<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Corretta pressione gonfiaggio pneumatici | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Corretta pressione gonfiaggio pneumatici

riguardo i consumi invece non sono del tutto in disaccordo con Paolo. tralasciando di occuparci del maggiore stress degli organi meccanici resto del parere che l'utilizzo della marcia più alta possibile garantisca sempre un minor consumo, e questo a prescindere dalle indicazioni del cdb, che sono poco indicative per quanto riguarda il consumo istantaneo, non ho idea esattamente del perchè, ma credo sia dovuto ad un software poco sviluppato (leggasi molto economico) ed impostato su valori a campione e dunque validi per regimi non estremi, sia a livello inferiore che superiore di rotazione del motore.
 
Paolo_ ha scritto:
Gianko ha scritto che il massimo rendimento si ha alla coppia massima ed io ribadisco che la coppia massima con il consumo minimo non c'entra una cippa ;)

Ok, allora utilizzando le espressioni di:
- coefficiente di riempimento
- dosatura
- legame potenza-coppia
- rendimento globale
si giunge con passaggi algebrici a questa relazione:

------------------1--------------------------------------------PCI
Me =----------------------------------- * eta_glob * ----------- * lambda_v * V * rho_a
--------2* pi_greco*epsilon------------------------------alfa

Con:
Me = coppia effettiva
epsilon = 2 per MCI a 4 tempi
alfa --&gt dosatura
lambda_v --&gt coefficiente di riempimento
V --&gt cilindrata
rho_a --&gt densità dell'aria

I parametri che variano maggiormente con n sono: lambda_v e eta-glob

Me ha un massimo in corrispondenza del regime ottimale ai fini del rendimento globale e del riempimento del cilindro.

Da qui la relazione Me - consumi specifici. ;)

Ovviamente come diceva gianko ( :thumbup: many thanks delle 5 stelle! ;) ) il consumo specifico non va inteso come consumo chilometrico.

Spero di non essermi addentrato troppo in una trattazione teorica. ;)
 
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.
 
Paolo_ ha scritto:
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.

Se consideri quello specifico, ovvero quello relativo al lavoro svolto, invece credo proprio di si.

Se invece guardi a quello assoluto, ovviamente no.

Ma di fatto, questo tipo di motore viaggerà costantemente sottocoppia, fino agli 11250 giri. Ed a 2000 giri, consumerà quindi proporzionalmente di più che a 11250.
 
Paolo_ ha scritto:
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.
Dalla relazione che ho precedentemente riportato si evince che a pieno carico la zona di coppia massima corrisponde a quella di minimo consumo specifico, cioè grammi di combustibile consumati per KWh.
In parzializzazione invece il discorso cambia.
Io mi associo appieno a quanto descritto da Mastertanto.
Si può arrivare alla conclusione che per minimizzare i consumi occorre innestare il rapporto più alto possibile, anche facendo un discorso legato alla combustione che avviene all'interno del motore
Pensando però a quanto sostieni posso concordare facendo un discorso legato alla "dinamica di guida" e prescindendo dagli aspetti fluidonimici e termodinamici di un motore a combustione interna. Con una marcia più bassa e conseguentemente con un regime di rotazione maggiore, si avrà a disposizione una potenza maggiore. In questo modo si potranno concludere i transitori più rapidamente e portarsi nella condizione di minimo consumo che si realizza a velocità costante. ;)
 
Mastertanto ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Mastertanto ha scritto:
Paolo_ ha scritto:
Per consumare meno non si deve mettere la marcia più alta possibile... ma la marcia che consente di schiacciare l'acceleratore il meno possibile.
Sbagliato.

Una marcia bassa significa gas poco aperto, con conseguente scarso rendimento dovuto a riempimento solo parziale dei cilindri, causa strozzatura all'entrata aria.

Un rapporto lungo consente invece il gas ben premuto : i cilindri si riempiono meglio e migliora il rendimento, favorito anche da attriti interni moderati a regime basso.

Ha invece minore importanza - per motori aspirati ! - che ciò comporti un regime più lontano da quello di coppia max, perchè questo influisce meno : bisogna sempre tener presente che i valori caratteristici di un motore sono misurati - e dichiarati - A GAS TUTTO APERTO, e calano molto a gas parzializzato.
Lucio

Ciao carissimo! Mi mancavi. Ma se si fa come dici tu - che poi è anche un mio vizio, che sto tentando di levarmi - non si finisce per mandare il motore tendenzialmente sottocoppia, con carico eccessivo, ed eventuale incrostazione delle candele ( su un benzina ) ?

