<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cashback | Page 74 | Il Forum di Quattroruote

Cashback

Quello che proponete è una detrazione delle spese, di tutte le spese.
Cosa che si potrebbe anche fare, qualcuno lo propone di tanto in tanto, ma che passa necessariamente dagli esercenti che devono trasmettere all’agenzia delle entrate tutte le transazioni. Così come fanno le farmacie per intenderci.
Pensare di farlo affidando l’onere al privato significa dover creare una piattaforma in cui ciascuno dovrebbe caricare gli scontrini e poi qualcuno dovrebbe controllarne la veridicità. Troppo complicato ed anche, consentitemi, un tantino bizzarro.
Il cashback, come si è già detto, ha altre logiche: 1) incentivare l’uso della moneta elettronica, dato l’enorme ritardo accumulato dal nostro Paese; 2) incentivare gli acquisti, un po’ come si fa con gli incentivi per la rottamazione
 
oddio, tutto si può fare, ma per recuperare il 10% sullo scontrino del bar, 10-20 centesimi.... secondo te vale la candela?
Secondo me no, ma c'è molta gente che ha davvero poco da fare e che ama arraffare anche pochi cent, basta che sia gratis.
Non avrebbe senso nemmeno scavalcare una recinzione per cogliere una busta di pere da un albero. Eppure lo fanno...
 
Il cashback, come si è già detto, ha altre logiche: 1) incentivare l’uso della moneta elettronica, dato l’enorme ritardo accumulato dal nostro Paese
l'europa ci cazzia perchè usiamo ancora troppo contante, la BCE ci cazzia perchè il cashback incentiva l'uso della carta, qualsiasi cosa fa l'italia riceve il cazziatone da qualcuno a bruxelles o strasburgo o berlino
 
e ripeto finchè non si combatte seriamente la grande evasione quella piccola ci sarà sempre, la differenza è che il piccolo è tracciabile e rintracciabile, dal grande non si recupererà mai niente o solo una minima parte, finchè esistono le società matrioska e i paradisi fiscali quelli tenuti sotto tiro sono sempre e solo i piccoli.
 
Cosa che si potrebbe anche fare, qualcuno lo propone di tanto in tanto, ma che passa necessariamente dagli esercenti che devono trasmettere all’agenzia delle entrate tutte le transazioni. Così come fanno le farmacie per intenderci.
... generando oneri amministrativi che si riflettono sui prezzi finali ... detto brutalmente, ho le scatole piene di lavorare per far fare bella figura all'AdE con i 730 precompilati e godo all'inverosimile quando qualcuno si lamenta che i dati della precompilata non collimano ...
 
Indubbiamente la grande differenza tra denaro contate e le forme di pagamento con le carte è che il primo metodo consente l'anonimato mentre con l'altro tutto è tracciato, poi sta a capire i pro ed i contro che immagino esistano in entrambe le soluzioni
 
Ancora con queste storie?
https://www.agi.it/fact-checking/uso_contante_italia-6204796/news/2019-09-19/
Siamo grosso modo ai livelli della Germania, dai su ... il fatto è che il governo vorrebbe controllarci anche quando molliamo un peto nel nostro bagno ...
In realtà i dati citati nell’articolo confermano il ritardo dell’Italia. Ma il problema vero è un altro: la forte ritrosia di una parte consistente della popolazione ad adeguarsi ad alcuni mutamenti sociali ormai inevitabili quali, in particolare, l’innovazione tecnologica. Il rifiuto dei pagamenti elettronici ne rappresenta uno dei principali sintomi, non l’unico purtroppo
 
è che il primo metodo consente l'anonimato mentre con l'altro tutto è tracciato

Però immaginando di mettersi nei panni di qualcuno che ha interesse a non far sapere all'Ade come e quanto spende ci vorrebbe poco per usare una carta intestata a un'altra persona.
Tracciato non significa automaticamente veritiero.
 
la forte ritrosia di una parte consistente della popolazione ad adeguarsi ad alcuni mutamenti sociali ormai inevitabili quali, in particolare, l’innovazione tecnologica.

Almeno quando si tratta di persone di una certa età non è un crimine.
Senza contare poi che questa diffidenza verso le novità in un certo senso aiuta a tenere a galla le piccole imprese.
Io ad esempio ho conosciuto persone anche giovani che non si fidano a comprare online.
Sarà una diffidenza immotivata però non comprare online significa comprare nei negozi fisici,cosa che non guasta.
Se tutti gli italiani usassero con disinvoltura la carta per comprare online quanti negozi chiuderebbero considerato che i prezzi dei negozi online spesso sono imbattibili?
Quanti piccoli negozi vendono online?
Il ritardo c'è ma non dipende solo dalla pigrizia dei consumatori e non si può colmare solo da una parte.
 
