<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ducati - Audi: e Alfa? | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Ducati - Audi: e Alfa?

fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!

C'è un "forse" che pesa come un macigno.... :D

La Mercedes si era interessata ad Iveco, quindi non c'è solo Alfa/Ww.
 
quadrif ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!

C'è un "forse" che pesa come un macigno.... :D

La Mercedes si era interessata ad Iveco, quindi non c'è solo Alfa/Ww.

Per come è scritto il forse si riferisce al presto, non al fatto che le sorprese ci saranno ;)

Converrai poi che un passaggio di Iveco a Mercedes abbia un interesse e rappresenti una sorpresa leggermente minore rispetto al passaggio di Ducati o di Alfa alla VW.
 
fpaol68 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!
Devo rispondere?
Meglio di no!
Comunque quelle cose non le ha dette il direttore di Quattroruote.

Hai ragione non le ha dette, le ha scritte nel suo blog "http://viamazzocchi.quattroruote.it/" ovvero il blog del direttore Carlo Cavicchi, come recita la didascalia.

Che le sorprese possano essere riferite all'Alfa è una deduzione che traspare dal contesto dell'azienda e dal manifesto interesse verso la sua acquisizione.
Che non pare coincidere con un interesse a vendere. Ma è inutile dirlo ancora.
 
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!
Devo rispondere?
Meglio di no!
Comunque quelle cose non le ha dette il direttore di Quattroruote.

Hai ragione non le ha dette, le ha scritte nel suo blog "http://viamazzocchi.quattroruote.it/" ovvero il blog del direttore Carlo Cavicchi, come recita la didascalia.

Che le sorprese possano essere riferite all'Alfa è una deduzione che traspare dal contesto dell'azienda e dal manifesto interesse verso la sua acquisizione.
Che non pare coincidere con un interesse a vendere. Ma è inutile dirlo ancora.

Vero, però solo "al momento". Parole di Sergio Marchionne.
 
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Per me se ne può parlare all'infinito, sono semplicemente due modi distinti di fare impresa. Uno che attualmente è vincente e uno che invece è perdente.

Poi che il piangersi addosso, lamentare l'invasione delle locuste, che la terra non è rotonda ma leggermente appiattita ai poli, sono tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

Se costruisci qualcosa devi investire in quella, specializzarti e stare al passo con i tempi altrimenti soccombi.
C'è tanta tecnologia italiana anche nelle tedesche quindi non è che in Italia le cose non le sappiamo fare, è chi dovrebbe coniugare risorse e disponibilità che non ha la più pallida idea di come farle fruttare, caso strano.

Nello specifico essere una sorta di re mida aziendale non deriva dalla semplice esterofilia perchè per lo stesso concetto a livello internazionale le italiane farebbero sfaceli ed invece non è così manco per niente, c' è un modus operandi che ad oggi, per i marchi nostrani, è cosa sconosciuta.
Fammi indovinare, quello perdente è quello Fiat? :lol:

Per me non c'è un nome univoco.

Vedi il panorama internazionale, tira le somme e trai le conclusioni.

I modelli sono due, vedi in quale modello ricade.
 
fpaol68 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!
Devo rispondere?
Meglio di no!
Comunque quelle cose non le ha dette il direttore di Quattroruote.

Hai ragione non le ha dette, le ha scritte nel suo blog "http://viamazzocchi.quattroruote.it/" ovvero il blog del direttore Carlo Cavicchi, come recita la didascalia.

Che le sorprese possano essere riferite all'Alfa è una deduzione che traspare dal contesto dell'azienda e dal manifesto interesse verso la sua acquisizione.
Che non pare coincidere con un interesse a vendere. Ma è inutile dirlo ancora.

Vero, però solo "al momento". Parole di Sergio Marchionne.
Certo. Ma bisogna vedere quanto è lungo questo momento.
 
fpaol68 ha scritto:
quadrif ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Questo recente blog del Direttore si chiude con alcune parole che fanno riflettere ...

