<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> come vedete la crisi?? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

come vedete la crisi??

flankker66 ha scritto:
renexx ha scritto:
Io sono nel commercio, quest'anno è peggio dell'anno scorso.

grazie renè,anche io negli ultimi tempi sento puzza di bruciato.
personalmente ho passato indenne o quasi il 2009 e speravo in una seconda metà del 2010 in ripresa.

Anche io speravo in segnali di ripresa verso la metà del 2010, vale a dire già da ora, ma in realtà sta girando sempre peggio. Mi viene da pensare di aver fatto male a prendere l'X5 (ancorchè usato); la prossima sarà una Touran... (inorridite, perchè non sto scherzando!)
 
flankker66 ha scritto:
ragazzi,purtroppo ogni giorno la situazione mondiale si incasina e siamo arrivati al rischio di fallimento degli stati zona euro,cosa inimmaginabile poco tempo fa.
io fra alti e bassi me la cavo ,però non riesco più a capire se stiamo ancora cadendo o se siamo fermi in attesa della ripresa.
senza fare considerazioni politiche vorrei sapere se voi nella attività che svolgete siete soddisfatti,se ritenete il peggio passato oppure se la luce in fondo al tunnel è solo il treno che si avvicina :shock:
non per farmi i fatti vostri magari aggiungete il macrosettore in cui lavorate,ad esempio costruzioni,abbigliamento,automotive,spaccio di droga o quanto altro
grazie
Personalmente stando in un settore misto pubblico/privato in questa fase mi trovo in una posizione "riparata".

Poi abbiamo un' attività commerciale(editoria) e,dopo un fine 2008+2009 sul freddo tendente al gelido,nel 2010 le cose stanno(sgrat)ripartendo con buoni margini..Il problema è che le facce dei rappresentanti alla domanda "come va in giro?" si fanno ancora terree.. :cry: E o si riparte tutti(o quasi), o la vedo bigia.
 
renexx ha scritto:
flankker66 ha scritto:
renexx ha scritto:
Io sono nel commercio, quest'anno è peggio dell'anno scorso.

grazie renè,anche io negli ultimi tempi sento puzza di bruciato.
personalmente ho passato indenne o quasi il 2009 e speravo in una seconda metà del 2010 in ripresa.

Anche io speravo in segnali di ripresa verso la metà del 2010, vale a dire già da ora, ma in realtà sta girando sempre peggio. Mi viene da pensare di aver fatto male a prendere l'X5 (ancorchè usato); la prossima sarà una Touran... (inorridite, perchè non sto scherzando!)
Stesso pensiero fatto dopo aver comprato la cooper x mia moglie...Io stesso penso che resterò nell' ambito delle utilitarie,pur vivendo,come scritto sopra,una situazione privilegiata.
E' che la situazione generale ti porta a riflettere mooolto+ di prima prima di spendere(ed in sé è anche un bene),ed a sganciare 10 quando magari potresti arrivare senza difficoltà a 15/20...Perchè del doman non v' è (più) certezza(e non eravamo più abituati a questo).
 
Devo togliermi un po' le lenti da "triestino", nel senso che dalle mie parti tutto, nel bene e nel male, arriva dopo ed attenuato. Difficilmente ci sono grandi shock, difficilmente grandi boom.

Però, in compenso, vedo un po' come si muovono i traffici internazionali, specie con i paesi dove ci stanno le fabbriche cacciavite.

Se avessi avuto dei capitali da parte, con la crisi avrei fatto qualche soldino, considerato che già alla fine del 2006 ho iniziato a muovermi in previsione di un botto che, onestamente, mi attendevo venisse prima di quanto non è realmente avvenuto, e che mi attendevo di portata inferiore a quanto si è realmente verificato

Provo a sintetizzare ciò che penso.
Gli americani sono stati degli emeriti pezzi di popò visto che non hanno in realtà fatto piazza pulita dei veri responsabili.
Quanto a noi, in UE, abbiamo ai vertici dei cacasotto che non hanno avuto il coraggio di prendere per le palle chi ha marciato alla grande con i cds et similia. La cosa è abbastanza evidente: raccogli i fondi dai tuoi clienti top, apri delle polizze a copertura del rischio-stato, le fai valutare 5 stelle d'oro da una delle tre oligopoliste dietro lauta provvigione, un po' di clienti di seconda fascia le acquistano per coprirsi dal rischio, inizi a speculare contro il paese X e la quotazione del cds sale, i tuoi clienti top sono felici perché introitano capital gains e dividendi, quelli di seconda fascia ti sono grati perché gli hai suggerito lo strumento paraculo, il parco buoi si affretta a comprare polizze che salgono ancora e ti danno ossigeno per continuare l'attacco.
Ovviamente il trucchetto consiste nel far temere il dafault, ma stando ben attenti a non farlo scoppiare, perché non ci sono mica i fondi a copertura.
E quei testoni di mangiakrauti (questa volta l'insulto se lo meritano tutto) si fanno sedurre dall'abbronzato di turno anziché fottere la speculazione (come fecero anni fa nel sud est asiatico, giocando più sporco degli speculatori, Napoleone docet con le colonie penali)

