<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Blocco Euro 5 a Torino | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Blocco Euro 5 a Torino

Non ne dubito, infatti a fine 2009 entrano in produzione i multijet II, con iniettori capaci di gestire sino ad 8 iniezioni per ciclo, con filtro antiparticolato collocato accanto al collettore di scarico in modo da favorire la rigenerazione e rispettosi della normativa euro 5. I 1.3 multijet con filtro “problematico” e collocato sotto il pianale sono i 75 e 90 cv euro 4, e infatti su 500 era la versione da 75 cv a creare problemi. Questi motori nascono senza filtro, che infatti era disponibile solo a richiesta su tutta la gamma di Grande Punto negli anni 2005-2009 (all’epoca vigeva la normativa euro 4)
Informati meglio.
Le 500 1.3mj hanno debuttato come euro5 ready, ovvero delle euro4 nella forma ma di fatto delle euro5 pronte da omologare come tali non appena la normativa euro5 fosse diventata operativa. E il 75cv euro5, con il suo bel dpf sotto al pianale, è stato perciò prodotto e venduto dal 2007 al 2011. Diversi utenti che avevano acquistato le 500 euro4 le hanno poi convertite in euro5 allo sportello delle motorizzazioni perciò è vero che le diesel euro5 avevano tutte il DPF (per forza, i limiti di particolato erano impossibili da rispettare senza) ma di queste mica tutte avevano già un sistema "ottimizzato". I mj delle 500 che davano e danno tuttora problemi sono gli euro5 anche se, a giudicare dal fiorire di downpipe vuoti in vendita per i 95cv, manco questi ultimi devono esser a posto del tutto.
 
Il traffico veicolare causa circa il 30% del particolato rilevabile.
http://www.arpat.toscana.it/notizie...o-modelli-per-lidentificazione-delle-sorgenti
vero, ma resta il fatto che taxi, autobus anche obsoleti, furgoni e mezzi in genere delle attività commerciali continueranno a girare e se a questi aggiungi anche la frazione di traffico privato non toccato dal blocco ecco giustificata la mia affermazione.
Tieni presente che il contributo del traffico alle polveri sottili viene dato anche dalle polveri che risolleva dopo che queste si erano depositate (e quindi anche le auto elettriche contribuiscono) cosa che verrebbe ridotta con opportuni lavaggi delle strade.
La cosa che più mi infastidisce, nel puntare il dito sempre e solo sulle auto, è che non si agisce sugli altri fronti.Pochi giorni fa sono andato da Leroy Merlin a Casalecchio e nell'ingresso erano esposte tante stufe a pellet. Contando che a Bologna e dintorni il riscaldamento era passato in maggioranza al metano nei decenni scorsi mi domando quante stufe a pellet siano state vendute in questi ultimi anni è quale aumento di pm10 comporti tale vendita.
La politica dovrebbe prendere provvedimenti efficaci e per farlo deve avere chiaro l'origine del problema è cercare di agire su tutte le cause. Se si vietassero le vendite di stufe a pellet in territorio cittadino ad esempio si potrebbe limitare l'aggravarsi del problema senza impattare sulla mobilità.
È troppo facile far finta di far qualcosa prendendo provvedimenti pressoché inutili e punitivi soprattutto verso le fasce più deboli che non hanno i mezzi per cambiare auto ogni tre anni.
 
vero, ma resta il fatto che taxi, autobus anche obsoleti, furgoni e mezzi in genere delle attività commerciali continueranno a girare e se a questi aggiungi anche la frazione di traffico privato non toccato dal blocco ecco giustificata la mia affermazione.
Tieni presente che il contributo del traffico alle polveri sottili viene dato anche dalle polveri che risolleva dopo che queste si erano depositate (e quindi anche le auto elettriche contribuiscono) cosa che verrebbe ridotta con opportuni lavaggi delle strade.
La cosa che più mi infastidisce, nel puntare il dito sempre e solo sulle auto, è che non si agisce sugli altri fronti.Pochi giorni fa sono andato da Leroy Merlin a Casalecchio e nell'ingresso erano esposte tante stufe a pellet. Contando che a Bologna e dintorni il riscaldamento era passato in maggioranza al metano nei decenni scorsi mi domando quante stufe a pellet siano state vendute in questi ultimi anni è quale aumento di pm10 comporti tale vendita.
La politica dovrebbe prendere provvedimenti efficaci e per farlo deve avere chiaro l'origine del problema è cercare di agire su tutte le cause. Se si vietassero le vendite di stufe a pellet in territorio cittadino ad esempio si potrebbe limitare l'aggravarsi del problema senza impattare sulla mobilità.
È troppo facile far finta di far qualcosa prendendo provvedimenti pressoché inutili e punitivi soprattutto verso le fasce più deboli che non hanno i mezzi per cambiare auto ogni tre anni.


