<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Così parlò SERGIO ! | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Così parlò SERGIO !

autofede2009 ha scritto:
sempre meglio gli Agnelli che i "BMW" ( :lol: ) che pure di aiuti e incentivi nel corso degli anni non ne hanno preso poco (vedi per esempio per rilevare la Rover... poi fatta fallire miseramente... e i soldi del fallimento chi l'ha messi se non la G Bretagna...)...

insomma se ci vogliamo mettere a contare come e con quali soldi sono stati fatti i patrimoni delle famiglie che gestiscono le case automobilistiche... ce n'è per tutti i gusti BC... compresa massoneria & C...

altro che aiuti di stato...!

Come sempre, nell'impeto di rispondere qualcosa di figo, purchessia, cominci dei deliri che finiscono sistematicamente fuori argomento.

Io chiamo in ballo la famiglia Agnelli non per i suoi trascorsi storico / bellici o per le sue frequentazioni sinistre ( ti debbo informare che ne ha anch'essa ), ma per un motivo molto più concreto, e cioè per i miliardi che hanno percepito, in forma di aiuto dallo Stato italiano ( e quindi anche da me, da mio padre e da mio nonno ), e che continuano a riscuotere tutt'oggi che pure, per bocca dello stesso Marchionne, Fiat si avvicina pericolosamente a non essere quasi più un costruttore nazionale. Oltre a prendersi la libertà di sopprimere indegnamente due marchi che invece, della produzione automobilistica nazionale, hanno fatto la storia.

Per quanto riguarda il tuo ultimo scoop sui trascorsi storici / politici / bellici delle famiglie proprietarie delle varie case, ti rimando a quanto ti ho risposto al thread che prontamente hai aperto in BMW.

"Di oscuro e misterioso c'è ben poco. Basta guardarsi cosa rappresenta il marchio BMW ( cd. "dell'elica" ) per capire che BMW, oltre ad altre cose, ha costruito motori anche per aerei durante il periodo nazista, e quindi è automaticamente stata fornitore bellico.

Peccato che nel tuo infinito candore, e nella fretta di pubblicare lo scoop-one del secolo, non ti sia venuto neanche un rapido flash su chi fosse, a quei tempi, l'alleato di Hitler.

E su chi gli fornisse gli armamenti.

Qui un piccolo resumè delle frequentazioni di Giovanni Agnelli, anche in tempo di guerra.

http://www.brianzapopolare.it/sezioni/economia/agnelli_eroe_capitalista_2002ott13.htm

Pare fossero proprio amiconi - oni .

Non solo allora. Perchè quel fornitore, il vizietto degli armamenti, non lo ha perso neanche dopo il periodo di guerra, in cui è normale che, l'induistria che ne sia capace, diventi fornitore bellico dello Stato.

Ti sovviene nulla? Allora vai su Google, e fai una ricerchina su "Valsella + mine antiuomo".

Ora và, e studia.

Ciao "
 
morenoro ha scritto:
alkiap ha scritto:
morenoro ha scritto:
Si,è vero,hai ragione,ma Marchionne fà progetti espansionistici con i soldi che i vari governi hanno dato alla fiat,non certo con i suoi utili......
Credo che anche io e te saremmo dei grandi manager se spendessimo i soldi dei altri,intascando i profitti e distribuendo le perdite sugli ammortizzatori sociali.Ormai,gli operai alla fiat,servono solo per ottenere finanziamenti.
Guarda cosa stà facendo in sicilia....Ha avuto gratis i terreni,ha avuto contributi per le strutture e i capannoni,ha avuto sgravi fiscali sui contributi pagati per i dipendenti......e adesso vogliono chiudere....
Ma vedrai che con qualche miliardo di euro di sgravi fiscali e finanziamenti,qualcosa da far fare agli operai troveranno....
Mi spiegheresti quali/quanti finanziamenti pubblici ha ricevuta la Fiat negli ultimi anni, ovvero da quando vi è Marchionne?

Un piccolo estratto dal sito www-guidasicilia.it,del 28/11/09:
"la realtà,dice Roberto Mastrosimone,segretario fiom,è che Termini Imerese ha le carte in regola per diventare il punto di riferimento della Fiat,tanto più che che la regione Sicilia è disponibile ad investire 400 milioni ed altri 100 il governo Berlusconi....."e stiamo parlando solo della Sicilia.....
naturalmente stiamo parlando solo del 2010....perchè,in caso non lo sapessi,la Fiat stipula anno per anno un piano di aiuti con il governo,qualunque esso sia.
Potrei dirti al centesimo quanto la fiat ha incassato dal governo nel 2008,ma mi serve un pò di tempo,oltre a violare qualche decina di regolamenti interni.....
-
a parte che sono anche io contro le elargizioni pubbliche, ma a parte questo ti pongo una domanda:
-
preferisci questo oppure la fine che hanno fatto, per esempio, i poli della moda e dell'arredamento (ovvero fabbriche chiuse di sana pianta in italia e tutto il prodoto fatto in cina sfruttando il nome del made in italy, che ritengo sia più mio dei cinesi)?
 