Detta così, sembrerebbe una barzelletta

Le cose sono un po' più serie

I cavoletti di Bruxelles sono (erano) contenti quando gli presentavano carte, anche se false, ma gli omini grigi di Francoforte, Zurigo, Londra, NY, HK etc se ne fottono delle carte, loro guardano i numeri

I numeri dicono impietosamente che abbiamo avuto quasi 20 anni di economia push anziché pull. C'era già l'occasione buona per fermarsi un attimo a tirare il fiato e fare il punto, ovvero nel 2000 con lo scoppio della bolla della new economy (ve la ricordate Tiscali che capitalizzava più di Fiat? memoria corta?) Ma venne l'11/09 (beninteso io non sono un complottista) e l'occasione fu buona per pompare una quantità mostruosa di liquidità nel sistema. Ora, dato che l'essere umano da sempre cerca di fare il più possibile con meno fatica possibile, anziché impiegare questo enorme ammontare di M1 per la produzione, si pensò bene di impiegarlo come fine e non come mezzo. Soldi per fare soldi. Come? Azioni e mattoni, mattoni e mutui, mutui e strutturati, strutturati e derivati. E per chi non poteva o non aveva bisogno di mattoni, via giù una pioggia di beni di consumo assolutamente non durevoli e tassativamente da finanziare (esempio le auto che costano meno se finanziate che non cash). Costava tamente poco il denaro, che solo un fesso non lo prendeva. Quindi, in fabbrica si poteva ordinare ai commerciali un +10% di fatturato, ogni anno sul precedente.

Ma l'economia è la scienza triste.

Quando si sgancia una moneta da uno standard di riferimento oggettivo (es gold standard) la devi legare ad uno standard per lo meno credibile, es la produzione lorda. Ma non devi stampare surrettiziamente moneta per alimentare la produzione lorda! E quando le banche centrali prestano soldi alle banche private in virtuale assenza di garanzie, è equivalente allo stampare moneta

Questo hanno fatto Usa ed UE

Ottenendo un'inflazione occulta bestiale (lo si vede nel prezzo delle case al netto dei picchi speculativi di breve periodo) ed una capacità produttiva ridondante rispetto alle necessità reali.

Nel 2008, ripeto, gli Americani non hanno fatto piazza pulita, ed anzi ci hanno scaricato un bel po' di melma. Nel 2009 noi non abbiamo espulso la Grecia dall'unione monetaria, e quando si sono decisi ad intervenire, l'hanno fatto tardi. O la buttavano fuori, o la salvavano subito.

Ora, bene o male, una decisione è stata presa. Ma non mi riferisco al salvataggio greco, quanto alla manovra di drenaggio di liquidità attuata congiuntamente dai paesi di maggior peso in eurozona
La Germania fa 70 miliardi di euro in 7 anni, la Francia taglia lo stato sociale con il machete (per loro è roba da fare un'altra presa della Bastiglia), la Spagna sono alte miliardate, da noi 3conti inizia (finalmente!) a levare il tappetino da sotto i piedi al sottobosco dello stato

Sono soldi tolti dal sistema: probabile (ulteriore) deflazione in vista, ma deve essere sostenuta dalla produzione, e non dalla distribuzione

E probabilmente ci saranno altri interventi futuri

Il concetto è che siamo drogati dai troppi soldi circolanti e dobbiamo disintossicarci senza avere crisi di astinenza fatali. Ma qualsiasi cura disintossicante ti fa star male.

Guardate che non mi sto inventando nulla, siamo alla quasi fotocopia della crisi del '29, con la differenza che allora non c'era il welfare :rolleyes:

Ora, la crisi che finora abbiamo vissuto era, imho, un riflesso dei casini americani. questa, invece, è roba nostra. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma se la storia degli ultimi 100 - 120 anni (cioè da quando le informazioni finanziare viaggiano via filo e non a cavallo, come per i Rotschild in occasione di Waterloo) insegna qualcosa, una recessione seria dura 2 - 3 anni.
Gli States difatti stanno iniziando a tirare il fiato (e per questo mr Obama è preoccupato, se proprio ora che sono convalescenti gli arriva di ritorno la melma europea sono nei guai)