Hai detto molte verità irrealizzabili....provvedimenti inutili,soluzioni politiche efficaci, furgoni inquinanti che circolano liberamente. Ma la colpa è del diesel di tre anni...
 
Diciamoci la verità: i blocchi del traffico sono provvedimenti di emergenza che servono a ben poco, come del resto tutte le misure non strutturali.

Hanno una qualche logica nella misura in cui tendono ad incentivare la sostituzione delle auto più vecchie con auto recenti e meno inquinanti. Esempio: vieto a Roma la circolazione di auto sino alle euro 2 per buona parte dell’anno, così induco chi ha un’auto vecchiotta (quasi ventennale in pratica) a cambiarla con una più recente. Rinnovare il parco auto significa inquinare di meno, avere sulla strada mezzi più nuovi e quindi più sicuri, in condizioni certamente migliori di quelli più datati, infine... contribuire al pil stimolando le vendite. Per come la vedo io, i blocchi servono principalmente a questo. Ma la logica di questo sistema si perde se io blocco auto troppo recenti: le euro 5 si vendevano fino a due anni fa, l’intervallo è troppo ridotto. Quindi, comprendo pienamente chi si lamenta, e magari non può usare il proprio mezzo per andare a lavoro pur pagandone il bollo e, chissà, pure il finanziamento...
 
L'unica soluzione che vedo per rendere le città vivibili sono mezzi pubblici a trazione elettrica come tram, filobus, e metropolitane di superficie ( tipo le RAR francesi) e chiusura totale con parcheggi-hub alle fermate in periferia.
Una settimana a parigi non ho mai sentito il bisogno di avere un'auto, i mezzi pubblici ti portano praticamente dappertutto.
 
Stanno incentivando la vendita dei benzina, gas, ibridi.

Comunque girando in questi giorni per il nord Italia. in pianura padana, ho visto circolare tutto. Quindi i blocchi sono sulla carta.

Poi come diceva qualcuno ho visto comprare tanti sacchi di pellet nei centri commerciali...

Forse meglio investire qualche centinaia di euro in maschere antipolveri...
 
Hanno una qualche logica nella misura in cui tendono ad incentivare la sostituzione delle auto più vecchie con auto recenti e meno inquinanti.
No, no, e poi no. Chi può permettersi di tenere l'auto "fresca" lo fa, le auto vecchie, a parte gli appassionati di classiche (che comunque difficilmente ne fanno un uso frequente) sono in mano a chi non può permettersi di cambiarle, e con qualche migliaio di euro di "incentivo" ci fai la birra, se non hai il resto dei conquibus. L'unica logica che hanno questi provvedimenti scellerati, oltre che assolutamente inutili, è quella di spingere la gente a indebitarsi se non vuole restare a piedi. E indebitarsi=finanziamento=banche e affini. Sempre lì si va a finire........
 
L'unica soluzione che vedo per rendere le città vivibili sono mezzi pubblici a trazione elettrica come tram, filobus, e metropolitane di superficie ( tipo le RAR francesi) e chiusura totale con parcheggi-hub alle fermate in periferia.
Una settimana a parigi non ho mai sentito il bisogno di avere un'auto, i mezzi pubblici ti portano praticamente dappertutto.

Tutto vero, ma che porterebbe inevitabilmente al crollo dell'industria automobilistica, perché acquistare un'auto se non ne puoi usufruire?
Senza parlare delle perdite miliardarie per casse dello stato tra IVA e balzelli vari.
 
Tutto vero, ma che porterebbe inevitabilmente al crollo dell'industria automobilistica, perché acquistare un'auto se non ne puoi usufruire?
Senza parlare delle perdite miliardarie per casse dello stato tra IVA e balzelli vari.

epperchè? Qual'è la differenza tra arrivare in periferia e lasciare li l'auto e fare 4-5 km in più per arrivare in centro? L'auto comunque ti serve per andare in città: l'unica differenza è che la lasci in periferia e vai in centro in metro, filobus o quant'altro.
 
epperchè? Qual'è la differenza tra arrivare in periferia e lasciare li l'auto e fare 4-5 km in più per arrivare in centro? L'auto comunque ti serve per andare in città: l'unica differenza è che la lasci in periferia e vai in centro in metro, filobus o quant'altro.

PS
Chiaramente il servizio pubblico deve funzionare, sopra ho portato l'esempio di Parigi che è una grande città. Parlando con un ristoratore ho scoperto che molti parigini l'auto non ce l'hanno ma i servizi funzionano.
 
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