Di seguito alcuni estratti interessanti del riassunto che ti ho linkato. Nel caso volessi approfondire qualche mistero o frequentazione poco edificante della famiglia Agnelli. Gradisca:

LA GUERRA IN LIBIA....Sono già cominciati infatti gli anni grassi. La guerra beve sangue ma è manna per le sue casse. La proditoria aggressione contro la Libia, scatenata soprattutto per permettere a Giolitti di sedersi nel consesso delle nazioni che contano, con il bombardamento di Tripoli, le stragi di arabi e gli alpini mandati a morire tra le sabbie del deserto, è una magnifica opportunità per il Signore dell'auto. Affari in grande stile, e pingui guadagni.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE ....La Fiat è il primo beneficiario; particolarmente apprezzata la sua produzione in materia di esplosivi e soprattutto di mitragliatrici, 100 pezzi al mese già ai primi del 1915.

Una "macchina da guerra". Dal settembre 1915, la Fiat è infatti entrata a far parte degli stabilimenti "ausiliari", Torino e le sue fabbriche metallurgiche sono considerate zona di guerra, la Fiat va a pieno ritmo sfornando cannoni e mitraglie e imponendo nuovi micidiali ritmi di lavoro e più strette misure coercitive. Alla testa lui, scrive l'Avanti! in una nota del 27 aprile 1916, «il cavalier Agnelli, prototipo del moderno capitalista senza scrupoli, spregiudicato, temerario»....I profitti furono ottimi. Quando la Prima Guerra Mondiale finisce nel 1918, in Europa si contano 9 milioni di morti e 6 milioni di feriti. Ma per la Fiat è stato fantastico. In Italia, come si sa, vengono chiamati alle armi 5. 900.000 uomini (600 mila morti, 600 dispersi, un milione di feriti), le spese di guerra arrivano a raggiungere il 76 per cento della intera spesa pubblica, vengono prodotti 12 mila pezzi di artiglieria e oltre 70 milioni di proiettili, 37 mila mitragliatrici e 12 mila aeroplani. La Fiat realizza utili di bilancio dell'80 per cento, i suoi dipendenti si moltiplicano per dieci (da 4000 a 40 mila) e il suo capitale dai 17 milioni del 1914 passa ai 200 milioni del 1919: alla fine della guerra la società di corso Dante è balzata dal trentesimo posto nella graduatoria delle industrie nazionali al terzo.

LA SECONDA GUERRA - MUSSOLINI UOMO DELLA PROVVIDENZA In effetti, per la Fiat Mussolini sarà un vero uomo della Provvidenza. Ormai battuto (da Agnelli, e dalle prime squadre fasciste) il movimento dell'occupazione (119 imprese di tutti i settori erano stati occupati e in quasi 90 stabilimenti erano stati insediati Consigli di fabbrica), schiacciate ed estromesse le commissioni interne e buttati fuori, causa licenziamento, 2600 operai (comunisti, socialisti, sindacalisti), per «il più perfetto stabilimento di stile americano» la strada è tutta in discesa. Dirà infatti di lì a qualche anno il Signore dell'Auto: «Il tempo sinistro del sovversivismo distruttore, che da noi culminò nell'episodio tragico dell'occupazione delle fabbriche, é passato per sempre. In quei giorni c'era da pensare di avere costruito sulla sabbia anche gli edifici più solidi del lavoro... Ma sorse Mussolini, il liberatore e il ricostruttore, e l'Italia che non poteva morire fu tutta con lui». ....

Agnelli ha elargito soldi e benevolenza al Fascio locale - e durante il delitto Matteotti si è anche lui attenuto rigorosamente al "silenzio degli industriali" - ma non gratis, ovvio. Tra i benefici incamerati immediatamente dalla Casa torinese per mano del nuovo regime si può elencare (grosso modo): l'assorbimento della Spa avvenuto nel settembre 1924; il progetto di elettrificazione delle linee ferroviere con Milano e Genova; la partecipazione della Fiat alla Sip anche nel settore telefonico; la conclusione delle trattative per l'incorporazione della società Aeronautica Ansaldo; e soprattutto la costruzione di un'altra grande acciaieria Martin-Siemens.

Il mondo brucia, ma gli affari sono affari. «Paolo Ragazzi, che fu dirigente della Fiat in epoca fascista e stretto collaboratore sia di Agnelli che di Valletta - scrive Alain Friedman ("Tutto in famiglia", Longanesi) ha rievocato incontri con ufficiali della Wehrmacht a Torino, numerose visite nella Germania nazista, e l'importanza che la Fiat dava a questi contatti. Ma, sottolineava Ragazzi, Agnelli e Valletta cercavano di fare affari con tutti, dai nazisti ai francesi. Ed è vero che durante la guerra la Fiat mantenne contatti con i nazisti, i fascisti, gli alleati, la Resistenza. Non c'era tempo per scrupoli ed ideologie. Gli affari erano affari, e niente era più importante dei profitti dell'azienda».

Leggi leggi, che poi ti interrogo. :D
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Di seguito alcuni estratti interessanti del riassunto che ti ho linkato. Nel caso volessi approfondire qualche mistero o frequentazione poco edificante della famiglia Agnelli. Gradisca:

LA GUERRA IN LIBIA....Sono già cominciati infatti gli anni grassi. La guerra beve sangue ma è manna per le sue casse. La proditoria aggressione contro la Libia, scatenata soprattutto per permettere a Giolitti di sedersi nel consesso delle nazioni che contano, con il bombardamento di Tripoli, le stragi di arabi e gli alpini mandati a morire tra le sabbie del deserto, è una magnifica opportunità per il Signore dell'auto. Affari in grande stile, e pingui guadagni.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE ....La Fiat è il primo beneficiario; particolarmente apprezzata la sua produzione in materia di esplosivi e soprattutto di mitragliatrici, 100 pezzi al mese già ai primi del 1915.