Noi invece iniziamo ad immergerci sul serio. E' vero che abbiamo una rete sociale migliore che non oltre Atlantico, ma le riserve non sono infinite.
Il forte debito pubblico tedesco italiano e francese terrà secondo me bassi a lungo i tassi (se partono quelli noi siamo semplicemente fottuti, non abbiamo più la possibilità di svalutare la lira) Vedo difficile l'abbandono dell'euro perché i paesi forti vivono tanto anche sull'export intracomunitario
Poi noi - Italia intendo - non siamo messi così tanto male come autoflaggellandosi pensiamo usualmente
http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo477082.shtml
Ed abbiamo il vantaggio che gran parte degli Italiani possiede la casa di abitazione. Inoltre buona parte del nostro debito pubblico è interno. Insomma la cara vecchia Bankitalia non è scema. La controprova è che nonostante ogni roumor contrario le nostre aste di titoli di stato vanno (finora!) sempre benone
Insomma i 6 fondatori dell'UE (I, F, D, B, N, L) hanno possibilità di cavarsela se giocano di squadra: i tedeschi per disciplina, i francesi per senso dello stato, noi perché secoli di storia ci hanno insegnato ad arrangiarsi, in B c'è il carbone, N e L da secoli maneggiano denaro e sono piccoli in assoluto.
Se il Real paga bene Moratti forse che salviamo anche loro, basta che Zapatero faccia pubblica ammenda di aver osato pensare di essere meglio di noi :twisted:

Scherzi a parte, temo che prima di rivedere veramente un po' di ottimismo in giro bisognerà attendere almeno il 2011- 2012. Considerate che solo l'annuncio di un manovra fa chiudere immediatamente i portafogli anche alle famiglie di chi non è toccato dalla crisi (e ce ne sono tanti)

Io da quel che vedo noto che i servizi alle famiglie (es artigiani) non soffrono molto se non una certa lotta per l'incasso; il trasporto merci internazionale dalle fabbriche cacciavite ha pian pianino iniziato a riprendersi, cmq è molto sotto rispetto a due anni fa; nella produzione di beni di consumo (es caffé) la qualità del made in italy alla fine paga e sono tornati i turni notturni e festivi; il tessile (non so la moda, che è altra parrocchia), sempre di alta qualità e made in italy, ha ripreso ad un regime per lo meno soddisfacente; il settore del mobile soffre molto, i rivestimenti lignei e ceramici marciano discretamente. La ristorazione, se di qualità alta marcia alla grande, se familiare low cost ma onesta e sincera pure, le vie di mezzo sono defunte o in coma

Dobbiamo abituarci ad un nuovo punto di equilibrio più basso del precedente, con conseguente migliore organizzazione produttiva: tanto per fare un esempio, pur in crisi piena di vendite, devo attendere, nella migliore delle ipotesi, 6 o 7 settimane per una Smart ... e su X1 sappiamo come va

Probabilmente ci sarà anche una maggior attenzione del consumatore al money per value: il caffè vietnamita resta nei magazzini a meno di non svenderlo a prezzi ridicoli, l'Arabica centroamericano non fa in tempo ad essere sbarcato che va già in linea ...

Alla fine io dico
non c'è crescita senza recessione, non c'è crisi senza ripresa, il pendolo non si ferma mai.
Per me la nostra vera crisi (intendo quella esogena europea, non i riflessi di quella americana) è iniziata nel secondo semestre 2009, ma è stata ignorata dai più, ed ora si sta solo appalesando.
Se l'euro regge, un paio d'annetti di drenaggio di liquidità dal sistema non ce li cava nessuno. E questo creerà un bel fossato tra chi lavora con autofinanziamento e chi no, tra chi vende il necessario e chi il superfluo, tra chi vende qualià e chi cineserie.
La crisi è prevalentemente finanziaria
L'unico serio problma produttivo in europa ce l'abbiamo nell'automotive, non tanto nella componentistica top, quanto in quella di base e sui marchi produttori.

In questo frangente, vedere che all'Expo ci andiamo solo con un viceministro delle AAPP e che quindi i cinesi fanno un bel downgrade della loro rappresentanza, viene da menare le mani :evil:

Scusate il lungo pistolotto e se non ho seguito un filo granchè logico, sono pensieri e riflessioni in libertà
 
un saluto a tutti, io scrivo principalmente nel forum VW ma vi leggo spesso in quanto è uno dei pochi forum in cui persone intelligenti si confrontano in modo intelligente.
nel mio settore (telecomunicazioni) trovo che un sacco di gente si è fatta e si fa ancora abbindolare da proposte commerciali illusorie e da venditori cowboys che mietono quello che riescono in fretta e furia e poi spariscono.
per chi lavora in modo professionale nel settore da tempo la flessione è stata minore, in quanto la reputazione e le referenze sono un grande plus.
in ogni caso riporto che circa 1 anno fa il mercato era più ricettivo, adesso sembra di essere in trincea tutto il tempo.
mah, speriamo arrivino tempi migliori...
 
