<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E a Mirafiori si torna in ufficio | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

E a Mirafiori si torna in ufficio

Mi pare solo per determinati e specifici settori. Il anzi i lockdown hanno generalizzato la massima diffusione dello strumento, ora ci si sta riassestando.

noi lo facciamo da diversi anni prima, i miei responsabili credo che già 10 anni facevano un rientro a settimana in ufficio. Il covid ha solo fatto provare una cosa che esisteva, poi se andava bene è un altro discorso.
Mio padre cmq già dagli anni 90 lavorava da remoto , se ci feriamo a questa modalità
 
Praticamente tutta la forza commerciale ad esempio "può" oppure già lavora da remoto da anni, per ovvi motivi. Restano a mio avviso necessarie le periodiche riunioni in sede, anche per confrontarsi, misurare performance, vivere momenti di convivialità aziendale. Che è quello che fanno tantissime aziende.

Ciò che ad esempio è stata travisata, sempre a mio modesto avviso, è la consulenza da remoto: un consulente deve entrare in sintonia con l'azienda cliente, le sue dinamiche, il clima eccetera. Tutte "sensazioni" che contribuiscono a veicolare la giusta soluzione ai vari livelli manageriali od operativi. Fare una sessione di consulenza o di analisi via Teams, con l'altra parte che si trastulla col telefono, risponde alle mail, cincischia col collega fuori visuale, è la morte della serietà. Ma è solo un esempio....e purtroppo assai diffuso, insieme alla pessima idea di assumere i consulenti a partita IVA, che un giorno ci sono e l'altro forse...
 
Io ho un caro amico che lavora nel settore delle spedizioni.
Non voglio dire che sia uno scansafatiche ma per anni è stato abituato molto bene.
Ha lavorato in un'azienda in cui c'era un clima famigliare,poteva organizzarsi il lavoro come preferiva,se il bambino aveva la febbre telefonava e diceva oggi lavoro da casa.
Infatti è rimasto nella stessa azienda per 15 anni mi sembra.
Poi ha dovuto cambiare e non è durato un anno perchè nell'azienda nuova i ritmi erano più elevati,i colleghi non erano altrettanto disponibili se capitava di aver bisogno di essere sostituiti e tante volte avrebbe preferito lavorare da casa ma serviva qualcuno in sede altrimenti i camion non partivano.
Quando si è lamentato dell'inferno che stava vivendo io mi sono trattenuto dal dirgli che purtroppo stava vivendo la normalità mentre invece prima era stato fortunato.
Io capisco che si debba fare il possibile per rendere l'ambiente di lavoro meno stressante ma temo che stiamo andando verso uno scenario fin troppo soft in cui alcune persone se ne approfittano anche.
Senza fare nomi in alcuni settori ho visto purtroppo gente che se passava una giornata storta sul lavoro e riteneva per qualche motivo di essere stata vessata il giorno dopo si metteva in malattia,aggravando ulteriormente la situazione per chi invece andava a lavorare.
Sul lavoro mi è capitato di sentire la ramanzina da parte di una signora che lavora per una cooperativa di pulizie che ci rimproverava perchè avremmo potuto raccogliere noi le foglie davanti alla vetrina e apriti cielo a lei avevano ridotto le ore e tagliato il personale.
Per carità magari erano lamentele fondate ma avrebbe dovuto farle col proprio titolare,noi più che chiudere un occhio sul fatto che spesso faceva finta di pulire o parlava al telefono e dirle che non ci sembrava logico dopo aver pagato il servizio di pulizia dover pulire noi al suo posto non potevamo fare.
Criticare la signora delle pulizie (che lavora per la indecente di 5 euro lorde all’ora) mi sembra un’inutile “guerra tra poveri”
 
A proposito di capi, la mia capa di molti anni addietro, proponeva che ci ritrovassimo (noi 4 giovani dirigenti) spesso la sera a cena (tutti single, tranne io, sposato ma fuori sede).Però ci raccomandava di prendere 2 auto, per evitare che in un incidente, le rimanesse scoperto il servizio... vita vissuta...
Capita spesso, anche nelle vacanze-premio aziendali con ampio numero di partecipanti, di volare con 2 o più aerei charter…..la prudenza non è mai troppa, anche se la statistica della sinistrosità aerea è la migliore…
 
La soluzione migliore, a mio avviso, è sempre quella intermedia. Ci sono mansioni che possono essere svolte senza problemi da remoto, altre che non lo permettono per loro natura (dal barista al parrucchiere, dal cuoco al meccanico e così via), ma ove possibile praticare lo smart non significa affatto chiudersi in casa bensì lavorare in modo flessibile. A volte da casa, a volte in presenza, a seconda delle necessità lavorative ma anche personali. Leggevo di recente di un'operazione chirurgica compiuta a distanza, con sistemi di ultimissima generazione, ecco se persino un chirurgo può operare da remoto veramente pensiamo che un impiegato non possa sbrigare una pratica a distanza? Quando vedo il traffico paralizzato di alcune zone romane, e penso al tempo e alle risorse che si sprecano per spostarsi da un punto all'altro della città per sedersi ad una scrivania, penso veramente che non sia il modo migliore di ottimizzare il nostro modo di vivere e lavorare
 
