<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Campi Flegrei, bisogna preoccuparsi? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Campi Flegrei, bisogna preoccuparsi?

Se ti è capitato di vedere cosa succede alla circolazione viaria locale, alla fine delle partite del Napoli (negli anni 90, quando sono stato per alcuni mesi a Bagnoli, lo chiamavano esodo), hai già la risposta.

Ne parlava un giovane comico napoletano l'ultimo Zelig*: s'è letto il piano d'evacuazione ... non si usano le auto ma il treno ...


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Da ignorante, penso che i sensori funzionano benissimo, ma che il grande problema sia l'interpretazione dei dati, una sfida davvero complessa.
Appunto.
La questione è stata affrontata, ad esempio, nel programma di Mario Tozzi "Sapiens - un solo pianeta" : il monitoraggio c'è e gli scienziati possono avvisare, ma non è possibile predire quando e se ci sarà una vera eruzione, dato che tra i nostri tempi umani e quelli geologici c'è una bella differenza : soprattutto, è difficile immaginare CHI si prende la briga / responsabilità di ordinare un'evacuazione generale - che già è un casino, ovviamente - e chi poi, se l'eruzione non avviene per un pezzo, si prende la controresponsabilità di ordinare il rientro, con l'eruzione che potrebbe anche avvenire "in controfase" subito dopo questo rientro...... questo è il vero problema di fondo.

Se invece l'eruzione capitasse improvvisamente - è un vulcano di tipo esplosivo, non efflusivo come invece l'Etna, lo Stromboli, il Mauna Loa hawaiano - c'è solo da sperare che ci sia almeno qualche ora di preavviso (dovrebbe essere così, con gli attuali sofisticati controlli, ma....) altrimenti, se la gente dovesse essere investita dalla "nube piroplastica" a 400 gradi, diventerebbe un'altra Pompei, solo molto peggio per numero di morti.
Il vulcano può anche essere tranquillo da 2000 anni, ma questo non significa molto : la crosta terrestre non ha fretta.....
 
(....) Io ho citato il vulcano che ho molto vicino a me. Al di sotto di esso c'è una enorme camera magmatica, che per ora fuoriesce spesso, ma a piccole dosi, con lievi colate, ma un domani non si sa cosa potrebbe accadere.
Ma l'Etna per quanto ne so non ha mai avuto eruzioni esplosive, quelle in cui la (o le) camera magmatica è "tappata" ed esplode poi improvvisamente quando l'accumulo di gas è tale da far saltare qualsivoglia "tappo", con effetti disastrosi ed estremo pericolo : è invece considerato efflusivo, con fuoriuscite frequenti di lava, gas ecc. che si sfogano senza bisogno di accumulare una fortissima pressione.

Può bruciare e devastare il territorio, ma succede lentamente ed in genere la gente ha il tempo per andarsene ; quello che invece può mancare, ed è il principale rischio, con i vulcani "a tappo", esplosivi.... ed i Campi Flegrei sono così, come anche per quanto ne so io il Vesuvio.

Pensa a quello che successe, mi pare nel 1883, al Krakatoa in Indonesia..... all'epoca non c'erano certo né gli studi né la rapidità di comunicazione d'oggi, ma a quanto pare la montagna quasi si disintegrò, restando solo in piccola parte, e lo tsunami fece ancora vittime sulle coste dell' Africa, a 7-8000 km di distanza.
 
Ma l'Etna per quanto ne so non ha mai avuto eruzioni esplosive, quelle in cui la (o le) camera magmatica è "tappata" ed esplode poi improvvisamente quando l'accumulo di gas è tale da far saltare qualsivoglia "tappo", con effetti disastrosi ed estremo pericolo : è invece considerato efflusivo, con fuoriuscite frequenti di lava, gas ecc. che si sfogano senza bisogno di accumulare una fortissima pressione.

Può bruciare e devastare il territorio, ma succede lentamente ed in genere la gente ha il tempo per andarsene ; quello che invece può mancare, ed è il principale rischio, con i vulcani "a tappo", esplosivi.... ed i Campi Flegrei sono così, come anche per quanto ne so io il Vesuvio.

Pensa a quello che successe, mi pare nel 1883, al Krakatoa in Indonesia..... all'epoca non c'erano certo né gli studi né la rapidità di comunicazione d'oggi, ma a quanto pare la montagna quasi si disintegrò, restando solo in piccola parte, e lo tsunami fece ancora vittime sulle coste dell' Africa, a 7-8000 km di distanza.

Si, l’ultima grande eruzione dell’Etna, come ho scritto, fu alla fine del 17mo secolo (1669). La lava arrivò fino al mare, e Catania fu “risparmiata” grazie a una ritenuta miracolosa deviazione operata, secondo chi ci crede ovviamente, dalla patrona S.Agata.

