Matteo__ ha scritto:Non saprei, certo in momenti di profonda rabbia (specialmente quando si vedono certe cose immonde ai telegiornali) anche a me viene da dire che forse alle persone andrebbe data la possibilità di difendersi da sole, se non cose peggiori, tipo la solita tiritera sul fatto se sia consono o meno ripristinare la pena di morte, però subito dopo ci penso un attimo e mi rendo conto che certi pensieri mi vengono quando sono arrabbiato, e cioè proprio nel momento in cui sarebbe per me meno opportuno avere un'arma in mano.
Il problema fondamentalmente è questo, l'uomo comune non è in grado di controllare le proprie azioni in momenti di forte tensione, serve un minimo di addestramento, oltretutto chissa perchè quando iniziano a circolare troppe armi si assistono sistematicamente ad episodi tipo la strage della Columbine o i tanti altri episodi di ordinaria e straordinaria follia di cui ci giunge voce da oltreoceano. Secondo me la cosa non è fattibile, un'arma si compra quasi sempre per leggittima difesa, ma poi inevitabilmente finisce per essere usata per altro.....
Questa e' un'equazione diffusa ma non rispondente alla realta'.
Prima di tutto, la questione sta nella responsabilizzazione degli individui. E la responsabilita' di avere con te un'arma ti responsabilizza MOLTISSIMO, ti assicuro.
Chi non ne ha mai maneggiata una, ne' ha mai puntata una contro un'altro essere umano troppo spesso immagina che quelli che hanno un'arma siano dei frustrati che non aspettano altro che il momento di esplodere in un impeto di rabbia e ammazzare qualcuno perche' gli ha tagliato la strada.
E certamente ci sono momenti nei quali pensi "Ah, se avessi una pistola quello lo spianerei!". Poi, quando l'arma ce l'hai davvero in mano, ti assicuro che improvvisamente diventi calmissimo e assai piu' preoccupato delle conseguenze delle tue azioni che non di uccidere lo stronzo che t'ha rubato il parcheggio alzandoti pure il dito medio.
A conferma della cosa si puo' osservare che gli Stati degli Stati Uniti con maggior liberta' in fatto di armi sono anche quelli con tasso piu' basso di crimini violenti, laddove gli stati con legislazioni piu' restrittive (come la California, il Distretto di Columbia, o lo stato di New York) sono quelli con i tassi di criminalita' violenta piu' elevati.
Lo stesso e' accaduto, per esempio, nel Regno Unito.
Dopo l'introduzione del divieto pressoche' totale di possesso di armi, il crimine violento e' schizzato alle stelle.
Lo stesso e' accaduto in Australia, dopo che a seguito del massacro di Port Arthur (perpetrato da uno psicopatico a danno di cittadini disarmati) il governo ha vietato tout court le armi.
Da notare che la totalita' di queste stragi (Columbine, Port Arthur, il massacro alla Neptune, e i piu' recenti) sono avvenuti in luoghi dove c'era ragionevole certezza di trovare vittime inermi.
Quanti "Massacri al poligono di tiro" abbiamo mai visto in cronaca?
Ma, di nuovo, l'equazione non e' cosi' semplice: diffusione di armi non comporta necessariamente maggior sicurezza in assoluto, piu' di quanto non comporti rischi.
Tanto per cominciare, bisognerebbe distinguere tra armi legalmente detenute ed armi illegalmente detenute. E tra violenza compiuta da criminali e casi di violenza che coinvolgono cittadini incensurati.