Il nero esisterà sempre, almeno in alcuni ambiti. Se per ristrutturare un bagno un'azienda ti chiede 8mila e rotti di manodopera mentre l'idraulico che conosce il muratore e il piastrellista ti chiede 4 mila euro...
 
Almeno quando si tratta di persone di una certa età non è un crimine.
Senza contare poi che questa diffidenza verso le novità in un certo senso aiuta a tenere a galla le piccole imprese.
Io ad esempio ho conosciuto persone anche giovani che non si fidano a comprare online.
Sarà una diffidenza immotivata però non comprare online significa comprare nei negozi fisici,cosa che non guasta.
Se tutti gli italiani usassero con disinvoltura la carta per comprare online quanti negozi chiuderebbero considerato che i prezzi dei negozi online spesso sono imbattibili?
Quanti piccoli negozi vendono online?
Il ritardo c'è ma non dipende solo dalla pigrizia dei consumatori e non si può colmare solo da una parte.
Nessuno dice che sia un crimine, ma è un problema. E attenzione, nessuno dice che gli italiani debbano comprare su Amazon. Parliamo infatti di pagamenti elettronici e non di acquisti on line, sono due cose distinte.
Detto ciò, venendo al tuo discorso, se un piccolo esercente (ad esempio: un commerciante di abbigliamento) è avvezzo con gli strumenti elettronici può aprire un sito internet e vendere on line minimizzando l’impatto dell’emergenza in corso. Ripeto: la scarsa propensione degli italiani verso la tecnologia è uno dei principali motivi del nostro declino economico, iniziato non a caso negli anni Novanta. Chiaramente non sono mie supposizioni, queste, ma tesi sostenute da numerosi economisti
 
Nessuno dice che sia un crimine, ma è un problema. E attenzione, nessuno dice che gli italiani debbano comprare su Amazon. Parliamo infatti di pagamenti elettronici e non di acquisti on line, sono due cose distinte.
Detto ciò, venendo al tuo discorso, se un piccolo esercente (ad esempio: un commerciante di abbigliamento) è avvezzo con gli strumenti elettronici può aprire un sito internet e vendere on line minimizzando l’impatto dell’emergenza in corso. Ripeto: la scarsa propensione degli italiani verso la tecnologia è uno dei principali motivi del nostro declino economico, iniziato non a caso negli anni Novanta. Chiaramente non sono mie supposizioni, queste, ma tesi sostenute da numerosi economisti

Imho invece per certi versi è un bene essere un po' indietro.
Già negli ultimi anni abbiamo assistito a dei cambiamenti che hanno fatto danni enormi a livello di piccole aziende.
Ho idea che il passo successivo non sarebbe la modernizzazione del piccolo commercio ma la sua scomparsa proprio in favore dei colossi (che si tratti di grandi catene di negozi o di e-commerce).
Almeno finchè ci saranno ancora le generazioni di imprenditori più avanti con l'età,magari tra qualche anno quando le aziende saranno più giovani si potrà fare un passo in più.
Ma ripeto non sono certo che i pro saranno maggiori rispetto ai contro.
 
a scarsa propensione degli italiani verso la tecnologia è uno dei principali motivi del nostro declino economico, iniziato non a caso negli anni Novanta.

Imho la ragione più grossa non è l'arretratezza tecnologica ma il fatto che negli ultimi due decenni è stato fatto tutto il possibile per far scappare a gambe levate le aziende locali e gli investitori esteri.
Costi insostenibili,burocrazia e inefficienza hanno reso il nostro mercato poco appetibile e impoverito tutti.
Quando si parla di delocalizzazione si pensa sempre alla grande azienda multimilionaria che produce in grandi stabilimenti e va a produrre altrove dove la manodopera costa meno e le norme sono meno stringenti.
Ma io ho conosciuto anche piccoli imprenditori del settore alimentare che qui si sono arresi perchè la situazione era insostenibile e stanno pensando davvero di cercare all'estero condizioni più favorevoli.
Di ristoratori ne sono già scappati una marea.
 
Imho invece per certi versi è un bene essere un po' indietro.
Già negli ultimi anni abbiamo assistito a dei cambiamenti che hanno fatto danni enormi a livello di piccole aziende.
Ho idea che il passo successivo non sarebbe la modernizzazione del piccolo commercio ma la sua scomparsa proprio in favore dei colossi (che si tratti di grandi catene di negozi o di e-commerce).
Almeno finchè ci saranno ancora le generazioni di imprenditori più avanti con l'età,magari tra qualche anno quando le aziende saranno più giovani si potrà fare un passo in più.
Ma ripeto non sono certo che i pro saranno maggiori rispetto ai contro.
Ecco, un’altra delle cause del declino italiano è la presenza eccessiva di pmi. Non che debbano essere uccise, sia chiaro, resta il fatto che non abbiamo grandi imprese e questo ci rende meno competitivi. Per dire: esiste una grande azienda italiana nel settore della tecnologia?
 
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