<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Disastro aereo | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Disastro aereo

Il problema è che oggi si tende troppo spesso a compensare l'incapacità di preparazione dei piloti (qualsiasi mezzo sia ) con l'elettronica e il software come se chi progetta circuiti o programma software non possa sbagliare. Ben vengano gli aiuti, ma devono essere facilmente escludibili in caso di necessità.
Effettivamente sarebbe bello che i controlli elettronici fossero tutti disattivabili , però occorrerebbe che gli uomini fossero preparati a gestirli e sempre .

Bello staccare la frenata automatica in un'auto e godersi una staccata libera come il faut . Però primo bisogna che il guidatore ne sia capace , secondo che sia in grado di farlo sempre. Mentre basta controllare whatsapp o un malore ed ecco che aver disattivato la frenata automatica può causare incidenti gravi , anche irreparabili .

Lo stesso nel meccanismo anti-stallo , se il pilota fa una valutazione errata e ha staccato i controlli ? Allora la soluzione migliore resta quella del pilota libero di fare ciò che crede , salvo che di sbagliare .

In un'auto non mi piacerebbe la guida autonoma che esautori il pilota e lo metta in poltrona . Viceversa mi piacerebbe molto un sistema in grado di riparare agli errori , alle distrazioni , ai malori , all'ubriachezza o anche soltanto alla scemenza di tanti guidatori ed intervenga , un po' come succede oggi con gli adas , in caso di pericolo .

Non credo sia impossibile . Certo occorre tarare bene l'elettronica in modo che non sia lei a sbagliare , come nel caso del boeing.
 
Viceversa mi piacerebbe molto un sistema in grado di riparare agli errori , alle distrazioni , ai malori , all'ubriachezza o anche soltanto alla scemenza di tanti guidatori ed intervenga , un po' come succede oggi con gli adas, in caso di pericolo .

Scrivendo software, di ogni genere, spesso ci si scontra nel problema di definire qual è la libertà di azione che si desidera lasciare all'operatore.
Sono quasi quarant'anni che faccio questo lavoro ma la verità è che, nella maggior parte dei casi, un approccio procedurale avrà sempre dei limiti: c'è sempre un punto per cui o "sei dentro" o "sei fuori".
Il "buon senso" umano non esiste.
Solo con l'intelligenza artificiale, forse ci si potrà avvicinare, ed allora i sistemi sapranno gestire anche le situazioni nuove che non sono mai state provate prima.
 
Nel caso Ethiopian stiamo parlando del sensore AoA di sinistra che improvvisamente raggiunge il fondo scala di 75° e lì rimane inchiodato. Ora leggo che sarà previsto una modifica che prevede che il sistema antistallo non si attivi nel caso i due sensori rilevino misure con una differenza superiore a 5,5° tra le due.

Talmente banale che mi chiedo come abbiano fatto a non pensarci in fase di progettazione. Sicuramente non è così, avranno valutato la cosa, non riesco a trovare una motivazione che non sia inquietante...
 
Scrivendo software, di ogni genere, spesso ci si scontra nel problema di definire qual è la libertà di azione che si desidera lasciare all'operatore.
Sono quasi quarant'anni che faccio questo lavoro ma la verità è che, nella maggior parte dei casi, un approccio procedurale avrà sempre dei limiti: c'è sempre un punto per cui o "sei dentro" o "sei fuori".
Il "buon senso" umano non esiste.
Solo con l'intelligenza artificiale, forse ci si potrà avvicinare, ed allora i sistemi sapranno gestire anche le situazioni nuove che non sono mai state provate prima.

Speriamo che sia così .

Intanto come profano di software , programmazioni e robotica , da utente devo dire che i sistemi sin ora installati sulle auto , pur non essendo ovviamente miracolosi , rendono affrontabili o più facilmente affrontabili molte situazioni critiche alla guida di un'autovettura , che solo un pilota professionista prima era in grado di affrontare , per lo meno in maniera non casuale e con una certa continuità .

E' il caso dell'Abs , soprattutto sul bagnato , dell'antipattinamento su auto di una certa potenza o su terreni viscidi , dell'esp in caso di sbilanciamento del veicolo per manovra brusca o maldestra e potrei continuare con il controllo attivo di corsia che può salvare da tante distrazioni , con la frenata automatica d'emergenza ,idem e con il riconoscimento pedone .

Non sono dispositivi che mortifichino , ovviamente imho , l'intervento e l'abilità del pilota , anche perchè se tali presidi non entrano in funzione significa automaticamente ( è il caso di dire :)) che si sta guidando bene , a meno di non stare facendo il tempo al Nurburgring ,ma quella è un'altra storia ! .

Quindi , forte delle mie esperienze positive con tutti questi dispositivi che ho la fortuna di avere sulla mia attuale macchina , mi piace pensare ad un'auto , autonoma , semiautonoma o come si voglia chiamarla, che sia in grado di lasciare libertà al guidatore , finchè questo non sbagli , per esempio saltando uno stop , mentre sta sopraggiungendo un camion o tentando un sorpasso dove non c'è lo spazio per completare la manovra senza urtare il veicolo che viene incontro .

