idea và rispettata.
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?
Penso proprio di no, cerchi di evitare che cadano nei pericoli, che stiano attenti a quello che fanno, cerchi di insegnarli le cose giuste
Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
Sarò l'età, sarà tante cose, comunque io non intervengo.
Ho scelto per loro quando non erano in grado di ragionare.
Hanno scelto loro quando sono state in grado di farlo.
La cosa non mi scandalizza, può dispiacermi, ma tant'è così è la vita.
Per quanto riguarda il crocefisso, per me è tutto un discorso polito e giornalistico.
Ai miei tempi, metà anni 60, avevo un maestro che prima d'iniziare la lezione ci faceva dire la preghiera, mentre nell'altra classe, c'era un maestro, diciamo rosso e se ne fregava della preghiera. Il crocefisso anche nella sua classe.
Altri tempi forse, ma umanamente si stava meglio.

Per quanto possibile cerchiamo di dare loro gli strumenti per farsi la strada senza segnargliela prima e nonostante tutto, considerando l'età del bimbo, lo rendiamo partecipe delle scelte familiari. Cerchiamo di dargli la giusta dose di infanzia e responsabilità, non gli raccontiamo balle e passiamo ore a spiegare le cose come sono, senza reticenza alcuna. Non abbiamo deciso di non battezzarli per scelta .... semplicemente non ci siamo posti il problema, il bimbo sta bene, cresce, è solare, con la vita negli occhi, capace di articolare dei pensieri complessi, dimostra di percepire il senso del limite, ama la natura e gli animali, va al bagno "leggendo" riviste di auto, gioca con uno stecco immaginandolo un aereoplano, si veste da aiutante di babbo natale e conosce Gesù e il Papa .... gli manca qualcosa?

Appunto, perchè non dargli la possibilità di ascoltare anche altre campane? tipo quella dell'insegnante di religione? I bambini sono molto perspicaci e trendono ad eliminare quello che non interessa loro. io ho una bimba di 7 anni, fà relifione a scuola e l'ha fatta alla materna e non mi pare molto interessata. a volte ci preoccupiamo troppo, ma loro sono più avanti di quello che pensiamo noi. Molto dipende anche dall'insegnante e dalla maniera di porre le questioni.
 
Quando un paio d'anni fa saltò fuori Adel Smith con la manfrina del "cadaverino" ricordo un episodio. Un mio amico, titolare di una piccola indistria meccanica, ha alle sue dipendenze tra gli altri operai un paio di marocchini. In quell'occasione ci furono diversi screzi in officina, e tutti - dico TUTTI gli operai locali, gente che da buoni veronesi tirano giù un porcone ogni volta che serve una virgola, si sono messi a saldare due pezzi di piatto da 40 a forma di croce e se lo sono attaccati sopra il banco. E fino al giorno prima sì e no messa a Natale, Pasqua e il giorno dei morti, tanto per abitudine. Questo per dire che quando un simbolo è lì da generazioni, anche se ha perso la valenza che poteva avere in origine resta comunque impresso nel sentire comune, e imposizioni dall'alto di questo tipo finiscono per essere prese come una minaccia.
Per questo ritengo assolutamente inopportuna la mossa della finlandese di andare a mobilitare la corte europea per il crocifisso: se davvero lo fanno in nome del razionalismo (UAAR, Unione Atei Agnostici Razionalisti) dovrebbero capire che se loro non ci credono, il simbolo della croce dovrebbe essere per loro del tutto indifferente.
 
Ottimo esempio.
Del crocefisso nel senso religioso non importava niente a nessuno, salvo poi scoprirlo a seguito del discorso farneticante xxxxxxxxxxxxxx.
Ma scoprirlo nel senso della Fede?
No.
Scoprirlo come tifo, come appartenenza ad una squadra in contrapposizione con un'altra.
Sarebbe stato bello se invece di saldare crocefissi come se dovessero contrastare un'invasione di vampiri, avessero chiesto ai marocchini cosa ne pensassero di xxxxxxxxxxx.
 
silverrain ha scritto:
Ottimo esempio.
Del crocefisso nel senso religioso non importava niente a nessuno, salvo poi scoprirlo a seguito del discorso farneticante di un co...ne.
Ma scoprirlo nel senso della Fede?
No.
Scoprirlo come tifo, come appartenenza ad una squadra in contrapposizione con un'altra.
Sarebbe stato bello se invece di saldare crocefissi come se dovessero contrastare un'invasione di vampiri, avessero chiesto ai marocchini cosa ne pensassero di quel co...ne.