In generale questo è sempre stato un mio cruccio, quando guido rilassato: se metto insieme tutto quello che ho letto a riguardo, viene fuori una gran confusione, in quanto per la massima efficienza si dice che bisognerebbe a.) guidare a velocità costante, con un filo di gas, ma b) accelerare invece da fermo spianando il pedale del gas, perchè ciò aumenta l'efficienza del motore ( specie in presenza di farfalle che, parzializzate, creano turbolenze ed ostruiscono ), poi c'è chi teorizza il filo di gas con la marcia più alta possibile, ma chi invece sostiene che se tieni la marcia leggermente meno alta, il regime aumenta, ma il carico motore si abbassa, e quindi in realtà consumi di meno ed il motore è meno stressato.

Quello che mi tormenta in questa confusione alla fine non è come consumare di meno, ma una certa ansia nel saper sentire respirare correttamente il mio motore. Quello che finisco per fare più spesso, su strade di campagna, sono accelerazioni da fermo decise, e poi velocità costante con filo di gas, con progressioni in cui spesso salto la 3a marcia. Con la Passat, che era più "rocciosa" in basso e rapportata più corta, addirittura azzardavo dei 1a - 3a - 5a.

Tu che dici?
Direi che l'errore sta in questo :

ma chi invece sostiene che se tieni la marcia leggermente meno alta, il regime aumenta, ma il carico motore si abbassa, e quindi in realtà consumi di meno ed il motore è meno stressato

ed in particolare nell'equazione il carico motore s'abbassa, quindi consumi meno che è proprio dove s'annida l'errore di fondo, anche in riferimento a quello che avevo risposto a Paolo e che ha provocato, a quanto pare, il suo risentimento.

Lasciamo perdere le ipotesi improbabili (tipo andare a 40 orari in VI... per farcela ce la fa, quasi tranquillamente, anche la mia macchina, che regge i 1000 giri anche in sesta, ma nella pratica non si fa ed è inutile preoccuparsene, come è inutilmente grottesco far prove di ripresa partendo da 40 km/h nel rapporto più lungo) e supponiamo invece di andare a 100 orari, costanti.

Possiamo farlo, è chiaro, con rapporti diversi : ma, evidentemente, la potenza necessaria è sempre la stessa, dato che siamo a velocità costante.
Se allora scegliamo la marcia più lunga, chiediamo al motore di erogare più coppia rispetto a quella richiesta con un rapporto più corto : è lapalissiano, dato che abbiamo già detto che la velocità non cambia, e con essa la potenza assorbita : ma bisogna pur compensare il calo di regime.

Ebbene, per ottenere dal motore più coppia dovremo schiacciare di più il pedale del gas di quanto non avremmo dovuto fare con un rapporto più corto : ciò aumenterà il riempimento dei cilindri (nonostante il calo di regime) e quindi la pressione interna (la famosa PME, pressione media effettiva) la cui importanza nel rendimento dei motori è assolutamente basilare, fondamentale.

Penso che nessuno, tra quelli che scrivono e leggono su queste pagine, abbia bisogno di essere "convinto" circa l'importanza della pressione interna ai cilindri, per un buon rendimento del motore : è anche un qualcosa di molto intuitivo.

Ecco perchè dico, senza tema di smentite, che è sbagliata l'affermazione

"Per consumare meno non si deve mettere la marcia più alta possibile... ma la marcia che consente di schiacciare l'acceleratore il meno possibile."

Chi dice questo dimentica che acceleratore poco premuto significa condotti d'alimentazione strozzati, con conseguente scarso passaggio d'aria - che poi, come dici tu, alcuni recenti motori come l'ultimo Bmw M3 abbiano un così sofisticato controllo della fasatura ed alzata delle valvole da poter fare a meno delle farfalle ok, ma dal punto di vista del riempimento dei cilindri non cambia granchè - e scarso riempimento dei cilindri ed altrettanto conseguente bassa PME : con coppia e rendimento modesti.

Sul fatto che una PME sostenuta significhi buona coppia e buon rendimento nessuno, spero, avrà dubbi : basti pensare ai diesel ed ai loro alti rapporti di compressione.

Inoltre, regime motore più basso significa anche meno attriti interni da vincere e quindi risparmio d'energia.