Allo stesso modo mi piacerebbe una macchina autonoma che in caso di malore del pilota sia in grado di fermarsi da sola o prendere il controllo totale della guida -qui sì , serve la guida autonoma- quando il pilota è visibilmente in preda ad alcool o sostanze stupefacenti .

Credo che il lavoro per i softwaristi ed ingegneri meccatronici sia immane , ma sicuramente l'auto semiautonoma che possa lasciare il piacere di guida a chi sa e vuole pilotare , non sarebbe molto più complessa da realizzare di quella completamente e irrevocabilmente autonoma che invece pare oggi imporsi con la forza quasi dispotica e assolutista della tecnologia . O no?
 
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sicuramente l'auto semiautonoma che possa lasciare il piacere di guida a chi sa e vuole pilotare , non sarebbe molto più complessa da realizzare di quella completamente e irrevocabilmente autonoma che invece pare oggi imporsi con la forza quasi dispotica e assolutista della tecnologia
Concordo con tutto il tuo discorso.
Anzi, proprio il passaggio da un'assistenza spinta potrà garantire una transizione verso il totalmente autonomo.

Quest'ultimo invece è l'obiettivo credo per una tendenza che vede i giovani, molti, più interessati a passare il loro tempo connessi in rete piuttosto che a guidare un'auto nel traffico.
Cioè fornire una prestazione da trasporto pubblico (guida un altro) coi vantaggi del mezzo privato.
Associamolo ad una popolazione dei paesi "sviluppati" sempre più anziana ed alla necessità di ridurre il traffico (o meglio fluidificarlo, cosa che l'umano non riesce a fare) ed abbiamo il quadro completo.
 
Nel caso Ethiopian stiamo parlando del sensore AoA di sinistra che improvvisamente raggiunge il fondo scala di 75° e lì rimane inchiodato. Ora leggo che sarà previsto una modifica che prevede che il sistema antistallo non si attivi nel caso i due sensori rilevino misure con una differenza superiore a 5,5° tra le due.

Talmente banale che mi chiedo come abbiano fatto a non pensarci in fase di progettazione. Sicuramente non è così, avranno valutato la cosa, non riesco a trovare una motivazione che non sia inquietante...

Spero che con il completamento dell'inchiesta si chiarisca il tutto a fondo.
Dal preliminare però si capisce che quella è l'origine del problema. Ad esso conseguono anomalie non meno gravi che portano all'incontrollabilità del volo.
Quindi l'errore in se è banale visto nella sua singola gestione.
Ciò che ne consegue invece è stato catastrofico perché non vi è stato modo di escludere HAL 9000 ehm, l'antistallo.
 
L'elettronica dovrebbe avere come fine quello di aumentare la sicurezza di una macchina. Nel caso dell'antistallo del MAX è stata sfruttata per altro. Pressati dalla concorrenza Airbus al posto di partire con un progetto nuovo, per risparmiare tempi e costi, hanno utilizzato una piattaforma datata di decenni, modifiche strutturali importanti hanno comportato una riduzione della stabilità di base dell'aereo. A quel punto per compensare ci hanno messo una bella toppa con l'antistallo. È accettabile?

Già che ci siamo, il sistema lo realizziamo in modo tale che il pilota non possa intervenire su di esso, così possiamo ridurre il training del personale a qualche ora su un tablet.

Centinaia di morti, chapeau!!!
 
Credo che ingegneri aeronautici e piloti collaudatori non siano degli sprovveduti.
Concordo ma, seppur in ambienti meno critici, vedo prendere decisioni ampiamente discutibili.
Tutte partono dalla logica con cui s'è sviluppato il MAX, ovvero si passano per modifiche cose che sono rifacimenti.
Tutto nelle regole ma nella sostanza tante zone grigie.
 
Concordo ma, seppur in ambienti meno critici, vedo prendere decisioni ampiamente discutibili.
Tutte partono dalla logica con cui s'è sviluppato il MAX, ovvero si passano per modifiche cose che sono rifacimenti.
Tutto nelle regole ma nella sostanza tante zone grigie.
Confido nel fatto che i primi utenti dei velivoli siano gli stessi progettisti o collaudatori o ingegneri collaudatori e dirigenti delle compagnie aeree e produttrici. Come per le auto de resto.
 
L'elettronica dovrebbe avere come fine quello di aumentare la sicurezza di una macchina. Nel caso dell'antistallo del MAX è stata sfruttata per altro. Pressati dalla concorrenza Airbus al posto di partire con un progetto nuovo, per risparmiare tempi e costi, hanno utilizzato una piattaforma datata di decenni, modifiche strutturali importanti hanno comportato una riduzione della stabilità di base dell'aereo. A quel punto per compensare ci hanno messo una bella toppa con l'antistallo. È accettabile?

Già che ci siamo, il sistema lo realizziamo in modo tale che il pilota non possa intervenire su di esso, così possiamo ridurre il training del personale a qualche ora su un tablet.

Centinaia di morti, chapeau!!!