Una "macchina da guerra". Dal settembre 1915, la Fiat è infatti entrata a far parte degli stabilimenti "ausiliari", Torino e le sue fabbriche metallurgiche sono considerate zona di guerra, la Fiat va a pieno ritmo sfornando cannoni e mitraglie e imponendo nuovi micidiali ritmi di lavoro e più strette misure coercitive. Alla testa lui, scrive l'Avanti! in una nota del 27 aprile 1916, «il cavalier Agnelli, prototipo del moderno capitalista senza scrupoli, spregiudicato, temerario»....I profitti furono ottimi. Quando la Prima Guerra Mondiale finisce nel 1918, in Europa si contano 9 milioni di morti e 6 milioni di feriti. Ma per la Fiat è stato fantastico. In Italia, come si sa, vengono chiamati alle armi 5. 900.000 uomini (600 mila morti, 600 dispersi, un milione di feriti), le spese di guerra arrivano a raggiungere il 76 per cento della intera spesa pubblica, vengono prodotti 12 mila pezzi di artiglieria e oltre 70 milioni di proiettili, 37 mila mitragliatrici e 12 mila aeroplani. La Fiat realizza utili di bilancio dell'80 per cento, i suoi dipendenti si moltiplicano per dieci (da 4000 a 40 mila) e il suo capitale dai 17 milioni del 1914 passa ai 200 milioni del 1919: alla fine della guerra la società di corso Dante è balzata dal trentesimo posto nella graduatoria delle industrie nazionali al terzo.

LA SECONDA GUERRA - MUSSOLINI UOMO DELLA PROVVIDENZA In effetti, per la Fiat Mussolini sarà un vero uomo della Provvidenza. Ormai battuto (da Agnelli, e dalle prime squadre fasciste) il movimento dell'occupazione (119 imprese di tutti i settori erano stati occupati e in quasi 90 stabilimenti erano stati insediati Consigli di fabbrica), schiacciate ed estromesse le commissioni interne e buttati fuori, causa licenziamento, 2600 operai (comunisti, socialisti, sindacalisti), per «il più perfetto stabilimento di stile americano» la strada è tutta in discesa. Dirà infatti di lì a qualche anno il Signore dell'Auto: «Il tempo sinistro del sovversivismo distruttore, che da noi culminò nell'episodio tragico dell'occupazione delle fabbriche, é passato per sempre. In quei giorni c'era da pensare di avere costruito sulla sabbia anche gli edifici più solidi del lavoro... Ma sorse Mussolini, il liberatore e il ricostruttore, e l'Italia che non poteva morire fu tutta con lui». ....

Agnelli ha elargito soldi e benevolenza al Fascio locale - e durante il delitto Matteotti si è anche lui attenuto rigorosamente al "silenzio degli industriali" - ma non gratis, ovvio. Tra i benefici incamerati immediatamente dalla Casa torinese per mano del nuovo regime si può elencare (grosso modo): l'assorbimento della Spa avvenuto nel settembre 1924; il progetto di elettrificazione delle linee ferroviere con Milano e Genova; la partecipazione della Fiat alla Sip anche nel settore telefonico; la conclusione delle trattative per l'incorporazione della società Aeronautica Ansaldo; e soprattutto la costruzione di un'altra grande acciaieria Martin-Siemens.

Il mondo brucia, ma gli affari sono affari. «Paolo Ragazzi, che fu dirigente della Fiat in epoca fascista e stretto collaboratore sia di Agnelli che di Valletta - scrive Alain Friedman ("Tutto in famiglia", Longanesi) ha rievocato incontri con ufficiali della Wehrmacht a Torino, numerose visite nella Germania nazista, e l'importanza che la Fiat dava a questi contatti. Ma, sottolineava Ragazzi, Agnelli e Valletta cercavano di fare affari con tutti, dai nazisti ai francesi. Ed è vero che durante la guerra la Fiat mantenne contatti con i nazisti, i fascisti, gli alleati, la Resistenza. Non c'era tempo per scrupoli ed ideologie. Gli affari erano affari, e niente era più importante dei profitti dell'azienda».

Leggi leggi, che poi ti interrogo. :D
-
che è esattamente il comportamento di tutta l'industria mondiale durante il periodo bellico. dov'è la novità?
 
tvrgb ha scritto:
che è esattamente il comportamento di tutta l'industria mondiale durante il periodo bellico. dov'è la novità?

Novità? Non ne vedo neanche io. Facevo un ripassino di storia con autofede, che si è ingrifato per la storia della famiglia Quandt. ;)

Ora non me lo distrarre che sta studiando. :D
 
Su Italiaspeed inoltre c'è un articolo in Inglese dove in sostanza si dice che per mister Marchio non ci sarà più spazio per Alfa-Lancia.. ma qui per L'Italia nessuna testata l'ha riportato... :thumbdown:

Ecco qui... http://www.italiaspeed.com/ :rolleyes:
 
ferrets ha scritto:
non capisco perchè alcuni continuano a difendere Fiat:: gli Agnelli campano con i nostri soldi, con cui Lapo (che perde il pelo ma non il vizio) si gode coca fin quasi al coma e trans. A Termini produrranno queste
e a Pomigliano ci butterei una bomba (senza nessuno dentro perchè sono buono): stabilimento con il più alto tasso di assenteismo, parentelismo, diffettosità dei prodotti e intriso di mafia.

Trovatemi un altro paese dove accadono cose del genere (e, se ci fosse, non sono soldi nostri).