Io sono fermo ai numeri dell'anno scorso ( fatturato ). Il che significa che stiamo stagnando. Ma non sono numeri buoni, il che crea dumping dei prezzi, ed i margini calano. Con determinati clienti, che ti portano volumi, si lavora per far frullare la cassa e le macchine, turandosi il naso.

Io mi posso turare il naso per un periodo n, ma molti miei clienti, più piccoli di me, stanno col naso turato già da un paio d'anni ed hanno finito l'aria nei polmoni: qualcuno sta saltando, altri perdono l'affidamento e li debbo mollare. Molti di loro peraltro non possono nemmeno ridimensionarsi: sono già piccoli. In più, last but not least, non ci sono più in giro i liquidi per sostenere una eventuale ripresa del lavoro, specie se fosse repentina: molti clienti non hanno i soldi per sostenere un improvviso surplus di lavoro, quelli meno solidi operano da mesi una semplice partita di giro ( invertita ) da cliente a fornitore. Solo che il fornitore lo paghi prima di riscuotere dal cliente, molto prima: alla prima cospicua impennata rischiano di cadere come mosche.

La Grecia mi ha portato anche un altro bel regalino: compro la materia prima in USA, e pago in dollari. Ma vendo in Euro.

Allegria!! :XD:
 
|Mauro65| ha scritto:
Se l'euro regge, un paio d'annetti di drenaggio di liquidità dal sistema non ce li cava nessuno. E questo creerà un bel fossato tra chi lavora con autofinanziamento e chi no, tra chi vende il necessario e chi il superfluo, tra chi vende qualià e chi cineserie.
La crisi è prevalentemente finanziaria
L'unico serio problma produttivo in europa ce l'abbiamo nell'automotive, non tanto nella componentistica top, quanto in quella di base e sui marchi produttori.

In questo frangente, vedere che all'Expo ci andiamo solo con un viceministro delle AAPP e che quindi i cinesi fanno un bel downgrade della loro rappresentanza, viene da menare le mani :evil:

Scusate il lungo pistolotto e se non ho seguito un filo granchè logico, sono pensieri e riflessioni in libertà

Complimenti, hai fatto una analisi veramente centrata! :thumbup:
 
|Mauro65| ha scritto:
rema007 ha scritto:
vuotto63 ha scritto:
tutti pessimisti eh? :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Tutti - o quasi - realisti, direi

Si ti capisco, visto così striminzito il mio pensiero, sei indotto a credere che io viva in una realtà diversa dalla vostra.

Dunque per tranquillizzarti ti dico che anch'io capto frequentisssimi messaggi spesso apocalittici a volte ottimistici circa la bolla finanziaria, il collasso delle borse tec, etc....

Nel mondo del lavoro sono in proprio dal 1993 , settore information tecnology applicata alla fiscalità, e non c'è periodo in cui non esce una crisi.

Da quella del petrolio a quella del boom della Cina, dall' 11 settembre al crack americano.

Certo le reazioni sui consumi della povera gente, spesso sfruttatata a dovere con la scusa della crisi quelli sono tangebili.

Gente che perde il posto di lavoro perchè il magnate di turno dopo lauti finanziamenti sposta la baracca con le attrezzature in omaggiate in altri paradisi produttivi e magari fiscali.

Lavoro in ambienti i più disparati e verifico cose che voi umani manco osereste immaginare.
Di queste speculazioni è carica l'Italia, ma la magia sta proprio nel fatto che il nostro paese regge ancora a queste speculazioni grazie alla potentisssima spinta economico-sociale che i nostri padri hanno saputo imprimere nel dopoguerra.

Da vent'anni circa siamo in passivo anche per un incasinamento strutturale del paese, ma questo tiene ancora.

Le nostre banche si sono dimostrate fra le più solide nonostante la timida tendenza a voler copiare il modello americano, a differenza del quale un pò di cautela c'è stata dai nostri operatori finanziari.
E in questo ci è andata bene.

E' inutile dirvi che il mercato che riguarda il lusso, non solo in Italia ma nel mondo non ha subito arresti ma anzi, per la fortuna delle nostre industrie, ha retto bene.

La cosa che a noi in Italia ci sta fregando parecchio invece è la distruzione del patrimonio di micro imprese artigiane e commerciali, vera spina dorsale della nostra economia e del nostro sistema previdenziale, che nell'ultimo decennio è stata risucchiata dalla Gdo.

E' da tener presente che la Gdo, spesso basa la sua forza commerciale avvalendosi di:

- forme contrattuali cooperative che hanno forti agevolazioni contributive cosa che nella piccola impresa non avviene
- esenzione da modelli di controllo fiscali presuntivi(/tuosi) che consentono il sottocosto e quindi anche il bilancio in perdita mentre le piccole aziende sono vincolate agli studi di settore
- costo irrisorio per tasse tipo Ici, tarsu, e altri balzelli che invece pesano sulla piccola impresa che cmq sostiene la collettività (!)

