<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Conviene produrre (nuova Giulia TA) se poi vai in perdita? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Conviene produrre (nuova Giulia TA) se poi vai in perdita?

sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?

O non capisci, o non vuoi capire (ma come sempre, conoscendoti - anche se solo via forum - propenderei per la seconda).
Primo, non si parla di adesso, ma di quando è stata lanciata 159.
Secondo. Quando vuoi in un mercato con un prodotto che ha certe ambizioni, devi preparare la rete distributiva prima. E gli accordi commerciali si possono avviare per tempo. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo.
Con 159 (e puoi aggiungerci Brera e Spider) non è stato fatto. E questo ha contribuito all'insuccesso (non dico che ne sia la sola causa). Ulteriore dimostrazione di un progetto gestito con poco criterio.
Poi quel che succede adesso è un'altra storia. Che può non piacere. Ma che una logica almeno ce l'ha.
 
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?

O non capisci, o non vuoi capire (ma come sempre, conoscendoti - anche se solo via forum - propenderei per la seconda).
Primo, non si parla di adesso, ma di quando è stata lanciata 159.
Secondo. Quando vuoi in un mercato con un prodotto che ha certe ambizioni, devi preparare la rete distributiva prima. E gli accordi commerciali si possono avviare per tempo. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo.
Con 159 (e puoi aggiungerci Brera e Spider) non è stato fatto. E questo ha contribuito all'insuccesso (non dico che ne sia la sola causa). Ulteriore dimostrazione di un progetto gestito con poco criterio.
Poi quel che succede adesso è un'altra storia. Che può non piacere. Ma che una logica almeno ce l'ha.

Parlo limitatamente alla mia zona: non è vero che quando furono lanciate 159 e Brera non si investì sulle concessionarie. Fu riaperta, dietro molta insistenza della casa, una concessionaria storica che aveva chiuso. Parlo con cognizione perchè conosco il proprietario. Ed è come dice BC fiat impose gli arredi le divise le attrezzature di officina, il numero di addetti ecc ecc.
Per la cronaca dopo poco più di 2 anni hanno chiuso. Così come hanno chiuso tutte le altre concessionarie Alfa in zona. Prima dell'arrivo di fiat avevamo ben 6 concessionarie Alfa, sono sparite tutte. Per 2 anni, fino al 2011 non c'erano pià concessionarie Alfa, poi hanno aperto un Motor Village ufficiale.

Le concessionarie vengono aperte se il marchio tira, viceversa si chiudono, ed in malo modo come è successo qua, anche quelle storiche che lo erano da più di 30 anni
 
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?

O non capisci, o non vuoi capire (ma come sempre, conoscendoti - anche se solo via forum - propenderei per la seconda).
Primo, non si parla di adesso, ma di quando è stata lanciata 159.
Secondo. Quando vuoi in un mercato con un prodotto che ha certe ambizioni, devi preparare la rete distributiva prima. E gli accordi commerciali si possono avviare per tempo. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo.
Con 159 (e puoi aggiungerci Brera e Spider) non è stato fatto. E questo ha contribuito all'insuccesso (non dico che ne sia la sola causa). Ulteriore dimostrazione di un progetto gestito con poco criterio.
Poi quel che succede adesso è un'altra storia. Che può non piacere. Ma che una logica almeno ce l'ha.

Parlo limitatamente alla mia zona: non è vero che quando furono lanciate 159 e Brera non si investì sulle concessionarie. Fu riaperta, dietro molta insistenza della casa, una concessionaria storica che aveva chiuso. Parlo con cognizione perchè conosco il proprietario. Ed è come dice BC fiat impose gli arredi le divise le attrezzature di officina, il numero di addetti ecc ecc.
Per la cronaca dopo poco più di 2 anni hanno chiuso. Così come hanno chiuso tutte le altre concessionarie Alfa in zona. Prima dell'arrivo di fiat avevamo ben 6 concessionarie Alfa, sono sparite tutte. Per 2 anni, fino al 2011 non c'erano pià concessionarie Alfa, poi hanno aperto un Motor Village ufficiale.