Come si fà a non essere d'accordo?
Concetto limpido,esposizione lineare,fatti inconfutabili. :!: :!: :!:
 
Peccato che la gente non abbia ancora capito che l'impero Agnelli non esiste piu da quando e deceduto Umberto. I suoi nipotini (che nn sono certamente degli agnellini) sono oramai dei burattini in mano alle l'hobby delle banche e alcuni facoltosi manager dell'impero automobilistico che dettano leggi a casaccio pur di vendere auto , dove la politica se vuol soppravvivere deve ubbidire e star zitta. Mentre la gente normale si ritrova a casa senza lavoro ne soldi. :(
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
E per ora, tutto quello che ha detto si è sempre avverato:


Fiat-Chrysler: 5 milioni di vetture all'anno entro il 2014
pubblicato: lunedì 07 dicembre 2009 da p.a.fina in: Fiat Brevi

Sergio Marchionne - Fiat-ChryslerFiat e Chrysler raggiungeranno, ?sicuramente prima del 2014?, il traguardo delle cinque milioni di vetture vendute all?anno. Lo ha precisato Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, intervistato da Automotive News. Il manager spiega inoltre che la controllata statunitense non potrà raggiungere il margine operativo del 7-7.7% stabilito da Chrysler negli Stati Uniti, visto che l?Europa non ha tagliato la sua capacità produttiva.

«In Europa ? illustra Marchionne ? il surplus strutturale legato alla capacità produttiva non è stato affrontato». Situazione ben diversa rispetto agli Stati Uniti, dove «l?amministrazione Obama ha spinto verso una ristrutturazione del settore dove alcune società emergenti, post-ristrutturazione, saranno molto meglio equipaggiate nel produrre un ritorno degli investimenti».

Ansa

fiat.................tua!!
Mors vostra !
 
pittigasabasca ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
E per ora, tutto quello che ha detto si è sempre avverato:


Fiat-Chrysler: 5 milioni di vetture all'anno entro il 2014
pubblicato: lunedì 07 dicembre 2009 da p.a.fina in: Fiat Brevi

Sergio Marchionne - Fiat-ChryslerFiat e Chrysler raggiungeranno, ?sicuramente prima del 2014?, il traguardo delle cinque milioni di vetture vendute all?anno. Lo ha precisato Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, intervistato da Automotive News. Il manager spiega inoltre che la controllata statunitense non potrà raggiungere il margine operativo del 7-7.7% stabilito da Chrysler negli Stati Uniti, visto che l?Europa non ha tagliato la sua capacità produttiva.

«In Europa ? illustra Marchionne ? il surplus strutturale legato alla capacità produttiva non è stato affrontato». Situazione ben diversa rispetto agli Stati Uniti, dove «l?amministrazione Obama ha spinto verso una ristrutturazione del settore dove alcune società emergenti, post-ristrutturazione, saranno molto meglio equipaggiate nel produrre un ritorno degli investimenti».

Ansa

Diceva un paio di anni fa su una trasmissione modaiola sulle reti mediaset il direttore marketing di Lancia (che sempre fiat e'):entro il 2010 lancia' fara' concorrenza al marchio audi.
Devo dire che se andava a la sai l'ultima avrebbe vinto il primo premio.

Hai la registrazione ???
 
morenoro ha scritto:
pittigasabasca ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
E per ora, tutto quello che ha detto si è sempre avverato:


Fiat-Chrysler: 5 milioni di vetture all'anno entro il 2014
pubblicato: lunedì 07 dicembre 2009 da p.a.fina in: Fiat Brevi

Sergio Marchionne - Fiat-ChryslerFiat e Chrysler raggiungeranno, ?sicuramente prima del 2014?, il traguardo delle cinque milioni di vetture vendute all?anno. Lo ha precisato Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, intervistato da Automotive News. Il manager spiega inoltre che la controllata statunitense non potrà raggiungere il margine operativo del 7-7.7% stabilito da Chrysler negli Stati Uniti, visto che l?Europa non ha tagliato la sua capacità produttiva.

«In Europa ? illustra Marchionne ? il surplus strutturale legato alla capacità produttiva non è stato affrontato». Situazione ben diversa rispetto agli Stati Uniti, dove «l?amministrazione Obama ha spinto verso una ristrutturazione del settore dove alcune società emergenti, post-ristrutturazione, saranno molto meglio equipaggiate nel produrre un ritorno degli investimenti».

Ansa

Diceva un paio di anni fa su una trasmissione modaiola sulle reti mediaset il direttore marketing di Lancia (che sempre fiat e'):entro il 2010 lancia' fara' concorrenza al marchio audi.
Devo dire che se andava a la sai l'ultima avrebbe vinto il primo premio.

Se,come dici ,tutto quello che Marchionne ha detto ,si è avverato,
allora è meglio che stia zitto............
Che cafone,in giro per l'america con i soldi degli aiuti statali,quindi soldi nostri!!!!!!
E poi cosa faranno i fedelissimi fiat? Compreranno fiat polacche,slovacche,brasiliane,americane ecc ecc.?
Naturalmente,con grande gioia degli operai italiani e delle loro famiglie.
Dopo i mirabolanti successi commerciali di Lancia Thesis,Alfa 164ecc,
attendo con ansia i prossimi flop

Ma tu hai mai indagato per capire dove producono alcune delle tue adorate BMW ??? Non farlo, ci rimarresti male !
 