Detto questo dico che noi abbiamo importato il modello consumistico dell'America ma non quello fiscale, contributivo e di spesa pubblica.

Questo, a mio modesto parere, è la nostra vera Cassandra, la crisi finanziaria è un problema grave e serio di fluttuazione di borse e mercati potenti che riguardano tutto il globo.

Volendo proprio fare gli uccellacci del malaugurio :D :lol:se i mercati non si stabilizzano o peggio non li vogliono stabilizzare, all'orizzonte si prospettano conflitti inevitabili. :(

Statti buono

ciao
 
rema007 ha scritto:
La cosa che a noi in Italia ci sta fregando parecchio invece è la distruzione del patrimonio di micro imprese artigiane e commerciali, vera spina dorsale della nostra economia e del nostro sistema previdenziale, che nell'ultimo decennio è stata risucchiata dalla Gdo.

E' da tener presente che la Gdo, spesso basa la sua forza commerciale avvalendosi di:

- forme contrattuali cooperative che hanno forti agevolazioni contributive cosa che nella piccola impresa non avviene
- esenzione da modelli di controllo fiscali presuntivi(/tuosi) che consentono il sottocosto e quindi anche il bilancio in perdita mentre le piccole aziende sono vincolate agli studi di settore
- costo irrisorio per tasse tipo Ici, tarsu, e altri balzelli che invece pesano sulla piccola impresa che cmq sostiene la collettività (!)

Bravo, questo è proprio quello che sto vivendo sulla mia pelle: la concorrenza sleale legalizzata.
 
flankker66 ha scritto:
ragazzi,purtroppo ogni giorno la situazione mondiale si incasina e siamo arrivati al rischio di fallimento degli stati zona euro,cosa inimmaginabile poco tempo fa.
io fra alti e bassi me la cavo ,però non riesco più a capire se stiamo ancora cadendo o se siamo fermi in attesa della ripresa.
senza fare considerazioni politiche vorrei sapere se voi nella attività che svolgete siete soddisfatti,se ritenete il peggio passato oppure se la luce in fondo al tunnel è solo il treno che si avvicina :shock:
non per farmi i fatti vostri magari aggiungete il macrosettore in cui lavorate,ad esempio costruzioni,abbigliamento,automotive,spaccio di droga o quanto altro
grazie
Tutti hanno analizzato la cosa, in modo anche molto professionale e da esperti, ma con un occhio privilegiato alla ripresa (o meno) intesa in senso "commerciale".

Quello che a me, invece, fa più paura è la perdita di posti di lavoro, di cui mi pare difficile, oggi, vedere un recupero : dove ti giri ti giri, non vedi e non senti che di società in crisi che chiudono, che licenziano, che non fanno che espellere personale.

Tutte persone che, è evidente, senza lavorare non potranno starci a lungo : e quando non si riesce a pagare mutuo-affitto o tutte le spese essenziali, ci si incazza.... quindi, delle due l'una : o aumenteranno seccamente le spese per gli ammortizzatori sociali (... altro che andare in pensione più tardi !! non faccio che vedere miei coetanei, 53 anni, ma che iniziarono a lavorare giovani, che se ne vanno in mobilità.... :cry: ) con tutto quello che significa, o cominceranno le contestazioni di piazza, che possono benissimo diventare anche violente e bloccare mezzo mondo, come negli ultimi decenni si è visto solo occasionalmente (vedi G8 a Genova nel 2001) ma in passato, chi ha una certa età si ricorderà le semi-paralisi di intere città negli anni '70 quando c'erano manifestazioni - allora soprattutto politiche - con scontri con la Polizia che ogni tanto partorivano il morto, si è visto molto più spesso.

Non pensiamo che certe cose possano accadere solo in Grecia o Paesi che consideriamo più malmessi di noi : vale finchè si ha la pancia piena, ma una volta che prendono piede certe manifestazioni violente inizia una spirale perversa difficile da fermare : la rabbia sociale ultimamente è compressa e si è riusciti a tenerla a bada ed a limitare molto la sua fomentazione da parte dei soliti noti (centri "sociali", ecc.) ma è sempre un equilibrio delicato e passibile di cambiare, anche improvvisamente.

