fmdl ha scritto:Personalmente credo che chi cambia la cinghia a 40000 km butti via soldi. Se fosse giusto, basterebbe solo questo per dire che la cinghia è da abolire e va meglio la catena. Sono anche convinto che certe rotture premature nascano da auto usate e contakm taroccati. Tutto ciò premesso, se potessi scegliere vorrei un motore con catena DOPPIA e dotata di tenditore. Auto così si facevano in passato,e la catena durava quanto la macchina. La cinghia è nata qualche decennio fa, essenzialmente perchè costava meno (al costruttore). Ma al cliente no: provate a cambiarla in una comunissima Peugeot 207, il limite di km è alto, ma quando ci si arriva non bastano 500 euro. Le soluzioni tecniche innovative devono servire ad aumentare affidabilità e ridurre costi, non il contrario, e questo la cinghia non lo fa.
E' quello che pensavo anch'io, però dipende molto dalla macchina. Pensa che per 4 anni ho posseduto una Maserati Ghibli del 1995, 4 alberi a camme, biturbo, 306 cv, e l'officina (ex ufficiale Maserati) mi consigliava di sostituire la cinghia (generalmente una Dayco) ogni 30.000 km. Io in 4 anni ci ho fatto circa 35.000 km e l'ho sostituita 2 volte: per precauzione all'acquisto della vettura (aveva circa 80.000 km al tachimetro) e dopo circa 25.000 km.
Quella dell'Alfa Brera 1.750 Tbi, acquistata con 32.000 km sicuramente effettivi e la cinghia ancora originale, l'ho cambiata al tagliando dei 52.000 km, soprattutto perché la macchina aveva già 5 anni di vita (gli anni contano). Comunque era in buone condizioni.