<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Domanda teorica sul consumo | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Domanda teorica sul consumo

mafalda ha scritto:
il mio ragionamento nasce da un frase riportate sul manuale di scuola guida che recita "per diminuire i consumi bisogna viaggiare a regimi del motore il più posssibili vicini a quello di coppia massima"..... :?

Sono testi scitti negli anni '50, del secolo scorso.

Quando l'auto di famiglia era la FIAT 600, 24 Cv a 4000 rpm e 60 nm a 2000 rpm. Quindi, seguendo il testo, la 600 consumava di meno a 60 km/h, a 2000 rpm.
 
sansi77 ha scritto:
La mia domanda era riferita alle condizioni reali, quindi attriti compresi.
Come dice Mafalda nei test al crescere della velocità crescono anche i consumi per qualsiasi auto, ovviamente con inserito il rapporto più alto.
Però il rapporto più alto si può tenere solo al di sopra di una determinata velocità, altrimenti si rischia di far andare il motore sottocoppia. Qual è questa velocità? :D Esiste un modo per calcolarla su ogni vettura?

No, non c'e'. Dipende da come e' progettato ogni motore.
Su un V6 giapponese sportivo sara' diverso che su un V8 americano anni '60.
Se fosse cosi' semplice come han detto alcuni, tutti sarebbero capaci di andare in economia, invece la guida economica e' un'arte che pochi padroneggiano e ancora meno sa spiegare bene.
 
mafalda ha scritto:
ma infatti il maggior consumo a 144Kmh è dato dalla resistenza aerodinamica (="attrito") che è molto maggiore di quella che si trova a 36Kmh (circa 16 volte tanto) ....o no?....il mio ragionamento nasce da un frase riportate sul manuale di scuola guida che recita "per diminuire i consumi bisogna viaggiare a regimi del motore il più posssibili vicini a quello di coppia massima"..... :?
affermazione che non ho mai capito. Sicuramente si ottiene il miglior consumo specifico, e la miglior gradevolezza di guida, ma i migliori consumi si ottengono con marcia alta, velocità moderata e tenendo il gas più costante possibile. punto
ci son vetture con la coppia ben oltre i 4.000rpm... e che consumano meno che a 2000 rpm...? non diciamo eresie! :lol:
l'attrito dei pneumatici cresce in proprzione alla velocità, gli attriti del motore e quelli aerodinamici in proporzione al quadrato della velocità. e gli attriti sono carburante sprecato. punto.
il punto è: fino a quanto si può scendere?
la risposta è: in pianura 1.500rpm, mentre in salita qualche cosina di più è meglio, anche per non affaticare la trasmissione, altrimenti meglio scalare una marcia. ma non mi si venga a dire che una F50 a 248 Kmh consuma poco....

Credo che il qui pro quo stia nel fatto che in effetti la domanda e' in un'ipotetica pianura a V costante su strada dritta e libera.
Dunque si', idealmente a quel regime se tieni il regime minimo plausibile per il motore (che varia da motore a motore) senza "imballare" il motore e rovinarlo, consumi meno.
Nella pratica, dove la strada non e' mai perfettamente piana, dove per un motivo o per l'altro i cambi di velocita' ci sono, e anche piuttosto frequenti, conviene portarsi il piu' possibile vicini (appena sotto) al regime di coppia massima perche' questo e' quello che, nei transitori, fa consumare meno.
A velocita' costante e strada perfettamente piana, il regime non e' certo 1500 giri.
Su un V8 americano che tappa a 5500 giri puo' anche andare bene, visto che comunque ha un'erogazione di coppia prontissima e sin dai regimi piu' bassi, ma girare a quel regime di rotazione con un motore Honda VTec (per esempio) che comincia a spingere DAVVERO ai 6000 ed e' pensato per arrivare a 8000, vuol dire rovinarlo.
Non c'e' una regoletta magica di due righe. Ci vuole sensibilita' per la meccanica.

Il consumo, poi, dipende principalmente da quanto e' aperto il gas. Un'auto a 1500 giri a gas spalancato per riuscire a mantenere la velocita' con motore totalmente sottocoppia consuma MOLTO di piu' di un'auto che giri a 2500 giri con il gas pelato.
 
lsdiff ha scritto:
Attriti e resistenza aerodinamica aumentano col quadrato della velocità: con il motore al minimo e alla minima velocità sopportata dalla marcia più lunga hai minimizzato gli assorbimenti interni e la resistenza aerodinamica il che in teoria è più conveniente che far funzionare il motore nel punto di coppia massima (il quale, ricordiamolo, è il regime di massimo rendimento volumetrico, ma non quello di massimo rendimento teermodinamico).

Si', ma nella pratica i due regimi sono abbastanza vicini da non fare sostanziale differenza, specie perche' nella realta' la velocita' costante ben difficilmente esiste.
 
Il regime di coppia massima è il punto di maggior rendimento di un motore.