Una cosa è se tutti abbiamo un reddito pari all'80% di quello di prima, una cosa è se il 20% è senza reddito..... mi spiego ?
Lucio
 
renexx ha scritto:
Bravo, questo è proprio quello che sto vivendo sulla mia pelle: la concorrenza sleale legalizzata.
Problema antico ed assolutamente incancrenito da noi, dove manca proprio la mentalità per capire la legalità o meno delle cose : siamo, in buona parte, fermi alla mentalità mafiosa, quella per cui non è la legalità il riferimento, ma qualcuno che ci metta una buona parola......
E, per come la vedo io, vale anche, non di rado, per i rappresentanti delle istituzioni : non per niente, da molti anni, dico che abbiamo il governo - ed in genere i politici - che ci meritiamo.... :oops: :oops: :cry: :cry:
Lucio
 
Mastertanto ha scritto:
Tutti hanno analizzato la cosa, in modo anche molto professionale e da esperti, ma con un occhio privilegiato alla ripresa (o meno) intesa in senso "commerciale".

Quello che a me, invece, fa più paura è la perdita di posti di lavoro, di cui mi pare difficile, oggi, vedere un recupero : dove ti giri ti giri, non vedi e non senti che di società in crisi che chiudono, che licenziano, che non fanno che espellere personale.

Tutte persone che, è evidente, senza lavorare non potranno starci a lungo : e quando non si riesce a pagare mutuo-affitto o tutte le spese essenziali, ci si incazza.... quindi, delle due l'una : o aumenteranno seccamente le spese per gli ammortizzatori sociali (... altro che andare in pensione più tardi !! non faccio che vedere miei coetanei, 53 anni, ma che iniziarono a lavorare giovani, che se ne vanno in mobilità.... :cry: ) con tutto quello che significa, o cominceranno le contestazioni di piazza, che possono benissimo diventare anche violente e bloccare mezzo mondo, come negli ultimi decenni si è visto solo occasionalmente (vedi G8 a Genova nel 2001) ma in passato, chi ha una certa età si ricorderà le semi-paralisi di intere città negli anni '70 quando c'erano manifestazioni - allora soprattutto politiche - con scontri con la Polizia che ogni tanto partorivano il morto, si è visto molto più spesso.

Non pensiamo che certe cose possano accadere solo in Grecia o Paesi che consideriamo più malmessi di noi : vale finchè si ha la pancia piena, ma una volta che prendono piede certe manifestazioni violente inizia una spirale perversa difficile da fermare : la rabbia sociale ultimamente è compressa e si è riusciti a tenerla a bada ed a limitare molto la sua fomentazione da parte dei soliti noti (centri "sociali", ecc.) ma è sempre un equilibrio delicato e passibile di cambiare, anche improvvisamente.

Una cosa è se tutti abbiamo un reddito pari all'80% di quello di prima, una cosa è se il 20% è senza reddito..... mi spiego ?
Lucio

Hai ragione. Dal punto di vista di un "operatore", la soluzione ad un calo perdurante di lavoro è il ridimensionamento, e quindi licenziamenti.

Ma se lo fanno tutti - ed è quello che tutti stanno facendo - non è che la cosa sia gratis, nè tantomeno ci si ritrova con un problema in meno: è solo un problema spostato, che poi facilmente si gonfierà per trasformarsi in un problema più grosso.

E qui secondo me si arriva al minimo comune denominatore della faccenda: da una parte questa crisi, che nessuno può far sparire. Dall'altra l'inadeguatezza della politica italiana ( tutta, senza distinzioni di colore ) a gestirla, o anche solo a tamponarne le piaghe.

Non stiamo messi bene. Ad un certo punto la situazione migliorerà, ma resta la sensazione che ciò accadrà solo perchè il vento cambia da se, o come qualcuno ha detto, perchè il pendolo continua a muoversi. E noi in balìa, senza saper gestire nè l'uno nè l'altro.
 
|Mauro65| ha scritto:
Devo togliermi un po' le lenti da "triestino", nel senso che dalle mie parti tutto, nel bene e nel male, arriva dopo ed attenuato. Difficilmente ci sono grandi shock, difficilmente grandi boom.

Però, in compenso, vedo un po' come si muovono i traffici internazionali, specie con i paesi dove ci stanno le fabbriche cacciavite.

Se avessi avuto dei capitali da parte, con la crisi avrei fatto qualche soldino, considerato che già alla fine del 2006 ho iniziato a muovermi in previsione di un botto che, onestamente, mi attendevo venisse prima di quanto non è realmente avvenuto, e che mi attendevo di portata inferiore a quanto si è realmente verificato