BelliCapelli3 ha scritto:
alkiap ha scritto:
morenoro ha scritto:
Si,è vero,hai ragione,ma Marchionne fà progetti espansionistici con i soldi che i vari governi hanno dato alla fiat,non certo con i suoi utili......
Credo che anche io e te saremmo dei grandi manager se spendessimo i soldi dei altri,intascando i profitti e distribuendo le perdite sugli ammortizzatori sociali.Ormai,gli operai alla fiat,servono solo per ottenere finanziamenti.
Guarda cosa stà facendo in sicilia....Ha avuto gratis i terreni,ha avuto contributi per le strutture e i capannoni,ha avuto sgravi fiscali sui contributi pagati per i dipendenti......e adesso vogliono chiudere....
Ma vedrai che con qualche miliardo di euro di sgravi fiscali e finanziamenti,qualcosa da far fare agli operai troveranno....
Mi spiegheresti quali/quanti finanziamenti pubblici ha ricevuta la Fiat negli ultimi anni, ovvero da quando vi è Marchionne?

Non è che si possa pretendere di rifarsi la verginità ad ogni cambio di AD, sarebbe troppo facile. Anche perchè con Marchionne si sbaglia obiettivo.

Quella che, dietro a Fiat, negli anni non è mai cambiata, è la famiglia Agnelli. Loro i miliardi tributati dallo Stato li hanno visti passare tutti, e ce li hanno ancora, anche se non Italia.

Intanto comincia ad andare a leggerti questi articoli, ti annuncio che non ti faranno piacere, poi te ne passerò altri ......

http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/ctgr-bilancio-di-societa-4/bmw-italia/
 
morenoro ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
morenoro ha scritto:
pittigasabasca ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
E per ora, tutto quello che ha detto si è sempre avverato:


Fiat-Chrysler: 5 milioni di vetture all'anno entro il 2014
pubblicato: lunedì 07 dicembre 2009 da p.a.fina in: Fiat Brevi

Sergio Marchionne - Fiat-ChryslerFiat e Chrysler raggiungeranno, ?sicuramente prima del 2014?, il traguardo delle cinque milioni di vetture vendute all?anno. Lo ha precisato Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, intervistato da Automotive News. Il manager spiega inoltre che la controllata statunitense non potrà raggiungere il margine operativo del 7-7.7% stabilito da Chrysler negli Stati Uniti, visto che l?Europa non ha tagliato la sua capacità produttiva.

«In Europa ? illustra Marchionne ? il surplus strutturale legato alla capacità produttiva non è stato affrontato». Situazione ben diversa rispetto agli Stati Uniti, dove «l?amministrazione Obama ha spinto verso una ristrutturazione del settore dove alcune società emergenti, post-ristrutturazione, saranno molto meglio equipaggiate nel produrre un ritorno degli investimenti».

Ansa

Diceva un paio di anni fa su una trasmissione modaiola sulle reti mediaset il direttore marketing di Lancia (che sempre fiat e'):entro il 2010 lancia' fara' concorrenza al marchio audi.
Devo dire che se andava a la sai l'ultima avrebbe vinto il primo premio.

Se,come dici ,tutto quello che Marchionne ha detto ,si è avverato,
allora è meglio che stia zitto............
Che cafone,in giro per l'america con i soldi degli aiuti statali,quindi soldi nostri!!!!!!
E poi cosa faranno i fedelissimi fiat? Compreranno fiat polacche,slovacche,brasiliane,americane ecc ecc.?
Naturalmente,con grande gioia degli operai italiani e delle loro famiglie.
Dopo i mirabolanti successi commerciali di Lancia Thesis,Alfa 164ecc,
attendo con ansia i prossimi flop

scusa ma non vedo il senso del tuo post
in giro per l'america c'è andato coi soldi dei contribuenti americani, non nostri.
marchionne con thesis e 164 non centra nulla.
accennare al dramma di chi perde un lavoro e poi auspicare i folp non mi sembra molto corente.. se poi era ironia, ancor meno elegante.

vedo anche io alcuni lati negativi ed errori compiuti dalla dirigenza fiat, ma se vogliamo parlarne dobbiamo argomentare in modo costruttivo. diversamente l'impressione è quella di voler far polemica ;)

Si,è vero,hai ragione,ma Marchionne fà progetti espansionistici con i soldi che i vari governi hanno dato alla fiat,non certo con i suoi utili......
Credo che anche io e te saremmo dei grandi manager se spendessimo i soldi dei altri,intascando i profitti e distribuendo le perdite sugli ammortizzatori sociali.Ormai,gli operai alla fiat,servono solo per ottenere finanziamenti.
Guarda cosa stà facendo in sicilia....Ha avuto gratis i terreni,ha avuto contributi per le strutture e i capannoni,ha avuto sgravi fiscali sui contributi pagati per i dipendenti......e adesso vogliono chiudere....
Ma vedrai che con qualche miliardo di euro di sgravi fiscali e finanziamenti,qualcosa da far fare agli operai troveranno....

Caro MORENOPIOMBO, tratto dl sito BMW GROUP alla voce INVESTORS:

Financial Reports
Quarterly Report to 30 September 2009

The BMW Group?s reported results for the third quarter and for the first nine months of 2009 were dampened by the impact of the international economic and financial crisis and by intense competition on the automobile markets. Although there were some early signs of recovery, particularly in August and September, and the pace of decline in sales volumes slowed down, the number of cars and motorcycles sold in the nine-month period up to September 2009 was well down on those seen one year earlier.