Anche io ho letto ricostruzioni del genere, che ha fronte di un progetto non corretto si sono scritte poche righe di codice in sistema binario per compensare la situazione critica ,a parte il semplicismo con cui quindi a livello di software si sarebbe aggirato il problema, il tutto è comunque passato sotto la FAA statunitense che ha certificato il sistema ,quindi avremo centinaia e centinaia di figure professionali di diverso profilo che avrebbe in malafede accettato un software sapendo di mandare a rischio quotidianamente migliaia e migliaia di passeggeri di tutto il mondo che uttilizzano quel tipo di aeromobile,compreso membri del equipaggio
 
Riporto pari pari un post di un mio amico al riguardo:

Sembra proprio che questi ultimi Boeing 737 max8 siano caduti per un difetto software, non per un errore umano o un evento di altro genere. La cosa fa pensare, io non mi intendo di volo ma di software e firmware un po si per cui sento di dire la mia. Non credo che l’algoritmo che sta dietro sia cosi’ complesso: velocita’ relativa, densita’ dell’aria, profilo dell’ala, massa, qualcos’altro, risultato: sta su oppure no. Cose che saranno note dalla nascita dell’aeronautica. Penso che normalmente le condizioni di volo siano lontane dal punto di stallo. Per cui viene piu da pensare ad un errore di scrittura del software. Allora mi vedo il programmatore indiano che parla con l’ingegnere americano: “ ma la costante D non era 453.23?” “no, era 45323” “ azz. Una caccola di mosca sul foglio, proprio li.. sembrava un punto”… “scusa ma voi usate . o , per segnare i decimali?” .. “poi non capisco bene l’altro pezzo… ma e’ uno zero (0) oppure una O ( di Oca)?”.. “ho messo ‘on error goto next’ forse era meglio se evitato”. Ci scherzo sopra ma da quando sono usciti anni fa i primi cryptolocker e ho letto che all’aeroporto Charle de Gaulle una parte del software di sicurezza gira su windows 3.11 non mi stupisco piu di nulla. Faccio un passo avanti. Cosa succedera’ quando le auto avranno un software di guida automatica e dovranno districarsi nel traffico mentre l’ignaro proprietario alla guida chatta su facebook o legge topolino? Vuoi mettere la complessita di gestire un veicolo in mezzo al traffico rispetto ad una procedura antistallo di un aereo? MI immagino l'articolo in prima pagina "donna sovrappeso investita sulle strisce pedonali da un'auto a guida automatica. Interrogato il computer di bordo risponde ' mi sembrava un ippopotamo e nel mio database possono stare solo nello zoo.. per cui ho ritenuto fosse un moscerino sulla telecamera e ho tirato dritto'"​

Io sono abbastanza d'accordo......
 
Concordo con tutto il tuo discorso.
Anzi, proprio il passaggio da un'assistenza spinta potrà garantire una transizione verso il totalmente autonomo.

Quest'ultimo invece è l'obiettivo credo per una tendenza che vede i giovani, molti, più interessati a passare il loro tempo connessi in rete piuttosto che a guidare un'auto nel traffico.
Cioè fornire una prestazione da trasporto pubblico (guida un altro) coi vantaggi del mezzo privato.
Associamolo ad una popolazione dei paesi "sviluppati" sempre più anziana ed alla necessità di ridurre il traffico (o meglio fluidificarlo, cosa che l'umano non riesce a fare) ed abbiamo il quadro completo.

Non vorrei andare in OT , insistendo troppo sul parallelismo fra controlli elettronici dell'aereo caduto e quelli dell'auto , tuttavia che i giovani siano più interessati ai social network che alla guida dell'auto è un dato di fatto , il quale , però, da solo non ci dice molto .

Occorrerebbe capire se l'indifferenza all'auto è un fatto , per così dire naturale , di assuefazione e di noia , visto il numero di macchine in circolazione oppure se è anche frutto di una campagna più vasta , che finisce per sminuire e o criminalizzare l'automobilismo e renderlo sempre meno appetibile , anche con multe , tasse e balzelli vari , in favore dell "ambiente" , ma soprattutto di altri stili di vita e modelli di consumo .

Più probabilmente è un insieme dei due aspetti , quello della saturazione anche psicologica , data dal conquistato e scontato soddisfacimento del bisogno di mobilità autonoma e del bene automobile e dall'altra portato dalla campagna pubblicitaria e mediatica di stili di vita , basati su consumi individuali non necessariamente legati al possesso di beni durevoli e semidurevoli , bensì piuttosto a consumi più "effimeri" , ludici e ricreativi , i giochi elettronici , gli smart-phone la partecipazione attiva ad app , social-forum , il turismo in città e posti lontani ed esotici , le crociere ecc.

Questo per dire che il processo non è detto sia irreversibile e che porti dritto alla guida autonoma obbligatoria per tutti o non piuttosto alla guida autonoma come opzione per chi non ama guidare o non è nelle condizioni psico-fisiche per farlo .

Tornando all'aereo , qui la questione è diversa e , come già detto da molti forumisti , attiene più ai problemi di programmare un software di sicurezza che non faccia errori , per lo meno quelli più grossolani , pericolo però dal quale non sarà esente neppure la guida autonoma sulle strade. Saluti
 
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