giacomogiuseppe ha scritto:
il consumo di un veicolo a velocità costante dipende:
-resistenze al moto( aerodinamica, trasmissione, gomme);
-consumo specifico del motore;
in linea di massima il minore consumo in assoluto si ha alla velocità alla quale è minimo il prodotto dei due fattori( ovviamente nel rapporto più alto);
se si misura il consumo nella marcia più lunga in funzione della velocità, si può vedere che a partire dalla velocità alla quale è possibile tenere il rapporto più lungo( circa 40 km/h per un motore a benzina di 1.600 cm3)...il consumo si riduce man mano che la velocità sale( nonostante l'aumento delle resistenze) per effetto del miglioramento del rendimento del motore; si raggiunge un minimo, dopo il quale comincia a salire...perchè le resistenze crescono rapidamente....
una volta la rivista durante le prove tracciava la curva del consumo in funzione della velocità da circa 30-40 km/h e questo andamento era visibile...per le macchine dell'epoca era intorno ai 70 km/h...oggi non so con precisione...ma non dovrebbe distaccarsi di molto( 80 km/h?), saluti
Quto in gran parte.
Credo che la velocità di minimo consumo sia molto vicina a quella minima che riesce a tenere l'auto nel rapporto più lungo.
Le resistenze passive che deve vincere il veicolo sono somma di due termini di cui uno , rotolamento delle ruote, indipendente dalla velocità ed uno , la resistenza del mezzo che cresce quadraticamente con la velocità.
Per una vettura media le due resistenze si equivalgono a circa 80 Km/h, sotto conta di più il rotolamento, sopra di più la resistenza del mezzo.
qQuindi a velocità molto basse si può ritemnere che la resistenza vari abbastanza poco al variare della velocità.
A questo punto si innesta il rendimento del motore che per un motore a benzina aumenta all'aumentare del carico, per un diesel il contrario.
Sono portato a ritenere, salvo prova, che un diesel abbia il minimo consumo alla velocità minima che iriesce a mantenere e può darsi che riesca a consumare meno andando molto piano non nel rapporto più lungo.
Per un motore a benzina penso che la condizione migliore sia sicuramente nel rapporto più lungo, alla velocità minima o appena sopra.
Per quanto riguarda l'opportunità di mantenere regime di coppia massima, ricordo che esso varia in funzione dell'apertura del gas e quindi non è attendibile per ogni apertura di gas diversa.
Devo inoitre dire che è molto difficile procedere a velocità costante con il motore che eroga la coppia massima, la condizione tende ad essere instabile, al minimo incremento di resistenza, l'auto tenderà a rallentare con un calo di coppia e quindi tenderà a calare ulteriormente la velocità, finché il guidatore non corregge aumentando il gas, se ne ha ancora.