Third-quarter car sales volume down on last year
The BMW Group sold 324,100 BMW, MINI and Rolls-Royce brand cars worldwide during the third quarter, 7.2 % fewer than in the previous year. Car sales for the nine-month period from January to September 2009 fell by 15.7 % to 939,554 units.

Third-quarter sales volume recorded by the Motorcycles segment decreased by 8.4 % to 22,741 units. The number of motorcycles sold during the nine-month period fell by 13.7 % to 69,715 units.

At 30 September 2009, the Financial Services segment was managing a portfolio of 3,053,166 lease and credit financing contracts with retail customers and dealers, 2.8 % more than at the same reporting date one year earlier.

Revenues and earnings hard hit by adverse external business conditions
Third-quarter revenues of the BMW Group fell by 6.6 % to euro 11,759 million, reflecting the sales volume decreases caused by the weak state of the economy and the competitive environment. Revenues for the nine-month period totalled euro 36,239 million and were therefore 10.4 % down on the previous year. Excluding the exchange rate impact, revenues would have fallen by 11.6 %.

Earnings were also down on the previous year. The BMW Group reports a third-quarter profit
before financial result (EBIT) of euro 55 million (? 85.8 %). The EBIT for the nine-month period fell by 89.7 % to euro 169 million.

The knock-on effects of a weak global economy also impacted profit before tax, which fell for
the third quarter by 54.8 % to euro 126 million. The profit before tax for the nine-month period of
euro 79 million was 94.8 % down on the previous year?s figure.

The BMW Group reports a net profit of euro 78 million (? 73.8 %) for the third quarter and
a net profit of euro 47 million (? 96.4 %) for the nine-month period.


BMW Group?s outlook for the remainder of 2009
Although there are some emerging signs that the lowest point of the current economic downturn has been passed, the BMW Group only expects the situation to stabilise at a low level during the last quarter of 2009. For the time being at least, it cannot be assumed that an enduring recovery has taken hold. Nevertheless the BMW Group has performed well despite the difficult business environment. The measures necessary to steer the company successfully through the crisis were already initiated in autumn 2008. This and the new strategic direction taken by the BMW Group ? and continued under recessionary conditions ? are essential factors for the future success of the enterprise.

The macroeconomic situation will continue to be exposed to a high degree of volatility for some time yet. This applies above all to the international financial and commodities markets. However, setbacks cannot be entirely ruled out on the road to economic recovery. In view of the prevailing recessionary conditions, the BMW Group is pursuing a policy of rigorous financial and cost management. Measures implemented to deal with this situation are already beginning to have an impact. One example of this is the progress made in reducing and managing fixed costs. Personnel expense has also been reduced significantly following implementation of the staff reduction programme previously announced in 2008. Efficient management of working capital also represents an important element of the BMW Group?s capital management procedures. The BMW Group will continue to benefit from wide-ranging efficiency improvements throughout the remainder of 2009. The BMW Group continues to enjoy a solid liquidity base with access to a broadly diversified and flexible range of funding sources to finance its operating activities. Thanks to the BMW Group?s high level of creditworthiness, it has access to international financial markets at all times. Risk spreads on capital markets have continued to narrow. They have not, however, returned to the levels seen prior to the outbreak of the financial crisis.

The BMW Group took measures at an early stage in response to adverse macroeconomic developments. Risks provision was increased appropriately at the outset of the financial crisis. Assuming that economic conditions now stabilise on a sustainable basis, the BMW Group considers that any further risks arising in conjunction with the marketing of pre-owned cars are adequately covered. While a slight improvement can be seen on some markets, the situation on others remains tense. Should the situation on used car markets worsen during the remainder of 2009, an increase in the level of risk provision cannot be ruled out. As a general principle, a longer lasting recession will also increase risk levels in the area of dealer and retail customer financing.

The BMW Group expects car sales volumes to continue to gather momentum during the last quarter of 2009. Strong growth is being registered particularly in China, which is now the BMW Group?s largest single market in Asia. First signs of the situation stabilising in the USA and the UK are now emerging. The BMW Group has succeeded in increasing market share on its major markets with the BMW, MINI and Rolls-Royce brands.

Now that the new BMW 7 Series is available worldwide, the model range also includes a four-wheel-drive version for the first time since the beginning of September 2009. The BMW X1 and BMW 5 Series Gran Turismo are following in October. Towards the end of the year, the BMW ActiveHybrid X6 will also be launched. The X1 will further enhance the X-model family with the addition of the first off-road compact vehicle in the premium segment. This vehicle combines the typical features of the BMW X models with the driving characteristics and high fuel economy of the BMW 1 Series. The BMW X1 therefore offers consumers the versatility of a Sports Activity Vehicle, the flexibility of a compact car and the dynamism of a BMW. The BMW 5 Series Gran Turismo is an innovative and, at the same time, versatile vehicle concept that combines elegance, interior comfort and variability. It is both luxuriously equipped and extremely spacious as a real touring sedan, thus making it an unusually practical vehicle. The BMW ActiveHybrid X6 is the fastest four-wheel-drive hybrid in the world and is powered by a V8 twin turbo engine combined with two electric motors. The BMW ActiveHybrid X6 is a full hybrid that can also be driven entirely electrically over short distances. The fuel consumption of the BMW ActiveHybrid X6 is approximately 20 % lower than that of the conventionally powered model. Last but not least, the first Rolls-Royce Ghost vehicles will be handed over to customers in December 2009. The Ghost has been created for smooth and pleasurable driving. The suspension system ensures a uniquely dynamic motoring experience for the driver and the highest possible degree of comfort for the passengers.