....
Sì, tedesco è sempre bello, mentre italiano è sempre di serie B. Però i tedeschi, per pensare in grande puntano sempre a fare spese da noi: L?Italdesign, la pista di Nardò, la Ducati? con altre, grosse, sorprese dietro l?angolo. Ma di queste ultime se ne parlerà, forse, presto.


Secondo voi si può riferire ad Alfa?

Io onestamente non lo so, ma non si può fare mano di notare l'attuale "estensione" della gamma modelli :?

Beh, a meno che non vendano la Ferrari a cosa altro si può riferire parlando di sorprese e tedeschi in ambito motoristico?

Staremo a vedere.
Una cosa è certa gli acquisti di eccellenze motoristiche italiane si stanno susseguendo con costante regolarità: manca solo la ciliegina!!

C'è un "forse" che pesa come un macigno.... :D

La Mercedes si era interessata ad Iveco, quindi non c'è solo Alfa/Ww.

Per come è scritto il forse si riferisce al presto, non al fatto che le sorprese ci saranno ;)

Converrai poi che un passaggio di Iveco a Mercedes abbia un interesse e rappresenti una sorpresa leggermente minore rispetto al passaggio di Ducati o di Alfa alla VW.

Mah...son due anni che ne parlano e ne è già passato più di uno da quando la Suddeutsche Zeitung definì l'accordo come "imminente".
La mia sensazione è che questo tipo di affari o maturano in tempi rapidi o non si fanno più.
 
Ultimamente il "papà" della Mito lo si era un po' perso di vista:
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/ducati-luca-de-meo-al-comando?comeFrom=forum_QRT
 
FurettoS ha scritto:
Per me se ne può parlare all'infinito, sono semplicemente due modi distinti di fare impresa. Uno che attualmente è vincente e uno che invece è perdente.

Poi che il piangersi addosso, lamentare l'invasione delle locuste, che la terra non è rotonda ma leggermente appiattita ai poli, sono tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

Se costruisci qualcosa devi investire in quella, specializzarti e stare al passo con i tempi altrimenti soccombi.
C'è tanta tecnologia italiana anche nelle tedesche quindi non è che in Italia le cose non le sappiamo fare, è chi dovrebbe coniugare risorse e disponibilità che non ha la più pallida idea di come farle fruttare, caso strano.

Nello specifico essere una sorta di re mida aziendale non deriva dalla semplice esterofilia perchè per lo stesso concetto a livello internazionale le italiane farebbero sfaceli ed invece non è così manco per niente, c' è un modus operandi che ad oggi, per i marchi nostrani, è cosa sconosciuta.

Ma guarda secondo me non si tratta solo di questo.
Le eccellenze italiane ci sono sempre state.
Purtroppo non si tratta solo di lacune imprenditoriali ma di precise scelte politiche.
L'ascesa della Germania a discapito delle altre nazioni europee ed in particolar modo dell'Italia, e' iniziata con il trattato di maastricht e l'entrata nella zona euro.
Negli anni 90 eravamo i re dell'esportazione e pur avendo un debito pubblico alto, riuscivamo a livello industriale a stare davanti alla Germania, essendo molto competitivi, causa un marco forte e una lira in affanno.L'entrata nella zona euro e prima ancora la firma del trattato di Maastricht hanno messo un cappio al collo dell'Italia, favorendo la Germania che avendo lavorato bene a livello di politica interna poteva gestire meglio i paletti imposti da questo trattato.
Guarda caso l'ascesa dell'industria teutonica in tutti i campi e' cominciata da li'.Naturalmente non si parla di fatti frutto di fantasie complottiste , ma di cose facilmente documentabili facendo una ricerca.
Fai caso a quando e' iniziato la vera ascesa di quest'industria tedesca (in tutti i campi).Ora nella loro posizione privilegiata possono fare shopping delle eccellenze italiane e non solo.Basti guardare Bosch , che da comparsa nel settore componentistica, con pesanti acquisizioni e' diventata leader incontrastato.Poi c'e' Siemens.ecc.ecc.
Certo c'e' anche la capacita' imprenditoriale (che neanche a noi difetta), l'ottimo lavoro di marketing.Ma non e' tutto oro quel che luccica.
Se domani per esempio l'Italia uscisse dall'Euro i primi a sudare freddo sarebbero proprio loro.
I tedeschi stanno riuscendo a prendersi la posizione di leadership senza sparare un colpo. :))
Bulli !!!
Non credo si a off-topic collegare quanto ho scritto, al topic Ducati Audi e Alfa.