Criticare la signora delle pulizie (che lavora per la indecente di 5 euro lorde all’ora) mi sembra un’inutile “guerra tra poveri”

Quindi dovremmo pagare il servizio e pulire al posto suo?
O una volta abituati all'idea di fare le pulizie smettere di pagare l'impresa così magari la lasciano a casa?
Senza offesa ma non conoscendo il contesto non si può giudicare.
Aggiungo anche che il mio datore di lavoro invece di prendere il telefono e riferire al titolare dell'impresa di pulizie l'accaduto e il fatto che da mesi il servizio lascia molto a desiderare ha preferito chiudere un occhio anche se non sarebbe giusto.
 
Che sia un vantaggio per tutti è indubbio. Ho bisogno di assistenza da uno specialist, o di formazione, o altro ottenibile a distanza. Il costo orario è fondamentale. Per avere assistenza on site, il viaggio per essere presenti, non grava solo sull'"orologio", ma anche sul "portafogli".
 
Mi pare solo per determinati e specifici settori. Il anzi i lockdown hanno generalizzato la massima diffusione dello strumento, ora ci si sta riassestando.
Lo smart working non può essere applicato a tutti i settori, come è ovvio (camerieri\idraulici\muratori tanto per dirne 3).
Ma chi lavora prettamente in ufficio senza contatti "fisici" con clienti esterni non ha dei contro nel lavoro remotizzato. Chi parla di aziende IT e della necessità di contatto coi colleghi per le iterazioni sociali altrimenti diventano hikikomori, non ha presente le realtà tipo Accenture, dove la sede forse la vedono una volta al mese, e sono per la maggior parte dei clienti da soli o con team differenti, e pure in remoto. Molti dei nostri software sono stati sviluppati durante il covid, e sorpresa, non sono scadenti.
Lo smart working prima del covid in Italia, visto che mediamente i capi d'azienda sono dei bacucchi che devono esercitare il controllo asfissiante sui propri dipendenti, non aveva preso molto piede per i motivi di cui sopra. Il covid ha dimostrato che sbagliavano completamente nel loro approccio, e i bilanci delle aziende hanno mostrato numeri magnifici. Ed oggi e se vuoi assumere una nuova persona, se gli proponi 2000€ e 4 giorni di smart al mese e un'altra azienda gli propone 1800 e 12 giorni di smart al mese, la persona sceglierà la seconda.
 
Attenzione, però, si tende a fare un unico fascio di erbe diverse. Lo smart working, o lavoro agile, può prevedere una flessibilità di luogo, ma anche una elasticità di orario.
Il telelavoro, invece, prevede una sede fissa, in genere al domicilio del lavoratore, che, a carico del datore di lavoro, deve essere attrezzata con i crismi ergonomici e di dotazione pari ad un sito lavorativo classico e separata dagli ambienti di normale convivenza domestica.
 
Lo smart working non può essere applicato a tutti i settori, come è ovvio (camerieri\idraulici\muratori tanto per dirne 3).
Ma chi lavora prettamente in ufficio senza contatti "fisici" con clienti esterni non ha dei contro nel lavoro remotizzato. Chi parla di aziende IT e della necessità di contatto coi colleghi per le iterazioni sociali altrimenti diventano hikikomori, non ha presente le realtà tipo Accenture, dove la sede forse la vedono una volta al mese, e sono per la maggior parte dei clienti da soli o con team differenti, e pure in remoto. Molti dei nostri software sono stati sviluppati durante il covid, e sorpresa, non sono scadenti.
Lo smart working prima del covid in Italia, visto che mediamente i capi d'azienda sono dei bacucchi che devono esercitare il controllo asfissiante sui propri dipendenti, non aveva preso molto piede per i motivi di cui sopra. Il covid ha dimostrato che sbagliavano completamente nel loro approccio, e i bilanci delle aziende hanno mostrato numeri magnifici. Ed oggi e se vuoi assumere una nuova persona, se gli proponi 2000€ e 4 giorni di smart al mese e un'altra azienda gli propone 1800 e 12 giorni di smart al mese, la persona sceglierà la seconda.

ci sta anche un motivo per cui si accetta lo smart working anche rinunciando a qualcosa sul RAL , perchè se hai una famiglia e degli impegni, soprattutto se i figli sono ancora in età per cui devono essere seguiti ,si risparmiamo soldi altrove. Visto che si sta tanto parlando in merità alla bassa natalità di aiutare economicamente le coppie, invece di puntare solo su aiuti economici che spesso poi comportamento aumenti dei costi della vità perchè tante categorie appena sentono che ci sono miglioramenti ci si azzannano , si dovrebbe incentivare queste forme di lavoro , sempre ove è possibile.
 
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