<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cause e gravita/conseguenze | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Cause e gravita/conseguenze

qualche considerazione:
l'essere umano per natura è portato a credere (forse per esorcizzare) che i guai capitino sempre agli altri.
inoltre è molto bravo a criticare il prossimo, mentre è molto tollerante con se stesso.
quando si tratta poi di mettersi alla guida (di qualsivoglia veicolo) si ritiene superiore a tutti gli altri, quindi ciò che considera pericoloso per gli altri è per lui cosa semplice, lui ha sempre la situazione sotto controllo, dunque può fare quel che gli altri non possono.
nello specifico il guidatore manca di quella che si chiama la prova del nove, e questa potrebbe essere facilmente fatta con poca spesa obbligando tutti ad effettuare un corso di guida sicura: in questo modo si otterrebbe di mostrare al guidatore quanto mediocre sia, quanto sia poco capace di affrontare qualsiasi situazione di emergenza, quanto sia nettamente meno efficace di un ausilio elettronico, quale ESP ed ABS, che però critica a prescindere perchè non gli permetterebbe di far fare all'auto quello che lui vuole, (addirittura qualcuno dice che questi lo mettono persino in difficoltà essendo loro stessi la causa delle uscite di strada!).
in ultima battuta, se coloro i quali insegnano a scuola guida su strada si comportano come quella che oggi ha accompagnato dei ragazzi all'esame per la patente di guida in mtorizzazione compiendo un'infinità di infrazioni alla guida, cito solo il costante mancato utilizzo della freccia, il mancato rispetto del limite di velocità (in centro abitato con limite 50 viaggiava a 75 di tachimetro), il mancato utilizzo della corsia libera più a destra (viaggiava costantemente sulla corsia di sx con la dx rigorosamente libera), dicevo se questi sono gli esempi non avremo mai un guidatore corretto.
 
G5 ha scritto:
La vita è una costante piena di variabili che impedisce la valutazione degli eventi indipendenti dalla propria volontà (che se ti piglia un coccolone hai voglia a non volerlo!).
Vero. Ma cio' non toglie che un continuo "scannerizzare" le situazioni che ci circondano con una buona dose di "what if?" e' una prassi assolutamente auspicabile.
Personalmente, da quando ho cominciato a non fidarmi di niente in un vialone alberato che percorro ogni giorno (andata e ritorno) per recarmi al lavoro, riducendo la velocita' di circa 10 km/h e con occhi molto piu' attenti ho evitato parecchie opportunita' di "possibile" pericolo con pedoni che attraversano alla casso oppure .... poliziotti imboscati dietro gli alberi appunto.
Sono gia' almeno tre volte che tale comportamento mi ha evitato dovermi fermare davanti alla paletta. Quindi mi basta .... e dopo diventa abitudine, non ci pensi piu' all'andare in giro "attento" :D
 
Gracias ....
Ho dimenticato di scrivere che in questo vialone la mia velocita' max e scesa da 45/50 (limite quaranta) a circa 30/35.
Impatto sui tempi di percorrenza .... nullo! ;)
 
Non condivido alcune vostre rifessioni, in particolare l'intervento secondo il quale non e' colpa del dosso artificiale se l'auto e' decollata, in quanto viaggiava a 80 km/h sopra il limite imposto.
A mio parere chi progetta deve pensare non all'uso che e' prescritto o che e' imposto al manufatto, ma dell'uso che di fatto viene fatto o che con buona probabilita' ne sara' fatto.
Per fare un esempio fuori tema pensiamo ad una sedia: l'uso che normalmente venire fatto e' quello di fungere come appoggio per chiappe più o meno pesanti; pero' un buon progettista sa che tale sedia potrebbe essere utilizzata anche come sgabello per prendere un oggetto situato in una mensola, oppure potrebbe accogliere più del peso di una persona (ad esempio quando un ragazzo tiene sulle gambe la propria ragazza): quindi dimensionera' la sedia in modo che resista anche a questo uso.
Voi vi direte "si, ma chi poteva mai pensare che un babbeo ci passasse sopra a 130, visto che il dosso era anche situato in un centro abitato, e poi uno che passa a 130 in citta' merita di fare questa fine"
Ma se al posto del ragazzo ci fosse stata un ambulanza intenta a percorrere la strada a tutta velocita' nel tentativo di salvare una vita, il vostro giudizio sarebbe stato il medesimo?
E questo non mi parte che sconfini nell'inipotizzabile ed inimmaginabile
 
andreabex87, il tuo discorso non e' totalmente fuori luogo, dato che e' vero che spesso viene considerato l'uso "impropio" in sede di progetto. Ma che un costruttore oppure progettista dia un occhio di riguardo a tale uso improprio e' solo un "plus" di un progetto realizzato bene - cosa che si paga - e non necessariamente una cosa obbligatoria ne tantomeno una "discolpa" per tale uso improprio.