Per ultimo ma non ultimo : cosa fa un costruttore per avere una marcia di riposo e d'economia ? monta forse un rapporto più corto ? no, evidentemente.... :lol:

Lucio

Veramente, se tu avessi dato un'occhiata al grafico da me postato, avresti visto che gli attriti sono quasi più alti a bassi regimi piuttosto che agli alti..
 
skamorza ha scritto:
Tourillo ha scritto:
Oh ma perchè non mi caga nessuno?!?!..Ed io che mi sbatto a scannerizzare pagine dei libri sul fisso, passandole poi sul portatile perchè è l'unico che si collega ad internet ecc. ecc. :cry: :evil:

Comunque, prima ho dimenticato di dire anche che, andando in giro con i pneumatici gonfiati ad una pressione più alta di quella consigliata, c'è il rischio di esplosione degli stessi, perchè quando si fa un lungo percorso, l'aria al loro interno si scalda..e quindi aumentano pressione e volume..poi un pneumatico eccesivamente gonfio è anche più a rischio di forature o lesioni dei fianchi.. ;)
è il contrario. l'aumento di pressione che potrebbe causare l'esplosione del pneumatico avviene per il calore sviluppato con l'attrito del rotolamento. questo aumenta esponenzialmente al diminuire della pressione del pneumatico a freddo. dunque una pressione maggiore mette al riparo dal rischio di esplosione. ma è evidente che dire di gonfiare i pneumatici alla pressione prevista a carico massimo non ha senso. come ha scritto qualcuno ci sono vetture che passano dai 2,2 a vuoto a 3,0 a pieno.
dunque diciamo che è possibile gonfiare maggiormente le gomme, ma senza passare agli estremi opposti. ciao.

Ma stai scherzando???.. :shock: :-o

Un pneumatico non è a rischio esplosione se lo gonfi più del dovuto???..Quello che dici tu è un'altra cosa, e cioè che quando il pneumatico è poco gonfio, si scaldano molto le tele..e di conseguenza l'aria all'interno del pneumatico..ma qui torniamo al concetto di base, e cioè che la pressione delle gomme dev'essere sempre commisurata al carico del veicolo..
 
4ruotelover ha scritto:
Paolo_ ha scritto:
Gianko ha scritto che il massimo rendimento si ha alla coppia massima ed io ribadisco che la coppia massima con il consumo minimo non c'entra una cippa ;)

Ok, allora utilizzando le espressioni di:
- coefficiente di riempimento
- dosatura
- legame potenza-coppia
- rendimento globale
si giunge con passaggi algebrici a questa relazione:

------------------1--------------------------------------------PCI
Me =----------------------------------- * eta_glob * ----------- * lambda_v * V * rho_a
--------2* pi_greco*epsilon------------------------------alfa

Con:
Me = coppia effettiva
epsilon = 2 per MCI a 4 tempi
alfa --&gt dosatura
lambda_v --&gt coefficiente di riempimento
V --&gt cilindrata
rho_a --&gt densità dell'aria

I parametri che variano maggiormente con n sono: lambda_v e eta-glob

Me ha un massimo in corrispondenza del regime ottimale ai fini del rendimento globale e del riempimento del cilindro.

Da qui la relazione Me - consumi specifici. ;)

Ovviamente come diceva gianko ( :thumbup: many thanks delle 5 stelle! ;) ) il consumo specifico non va inteso come consumo chilometrico.

Spero di non essermi addentrato troppo in una trattazione teorica. ;)

Oh...io ho mollato ingegneria perchè non ci capivo un caxxo, e tu mi smeni tutta 'sta roba incapibile???.. :D :lol:

Adesso la spieghi anche a noi umani!!!.. :twisted: :p
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Paolo_ ha scritto:
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.

Se consideri quello specifico, ovvero quello relativo al lavoro svolto, invece credo proprio di si.

Se invece guardi a quello assoluto, ovviamente no.

Ma di fatto, questo tipo di motore viaggerà costantemente sottocoppia, fino agli 11250 giri. Ed a 2000 giri, consumerà quindi proporzionalmente di più che a 11250.

Comunque...secondo me...l'unica soluzione a questa diatriba è una sola...

Io credo che ognuno di noi faccia più o meno sempre lo stesso percorso ogni giorno...quindi si potrebbe organizzare e fare questa cosa...si va a fare il pieno...poi ci si segna i km iniziali e si guida finchè non arriva a metà serbatoio tenendo sempre il motore in coppia (e quindi le marce basse..per esempio, che ne so..sul Touareg, a 70 all'ora in 4a a 2.000giri invece che in 5a a circa 1.500giri)...poi si rivà a fare il pieno e vede quanto gasolio è entrato (che sarà uguale a quello che è uscito)...poi divide i km che ha fatto per il gasolio che ha consumato, e vede il consumo effettivo...poi fa la stessa cosa ma guidando sempre con le marce alte...e vede quale dei due stili di guida è più economico...no?...