The BMW Group presented numerous innovative concept vehicles to the public at the IAA in Frankfurt. The BMW Vision Efficient Dynamics concept is the outcome of the rigorous development of the BMW Group?s Efficient Dynamics strategy combined with the typical sporting flair of a BMW. The car is powered by a new three-cylinder turbo diesel engine and two innovative electric motors, one driving each axle. It can be fully electrically driven, exclusively by the turbo diesel motor or with an infinitely variable combination of all three power sources. Fuel consumption is a mere 3.76 litres per 100 kilometres, which is equivalent to CO2 emissions of only 99 grams per kilometre. The BMW Group also presented two MINI brand concept cars at the IAA: the MINI Coupé Concept and the MINI Roadster Concept. The MINI Coupé Concept is a dynamic two-seater sports car while the MINI Roadster Concept adds a new, emotional dimension to open-top driving.

These developments clearly show that the BMW Group is willing to invest in the future, even when economic conditions are tough. This includes the unrelenting further enhancement of highly efficient combustion engines as well as the development of innovative mobility concepts in conjunction with project i. New and forward-looking products and technologies are major factors in making the most of medium and long-term opportunities in a competitive environment.

Some signs of the automobile business stabilising have been visible during the months prior to the end of the third quarter 2009. Due to the current weakness of the main automobile markets,
the BMW Group assumes that its Automobiles segment will be not able to achieve the high
sales volume level recorded in 2008. As long as economic conditions do not deteriorate further,
the number of BMW, MINI and Rolls-Royce brand cars sold in 2009 will be in the region of
ten % to 15 % lower than in 2008.

The BMW Group also predicts that the sales volume of the Motorcycles segment will be down on the previous year. As a consequence, revenues, EBIT and profit before tax for this segment will all be lower than the amounts reported one year earlier.

The impact of the worldwide recession continues to have an adverse effect on the Financial Services segment. Some of the world?s used car markets are recovering slightly from the severe setbacks experienced since the outbreak of the financial crisis. However, there is still no sign of stabilization in continental Europe. The BMW Group forecasts that refinancing conditions for the Financial Services segment will continue to improve as credit spreads narrow. In terms of credit risk, the worst seems to have been passed in the area of retail customer and dealer financing. It is unlikely, however, that the pressure will ease substantially in the very near future.

Provided that no further economic setbacks occur, the number of cars sold by the BMW Group in 2009 will range between ten % and 15 % lower than in the previous year. If this is the case, the BMW Group will report a positive result for the financial year 2009, even in this difficult year of crisis. The BMW Group expects to maintain its leading position in the premium segment in the current year 2009.

Profitability targets for 2012 remain in place
The BMW Group will continue to pursue the strategic course set in conjunction with the Strategy Number ONE. This includes achieving the profitability targets which have already been made known for the year 2012. On the basis of these strategies, the BMW Group plans to achieve a return on capital employed (ROCE) of more than 26 % and an EBIT margin of 8 % to 10 % in its Automobiles segment.

The Strategy Number ONE, originally communicated in 2007, is proving to be an appropriate and forward-looking entrepreneurial decision for redirecting the BMW Group. A great deal of preliminary work was carried out in originally developing the strategy. This groundwork is proving to be a major prerequisite for managing the business in the short term and at a time of difficult economic conditions. It will also significantly improve the situation at the start of the ensuing upturn phase. The BMW Group?s value-added approach will help it to achieve the challenging targets it has set itself for the future.

Non so se sai l'Inglese, in ogni caso i SEGNI NEGATIVI si capiscono in tutte le lingue. Ti ho evidenziato in blu, la parte più interessante.

Come disse Marchionne a Scaiola, prima documentarsi sui dati e poi parlare !
 
BelliCapelli3 ha scritto:
alkiap ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
alkiap ha scritto:
morenoro ha scritto:
Si,è vero,hai ragione,ma Marchionne fà progetti espansionistici con i soldi che i vari governi hanno dato alla fiat,non certo con i suoi utili......
Credo che anche io e te saremmo dei grandi manager se spendessimo i soldi dei altri,intascando i profitti e distribuendo le perdite sugli ammortizzatori sociali.Ormai,gli operai alla fiat,servono solo per ottenere finanziamenti.
Guarda cosa stà facendo in sicilia....Ha avuto gratis i terreni,ha avuto contributi per le strutture e i capannoni,ha avuto sgravi fiscali sui contributi pagati per i dipendenti......e adesso vogliono chiudere....
Ma vedrai che con qualche miliardo di euro di sgravi fiscali e finanziamenti,qualcosa da far fare agli operai troveranno....
Mi spiegheresti quali/quanti finanziamenti pubblici ha ricevuta la Fiat negli ultimi anni, ovvero da quando vi è Marchionne?

Non è che si possa pretendere di rifarsi la verginità ad ogni cambio di AD, sarebbe troppo facile. Anche perchè con Marchionne si sbaglia obiettivo.

Quella che, dietro a Fiat, negli anni non è mai cambiata, è la famiglia Agnelli. Loro i miliardi tributati dallo Stato li hanno visti passare tutti, e ce li hanno ancora, anche se non Italia.
Questo non lo metto in dubbio, ma il soggetto di questo 3d è Marchionne, no?
Non si può fare una discussione sull'attuale management senza che arrivi qualcuno ad accusarla di aver rubato soldi allo Stato, ecc. ecc.

Ma, se è per quello ce n'è anche per lui. Scajola è pronto ad elargire nuovi incentivi. Benissimo. Dove le produciamo queste auto da incentivare?