La gente comune, quella che vive quotidianamente senza avere nè tempo nè voglia di pensare ai massimi sistemi non va oltre la sensazione epidermica. Il messaggio che è arrivato è stato del tipo: "ecco, 'sti qua i riva da in mezo ai camei e adesso i vol ciavarne anca el Signore..."

...e ti dico, sinceramente: anche per me il crocifisso è solo una T di legno malfatta, se non c'è la sua controparte spirituale dentro di te. Mi avessero posto il problema un mese fa avrei detto ciò che penso, ossia che per me fa lo stesso. Ma ADESSO se mi chiedessero di votare sì o no alla sua esposizione, voto SI senza pensarci due volte.
 
silverrain ha scritto:
Ottimo esempio.
Del crocefisso nel senso religioso non importava niente a nessuno, salvo poi scoprirlo a seguito del discorso farneticante di un co...ne.
Ma scoprirlo nel senso della Fede?
No.
Scoprirlo come tifo, come appartenenza ad una squadra in contrapposizione con un'altra.
più che come tifo, direi come appartenenza a una comunità.
comunità sociale, non religiosa, visto che non è scoperta "nel senso della fede".

conclusione, è un simbolo civile.
e si torna al punto uno.
 
belpietro ha scritto:
più che come tifo, direi come appartenenza a una comunità.
comunità sociale, non religiosa, visto che non è scoperta "nel senso della fede".

conclusione, è un simbolo civile.
e si torna al punto uno.

Mi dispiace ma non è un simbolo civile solo perché lo volete così.
La rappresentazione del Cristo crocefisso è il sacrificio del Dio fattosi Uomo per gli uomini.
Trascende lo Stato e, quindi, nessuno Stato potrà mai appropriarsene.
Nessuna comunità.

Non è 2 legni messi a croce.
 
silverrain ha scritto:
belpietro ha scritto:
più che come tifo, direi come appartenenza a una comunità.
comunità sociale, non religiosa, visto che non è scoperta "nel senso della fede".

conclusione, è un simbolo civile.
e si torna al punto uno.

Mi dispiace ma non è un simbolo civile solo perché lo volete così.
non sono io che lo voglio.
lo è. è un fatto. è un simbolo di appartenenza ad una società.
come è dimostrato dal tuo stesso discorso di prima.

che poi questo fatto oggettivo e riscontrabile sia paradossalmente gradito a chi dovrebbe invece sentirsi "usurpato" del proprio simbolo religioso, è una cosa che meraviglia anche me.
 
ivanpg ha scritto:
Ma penso che mandi i figli alla scuola materna. gli compri i vestiti, gli dai da mangiare, quando vai inferie li porti con te.
Hai provato a chiedere se a loro sta bene? Hai provato a metterli fuori dalla porta e dirgli di andare da soli all'asilo?

Allora spiegami perchè, per quanto riguarda la religione non gli indichi la strada? Dici quando saranno grandi scelgono, e questo è giusto, ma guarda che scelgono ugualmente.
Io ho due figlie di 20 e 14 anni le ho battezzate, comunicate e cresimate, ma adesso loro della religione non sanno che farsene.
E' proprio quanto penso anch'io; e può benissimo succedere che vada a finire come a te, però in qsto modo non ci si può rimproverare di non aver indicato una strada.
Se poi le figlie, nell'età della ragione, vogliono diventare buddhiste o agnostiche, occorre rispettare la loro scelta. Magari a malincuore, ma è così.
Anche chi tace a proposito di determinati argomenti in realtà una strada la sta indicando: quella dell'ateismo o all'agnosticismo.
 
belpietro ha scritto:
non sono io che lo voglio.
lo è. è un fatto. è un simbolo di appartenenza ad una società.
come è dimostrato dal tuo stesso discorso di prima.

che poi questo fatto oggettivo e riscontrabile sia paradossalmente gradito a chi dovrebbe invece sentirsi "usurpato" del proprio simbolo religioso, è una cosa che meraviglia anche me.

Meraviglia è una parola limitata.
Di esempi di usurpazione ne abbiamo visto a bizzeffe in questi giorni. Dai manifesti della Lega alle incursioni di Forza Nuova passando per il kkk.

Ed è paradossale che proprio gli elementi più intolleranti della società si ergano a paladini di un simbolo che anche nel nome della tolleranza ha dato la vita.
 
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