Devo togliermi un po' le lenti da "triestino", nel senso che dalle mie parti tutto, nel bene e nel male, arriva dopo ed attenuato. Difficilmente ci sono grandi shock, difficilmente grandi boom.
Però, in compenso, vedo un po' come si muovono i traffici internazionali, specie con i paesi dove ci stanno le fabbriche cacciavite.
Se avessi avuto dei capitali da parte, con la crisi avrei fatto qualche soldino, considerato che già alla fine del 2006 ho iniziato a muovermi in previsione di un botto che, onestamente, mi attendevo venisse prima di quanto non è realmente avvenuto, e che mi attendevo di portata inferiore a quanto si è realmente verificato
Provo a sintetizzare ciò che penso.
Gli americani sono stati degli emeriti pezzi di popò visto che non hanno in realtà fatto piazza pulita dei veri responsabili.
Quanto a noi, in UE, abbiamo ai vertici dei cacasotto che non hanno avuto il coraggio di prendere per le palle chi ha marciato alla grande con i cds et similia. La cosa è abbastanza evidente: raccogli i fondi dai tuoi clienti top, apri delle polizze a copertura del rischio-stato, le fai valutare 5 stelle d'oro da una delle tre oligopoliste dietro lauta provvigione, un po' di clienti di seconda fascia le acquistano per coprirsi dal rischio, inizi a speculare contro il paese X e la quotazione del cds sale, i tuoi clienti top sono felici perché introitano capital gains e dividendi, quelli di seconda fascia ti sono grati perché gli hai suggerito lo strumento paraculo, il parco buoi si affretta a comprare polizze che salgono ancora e ti danno ossigeno per continuare l'attacco.
Ovviamente
il trucchetto consiste nel far temere il dafault, ma stando ben attenti a non farlo scoppiare, perché non ci sono mica i fondi a copertura.
E quei testoni di mangiakrauti (questa volta l'insulto se lo meritano tutto) si fanno sedurre dall'abbronzato di turno anziché fottere la speculazione (come fecero anni fa nel sud est asiatico, giocando più sporco degli speculatori, Napoleone docet con le colonie penali)
Detta così, sembrerebbe una barzelletta
Le cose sono un po' più serie
I cavoletti di Bruxelles sono (erano) contenti quando gli presentavano carte, anche se false, ma gli omini grigi di Francoforte, Zurigo, Londra, NY, HK etc se ne fottono delle carte, loro guardano i numeri
I numeri dicono impietosamente che abbiamo avuto quasi 20 anni di economia push anziché pull. C'era già l'occasione buona per fermarsi un attimo a tirare il fiato e fare il punto, ovvero nel 2000 con lo scoppio della bolla della new economy (ve la ricordate Tiscali che capitalizzava più di Fiat? memoria corta?) Ma venne l'11/09 (beninteso io non sono un complottista) e l'occasione fu buona per pompare una quantità mostruosa di liquidità nel sistema. Ora, dato che l'essere umano da sempre cerca di fare il più possibile con meno fatica possibile, anziché impiegare questo enorme ammontare di M1 per la
produzione, si pensò bene di impiegarlo come fine e non come mezzo. Soldi per fare soldi. Come? Azioni e mattoni, mattoni e mutui, mutui e strutturati, strutturati e derivati. E per chi non poteva o non aveva bisogno di mattoni, via giù una pioggia di beni di consumo assolutamente non durevoli e tassativamente da finanziare (esempio le auto che costano meno se finanziate che non cash). Costava tamente poco il denaro, che solo un fesso non lo prendeva. Quindi, in fabbrica si poteva ordinare ai commerciali un +10% di fatturato, ogni anno sul precedente.
Ma l'economia è la scienza triste.
Quando si sgancia una moneta da uno standard di riferimento oggettivo (es gold standard) la devi legare ad uno standard per lo meno credibile, es la produzione lorda.
Ma non devi stampare surrettiziamente moneta per alimentare la produzione lorda! E quando le banche centrali prestano soldi alle banche private in virtuale assenza di garanzie, è equivalente allo stampare moneta
Questo hanno fatto Usa ed UE
Ottenendo un'inflazione occulta bestiale (lo si vede nel prezzo delle case al netto dei picchi speculativi di breve periodo) ed una capacità produttiva ridondante rispetto alle necessità reali.
Nel 2008, ripeto, gli Americani non hanno fatto piazza pulita, ed anzi ci hanno scaricato un bel po' di melma. Nel 2009 noi non abbiamo espulso la Grecia dall'unione monetaria, e quando si sono decisi ad intervenire, l'hanno fatto tardi. O la buttavano fuori, o la salvavano subito.
Ora, bene o male, una decisione è stata presa. Ma non mi riferisco al salvataggio greco, quanto alla manovra di drenaggio di liquidità attuata congiuntamente dai paesi di maggior peso in eurozona
La Germania fa 70 miliardi di euro in 7 anni, la Francia taglia lo stato sociale con il machete (per loro è roba da fare un'altra presa della Bastiglia), la Spagna sono alte miliardate, da noi 3conti inizia (finalmente!) a levare il tappetino da sotto i piedi al sottobosco dello stato
Sono soldi tolti dal sistema: probabile (ulteriore) deflazione in vista, ma deve essere sostenuta dalla produzione, e non dalla distribuzione
E probabilmente ci saranno altri interventi futuri
Il concetto è che siamo drogati dai troppi soldi circolanti e dobbiamo disintossicarci senza avere crisi di astinenza fatali. Ma qualsiasi cura disintossicante ti fa star male.