Le concessionarie vengono aperte se il marchio tira, viceversa si chiudono, ed in malo modo come è successo qua, anche quelle storiche che lo erano da più di 30 anni

Veramente si stava parlando di reti di vendita all'estero, non in Italia...
 
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?

O non capisci, o non vuoi capire (ma come sempre, conoscendoti - anche se solo via forum - propenderei per la seconda).
Primo, non si parla di adesso, ma di quando è stata lanciata 159.
Secondo. Quando vuoi in un mercato con un prodotto che ha certe ambizioni, devi preparare la rete distributiva prima. E gli accordi commerciali si possono avviare per tempo. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo.
Con 159 (e puoi aggiungerci Brera e Spider) non è stato fatto. E questo ha contribuito all'insuccesso (non dico che ne sia la sola causa). Ulteriore dimostrazione di un progetto gestito con poco criterio.
Poi quel che succede adesso è un'altra storia. Che può non piacere. Ma che una logica almeno ce l'ha.

Parlo limitatamente alla mia zona: non è vero che quando furono lanciate 159 e Brera non si investì sulle concessionarie. Fu riaperta, dietro molta insistenza della casa, una concessionaria storica che aveva chiuso. Parlo con cognizione perchè conosco il proprietario. Ed è come dice BC fiat impose gli arredi le divise le attrezzature di officina, il numero di addetti ecc ecc.
Per la cronaca dopo poco più di 2 anni hanno chiuso. Così come hanno chiuso tutte le altre concessionarie Alfa in zona. Prima dell'arrivo di fiat avevamo ben 6 concessionarie Alfa, sono sparite tutte. Per 2 anni, fino al 2011 non c'erano pià concessionarie Alfa, poi hanno aperto un Motor Village ufficiale.

Le concessionarie vengono aperte se il marchio tira, viceversa si chiudono, ed in malo modo come è successo qua, anche quelle storiche che lo erano da più di 30 anni

Infatti quelle poche sopravvissuta campano vendendo km zero (Fiat), usato; pochissimo nuovo....
 
di solito si leggono notizie riguardo l'ampliamento delle rete di vendita delle varie case,penso che vale quello che ha scritto Bellicapelli e cioè che le concessionarie sono private e sono libere di chiedere il mandato di qualsiasi casa. Penso che le case attuano anche del marketing riguardo le concessioni agevolando magari un determinato territorio in favore di una'altro...non so come spiegarlo. Tipo incentivano l'apertura di tot concessionarie in francia facendo delle promozioni sulle concessioni e questo in contemporanea al lancio di alcune vetture appetibili a quel mercato. Insomma l'uno e l'altro.
 
sebaco ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.

Sebaco scusa, si possono avere "punti di vista" su tante cose, ma non proprio su tutte. Le case automobilistiche non aprono o possiedono concessionari, salvo rarissimi casi isolati, che debbano fare da pied a terre in nazioni estere ( v. S. Donato per biemme ).

Un concessionario, esistente o nascente dal nulla, se vuol vendere Alfa, deve chiamare Fiat e chiedere la concessione, che impirrà tutta una serie di vincoli, clausole e budget capestro. Dopo di che, se Fiat é vincolante come alcune case tedesche di cui ho notizia diretta, ti manda il proprio interior designer, ti impone il suo mobilio, che ti fattura a peso d'oro, il suo vestiario, ed anche che misura di seno e che altezza di tacco deve avere la signorina alla reception. ( v. Audi ) .

Quindi, se il prodotto non attira clienti, i concessionari passano ad altra marca. Se non convinci i consumatori, ti buttano fuori anche i concessionari, che sono quelli che si prendono il rischio giacenza. Se invece il prodotto tira, viceversa le richieste di concessione si moltiplicano in maniera esponenziale, al punto che, come alcune case, ti tocca limitarle per non inflazionare il mercato ( v. sempre Audi ) .

Se tu non mi contesti questo fatto, che mi pare tuttavia abbastanza noto, é abbastanza sterile che mi descrivi come "punto di vista" anche la liquidità dell'acqua.

E ci insisto non tanto per il fatto in sé, ma perché la realtà distributiva come la conosco io riconduce proprio alla centralità del prodotto, che é argomento del thread.