Il discorso della sedia e' un buon esempio, ma non credo si possa responsabilizzare il costruttore oppure progettista della sedia stessa se quest'ultima si sfonda oppure si spacca a meta' mentre io la uso come scala per cambiare una lampadina. Per far cio' esiste la scala che ha quell'uso, appunto.
La mia "pretesa" di usare una cosa al posto dell'altra, o cmq in modo improprio, non mi da' assolutamente nessun diritto per protestare perche' tale cosa non e' stata progettata per un uso "impropio" .... e ci sono millemila esempi.
Gente che si taglia mani e piedi usando motoseghe senza l'adeguata protezione ... gente che si ammazza e ammazza altri usando una moto ginocchio a terra sul Bracco come se fossero al Moto GP .... gente che spacca una coppa dell'olio perche' "decolla" sul dosso.
Vada bene, io i dossi li odio, ma se sono ben disposti e sopratutto ben segnalati, ci sono poche probabilita' di considerare il dosso stesso "colpevole" per il decollo ....

Ripeto, il tuo discorso e' molto interessante, ma si presta a un sacco di diverse interpretazioni, e sopratutto apre la porta alla questione di come la gente "sceglie" - se puo' scegliere - i vari prodotti pensando o meno al loro "vero" uso.
Ogni volta che mi son fatto male lavorando in garage e' stato per un mio errore di valutazione oppure per l'uso sbagliato di un attrezzo. Ma se questionassi perche' la Beta non ha fatto una pinza che serva anche come martello ... :p
;)
 
andreabex87 ha scritto:
Voi vi direte "si, ma chi poteva mai pensare che un babbeo ci passasse sopra a 130, visto che il dosso era anche situato in un centro abitato, e poi uno che passa a 130 in citta' merita di fare questa fine"
Ma se al posto del ragazzo ci fosse stata un ambulanza intenta a percorrere la strada a tutta velocita' nel tentativo di salvare una vita, il vostro giudizio sarebbe stato il medesimo?
E questo non mi parte che sconfini nell'inipotizzabile ed inimmaginabile

Calma calma, nessuno ha detto o scritto che il babbeo si meritava quella fine.
Dico solamente che se in un centro abitato corri a 130 km/h quanto tutto è concepito per una velocità enormemente più bassa non puoi poi imputare alle infrastrutture la causa del tuo incidente.
 
leolito ha scritto:
G5 ha scritto:
La vita è una costante piena di variabili che impedisce la valutazione degli eventi indipendenti dalla propria volontà (che se ti piglia un coccolone hai voglia a non volerlo!).
Vero. Ma cio' non toglie che un continuo "scannerizzare" le situazioni che ci circondano con una buona dose di "what if?" e' una prassi assolutamente auspicabile.
Personalmente, da quando ho cominciato a non fidarmi di niente in un vialone alberato che percorro ogni giorno (andata e ritorno) per recarmi al lavoro, riducendo la velocita' di circa 10 km/h e con occhi molto piu' attenti ho evitato parecchie opportunita' di "possibile" pericolo con pedoni che attraversano alla casso oppure .... poliziotti imboscati dietro gli alberi appunto.
Sono gia' almeno tre volte che tale comportamento mi ha evitato dovermi fermare davanti alla paletta. Quindi mi basta .... e dopo diventa abitudine, non ci pensi piu' all'andare in giro "attento" :D

Vedi Leo tu hai ragione ma siamo sempre lì. Se mentre rifletti che ti possono fare la multa da quegli alberi all'improvviso ti sbuca un cane forse lo stiri anche se fai i 30 all'ora. Oppure, cosa realmente accaduta, trovi un ciclista e decidi di superarlo, mentre lo sorpassi dalla tua sinistra sbuca una macchina che non rispetta uno stop e (urtandoti o meno non importa) ti costringe a stringere la strada al ciclista che o lo stiri o lui si appiccica ad un albero per non essere stirato. Quello che voglio dire è che la prudenza (per la tua altro non è che prudenza) è solo una delle componenti che, come scritto, agisce solo sulla probabilità ma non sul fatto inevitabile. È chiaro che guidare immaginandosi che dietro una curva ci possa essere una carrozzina in mezzo alla strada è meglio che pensare di essere in pista ed anzi è auspicabile riflettere sempre.
 
G5 ha scritto:
Quello che voglio dire è che la prudenza (per la tua altro non è che prudenza) è solo una delle componenti che, come scritto, agisce solo sulla probabilità ma non sul fatto inevitabile.

Mi fai venire in mente il film "The Time Machine" dove un inventore costruisce la macchina del tempo per poter tornare indietro e salvare la fidanzata dalla morte ma, tornato indietro, la fidanzata muore ugualmente.

Un sorriso e un po' di stelline ;)
 
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