Provo a sintetizzare ciò che penso.
Gli americani sono stati degli emeriti pezzi di popò visto che non hanno in realtà fatto piazza pulita dei veri responsabili.
Quanto a noi, in UE, abbiamo ai vertici dei cacasotto che non hanno avuto il coraggio di prendere per le palle chi ha marciato alla grande con i cds et similia. La cosa è abbastanza evidente: raccogli i fondi dai tuoi clienti top, apri delle polizze a copertura del rischio-stato, le fai valutare 5 stelle d'oro da una delle tre oligopoliste dietro lauta provvigione, un po' di clienti di seconda fascia le acquistano per coprirsi dal rischio, inizi a speculare contro il paese X e la quotazione del cds sale, i tuoi clienti top sono felici perché introitano capital gains e dividendi, quelli di seconda fascia ti sono grati perché gli hai suggerito lo strumento paraculo, il parco buoi si affretta a comprare polizze che salgono ancora e ti danno ossigeno per continuare l'attacco.
Ovviamente il trucchetto consiste nel far temere il dafault, ma stando ben attenti a non farlo scoppiare, perché non ci sono mica i fondi a copertura.
E quei testoni di mangiakrauti (questa volta l'insulto se lo meritano tutto) si fanno sedurre dall'abbronzato di turno anziché fottere la speculazione (come fecero anni fa nel sud est asiatico, giocando più sporco degli speculatori, Napoleone docet con le colonie penali)

Detta così, sembrerebbe una barzelletta

Le cose sono un po' più serie

I cavoletti di Bruxelles sono (erano) contenti quando gli presentavano carte, anche se false, ma gli omini grigi di Francoforte, Zurigo, Londra, NY, HK etc se ne fottono delle carte, loro guardano i numeri

I numeri dicono impietosamente che abbiamo avuto quasi 20 anni di economia push anziché pull. C'era già l'occasione buona per fermarsi un attimo a tirare il fiato e fare il punto, ovvero nel 2000 con lo scoppio della bolla della new economy (ve la ricordate Tiscali che capitalizzava più di Fiat? memoria corta?) Ma venne l'11/09 (beninteso io non sono un complottista) e l'occasione fu buona per pompare una quantità mostruosa di liquidità nel sistema. Ora, dato che l'essere umano da sempre cerca di fare il più possibile con meno fatica possibile, anziché impiegare questo enorme ammontare di M1 per la produzione, si pensò bene di impiegarlo come fine e non come mezzo. Soldi per fare soldi. Come? Azioni e mattoni, mattoni e mutui, mutui e strutturati, strutturati e derivati. E per chi non poteva o non aveva bisogno di mattoni, via giù una pioggia di beni di consumo assolutamente non durevoli e tassativamente da finanziare (esempio le auto che costano meno se finanziate che non cash). Costava tamente poco il denaro, che solo un fesso non lo prendeva. Quindi, in fabbrica si poteva ordinare ai commerciali un +10% di fatturato, ogni anno sul precedente.

Ma l'economia è la scienza triste.

Quando si sgancia una moneta da uno standard di riferimento oggettivo (es gold standard) la devi legare ad uno standard per lo meno credibile, es la produzione lorda. Ma non devi stampare surrettiziamente moneta per alimentare la produzione lorda! E quando le banche centrali prestano soldi alle banche private in virtuale assenza di garanzie, è equivalente allo stampare moneta

Questo hanno fatto Usa ed UE

Ottenendo un'inflazione occulta bestiale (lo si vede nel prezzo delle case al netto dei picchi speculativi di breve periodo) ed una capacità produttiva ridondante rispetto alle necessità reali.

Nel 2008, ripeto, gli Americani non hanno fatto piazza pulita, ed anzi ci hanno scaricato un bel po' di melma. Nel 2009 noi non abbiamo espulso la Grecia dall'unione monetaria, e quando si sono decisi ad intervenire, l'hanno fatto tardi. O la buttavano fuori, o la salvavano subito.

Ora, bene o male, una decisione è stata presa. Ma non mi riferisco al salvataggio greco, quanto alla manovra di drenaggio di liquidità attuata congiuntamente dai paesi di maggior peso in eurozona
La Germania fa 70 miliardi di euro in 7 anni, la Francia taglia lo stato sociale con il machete (per loro è roba da fare un'altra presa della Bastiglia), la Spagna sono alte miliardate, da noi 3conti inizia (finalmente!) a levare il tappetino da sotto i piedi al sottobosco dello stato

Sono soldi tolti dal sistema: probabile (ulteriore) deflazione in vista, ma deve essere sostenuta dalla produzione, e non dalla distribuzione

E probabilmente ci saranno altri interventi futuri

Il concetto è che siamo drogati dai troppi soldi circolanti e dobbiamo disintossicarci senza avere crisi di astinenza fatali. Ma qualsiasi cura disintossicante ti fa star male.