Pensi che le due concessioni da me in zona ( una serviva capoluogo di provincia, mica comunità montana eh ) , le abbia revocate Marchionne d'imperio, o piuttosto il salonista, che forse reputava due vetture un po' pochine per riempire il salone?

O non capisci, o non vuoi capire (ma come sempre, conoscendoti - anche se solo via forum - propenderei per la seconda).
Primo, non si parla di adesso, ma di quando è stata lanciata 159.
Secondo. Quando vuoi in un mercato con un prodotto che ha certe ambizioni, devi preparare la rete distributiva prima. E gli accordi commerciali si possono avviare per tempo. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo.
Con 159 (e puoi aggiungerci Brera e Spider) non è stato fatto. E questo ha contribuito all'insuccesso (non dico che ne sia la sola causa). Ulteriore dimostrazione di un progetto gestito con poco criterio.
Poi quel che succede adesso è un'altra storia. Che può non piacere. Ma che una logica almeno ce l'ha.

Parlo limitatamente alla mia zona: non è vero che quando furono lanciate 159 e Brera non si investì sulle concessionarie. Fu riaperta, dietro molta insistenza della casa, una concessionaria storica che aveva chiuso. Parlo con cognizione perchè conosco il proprietario. Ed è come dice BC fiat impose gli arredi le divise le attrezzature di officina, il numero di addetti ecc ecc.
Per la cronaca dopo poco più di 2 anni hanno chiuso. Così come hanno chiuso tutte le altre concessionarie Alfa in zona. Prima dell'arrivo di fiat avevamo ben 6 concessionarie Alfa, sono sparite tutte. Per 2 anni, fino al 2011 non c'erano pià concessionarie Alfa, poi hanno aperto un Motor Village ufficiale.

Le concessionarie vengono aperte se il marchio tira, viceversa si chiudono, ed in malo modo come è successo qua, anche quelle storiche che lo erano da più di 30 anni

Veramente si stava parlando di reti di vendita all'estero, non in Italia...

Cosa significa preparare la rete distributiva prima? Ampliare il numero delle concessionarie? Non credo. Ci si basa su quelle esistenti e nel lungo periodo ,considerando l'andamento commerciale, eventualemente la si amplia.
E' un cane che si morde la coda. poche vendite-poche concessionarie-poche concessionarie.....
 
SZ. ha scritto:
Ecco il parere di un altro noto, che non si fa gli affari suoi, a proposito delle politiche di investimento di Marchionne/fiat:

"contesto la filosofia di Marchionne di non investire quando il mercato è debole, di non bisogna presentare nuovi prodotti. Sono in totale disaccordo è una palla ben studiata ma è una palla. Volkswagen presenta 16 nuovi modelli di qui al 2016. Se poi nel 2014 ci sarà la ripresa allora le macchine devi tirarle fuori, mentre a Torino i progettisti sono in cassa integrazione",

http://www.repubblica.it/economia/2...sare_che_ci_sar_la_ripresa_nel_2013-43973611/

chiunque ha studiato qualche rudimento di economia aziendale, sa che l'investimento in tempo di crisi è fondamentale per conquistare quel poco di mercato che c'è.

Ma basterebbe guardarsi intorno, come ha detto Nobis alcuni giorni or sono in Tv (sulla piattaforma SKY c'è ora un nuovo canale dedicato alle auto e moto).

-Volkswagen sforna modelli a ripetizione;
-Le francesi, nonostante le grandi difficoltà, rilanciano con la DS, nuovi modelli nei segmenti più europei e nuovi motori in joint-venture;
-BMW è sempre BMW, con nuova 3 e contenuti aggiornati
-Opel, altra casa che soffre come fiat, guarda caso investe e sforna una gamma ultracompleta da saturare ogni segmento di mercato;

e potrei continuare all'infinito.

In tutto questo, solo fiat non muove un dito perchè "non ha senso investire ora". POSSIBILE CREDERE CHE MARCHIONNE SIA L'UNICO FURBONE E TUTTI GLI ALTRI DEI CRETINI?

facciamoci qualche domanda, ogni tanto...
 