Guardate che non mi sto inventando nulla, siamo alla quasi fotocopia della crisi del '29, con la differenza che allora non c'era il welfare
Ora, la crisi che finora abbiamo vissuto era, imho, un riflesso dei casini americani. questa, invece, è roba nostra. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma se la storia degli ultimi 100 - 120 anni (cioè da quando le informazioni finanziare viaggiano via filo e non a cavallo, come per i Rotschild in occasione di Waterloo) insegna qualcosa, una recessione seria dura 2 - 3 anni.
Gli States difatti stanno iniziando a tirare il fiato (e per questo mr Obama è preoccupato, se proprio ora che sono convalescenti gli arriva di ritorno la melma europea sono nei guai)
Noi invece iniziamo ad immergerci sul serio. E' vero che abbiamo una rete sociale migliore che non oltre Atlantico, ma le riserve non sono infinite.
Il forte debito pubblico tedesco italiano e francese terrà secondo me bassi a lungo i tassi (se partono quelli noi siamo semplicemente fottuti, non abbiamo più la possibilità di svalutare la lira) Vedo difficile l'abbandono dell'euro perché i paesi forti vivono tanto anche sull'export intracomunitario
Poi noi - Italia intendo - non siamo messi così tanto male come autoflaggellandosi pensiamo usualmente
http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo477082.shtml
Ed abbiamo il vantaggio che gran parte degli Italiani possiede la casa di abitazione. Inoltre buona parte del nostro debito pubblico è interno. Insomma la cara vecchia Bankitalia non è scema. La controprova è che nonostante ogni roumor contrario le nostre aste di titoli di stato vanno (finora!) sempre benone
Insomma i 6 fondatori dell'UE (I, F, D, B, N, L) hanno possibilità di cavarsela se giocano di squadra: i tedeschi per disciplina, i francesi per senso dello stato, noi perché secoli di storia ci hanno insegnato ad arrangiarsi, in B c'è il carbone, N e L da secoli maneggiano denaro e sono piccoli in assoluto.
Se il Real paga bene Moratti forse che salviamo anche loro, basta che Zapatero faccia pubblica ammenda di aver osato pensare di essere meglio di noi :twisted:
Scherzi a parte, temo che prima di rivedere veramente un po' di ottimismo in giro bisognerà attendere almeno il 2011- 2012. Considerate che solo l'annuncio di un manovra fa chiudere immediatamente i portafogli anche alle famiglie di chi non è toccato dalla crisi (e ce ne sono tanti)
Io da quel che vedo noto che i servizi alle famiglie (es artigiani) non soffrono molto se non una certa lotta per l'incasso; il trasporto merci internazionale dalle fabbriche cacciavite ha pian pianino iniziato a riprendersi, cmq è molto sotto rispetto a due anni fa; nella produzione di beni di consumo (es caffé) la qualità del made in italy alla fine paga e sono tornati i turni notturni e festivi; il tessile (non so la moda, che è altra parrocchia), sempre di alta qualità e made in italy, ha ripreso ad un regime per lo meno soddisfacente; il settore del mobile soffre molto, i rivestimenti lignei e ceramici marciano discretamente. La ristorazione, se di qualità alta marcia alla grande, se familiare low cost ma onesta e sincera pure, le vie di mezzo sono defunte o in coma
Dobbiamo abituarci ad un nuovo punto di equilibrio più basso del precedente, con conseguente migliore organizzazione produttiva: tanto per fare un esempio, pur in crisi piena di vendite, devo attendere, nella migliore delle ipotesi, 6 o 7 settimane per una Smart ... e su X1 sappiamo come va
Probabilmente ci sarà anche una maggior attenzione del consumatore al
money per value: il caffè vietnamita resta nei magazzini a meno di non svenderlo a prezzi ridicoli, l'Arabica centroamericano non fa in tempo ad essere sbarcato che va già in linea ...
Alla fine io dico
non c'è crescita senza recessione, non c'è crisi senza ripresa, il pendolo non si ferma mai.
Per me la nostra vera crisi (intendo quella esogena europea, non i riflessi di quella americana) è iniziata nel secondo semestre 2009, ma è stata ignorata dai più, ed ora si sta solo appalesando.
Se l'euro regge, un paio d'annetti di drenaggio di liquidità dal sistema non ce li cava nessuno. E questo creerà un bel fossato tra chi lavora con autofinanziamento e chi no, tra chi vende il necessario e chi il superfluo, tra chi vende qualià e chi cineserie.
La crisi è prevalentemente finanziaria
L'unico serio problma produttivo in europa ce l'abbiamo nell'automotive, non tanto nella componentistica top, quanto in quella di base e sui marchi produttori.
In questo frangente, vedere che all'Expo ci andiamo solo con un viceministro delle AAPP e che quindi i cinesi fanno un bel downgrade della loro rappresentanza, viene da menare le mani :evil:
Scusate il lungo pistolotto e se non ho seguito un filo granchè logico, sono pensieri e riflessioni in libertà