Guardate che non mi sto inventando nulla, siamo alla quasi fotocopia della crisi del '29, con la differenza che allora non c'era il welfare :rolleyes:

Ora, la crisi che finora abbiamo vissuto era, imho, un riflesso dei casini americani. questa, invece, è roba nostra. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma se la storia degli ultimi 100 - 120 anni (cioè da quando le informazioni finanziare viaggiano via filo e non a cavallo, come per i Rotschild in occasione di Waterloo) insegna qualcosa, una recessione seria dura 2 - 3 anni.
Gli States difatti stanno iniziando a tirare il fiato (e per questo mr Obama è preoccupato, se proprio ora che sono convalescenti gli arriva di ritorno la melma europea sono nei guai)

Noi invece iniziamo ad immergerci sul serio. E' vero che abbiamo una rete sociale migliore che non oltre Atlantico, ma le riserve non sono infinite.
Il forte debito pubblico tedesco italiano e francese terrà secondo me bassi a lungo i tassi (se partono quelli noi siamo semplicemente fottuti, non abbiamo più la possibilità di svalutare la lira) Vedo difficile l'abbandono dell'euro perché i paesi forti vivono tanto anche sull'export intracomunitario
Poi noi - Italia intendo - non siamo messi così tanto male come autoflaggellandosi pensiamo usualmente
http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo477082.shtml
Ed abbiamo il vantaggio che gran parte degli Italiani possiede la casa di abitazione. Inoltre buona parte del nostro debito pubblico è interno. Insomma la cara vecchia Bankitalia non è scema. La controprova è che nonostante ogni roumor contrario le nostre aste di titoli di stato vanno (finora!) sempre benone
Insomma i 6 fondatori dell'UE (I, F, D, B, N, L) hanno possibilità di cavarsela se giocano di squadra: i tedeschi per disciplina, i francesi per senso dello stato, noi perché secoli di storia ci hanno insegnato ad arrangiarsi, in B c'è il carbone, N e L da secoli maneggiano denaro e sono piccoli in assoluto.
Se il Real paga bene Moratti forse che salviamo anche loro, basta che Zapatero faccia pubblica ammenda di aver osato pensare di essere meglio di noi :twisted:

Scherzi a parte, temo che prima di rivedere veramente un po' di ottimismo in giro bisognerà attendere almeno il 2011- 2012. Considerate che solo l'annuncio di un manovra fa chiudere immediatamente i portafogli anche alle famiglie di chi non è toccato dalla crisi (e ce ne sono tanti)

Io da quel che vedo noto che i servizi alle famiglie (es artigiani) non soffrono molto se non una certa lotta per l'incasso; il trasporto merci internazionale dalle fabbriche cacciavite ha pian pianino iniziato a riprendersi, cmq è molto sotto rispetto a due anni fa; nella produzione di beni di consumo (es caffé) la qualità del made in italy alla fine paga e sono tornati i turni notturni e festivi; il tessile (non so la moda, che è altra parrocchia), sempre di alta qualità e made in italy, ha ripreso ad un regime per lo meno soddisfacente; il settore del mobile soffre molto, i rivestimenti lignei e ceramici marciano discretamente. La ristorazione, se di qualità alta marcia alla grande, se familiare low cost ma onesta e sincera pure, le vie di mezzo sono defunte o in coma

Dobbiamo abituarci ad un nuovo punto di equilibrio più basso del precedente, con conseguente migliore organizzazione produttiva: tanto per fare un esempio, pur in crisi piena di vendite, devo attendere, nella migliore delle ipotesi, 6 o 7 settimane per una Smart ... e su X1 sappiamo come va

Probabilmente ci sarà anche una maggior attenzione del consumatore al money per value: il caffè vietnamita resta nei magazzini a meno di non svenderlo a prezzi ridicoli, l'Arabica centroamericano non fa in tempo ad essere sbarcato che va già in linea ...

Alla fine io dico
non c'è crescita senza recessione, non c'è crisi senza ripresa, il pendolo non si ferma mai.
Per me la nostra vera crisi (intendo quella esogena europea, non i riflessi di quella americana) è iniziata nel secondo semestre 2009, ma è stata ignorata dai più, ed ora si sta solo appalesando.
Se l'euro regge, un paio d'annetti di drenaggio di liquidità dal sistema non ce li cava nessuno. E questo creerà un bel fossato tra chi lavora con autofinanziamento e chi no, tra chi vende il necessario e chi il superfluo, tra chi vende qualià e chi cineserie.
La crisi è prevalentemente finanziaria
L'unico serio problma produttivo in europa ce l'abbiamo nell'automotive, non tanto nella componentistica top, quanto in quella di base e sui marchi produttori.

In questo frangente, vedere che all'Expo ci andiamo solo con un viceministro delle AAPP e che quindi i cinesi fanno un bel downgrade della loro rappresentanza, viene da menare le mani :evil:

Scusate il lungo pistolotto e se non ho seguito un filo granchè logico, sono pensieri e riflessioni in libertà
Il pistolotto denota una visione un po' troppo finanziaria della cosa ; ma sei una belva...! :D
 
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