......e intanto Hyundai si prepara a lanciare una segmento D a TP per fine 2014 o 2015

Riporto un mio post da ZF:

Incoraggiata dal notevole successo di vendite della Genesis, la Hyundai sta preparando una segmento D a TP che andra' a competere con Serie 3, Infiniti G, Cadillac ATS, Lexus IS e Mercedes Classe C

Lo base di partenza per lo sviluppo e' l'attuale pianale raccorciato e modificato della Genesis coupe' ma la piattaforma finale sara' completamente nuova e con particolare enfasi su leggerezza e rigidita'.....anche la nuova Genesis coupe' verra' realizzata su questo pianale nuovo quindi quasi certamente la versione 2 porte perdera' il nome Genesis.

Lancio previsto per fine 2014 o 2015, la rinnovata Genesis invece dovrebbe arrivare entro un anno e mezzo.

....pensate che nel frattempo Marchionne avra' deciso se lanciare la nuova Punto???

Povera Alfa come ti sei ridotta......

http://www.autoblog.com/2012/08/14/hyundai-working-on-3-series-fighter-for-2015/

http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120813/OEM04/308139985

http://www.carbuzz.com/news/2012/8/15/Hyundai-Wants-a-BMW-3-Series-Competitor-7710268/

http://news.drive.com.au/drive/motor-news/hyundai-plots-3series-rival-20110420-1dnyp.html

http://www.digitaltrends.com/cars/hyundai-ponders-3-series-fighter/

http://beforeitsnews.com/motor-junkies/2012/08/hyundai-working-on-bmw-3-series-competitor-2445064.html
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Veramente si stava parlando di reti di vendita all'estero, non in Italia...

Infatti. E' ben noto che oltralpe le leggi domanda / offerta si invertono per effetto del clima più rigido.

Carissimo, non esagerare a fare lo splendido.

Ho fatto questa precisazione perchè fpaol spiegava quanto successo dalle sue parti. Che non mi pare siano optralpe.

E non ha molto senso replicare a un discorso che si riferisce a un contesto indicando un esempio che riguarda un contesto diverso.

Diversamente è anche inutile provare a discutere, si gioca solo a chi la gira meglio.
 
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
Veramente si stava parlando di reti di vendita all'estero, non in Italia...

Infatti. E' ben noto che oltralpe le leggi domanda / offerta si invertono per effetto del clima più rigido.

Carissimo, non esagerare a fare lo splendido.

Ho fatto questa precisazione perchè fpaol spiegava quanto successo dalle sue parti. Che non mi pare siano optralpe.

E non ha molto senso replicare a un discorso che si riferisce a un contesto indicando un esempio che riguarda un contesto diverso.

Diversamente è anche inutile provare a discutere, si gioca solo a chi la gira meglio.

Seba (stiano?), quello che sta succedendo in Italia é lo stesso fenomeno a causa del quale Fiat si ritrova senza rete anche all'estero. L'unica differenza é che all'estero questo fenomeno ha finito di succedere 10 anni fa, per ovvi motivi, mentre da noi si sta portando a compimento solo ora. Tra l'altro non senza intervento della casa che, se non sbaglio, un annetto fa annunciò un piano di riduzione delle concessioni, di cui nnon conosco gli esiti. Viene da dire che non c'era alcun bisogno di incentivare la selezione naturale.

A farla da padrona qui é sempre la domanda, che nessuna casa può creare , se non col prodotto, che non c'é. Tu sostieni il contrario, ma mi sembri un po' a corto di argomenti, quindi l'ironia nasce spIntanea.
 
