trinacrio ha scritto:Questa, allo stato attuale, è la situazione sul piano normativo nel nostro Paese, ma la reale utilità dei filtri antiparticolato viene sempre più messa in discussione da autorevoli pareri medici che addirittura giungono alla conclusione che l'ulteriore riduzione dimensionale delle micropolveri attuata dai filtri in questione, risulta essere ancor più nociva per la nostra salute (vedi interventi dei prof. Montanari e Volpe).
Infatti, nanoparticelle volatili, più piccole del PM10, hanno maggiori possibilità di raggiungere i nostri polmoni ed annidarsi al loro interno. In Germania anche il TUV (ente privato preposto al controllo ed omologazione di autoveicoli ed accessori) si è schierato decisamente contro l'utilizzo dei filtri antiparticolato. E' auspicabile che i legislatori recepiscano tali argomentazioni ben documentate al fine di adottare normative meno demagogiche e più realistiche.
http://www.sicurauto.it/guide-utili/filtro-attivo-antiparticolato-funzionamento-norme-e-pericoli%7Cproblemi-di-salute.htm
Le cose stanno in maniera addirittura peggiore.
Le micropolveri (PM10) sono irritanti, ma tutto sommato innocue (il 50% del PM10 e' di origine naturale e c'e' sempre stato). Agiscono a livello istologico, irritando il tessuto.
Le nanopolveri penetrano non solo nei tessuti, ma nelle cellule stesse, agendo a livello citologico, danneggiando le strutture interne della cellula.
Non solo, a differenza del PM10, che viene rapidamente e facilmente smaltito, gli effetti delle nanopolveri, e le nanopolveri stesse, sono cumulativi.
Purtroppo l'11 settembre ha permesso di compiere grandissimi passi avanti nello studio dei letali effetti delle nanopolveri, che fino a 10 anni fa erano virtualmente ignorati.