keyone
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Credo che i problemi , indubbi e innegabili , legati all'uso di massa dell'automobile , vale a dire traffico , inquinamento , posteggi , incidenti andrebbero affrontati con un surplus di tecnologia , non certamente con la scorciatoia che ci viene indicata da più parti e che spinge unicamente in una direzione : il ritorno al passato . Ritorno al passato oggi , nelle metropoli sovraffollate e nei ritmi frenetici che comportano , non ha niente del fascino del passato quello vero , quando le biciclette si muovenano lente e indisturbate su strade di campagna e il contadino in sella , chiuso nel tabarro , procedeva romanticamente nella nebbia , fra i campi e le siepi , mentre a casa lo aspettava la stufa a legna scoppiettante o il camino. Oggi l'uso (coatto) della bicicletta fa pensare maggiormente alle megametropoli del sud-est asiatico o alle periferie di Mumbay , dove sciami di persone tutte eguali nella povertà avanzano affannosamente per guadagnarsi il magro stipendio fra autobus stra-zeppi e auto strombazzanti di chi riesce a sedersi su quattro ruote .Le strade da cercare sarebbero altre : micro-vetture elettriche in città in abbonamento , ampi parcheggi di scambio dove lasciare l'auto vera e propria , metropolitane , monorotaie , treni veloci di superficie , pronti a smaltire un traffico non di impoveriti , ma di cittadini del futuro . Sembrerà utopico oggi fra crisi economiche , epidemie globali , la cui origine per quanto oscura ha a che fare sicuramente con sovraffollamento e coesistenza con animali , deficit dei debiti pubblici , speculazione selvaggia , guerre , ma sino a qualche lustro fa il futuro sembrava proprio questo : tecnologie che avrebbero migliorato la vita di ogni persona . Ora capisco essere realisti , ma addirittura invocare un ritorno alla povertà , come soluzione ai problemi , mi pare un po' una trista posizione psicologica....