provocantibus ha scritto:Personalità, originalità e individualità non sono sinonimi di bellezza, ci mancherebbe.
La Biennale di Venezia è la prova concreta e ormai perpetua di quanto l'originalità deturpi i canoni di bellezza e si allontani dall'arte. Ci stanno propinando spazzatura da decenni e ci vogliono convincere che si tratta di arte giusto per alimentare le fortune di Christie's e di Sotheby's.
D'altronde i ricchi di tutto il mondo in preda alla noia più mortale come dovrebbero impiegare il loro tempo dopo aver acquistato 8 ville e 3 panfili da 50 metri? Perbacco, giusto inventarsi il gusto per l'arte e per i feticci, facciamoci belli comprando la mèrda d'artista in scatola e la cintura consunta di Elvis.
Scusate la divagazione ma ci andrei piano ad esaltare la matita di Bangle in nome dell'originalità.
Anche un gobbo può essere più originale di molti bellocci
ma credo che nessuno si scambierebbe con lui.
Non vorrei essere frainteso nè tantomeno apparire come un detrattore a tutto campo di Bangle, non è così, anzi penso che abbia comunque dato un contributo prezioso alla BMW azzeccando anche qualche linea ma da qui a considerare appiattiti e banali altri designer che cercano di assecondare e interpretare le esigenze a livello planetario mi sembra che ce ne corra. Certo i cinesi e gli indiani non hanno i nostri gusti "sopraffini" ma non credo proprio che in BMW Mercedes e Audi si guardi solo a questi mercati.
Chiediamoci, invece, cosa deve offrire una berlina che costa svariate decine di migliaia di euro. Non credo che nel 2010, con le normative vigenti e con tutto quello che si sta facendo per "demolire e criminalizzare" l'auto, l'immagine vincente sia la sportività (ricordiamoci che sto parlando di BERLINE)
O c'è ancora qualcuno che pensa che una serie 5/6/7 possa essere considerata sportiva?
Guarda caso l'unica macchina veramente azzeccata di Bangle non è stata una berlina ma la serie 3 coupè. Lineare, pulita ed essenziale senza le ricercatezze bizantine della Z4 precedente.
Le berline del segmento medio/alto sono macchine di "rappresentanza" (stanno diventando di nicchia, ormai) e devono avere principalmente linee sobrie ed interni lussuosi oltre al confort impeccabile. Questo richiede principalmente chi spende oltre 40/50 keuro per una berlina.
Dopo, se oltre a questo, abbiamo tecnologia motoristica e telai sofisticati per il piacere della guida, ben venga ma è da considerare un plus che il marketing sfrutterà a dovere per convicere gli indecisi fra Audi Mercedes Jaguar e BMW.
Ben venga, quindi, il nuovo corso BMW che sicuramente
sarà meno "personale" ma non per questo necessariamente più banale.
Bé, la tua analisi in fondo non può non trovarmi d'accordo (a prescindere dal piacere di leggere post cosi ben argomentati). Rimane vero però che l'appiattimento generalizzato al quale abbiamo fatto riferimento nei messaggi precedenti (un pò in tutte le marche, non solo BMW) in realtà è un dato di fatto e questo - a mio avviso - produce un evidente scadimento dal punto di vista estetico. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una progressiva e parzialmente inarrestabile svolta da questo punto di vista. Svolta trasversale un pò a tutte le case, soprattutto quelle di importanti dimensioni. E questa svolta va oltre il concetto di sportività o meno di BMW oppure dello stile che deve avere una berlina media. Al di là dei giudizi di ognuno, è significativo leggere le dichiarazioni d'intenti delle case e, a semplice titolo d'esempio, cito l'ultimo 4R: l'Alfa non deve più avere caratteristiche di auto sportiva tout court, ma deve piacere a tutti, dai giovani alle famiglie, facendo concorrenza alla super-generalizzata Golf; la Polo deve piacere a tutti, anche al di fuori della Germania; la Golf stessa non deve avere molti fronzoli, ma deve perseguire la sua politica di auto super venduta. Per citare altri esempi, particolarmente significativi, auto con un design comunque innovativo e ardito (per il loro settore) quali la Ka e la Micra, negli ultimi restyling si sono "appiattite" (appunto) su stilemi estetici molto più convenzionali e facili, proprio per cercare di piacere ad un pubblico molto più ampio; un pubblico "mondiale" dai gusti più disparati, meglio dunque provare a non scontentare nessuno: meglio non rischiare. In realtà, a me pare che i designers abbiano sempre di più le mani legate (dalle case madri) perché devono rispettare queste benedette ("maledette") regole del mercato globalizzato. In questo meccanismo, trovo che De Silva si sia perfettamente integrato (anche per le caratteristiche del suo stile sostanzialmente soft): VW produce macchine sempre più generaliste (l'ultima algida Polo) e che si assomigliano sempre di più un pò tutte (il frontale comune); Audi da tempo produce quelle che molti hanno chiamato matrioske, ma - aggiungo - di elevatissimo livello estetico. Ecco, Bangle invece non era un designer integrato nel sistema: lui inventava, distorceva, piegava, tagliava, stupiva, osava, sperimentava. Per chi lavora cosi, in qualsiasi campo, ho sempre avuto rispetto e ammirazione, a prescindere dai risultati (è sostanzialmente vero che alcune sue creazioni non sono riuscitissime, non è questo il punto). Il suo è l'atteggiamento picassiano (concedimi il neologismo e l'ardito paragone) di chi va sempre avanti. BMW, in questa particolare e cruciale fase storica, aveva bisogno di un "disegnatore integrato", ed ecco il motivo del cambio con il "morbido" Von Hayek. Le auto di quest'ultimo, saranno "macchine di partito", sempre meno personali, sempre un pò più banali. Certo, si tratta comunque di auto da 50/60 mila euro .... comunque belle macchine, ci mancherebbe. Certo, qualche bel colpo e qualche invenzione potrebbe scaturire anche dalla sua mano. Ma attenzione: sempre senza rischiare troppo ....