se non c'è la domanda non può esserci l'offerta,sono regole semplici di mercato! Adesso se chiude una concessionaria Ford cosa centra la Fiat? Dovrebbe dipendere dal cliente che non ha più soldi da spendere. Che te ne fai di una gamma di 20 macchine che però restano in giacenza per anni? Non è meglio fare 2 macchine più commerciali e venderle prima possibile? Ma questo dipende sempre dalla domanda e cioè dal cliente. Se il cliente è ricco,se ci sono milioni di clienti ricchi che vogliono spendere allora 2 modelli in listino cominciano a diventare pochi perchè a quel punto "il mercato" che sarebbe ciccio,salvo,valentina,mimmo,stefania ecc ecc hanno voglia di spendere anche 2 euro in più ed avere una macchina diversa o più bella....e l'offerta s'adegua. Se il cliente è povero quelle macchine belle o diverse restano in vetrina ad essere guardate,poi appena si entra SE si DEVE per forza comprare si cerca l'offerta che vuoi o non vuoi resta circoscritta a un paio di modelli con allestimenti specifici. Ma quelle belle macchine in vetrina chi le ha prodotte? e con quali soldi? le hanno portate gli alieni? ci sono due soluzioni,o non le si producono proprio oppure si producono ma si vendono all'estero dove ci sono i clienti ricchi che vogliono le macchine belle e diverse.
 
La fiat non ha bisogno di aprire concessionarie, NON HA MODELLI DA VENDERE.
Non li ha perché non ha investito nemmeno quando il mercato tirava... creandosi l'immagine di cessista in italia ed in europa. Chi le compra le fiat in tempo di crisi? Chi le comprava in tempo di non crisi? Sempre in pochi... in fiat non investono perche sanno che non ci crede nessuno nei loro prodotti (per nessuno intendo pochi e solo in italia).. le utilitarie le sanno fare tutti, oltre il segmento C latita e dov'è presente ultimamente lo ha fatto con prodotti americani che poco hanno a che vedere col mercato europeo. Se 20 anni fa, 10 anni fa la fiat avesse lavorato come volkswagen, psa o toyota o honda o bmw o mercedes ecc. adesso non sarebbe la pecora nera del mercato.
 
valvonauta_distratto ha scritto:
La fiat non ha bisogno di aprire concessionarie, NON HA MODELLI DA VENDERE.
Non li ha perché non ha investito nemmeno quando il mercato tirava... creandosi l'immagine di cessista in italia ed in europa. Chi le compra le fiat in tempo di crisi? Chi le comprava in tempo di non crisi? Sempre in pochi... in fiat non investono perche sanno che non ci crede nessuno nei loro prodotti (per nessuno intendo pochi e solo in italia).. le utilitarie le sanno fare tutti, oltre il segmento C latita e dov'è presente ultimamente lo ha fatto con prodotti americani che poco hanno a che vedere col mercato europeo. Se 20 anni fa, 10 anni fa la fiat avesse lavorato come volkswagen, psa o toyota o honda o bmw o mercedes ecc. adesso non sarebbe la pecora nera del mercato.
la domanda non è "chi le compra le Fiat in tempi di crisi" ma "chi le compra le macchine in tempi di crisi?" a Catania ha chiuso una grossa concessionaria Volkswagen e non nel 2012 ma 2 anni fa, stanno chiudendo altre concessionarie di svariate case premium e generaliste,stanno chiudendo diversi ipermercati e si fa fatica a trovare altre società che subentrano alle vecchie,la Windjet non trova acquirenti,gruppi di elettronica grossissimi con 6 sedi in altrettanti centri commerciali che sono in crisi profonda e a breve chiuderanno....e ancora ce la menate co sta storia che la Fiat non vende macchine perchè ha pochi modelli? Ma a chi li vende? ai marziani? E come mai chi ha più modelli ha anche più debiti? Lo scopo del lavoratore è guadagnare soldi o produrre debiti? La VW cosa produce? dove produce? dove vende? quanto ricava? quanto riceve dallo stato? quanto riceve in agevolazini finanziarie? Queste domande non ve le fate mai....come mai non escono mai dati di vendita circoscritti al mercato europeo? come mai non escono mai dati di vendita circoscritti ad ogni singolo modello? come mai fanno sembrare tutto così bello e luccicoso una cosa che appena si chiude un solo rubinetto andrà in picchiata libera? Perchè i tedeschi sono bravi ma appena si spezza il loro equilibrio (che dipende anche da tutti i paesi che la corcondano e se ne stanno accorgendo) non ci vuole niente a crollare del tutto. Ma a voi questo non interessa,le concessionarie TUTTE chiudono perchè la Fiat fa pochi modelli....restate della vostra convinzione. I centri commerciali o i negozietti chiudono perchè la Fiat fa poche macchine....o forse sono un marziano io
 
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