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Bevande "corrette"

...in altre parole, e per riassumere la morale del topic, direi che dovremmo tutti prendere come lezione di vita le parole di un grandissimo filosofo contemporaneo....

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FATTE LI **** TUA!!!
 
Certo che ci sono dei dubbi, dipende solo dai soggetti coinvolti. Rubare le classiche caramelle a un bambino (metafora credo autoesplicativa), PER ME, è molto più grave che uccidere uno che massacra di botte due coniugi novantenni per rubargli venti euro (fatti di cronaca veri e documentabili).

Dubito però che la pena per chi ruba caramelle possa essere maggiore di quella inflitta a chi uccide qualcuno,qualsiasi siano le condizioni in cui il fatto avviene.

Ma nemmeno sminuisce il fatto che uno, magari psicologicamente fragile, o che ha problemi in casa, o vattelapesca che altro e si trova pure oggetto di scherno sul lavoro può a sua volta avere la vita letteralmente rovinata.

Bisogna verificare cosa era successo,io resto scettico.

Per me non bisogna sottovalutare il metodo scelto per "vendicarsi" dei colleghi.
E' un metodo subdolo oltre che pericoloso.
Anche con tutte le provocazioni possibili se una persona arriva a somministrare di nascosto dei farmaci a qualcuno il passo per arrivare a somministrare qualcosa di letale è piuttosto breve.
Il concetto è sempre quello,voi mi rendete la vita impossibile e io mi vendico in maniera silenziosa,premeditata e invisibile.
Se l'avesse fatta franca ma le presunte vessazioni si fossero ripresentate cosa avrebbe potuto fare?
Aumentare le dosi di farmaci somministrati di nascosto?
Oppure passare a qualcosa di più efficace,tipo il veleno per topi?

Mi sembra che in tempi non troppo remoti un ragazzo abbia ammazzato diversi componenti della sua famiglia con del veleno e abbia cercato di farlo passare per un incidente legato all'ingestione di funghi.
La fortuna vuole che di solito gli avvelenatori siano piuttosto ingenui e si riesca quasi sempre a risalire a chi gli ha procurato il veleno.
 
non gli ha versato cianuro o ammoniaca pura. Antidepressivi che usano miliardi di persone nel mondo.

Un farmaco che usano milioni di persone al mondo,che io sappia tutti uomini,è il viagra.
E si potrebbe dire per esempio che una signora che mette il viagra nella minestra del marito per aiutarlo senza minare la sua autostima non sta facendo nulla di grave,non è mica cianuro.

Però in realtà...


Basta davvero poco per mandare qualcuno al creatore,con certe cose non si scherza e l'autore di questo gesto,qualsiasi tipo di provocazione abbia ricevuto,imho ha superato un confine troppo serio.
 
l'autore di questo gesto,qualsiasi tipo di provocazione abbia ricevuto,imho ha superato un confine troppo serio.

Nessuno sta dicendo che "ha fatto bene", non fosse altro perchè non sappiamo niente di quello che è successo. Sto solo dicendo che non bisogna sminuire o sottovalutare o minimizzare l'effetto che può avere sulla vita di una persona essere sempre sotto il tiro di un branco di idioti che invece di farsi un bel pentolino di ca22i loro se la prendono con lui/lei. Io sarò eccessivo, ma se fossi legislatore io con i bulli sarei veramente "persuasivo".... Il che - ripeto per l'ennesima volta - nulla toglie alla gravità della reazione.
 
Nessuno sta dicendo che "ha fatto bene", non fosse altro perchè non sappiamo niente di quello che è successo. Sto solo dicendo che non bisogna sminuire o sottovalutare o minimizzare l'effetto che può avere sulla vita di una persona essere sempre sotto il tiro di un branco di idioti che invece di farsi un bel pentolino di ca22i loro se la prendono con lui/lei. Io sarò eccessivo, ma se fossi legislatore io con i bulli sarei veramente "persuasivo".... Il che - ripeto per l'ennesima volta - nulla toglie alla gravità della reazione.
Avendo avuto migliaia di studenti ed avendo dovuto affrontare alcuni casi di bullismo, non posso che darti ragione. Ho visto gli effetti di anni ed anni di derisione. Lasciano il segno.
Non concordo sul discorso della reazione. Se tu ( un tu generico ) mi porti alla disperazione, dovrai aspettarti una reazione disperata, non razionale. Poi se si dovesse scoprire che non ha mai subito torti, insulti et cetera, venga punito e venga punito severamente.
 
Non concordo sul discorso della reazione. Se tu ( un tu generico ) mi porti alla disperazione, dovrai aspettarti una reazione disperata, non razionale.
Capisco bene cosa intendi, e "di cuore", come avrai capito, sarei d'accordo con te, ma non funziona così. Anche se, ripeto, ci sono poche categorie di persone che disprezzo più dei "bulli".
 
Sì ma siamo sempre lì: se lo hanno portato alla disperazione, per me, se la sono cercata e strameritata.

Questo non significa che il gesto non debba essere punito.
Poi io continuo a essere scettico,nell'articolo non viene fatto un solo esempio delle modalità con cui i colleghi avrebbero bullizzato il tizio.
A me sembra una scusa,probabilmente aveva un pessimo rapporto coi colleghi e voleva fargliela pagare ma una volta messo alle strette per giustificarsi ha cercato di giustificarsi dando ai colleghi la colpa.
Sensazioni mie eh.

Però sono curioso,secondo te oltre che punto uno se l'è andata a cercare e strameritata?
Cioè per giustificare una reazione simile cosa avrebbero dovuto fare i colleghi?

Poi io penso che tra adulti,in un'azienda e non a scuola,sia più difficile che si verifichino veri e propri atti di bullismo.
Non che non esistano le teste calde sopra i 30 o che con l'età rinsaviscano,dico solo che bullizzare un ragazzino di 15 anni è un po' più facile rispetto a un adulto.
Non mi sembra plausibile che in un ufficio si possano mettere in atto comportamenti persecutori reiterati senza che qualcuno se ne accorga o che la vittima decida di prendere e andarsene o di denunciare l'accaduto.
Magari mi sbaglio ma la scusa non mi convince per niente.
 
Non mi sembra plausibile che in un ufficio si possano mettere in atto comportamenti persecutori reiterati senza che qualcuno se ne accorga
Forse hai un'immagine edulcorata degli ambienti lavorativi. Succede purtroppo e spesso sono proprio i "capi" a creare le premesse e ad incentivare simili atteggiamenti, per non parlare poi di capi uomini che dirigono subalterne donne.
 
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