Senza dubbio concordo con l'analisi dell'utente ogurek, nella quale mi ci rivedo ampiamente visto che le telecomunicazioni è uno dei settori nei quali lavoro; sono proprio quei venditori cowboys che rovinano la piazza ai venditori seri che, per fortuna, se professionali hanno sentito poco la flessione.
Nei miei ambiti lavorativi si è avvertita una flessione lenta ma costante a partire da settembre 2009 sino al periodo pre-natalizio. Da allora a marzo abbiamo marciato col segno più, anche di parecchio. Poi questo più si è indebolito fino ad oggi. Io però cerco di non scoraggiarmi e quel poco di margine che ho non lo lascio in stallo, ma lo reinvesto sia nelle attività stesse sia per attività personali sempre per trarne guadagno. Ovviamente fare tutto questo - e logicamente in regola - richiede spese non indifferenti con la necessità di calcolare tutto anche, se possibile, gli eventuali imprevisti.
Inoltre come dare torto a Lucio. Molti di voi hanno descritto la situazione dal punto di vista economico in maniera eccellente molto approfondita. Lui ha descritto, a mio parere, in maniera egregia la situazione dal punto di vista sociale. Il malessere ormai dilaga anche nei ceti medi, quelli che prima potevano permettersi le vacanze anche a Natale e ora devono tirare la cinghia per far quelle estive; quelli che anni fa si mettevano "sul groppone" un mutuo casa senza pensieri e che ora arrancano nei pagamenti con lo spettro del pignoramento alle spalle.
Oltretutto il problema della disoccupazione è ancor più importante qui al sud nonostante Tremonti continui a dire che "La politica del Governo ha aiutato a contenere la disoccupazione, che continuerà comunque a crescere lentamente nel 2011"; quindi cresce anche nel 2010. Il caro Ministro valuta con ottimismo la disoccupazione italiana senza però tenere conto degli scoraggiati (chi non cerca più lavoro perché ha perso ogni speranza) e le rilevazioni a campione farlocche che considerano occupati anche coloro che hanno lavorato pochi giorni durante l'ultimo semestre.
Due mie care amiche lavorano in un negozio di prodotti ortofrutticoli biologici nel centro di Bari (nonchè latticini, vini ed altro). Sono entrambe assicurate part-time nonostante lavorino full-time e sono in credito di circa una mensilità. Il loro titolare versa in condizioni economiche piuttosto disastrose, ha grosse pendenze nei confronti dei suoi fornitori ed ovviamente in queste condizioni nessuno gli apre una linea di credito.. ed è solo uno dei tanti casi di cui sono venuto a conoscenza.
Francesco.
Nei miei ambiti lavorativi si è avvertita una flessione lenta ma costante a partire da settembre 2009 sino al periodo pre-natalizio. Da allora a marzo abbiamo marciato col segno più, anche di parecchio. Poi questo più si è indebolito fino ad oggi. Io però cerco di non scoraggiarmi e quel poco di margine che ho non lo lascio in stallo, ma lo reinvesto sia nelle attività stesse sia per attività personali sempre per trarne guadagno. Ovviamente fare tutto questo - e logicamente in regola - richiede spese non indifferenti con la necessità di calcolare tutto anche, se possibile, gli eventuali imprevisti.
Inoltre come dare torto a Lucio. Molti di voi hanno descritto la situazione dal punto di vista economico in maniera eccellente molto approfondita. Lui ha descritto, a mio parere, in maniera egregia la situazione dal punto di vista sociale. Il malessere ormai dilaga anche nei ceti medi, quelli che prima potevano permettersi le vacanze anche a Natale e ora devono tirare la cinghia per far quelle estive; quelli che anni fa si mettevano "sul groppone" un mutuo casa senza pensieri e che ora arrancano nei pagamenti con lo spettro del pignoramento alle spalle.
Oltretutto il problema della disoccupazione è ancor più importante qui al sud nonostante Tremonti continui a dire che "La politica del Governo ha aiutato a contenere la disoccupazione, che continuerà comunque a crescere lentamente nel 2011"; quindi cresce anche nel 2010. Il caro Ministro valuta con ottimismo la disoccupazione italiana senza però tenere conto degli scoraggiati (chi non cerca più lavoro perché ha perso ogni speranza) e le rilevazioni a campione farlocche che considerano occupati anche coloro che hanno lavorato pochi giorni durante l'ultimo semestre.
Due mie care amiche lavorano in un negozio di prodotti ortofrutticoli biologici nel centro di Bari (nonchè latticini, vini ed altro). Sono entrambe assicurate part-time nonostante lavorino full-time e sono in credito di circa una mensilità. Il loro titolare versa in condizioni economiche piuttosto disastrose, ha grosse pendenze nei confronti dei suoi fornitori ed ovviamente in queste condizioni nessuno gli apre una linea di credito.. ed è solo uno dei tanti casi di cui sono venuto a conoscenza.
Francesco.