P.S.: alla fine è lo stranoto metodo del consumo effettivo calcolato col metodo da pieno a pieno.. 8)
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Paolo_ ha scritto:
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.

Se consideri quello specifico, ovvero quello relativo al lavoro svolto, invece credo proprio di si.

Se invece guardi a quello assoluto, ovviamente no.

Ma di fatto, questo tipo di motore viaggerà costantemente sottocoppia, fino agli 11250 giri. Ed a 2000 giri, consumerà quindi proporzionalmente di più che a 11250.
E' proprio così.
 
Tourillo ha scritto:
Veramente, se tu avessi dato un'occhiata al grafico da me postato, avresti visto che gli attriti sono quasi più alti a bassi regimi piuttosto che agli alti..
Un'occhiata al grafico l'ho anche data, ma che gli attriti calino salendo di giri è cosa che mi lascia molto scettico : senza bisogno di consultare un grafico.

Ma poi, scusa, dove li vedi gli attriti in quel grafico..? :shock: che riporta curve di potenza, coppia e consumo specifico (altrimenti detto anche rendimento).

Quello che ti hanno detto è giusto, salvo una cosa : se i giri calano troppo si esce dalla zona di rendimento ottimale, ma non perchè gli attriti improvvisamente salgano... non c'entra niente, non è così !

La questione è invece che decade il buon riempimento dei cilindri, e viene quindi a mancare la pressione interna ai cilindri, la famosa PME : siamo sempre lì con quello che ho appena scritto, come vedi.
Fai così : chiedi ad un tecnico, tra i tuoi istruttori, se la ragione sia questa o se invece sia una questione di attriti : e poi ce lo dici. Anzi, meglio ancora : chiedi a più d'uno (..non si sa mai trovi qualcuno che abbia idee tutte sue e un po' strane, come può succedere.. :lol: :oops: ) e poi riporta qui sopra.

Bisogna notare anche un'altra cosa, non proprio secondaria : le curve che tu hai riportato sono, è evidente (oltre 170 kgm a regimi molto bassi) quelle di grossi diesel, da autocarro o autobus, e sono quindi di motori sovralimentati : in cui il riempimento dipende in primis da quanto "pompa" la turbina, che non ha un comportamento lineare.

Al di sotto di un certo regime la turbina rallenta troppo ed il motore non è più sovralimentato o quasi : infatti la coppia decade.
Lucio
 
Paolo_ ha scritto:
Torno sull'esempio del motore di moto sportiva perchè, avendo caratteristiche più estreme, consente considerazioni più semplici.

Honda CBR 600 RR ha scritto:
La dotazione tecnica resta invariata e quindi troviamo il quattro cilindri in linea, raffreddato ad liquido, da 599cc, capace di erogare una potenza di 118 CV a 13.500 giri e una coppia massima di 66 Nm a 11.250 giri.

Questo motore ha la coppia massima a 11.250 giri, il che vuol dire che a tale regime di rotazione (con il gas tutto aperto) un ciclo completo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) dà la maggior prestazione.

Questo con il minor consumo (ribadisco) non c'entra nulla.

Qualcuno può sostenere che questo motore ha il minor consumo a 11.250 giri?

Non credo proprio.
Tu puoi anche non crederci : ma è proprio così.

Purchè si parli, ovviamente, di consumo specifico e quindi di rendimento - definizione, questa, della quale ti manca il concetto di base : il rendimento è massimo quando è minimo il consumo in rapporto alla potenza prodotta, per cui è proprio una questione di consumo, altro che non c'entra una cippa.... se guardi il grafico postato da Tourillo, vedi subito il punto di miglior rendimento di quei motori : è intorno ai 1300 giri (sono grossi diesel) laddove la curva del consumo specifico raggiunge il suo minimo.

Nel caso di un motore ultraspinto come quello della Honda CBR 600 la zona di minor consumo relativo è quindi situata ad alto regime, laddove il consumo assoluto sarà forzatamente alto.