Saluti
 
qui si vuole leggere la storia a modo proprio. I tedeschi sono stati sempre una superpotenza ben prima di Maastrich.

Due esempi:

1) Siemens era presente in Cina con impianti prima della seconda guerra mondiale
2) l'industria chimica europea è nata prima all'inizio del secolo scorso, poi dopo la seconda guerra è esplosa con una decisione degli alleati che adesso sembra assurda di dividere in tre il supeconglomerato

Il resto, l'idea che fossimo noi una superpotenza industriale è una palla colossale inventata negli anni del boom economico dai governi democristiani.

Tant'è che l'affacciarsi dei cinesi sui mercati europei a loro non ha fatto un baffo, da noi ha spazzato via i nostri esportatori (di prodotti tecnologicamente poveri)...e vale anche nel mercato dell'auto
 
montaq52 ha scritto:
qui si vuole leggere la storia a modo proprio. I tedeschi sono stati sempre una superpotenza ben prima di Maastrich.

Due esempi:

1) Siemens era presente in Cina con impianti prima della seconda guerra mondiale
2) l'industria chimica europea è nata prima all'inizio del secolo scorso, poi dopo la seconda guerra è esplosa con una decisione degli alleati che adesso sembra assurda di dividere in tre il supeconglomerato

Il resto, l'idea che fossimo noi una superpotenza industriale è una palla colossale inventata negli anni del boom economico dai governi democristiani.

Tant'è che l'affacciarsi dei cinesi sui mercati europei a loro non ha fatto un baffo, da noi ha spazzato via i nostri esportatori (di prodotti tecnologicamente poveri)...e vale anche nel mercato dell'auto

Certo che erano e stavano diventando una potenza economica.
Purtroppo i piu' grandi esportatori eravamo noi e questi sono dati di fatto.
Non c'entra nulla la propaganda democristiana.
La cina ha spazzato via i prodotti tecnologicamente poveri sia italiani che tedeschi che di qualsiasi altra nazione europea.
Vogliamo parlare dell'industria di elettronica di consumo tedesca?
Che fine a fatto?
Aeg, Loewe, Nordmende, Telefunken ,Blaupunkt,ecc...ecc...
Dove i tedeschi non sono riusciti a essere competitivi con la loro tecnologia o knwo-how, ci sono riusciti acquistando aziende che queste capacita' le avevano gia'.
Siemens era un colosso come lo era l'Ansaldo a suo tempo.
Non e' tutto oro quel che luccica.Analizzando molteplicita' di dati si puo' desumere che questa abilita' (indiscutibile) e' stata supportata da scelte politiche intelligenti per loro e penalizzanti per noi (non ultimo l'adozione dell'euro).
Non sopravalutiamoli troppo, si rischia di creare dei falsi miti.
 
Riscpower ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Per me se ne può parlare all'infinito, sono semplicemente due modi distinti di fare impresa. Uno che attualmente è vincente e uno che invece è perdente.

Poi che il piangersi addosso, lamentare l'invasione delle locuste, che la terra non è rotonda ma leggermente appiattita ai poli, sono tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

Se costruisci qualcosa devi investire in quella, specializzarti e stare al passo con i tempi altrimenti soccombi.
C'è tanta tecnologia italiana anche nelle tedesche quindi non è che in Italia le cose non le sappiamo fare, è chi dovrebbe coniugare risorse e disponibilità che non ha la più pallida idea di come farle fruttare, caso strano.

Nello specifico essere una sorta di re mida aziendale non deriva dalla semplice esterofilia perchè per lo stesso concetto a livello internazionale le italiane farebbero sfaceli ed invece non è così manco per niente, c' è un modus operandi che ad oggi, per i marchi nostrani, è cosa sconosciuta.