La grande esplosione, che formò il craterone detto Valle del Bove (diametro 5 km), pare che non avvenne 15.000 anni fa, come ho detto prima, ma 64.000 anni fa, con il collasso del Trifoglietto e Trifoglietto 2, i predecessori dell’attuale Etna.
 
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(...) e Catania fu “risparmiata” grazie a una ritenuta miracolosa deviazione operata, secondo chi ci crede ovviamente, dalla patrona S.Agata.
Beh, quindi non vedo perché i Campi Flegrei dovrebbero essere un pericolo : basta raccomandarsi a San Gennaro.....
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Ne parlava un giovane comico napoletano l'ultimo Zelig*: s'è letto il piano d'evacuazione ... non si usano le auto ma il treno ...


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Nei primi anni 2000, nelle pause pranzo, abbiamo parlato spesso della cosa con il professore con cui collaboravo all'università (fino a quando o retto nell'ambiente accademico ...).
Ormai purtroppo ci ha lasciato, ma era Napoletano, e docente di costruzioni di strade ferrovie ed aeroporti.
Per dare una idea del calibro del personaggio, ha scritto alcune parti del manuale di ingegneria (quello in 3 volumi non ricordo la casa editrice).

Conosceva, ovviamente, molto bene il piano di evacuazione in questione.
Diciamo che non ne era molto entusiasta.
All'epoca, ricordando che in questi 20 anni è stato più volte aggiornato, detto il piano si basava sull'assunto che tutte le strade sarebbero state utilizzate, a senso unico, in uscita ... per la serie se qualcuno aveva bisogno di soccorso, si doveva arrangiare da solo.

Adesso, senza voler fare umorismo o sarcasmo su un problema purtroppo serissimo, la conclusione che se ne trae è ovvia.
Se si vuole trovare una soluzione ad un problema irrisolvibile, bisogna forzare un tantino la mano al modello matematico ...
 
All'epoca, ricordando che in questi 20 anni è stato più volte aggiornato, detto il piano si basava sull'assunto che tutte le strade sarebbero state utilizzate, a senso unico, in uscita ... per la serie se qualcuno aveva bisogno di soccorso, si doveva arrangiare da solo.
diciamo che avrebbe anche senso: nell'emergenza è normale applicare il "si salvi chi può": non si può salvare tutti, ma il più possibile.

Cosa che purtroppo a volte non viene compresa, nell'ottica di un concetto per cui "il mondo gira solo intorno a me".
Ubi maior minor cessat - lo dicevano gli antichi.
 
diciamo che avrebbe anche senso: nell'emergenza è normale applicare il "si salvi chi può": non si può salvare tutti, ma il più possibile.

Cosa che purtroppo a volte non viene compresa, nell'ottica di un concetto per cui "il mondo gira solo intorno a me".
Ubi maior minor cessat - lo dicevano gli antichi.

D'accordo sul si salvi chi può, ma il fatto che non si siano riusciti a trovare (parlo dei piani di 20 e più anni fa, sperando che qualcosa sia cambiato) spiragli per lasciare dei corridoi di entrata per emergenza nelle aree a rischio, lascia molti dubbi sulla fattibilità di una evacuazione più o meno rapida ed ordinata, senza il rischio che tutto il sistema dei trasporti vada in "crash"

Questi calcoli si fanno con modelli matematici basati su matrici OD (origine destinazione) ed altre "corbellerie"* simili.
Passare dai modelli matematici alla realtà, in tutti i campi, fisiologicamente comporta una perdita di attendibilità dei risultati finali (più il modello è accurato più è attendibile, ma l'unico modello perfettamente aderente alla realtà dei fatti è la realtà stessa).

Se già il modello matematico è tirato per i capelli e si basa su delle ipotesi ideali e difficilmente replicabili nella realtà ...

Edit:
avevo scordato l'asterisco

* Mi permetto di chiamarle corbellerie, con il massimo rispetto di chi si occupa della teoria dei trasporti e le applica, perché ho avuto modo di tastare con mano quanto questi modelli si possano discostare dalla realtà quando entrano in gioco o eventi imprevisti, tipo un semplice tamponamento, o i flussi orari variano sensibilmente rispetto al teorico.
 
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Conoscendo la "disciplina" dei partenopei dubito che possa essere una evacuazione ordinata, più che modello matematico direi tipo caotico.
 
Conoscendo la "disciplina" dei partenopei dubito che possa essere una evacuazione ordinata, più che modello matematico direi tipo caotico.


Beh....

Con le strade che abbiamo....
Mi meraviglierebbe fosse diverso da....
Un fluire piu' che " discreto e razionale "

Si fa per dire

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:

Da augurarsi....Che non accada mai
 
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