Questo, naturalmente, non ha nulla a che vedere con quanti km/l possa percorrere, con una Honda CBR 600, un ipotetico utente (molto ipotetico, temo... :D ) che voglia far durare il pieno il più possibile : anche i sassi sanno che all'aumentare della velocità il consumo aumenta in modo non proporzionale, per cui le percorrenze possibili si riducono man mano.
Lucio
 
4ruotelover ha scritto:
Dalla relazione che ho precedentemente riportato si evince che a pieno carico la zona di coppia massima corrisponde a quella di minimo consumo specifico, cioè grammi di combustibile consumati per KWh.
In parzializzazione invece il discorso cambia.
Io mi associo appieno a quanto descritto da Mastertanto.
Si può arrivare alla conclusione che per minimizzare i consumi occorre innestare il rapporto più alto possibile....
Come è ben noto.... :) perlomeno, finchè si parla di velocità costante.
E come, invece, Paolo sembrava negare (cfr. "Un altro strano consiglio, per consumare meno, è quello di utilizzare la marcia più alta possibile... non sono d'accordo.") o, almeno, questo è quanto si capiva.

4ruotelover ha scritto:
Pensando però a quanto sostieni posso concordare facendo un discorso legato alla "dinamica di guida" e prescindendo dagli aspetti fluidonimici e termodinamici di un motore a combustione interna. Con una marcia più bassa e conseguentemente con un regime di rotazione maggiore, si avrà a disposizione una potenza maggiore. In questo modo si potranno concludere i transitori più rapidamente e portarsi nella condizione di minimo consumo che si realizza a velocità costante. ;)
Qui le cose si complicano - troppo - perchè tu introduci il concetto - correggimi se sbaglio - di come consumare meno durante le accelerazioni.... buonanotte !

Credo proprio che, con tutte le variabili in più che si dovrebbero introdurre, il discorso diverrebbe terribilmente complicato, anche solo a livello discorsivo quale si può fare qui : qualcosa mi dice che sarebbe davvero complesso, anche per un tecnico o progettista, analizzare e tener conto di tutte queste ulteriori variabili, ed a maggior ragione se si parla, come oggi succede spesso ed in futuro a quanto pare ancora di più, di motori sovralimentati con turbo.
Lucio
 
Fancar_ ha scritto:
lancista1986 ha scritto:
Fan, c'è poco di strano. Anche nei rilevamenti di auto puoi trovare "Ripresa da 40Km/h in V" e "Ripresa da 60Km/h in VI"

Si ma 60...non 40.....
Ai 60 sei già sui 1.150 giri/min...

Per i diesel fanno dai 40Km/h in V e dai 60Km/h in VI.. per i benzina (anche turbo) fanno dai 40Km/h in V e dai 40Km/h in VI.. se hai l'ultimo Auto sottomano puoi constatarlo sia dalla prova della Giulietta sia dal confronto Mito vs DS3 vs MINI.
 
Tourillo ha scritto:
Oh...io ho mollato ingegneria perchè non ci capivo un caxxo, e tu mi smeni tutta 'sta roba incapibile???.. :D :lol:

Adesso la spieghi anche a noi umani!!!.. :twisted: :p

Allora.......

La seguente relazione mostra l'andamento qualitativo ( quello quantitativo si ricava al banco prova ) della coppia effettiva (Me) al variare del regime di rotazione.

------------------1------------------------------------------PCI
Me = ---------------------------------- * eta_glob * ----------- * lambda_v * V * rho_a
--------2* pi_greco*epsilon----------------------------alfa

Con:
eta_glob --&gt rendimento globale
Me = coppia effettiva
epsilon = 2 per MCI a 4 tempi
alfa --&gt dosatura
lambda_v --&gt coefficiente di riempimento
V --&gt cilindrata
rho_a --&gt densità dell'aria

Possiamo notare come nell'equazione vi siano solo 2 termini che variano con il numero di giri (n): eta_glob e lambda_v.
Tutti gli altri termini infatti sono costanti e fissati ( Ricordo che siamo sotto l'ipotesi di piena ammissione o massimo carico ).
L'andamento di Me è quindi influenzato solo da eta_glob e da lambda_v.
Eta_glob ha un andamento decrescente al crescere di n sostanzialmente perchè aumentano le perdite per attrito negli accoppiamenti cinematici, mentre lambda_v, in assenza di fasatura variabile, ha un massimo per un solo numero di giri.
Ecco che quindi Me cresce fino a raggiungere un massimo in corrispondenza della zona di elevato rendimento globale e massimo riempimento dei cilindri, per poi diminuire poichè sia lambda_v che eta-glob diminuiscono.
Essendo il consumo specifico definito come il reciproco del rendimento globale, esso sarà minimo quando eta_glob è massimo e quindi nella zona di coppia massima. ;)
 
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