Ma guarda secondo me non si tratta solo di questo.
Le eccellenze italiane ci sono sempre state.
Purtroppo non si tratta solo di lacune imprenditoriali ma di precise scelte politiche.
L'ascesa della Germania a discapito delle altre nazioni europee ed in particolar modo dell'Italia, e' iniziata con il trattato di maastricht e l'entrata nella zona euro.
Negli anni 90 eravamo i re dell'esportazione e pur avendo un debito pubblico alto, riuscivamo a livello industriale a stare davanti alla Germania, essendo molto competitivi, causa un marco forte e una lira in affanno.L'entrata nella zona euro e prima ancora la firma del trattato di Maastricht hanno messo un cappio al collo dell'Italia, favorendo la Germania che avendo lavorato bene a livello di politica interna poteva gestire meglio i paletti imposti da questo trattato.
Guarda caso l'ascesa dell'industria teutonica in tutti i campi e' cominciata da li'.Naturalmente non si parla di fatti frutto di fantasie complottiste , ma di cose facilmente documentabili facendo una ricerca.
Fai caso a quando e' iniziato la vera ascesa di quest'industria tedesca (in tutti i campi).Ora nella loro posizione privilegiata possono fare shopping delle eccellenze italiane e non solo.Basti guardare Bosch , che da comparsa nel settore componentistica, con pesanti acquisizioni e' diventata leader incontrastato.Poi c'e' Siemens.ecc.ecc.
Certo c'e' anche la capacita' imprenditoriale (che neanche a noi difetta), l'ottimo lavoro di marketing.Ma non e' tutto oro quel che luccica.
Se domani per esempio l'Italia uscisse dall'Euro i primi a sudare freddo sarebbero proprio loro.
I tedeschi stanno riuscendo a prendersi la posizione di leadership senza sparare un colpo. :))
Bulli !!!
Non credo si a off-topic collegare quanto ho scritto, al topic Ducati Audi e Alfa.

Saluti

Perdonami se te lo dico ma non è affatto vero. L'Italia si è bloccata ma non per qualche subdolo e strano complotto ma per operazioni ben note di svalutazione della lira che consentiva di rendere più appetibile il Made in Italy e non più attuabili.

Entrati nel circuito Euro questi giochini non si possono più fare e per stare sul mercato devi avere qualcosa in più oltre che a giocare al ribasso. La differenza è che il nostro sistema-Paese ha perso i pezzi nel corso degli anni quello della Germania (ma solo perchè citato e chiamato in causa poichè non è l'unico) si è rafforzato e nel momento in cui dal lago si è passati al mare loro sono stati capaci di navigarci.

Altra menzogna è sull'impossibilità per l'Italia di essere tedeschi e ti cito un esempio, si chiama Sambonet Paderno Industrie ed ha acquisito da diversi anni la Rosenthal A.G. (prestigioso gruppo tedesco). Quindi non è questione di latitudine ma di mentalità imprenditoriale volta a fare impresa e non solo finanza.
Se si pensa che STMicroelettronics è un colosso italo-francese leader nella produzione nel campo dell'elettronica e che nel mondo i prodotti di consumo di tipo elettronico e a marchio italiano sono praticamente sconosciuti fa capire di cosa si parla. ;)
 
Riscpower ha scritto:
Vogliamo parlare dell'industria di elettronica di consumo tedesca?
Che fine a fatto?
Aeg, Loewe, Nordmende, Telefunken ,Blaupunkt,ecc...ecc...
...

La discussione è interessante ma decisamente OT.

Concludo dicendoti che la radio della Panda è Blaupunkt! ;)

AEG é associata ad Electrolux, Telefunken è distribuita da Vestel, ecc. ma questo solo per rispondere al dove sono finiti. ;)
 
Riscpower ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Per me se ne può parlare all'infinito, sono semplicemente due modi distinti di fare impresa. Uno che attualmente è vincente e uno che invece è perdente.