Maggior rendimento non vuol dire minor consumo, ma maggior potenza per singolo giro.
 
:rolleyes: Ci siamo anche dimenticati che nella pratica, la curva di coppia viene rilevata ad acceleratore completamente premuto, e che ad aperture intermedie o comunque diverse dalla massima, la curva cambia di molto. Col filo di gas a 1500 giri, può darsi benissimo che il motore sia in prossimità della massima coppia fornibile in quelle condizioni di utilizzo.....
 
Mi è venuto in mente che una ventina di anni fa 4ruote rilevava i consumi a velocità costante a partire da 60 km/h:
non ho mai visto un'auto che non avesse consumi crescenti all'aumentare dlla velocità già a partire dai 60 km/h.
A velocità costante più piano vai e meno consumi, sicuramente se non devi scalare marcia, con un diesel forse anche scalando marcia.
 
99octane ha scritto:
[Se fosse cosi' semplice come han detto alcuni, tutti sarebbero capaci di andare in economia, invece la guida economica e' un'arte che pochi padroneggiano e ancora meno sa spiegare bene.

Voglio sfidare Octane.... :D :D :D

Per consumare poco... bisogna andare piano... e, finchè possibile, non frenare mai.

In piano è meglio un'andatura costante con il peide sempre molto leggero sul gas... me se ci sono dei sali-scendi, la faccenda si complica...
Sembrerà strano ma bisogna accelerare in discesa... e togliere un po' di gas in salita. Il tutto con moderazione e, soprattutto in accelerazione, il gas va dato gradulamente ed in relazione al numero di giri del motore.

Queste consderazioni valgono seguendo la regola che non vale mettere a folle, così come si fa nelle gare di record di consumo.

In queste gare, fatte in piano, si accelera gradualmente fino a raggiungere una velocità X per poi innestare un rapporto più lungo, togliere il gas e, tramite cut-off, togliere l'alimentazione sino ad una velocita Y a quel punto si ricomincia ad accelerare.

Le velocità X ed Y dipendono da mille fattori e vengono stabilite empiricamente con delle prove in pista.
 
Paolo_ ha scritto:
99octane ha scritto:
[Se fosse cosi' semplice come han detto alcuni, tutti sarebbero capaci di andare in economia, invece la guida economica e' un'arte che pochi padroneggiano e ancora meno sa spiegare bene.

Voglio sfidare Octane.... :D :D :D

Per consumare poco... bisogna andare piano... e, finchè possibile, non frenare mai.

In piano è meglio un'andatura costante con il peide sempre molto leggero sul gas... me se ci sono dei sali-scendi, la faccenda si complica...
Sembrerà strano ma bisogna accelerare in discesa... e togliere un po' di gas in salita. Il tutto con moderazione e, soprattutto in accelerazione, il gas va dato gradulamente ed in relazione al numero di giri del motore.

Queste consderazioni valgono seguendo la regola che non vale mettere a folle, così come si fa nelle gare di record di consumo.

In queste gare, fatte in piano, si accelera gradualmente fino a raggiungere una velocità X per poi innestare un rapporto più lungo, togliere il gas e, tramite cut-off, togliere l'alimentazione sino ad una velocita Y a quel punto si ricomincia ad accelerare.

Le velocità X ed Y dipendono da mille fattori e vengono stabilite empiricamente con delle prove in pista.

Credo che la tecnica funzioni per i motori a ciclo Otto che hanno rendimento superiore quando sono carichi, ma non per i motori a ciclo diesel che hanno rendimento superiore quando sono poco carichi, sempre che i diesel automobilistici attuali possano essere considerati motori a ciclo diesel il che è un azzardo.
 
Paolo_ ha scritto:
99octane ha scritto:
[Se fosse cosi' semplice come han detto alcuni, tutti sarebbero capaci di andare in economia, invece la guida economica e' un'arte che pochi padroneggiano e ancora meno sa spiegare bene.

Voglio sfidare Octane.... :D :D :D

Per consumare poco... bisogna andare piano... e, finchè possibile, non frenare mai.

In piano è meglio un'andatura costante con il peide sempre molto leggero sul gas... me se ci sono dei sali-scendi, la faccenda si complica...
Sembrerà strano ma bisogna accelerare in discesa... e togliere un po' di gas in salita. Il tutto con moderazione e, soprattutto in accelerazione, il gas va dato gradulamente ed in relazione al numero di giri del motore.

Queste consderazioni valgono seguendo la regola che non vale mettere a folle, così come si fa nelle gare di record di consumo.

Quoto tutto, ma non escludo l'utilizzo del cambio in folle, in determinate circostanze (per es., quando ci si avvicina a un semaforo rosso, e non c'è lo spazio per sfruttare il cut-off).
Aggiungo lo spegnimento per soste superiori al mezzo minuto e l'utilizzo razionale del condizionatore: con la maggior parte degli impianti automatici, per esempio, il compressore resta inserito anche quando non serve (quindi conviene escluderlo manualmente).
 
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