Continua il profondo rosso Americano per Giulia e Stelvio...

In un mese (Giugno 2019) dove le vendite FCA hanno superato quelle di Toyota (merito soprattutto di RAM e Jeep) il duo Alfa prosegue la caduta libera...

La Giulia perde il 32% da inizio anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (a Giugno sono stati venduti solo 768 pezzi) mentre lo Stelvio scivola del 20%

In totale controtendenza ancora una volta la cugina del gruppo, la Dodge Charger che dopo avere incassato un +20% nel 2018 rispetto all'anno precedente, da inizio anno fa segnare un'ulteriore +9%

Ho fatto un giro per i siti web dei concessionari Alfa locali e le Giulia sono quasi tutte iperspontate da un minimo di 4-5000 dollari fino a punte di 10.000 dollari e passa sull'inventario in giacenza...non si salva nemmeno la Quadrifoglio.

Una catastrofe.....

 

Situazione simile alla nostrana, dove si perde dal 30 al 40% (si paga in più l'uscita di scena della Mito e il calo di Giulietta).
Svanito l'effetto novità, si mostrano i segni di una politica di disinvestimento e mancati aggiornamenti costanti per un marchio che deve costruirsi da zero da voi ma pensando bene anche da noi, dove sino a prima di giulia e stelvio vendeva auto poco più che generaliste.

 

Condivido i pensieri che @saturno_v ha postato nel topic della giulia.
Anche secondo me (che non ho però una visione così da vicino come saturno) sono i principali motivi.
Manca una gamma sia di modelli che di motori più completa, oltre che politiche di servizio più efficaci.

 

- Brutta fama del marchio non incoraggiata da un livello di service che offra qualcosa in piu' rispetto a marchi molto piu' affermati...I coreani hanno conquistato l'America con i 10 anni di garanzia.

- Rete limitata

- Aspettative troppo ottimistiche...ci vuole tempo per un marchio "compromesso" a rimettersi in sesto (Cadillac docet), Audi ha raccolto i frutti dopo oltre 20 anni...il target di 400.000 Alfa entro pochi anni era irrealizzabile IMHO. La Kia Stinger viaggia a ritmi medi quasi del doppio rispetto alla Giulia....la gente al momento si fida piu' di Kia che di Alfa, la verita' e' questa...

- Concorrenza interna con Charger che offre un value for the money imbattibile e dove Alfa non ha la forza di brand come BMW e Mercedes.

- Le berline sono effettivamente in calo e sarebbe stata necessaria una maggiore diversificazione (SW magari anche versioni Gran Coupe' oggi di moda). Inoltre mancano motori intermedi tra la turbo 4 cilindri e la Quadrifoglio....oggi il cliente potenziale di una 340i, una S4 o una C43 AMG (e qui ce ne sono parecchi) non ha alternative in casa Alfa....

 

Questo è un fallimento industriale, un fallimento di prodotto.

Ricordiamoci che Giulia doveva vendere vagonate di pezzi sul mercato americano. Hanno realizzato il motore GME, Global Medium Engine, da piazzare a mezzo mondo; hanno sacrificato la SW perchè l'Europa è decotta e queste macchine se le comprano solo gli americani...

Ragazzi mi duole dirlo ma, nonostante due ottimi prodotti, il resto di questo marchio è una ciofeca!

 

Quello che mi perplime che hanno sacrificato lancia che vendeva almeno nel mercato interno, sganciato Maserati per accomunarla ad AR... e questi sono i risultati? Non compro suv o berline, ma una sw forse, su base giulia, magari TI... eppure...

 

Il problema è sempre quello: la famiglia Agnelli che non investe abbastanza e che negli ultimi anni ha peraltro assecondato il volere del suo AD (che ha fatto miracoli ma non sul prodotto europeo).

Come già detto, secondo me se non riescono a vendere a breve la baracca, le attività europee sono a rischio di sopravvivenza

 

E' un vero peccato perchè stavolta i 2 prodotti meritavano....

 

Nel primo semestre 2019 la sola Y, che viene commercializzata esclusivamente in Italia, ha venduto più di tutta l'Alfa in Europa ...ok, le utilitarie fanno numeri più alti, però fa impressione

https://www.clubalfa.it/68875-alfa-romeo-vendite-europa-lancia

 

Negli Stati Uniti viene venduta anche la 4C spider.

 

Lancia veniva considerato solo in Italia .. Alfa molto di più all’estero.