Io proporrei in Germania. :twisted:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Di seguito alcuni estratti interessanti del riassunto che ti ho linkato. Nel caso volessi approfondire qualche mistero o frequentazione poco edificante della famiglia Agnelli. Gradisca:

LA GUERRA IN LIBIA....Sono già cominciati infatti gli anni grassi. La guerra beve sangue ma è manna per le sue casse. La proditoria aggressione contro la Libia, scatenata soprattutto per permettere a Giolitti di sedersi nel consesso delle nazioni che contano, con il bombardamento di Tripoli, le stragi di arabi e gli alpini mandati a morire tra le sabbie del deserto, è una magnifica opportunità per il Signore dell'auto. Affari in grande stile, e pingui guadagni.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE ....La Fiat è il primo beneficiario; particolarmente apprezzata la sua produzione in materia di esplosivi e soprattutto di mitragliatrici, 100 pezzi al mese già ai primi del 1915.

Una "macchina da guerra". Dal settembre 1915, la Fiat è infatti entrata a far parte degli stabilimenti "ausiliari", Torino e le sue fabbriche metallurgiche sono considerate zona di guerra, la Fiat va a pieno ritmo sfornando cannoni e mitraglie e imponendo nuovi micidiali ritmi di lavoro e più strette misure coercitive. Alla testa lui, scrive l'Avanti! in una nota del 27 aprile 1916, «il cavalier Agnelli, prototipo del moderno capitalista senza scrupoli, spregiudicato, temerario»....I profitti furono ottimi. Quando la Prima Guerra Mondiale finisce nel 1918, in Europa si contano 9 milioni di morti e 6 milioni di feriti. Ma per la Fiat è stato fantastico. In Italia, come si sa, vengono chiamati alle armi 5. 900.000 uomini (600 mila morti, 600 dispersi, un milione di feriti), le spese di guerra arrivano a raggiungere il 76 per cento della intera spesa pubblica, vengono prodotti 12 mila pezzi di artiglieria e oltre 70 milioni di proiettili, 37 mila mitragliatrici e 12 mila aeroplani. La Fiat realizza utili di bilancio dell'80 per cento, i suoi dipendenti si moltiplicano per dieci (da 4000 a 40 mila) e il suo capitale dai 17 milioni del 1914 passa ai 200 milioni del 1919: alla fine della guerra la società di corso Dante è balzata dal trentesimo posto nella graduatoria delle industrie nazionali al terzo.

LA SECONDA GUERRA - MUSSOLINI UOMO DELLA PROVVIDENZA In effetti, per la Fiat Mussolini sarà un vero uomo della Provvidenza. Ormai battuto (da Agnelli, e dalle prime squadre fasciste) il movimento dell'occupazione (119 imprese di tutti i settori erano stati occupati e in quasi 90 stabilimenti erano stati insediati Consigli di fabbrica), schiacciate ed estromesse le commissioni interne e buttati fuori, causa licenziamento, 2600 operai (comunisti, socialisti, sindacalisti), per «il più perfetto stabilimento di stile americano» la strada è tutta in discesa. Dirà infatti di lì a qualche anno il Signore dell'Auto: «Il tempo sinistro del sovversivismo distruttore, che da noi culminò nell'episodio tragico dell'occupazione delle fabbriche, é passato per sempre. In quei giorni c'era da pensare di avere costruito sulla sabbia anche gli edifici più solidi del lavoro... Ma sorse Mussolini, il liberatore e il ricostruttore, e l'Italia che non poteva morire fu tutta con lui». ....

Agnelli ha elargito soldi e benevolenza al Fascio locale - e durante il delitto Matteotti si è anche lui attenuto rigorosamente al "silenzio degli industriali" - ma non gratis, ovvio. Tra i benefici incamerati immediatamente dalla Casa torinese per mano del nuovo regime si può elencare (grosso modo): l'assorbimento della Spa avvenuto nel settembre 1924; il progetto di elettrificazione delle linee ferroviere con Milano e Genova; la partecipazione della Fiat alla Sip anche nel settore telefonico; la conclusione delle trattative per l'incorporazione della società Aeronautica Ansaldo; e soprattutto la costruzione di un'altra grande acciaieria Martin-Siemens.

Il mondo brucia, ma gli affari sono affari. «Paolo Ragazzi, che fu dirigente della Fiat in epoca fascista e stretto collaboratore sia di Agnelli che di Valletta - scrive Alain Friedman ("Tutto in famiglia", Longanesi) ha rievocato incontri con ufficiali della Wehrmacht a Torino, numerose visite nella Germania nazista, e l'importanza che la Fiat dava a questi contatti. Ma, sottolineava Ragazzi, Agnelli e Valletta cercavano di fare affari con tutti, dai nazisti ai francesi. Ed è vero che durante la guerra la Fiat mantenne contatti con i nazisti, i fascisti, gli alleati, la Resistenza. Non c'era tempo per scrupoli ed ideologie. Gli affari erano affari, e niente era più importante dei profitti dell'azienda».

Leggi leggi, che poi ti interrogo. :D

Beh, io non sono d'accordo a rinvangare la storia di più o meno un secolo, meglio metterci sopra il famoso velo pietoso, ma se proprio insisti, mi limito a dirti che comunque, sia la prima sia la seconda hanno sempre visto come attori principali quelli di ceppo tedesco. Per me, potremmo anche chiudere questi capitoli e sperare che grazie alla EU non si riaprano MAI PIU' !!!!!
 
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