L'argomento è molto interessante. In effetti, al di là di aver condotto una prova di consumo, avete avuto l'opportunità di mettere a stretto confronto una serie di automobili e questa è la condizione ideale per "capire" le caratteristiche dinamiche di una vettura: basta poco per rendersi conto di quanto diverse fra loro possano essere le auto. E questo è anche l'unico modo di giudicare un modello: siccome non esiste l'auto perfetta e neppure l'idea di come dovrebbe essere l'auto perfetta, ogni giudizio scaturisce dal confronto diretto.
Ecco, il test vi ha dato l'opportunità di "sentire" le innumerevoli diversità tra un modello e l'altro. La Jazz in questione non aveva nulla che non andasse: è semplicemente così. Dubito, tuttavia, che abbiate potuto sperimentare il vero sottosterzo (cioè una perdita di aderenza delle ruote anteriori con conseguente allargamento della traiettoria): noi, per provocarlo, utilizziamo un test specifico in una curva a raggio costante. Molto più probabilmente, avete avuto la sensazione che l'auto fosse sottosterzante a causa di uno sterzo demoltiplicato, non progressivo (significa che la sterzata avviene in due tempi, come se il rapporto di sterzata variasse durante la sterzata), poco omogeneo e anche meno reattivo di quello delle vetture guidate un momento prima. In altre parole, che vi faceva impostare la curva in un modo e poi vi obbligava a "chiudere" ulteriormente per mantenere la traiettoria. Non un granché, diciamolo: d'altra parte, anche questo è un tratto caratteristico di un certo tipo di vetture, pensate per mercati molto diversi dal nostro, per automobilisti che privilegiano altri aspetti.
Su strada è uguale. Il comportamento dello sterzo è lo stesso. Di diverso c'è solo il fatto che inconsapevolmente ti abitui alla vettura che stai guidando e pertanto altrettanto inconsapevolmente ti adatti alle sue caratteristiche: se chiedi come va la Jazz a chi la usa tutt'i giorni, ti dirà che va benissimo e che per lui lo sterzo è semplicemente leggero. Se, invece, cambi auto tutt'i giorni, come facciamo noi proprio per evitare quello che chiamiamo "effetto memoria", le differenze le senti eccome!
Ecco, il test vi ha dato l'opportunità di "sentire" le innumerevoli diversità tra un modello e l'altro. La Jazz in questione non aveva nulla che non andasse: è semplicemente così. Dubito, tuttavia, che abbiate potuto sperimentare il vero sottosterzo (cioè una perdita di aderenza delle ruote anteriori con conseguente allargamento della traiettoria): noi, per provocarlo, utilizziamo un test specifico in una curva a raggio costante. Molto più probabilmente, avete avuto la sensazione che l'auto fosse sottosterzante a causa di uno sterzo demoltiplicato, non progressivo (significa che la sterzata avviene in due tempi, come se il rapporto di sterzata variasse durante la sterzata), poco omogeneo e anche meno reattivo di quello delle vetture guidate un momento prima. In altre parole, che vi faceva impostare la curva in un modo e poi vi obbligava a "chiudere" ulteriormente per mantenere la traiettoria. Non un granché, diciamolo: d'altra parte, anche questo è un tratto caratteristico di un certo tipo di vetture, pensate per mercati molto diversi dal nostro, per automobilisti che privilegiano altri aspetti.
Su strada è uguale. Il comportamento dello sterzo è lo stesso. Di diverso c'è solo il fatto che inconsapevolmente ti abitui alla vettura che stai guidando e pertanto altrettanto inconsapevolmente ti adatti alle sue caratteristiche: se chiedi come va la Jazz a chi la usa tutt'i giorni, ti dirà che va benissimo e che per lui lo sterzo è semplicemente leggero. Se, invece, cambi auto tutt'i giorni, come facciamo noi proprio per evitare quello che chiamiamo "effetto memoria", le differenze le senti eccome!