Poi che il piangersi addosso, lamentare l'invasione delle locuste, che la terra non è rotonda ma leggermente appiattita ai poli, sono tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

Se costruisci qualcosa devi investire in quella, specializzarti e stare al passo con i tempi altrimenti soccombi.
C'è tanta tecnologia italiana anche nelle tedesche quindi non è che in Italia le cose non le sappiamo fare, è chi dovrebbe coniugare risorse e disponibilità che non ha la più pallida idea di come farle fruttare, caso strano.

Nello specifico essere una sorta di re mida aziendale non deriva dalla semplice esterofilia perchè per lo stesso concetto a livello internazionale le italiane farebbero sfaceli ed invece non è così manco per niente, c' è un modus operandi che ad oggi, per i marchi nostrani, è cosa sconosciuta.

Ma guarda secondo me non si tratta solo di questo.
Le eccellenze italiane ci sono sempre state.
Purtroppo non si tratta solo di lacune imprenditoriali ma di precise scelte politiche.
L'ascesa della Germania a discapito delle altre nazioni europee ed in particolar modo dell'Italia, e' iniziata con il trattato di maastricht e l'entrata nella zona euro.
Negli anni 90 eravamo i re dell'esportazione e pur avendo un debito pubblico alto, riuscivamo a livello industriale a stare davanti alla Germania, essendo molto competitivi, causa un marco forte e una lira in affanno.L'entrata nella zona euro e prima ancora la firma del trattato di Maastricht hanno messo un cappio al collo dell'Italia, favorendo la Germania che avendo lavorato bene a livello di politica interna poteva gestire meglio i paletti imposti da questo trattato.
Guarda caso l'ascesa dell'industria teutonica in tutti i campi e' cominciata da li'.Naturalmente non si parla di fatti frutto di fantasie complottiste , ma di cose facilmente documentabili facendo una ricerca.
Fai caso a quando e' iniziato la vera ascesa di quest'industria tedesca (in tutti i campi).Ora nella loro posizione privilegiata possono fare shopping delle eccellenze italiane e non solo.Basti guardare Bosch , che da comparsa nel settore componentistica, con pesanti acquisizioni e' diventata leader incontrastato.Poi c'e' Siemens.ecc.ecc.
Certo c'e' anche la capacita' imprenditoriale (che neanche a noi difetta), l'ottimo lavoro di marketing.Ma non e' tutto oro quel che luccica.
Se domani per esempio l'Italia uscisse dall'Euro i primi a sudare freddo sarebbero proprio loro.
I tedeschi stanno riuscendo a prendersi la posizione di leadership senza sparare un colpo. :))
Bulli !!!
Non credo si a off-topic collegare quanto ho scritto, al topic Ducati Audi e Alfa.

Saluti

In parte hai ragione.

L'appiattimento del dislivello "marco-lira" nel calderone "euro" ha penalizzato le esportazioni dell'industria nei "lavorati" e prodotti finiti, ovvero dove siamo sempre stati fortissimi.

Ma questo è un aspetto valido per tutti i tipi di esportazione. E vi sono settori che non ne hanno risentiti, o che hanno rafforzato le loro posizioni con la qualità e l forza dei loro prodotti Italiani.

Tutto ciò non vale per l'auto italiana, o cmq non basta a spiegare i limiti ed il crollo nella percezione della nostra industria automobilistica.
Che nascono dall'inizio degli anni 90, dai mancati investimeti nell'auto e dalla diversifiazione delle attività di romitiana memoria.

Ne è conseguito, e lo sappiamo tutti, quel gap di qualità, tecnica, affidabilità percepita e prodotto che ha fatto schizzare avanti la concorrenza (crucca su tutte), bruciando ben oltre i reali demeriti le auto ed i listini torinesi. Un gap enorme, che ancora adesso risulta difficilissimo da colmare.

Insomma: se investivano nell'auto quando era ora, non avremmo nulla da invidiare ai tedeschi. Euro o non euro. Adesso, ormai, campa cavallo....
Ome sempre, grazie fiat :evil:
 
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