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Auto Storica

Di fatto, solo il risparmio sull'assicurazione, se si trova la compagnia che lo fa. Il bollo è già basso di suo, comunque dimezzarlo schifo non fa...

Però il dimezzamento del bollo dipende dalla regione, se non sbaglio nella regione Lazio è solo un misero dieci per cento in meno per le auto ultra ventennali
 
Rendere di interesse storico una smart ventennale, secondo me non vale lo sbattimento.
Prendo atto dell'informazione di a_gricolo che ci sono compagnie assicurative con tariffe vantaggiose e e pochi o nessun vincoli nell'utilizzo quotidiano.
Però quanto si potrebbe risparmiare ? ad occhio un 100 max 150 € l'anno.

Con il bollo invece più probabile rimetterci qualche decina di euro, difficile pagare al registro meno di 100-120 €/anno.

Concordo, ma infatti secondo me ha senso per le ultra trentennali con una bella cilindrata e cavalli sotto, come gli esempi che ho fatto, li ha il risparmio maggiore e la gioia di andare in giro con un'auto di un certo livello ( per l'epoca )

Con utilitarie molto meno, poi chiaro ci sono utilitarie storiche come la 500 o la mini d'epoca dove è tutto un altro discorso, li non punti certo solo al risparmio
 
Però il dimezzamento del bollo dipende dalla regione, se non sbaglio nella regione Lazio è solo un misero dieci per cento in meno per le auto ultra ventennali
No, è una norma nazionale. In un paio di regioni c'è l'esenzione totale, il Veneto dovrebbe portarlo al 25% dal 2023.

EDIT: ho guardato, in effetti alcune regioni hanno fatto orecchie da mercante nel recepire la legge di stabilità del 2019.... il Lazio è tra queste. Mi spiace.....
 
No, è una norma nazionale. In un paio di regioni c'è l'esenzione totale, il Veneto dovrebbe portarlo al 25% dal 2023.

EDIT: ho guardato, in effetti alcune regioni hanno fatto orecchie da mercante nel recepire la legge di stabilità del 2019.... il Lazio è tra queste. Mi spiace.....

Hai ragione, stavo leggendo, è una normativa del 2019 ... certo ogni due anni hanno cambiato le cose xD, però parla appunto di veicoli con età compresa tra i 20 e i 29 anni con certificato di rilevanza storica e collezionista ( CRS ), c'è una lista in giro? ne ho trovata una ma è dell'ACI e non dell'ASI
 
Non è detto, con il CRS anche l'assicurazione è agevolata, però bisogna sbattersi un po' alla ricerca della compagnia che te la fa. Ad esempio, io pago 250 euro l'anno per tutte e due, ma è una deroga che mi ha fatto la mia agenzia in quanto cliente da decenni, perchè una delle due non ha ancora 25 anni. Il primo anno sul Chevy la più economica mi ha fatto 380 euro (sarebbero stati 900 senza CRS, essendo una polizza ex novo senza alcuna agevolazione tipo Bersani).

Cosa è il CRS? Quindi da quello che ho capito si risparmia anche sull'assicurazione con le ultra ventennali? In che misura ?
 
Reale Mutua, ma come ho scritto sopra mi hanno fatto un favore come cliente da una vita, normalmente chiedono i 30 anni di età dell'auto (le mie sono del 1995 e 2000). Altre vogliono i 25, altre ancora accettano le youngtimer ma magari chiedono l'iscrizione a un club attiva (e questo aggiunge qualche decina di euro). Questo ad esempio

https://bartoliniemauri.com/prodotto/oldtimer-mezzo-storico-assicurazione-memorabile/

è un broker specializzato, gli avevo chiesto un preventivo. Tipicamente queste polizze convengono moltissimo per le "storiche" over 30 e quando ne hai più di una, sulle youngtimer i vantaggi sono più risicati (comunque rispetto a una polizza normale ci sono).

Grazie, sempre buono tenersi aggiornati, anche se sono cose a cui non dovro pensare per almeno altri 4-5 anni
 
Cosa è il CRS? Quindi da quello che ho capito si risparmia anche sull'assicurazione con le ultra ventennali? In che misura ?
Certificato di Rilevanza Storica, viene rilasciato da un club federato ASI e costa circa 200 euro, tra pratica e iscrizione al club (di solito l'iscrizione poi non si rinnova più, ma alcune compagnie la richiedono). OCCHIO: per dare diritto al bollo al 50% il CRS deve essere trascritto sul libretto di circolazione, si può fare da soli alla Motorizzazione.
Il risparmio sull'assicurazione, una volta che trovi la compagnia che te lo fa per le ventennali (non sono molte, cerca in rete) è apprezzabile, dipende anche da quanto l'auto è vicina ai 20 anni piuttosto che ai 30. Io come detto spendo circa 250 euro per due auto, più ne hai più risparmi.
 
Ho una Peugeot 406 ST berlina del 2000 , 1761 cc , 16 valvole , trasformata a metano nel 2005 , con la quale ho percorso finora 520000 Km , e per la quale ho ottenuto da ASI il CRS tramite il Club Storico Peugeot .
Per la compilazione del questionario ho reperito le informazioni richieste sul libretto di circolazione , sul manuale di uso e manutenzione , sulle brochures che avevo dai tempi dell'acquisto , sul numero di Quattroruote con la prova su strada del modello , e sul manuale della Haynes ; mi hanno parecchio aiutato anche gli amici del Club Storico Peugeot , soprattutto per la documentazione fotografica .
Grazie al CRS ho potuto chiedere l'esenzione totale dal pagamento della tassa di possesso , come previsto dalla Regione Lombardia .
Ho dovuto compilare un modulo scaricato dal sito della Regione , allegare fotocopia del libretto , del CRS e dei miei documenti , e presentare il tutto alla locale agenzia ACI ; dopo un paio di settimane è arrivata la conferma .
Non è stato necessario effettuare alcuna annotazione sul libretto .
E’ euro 2 , ma , essendo bifuel , può entrare tranquillamente nella zona B a Milano .
 
In casa abbiamo una Audi TT MK1 cabriolet del 2000. Mio padre ha fatto la pratica per il CRS tramite un club di auto e moto d'epoca della nostra città, federato ASI. Ora non ricordo con esattezza tutti i passaggi precisi né tantomeno i costi ma, grossomodo, la trafila fu questa. Iscrizione annuale del proprietario del veicolo al club, tramite il club si entrò in possesso della modulistica da compilare, inerenti le caratteristiche tecniche della macchina. A essa andavano allegate tutta una serie di foto dell'autoveicolo, comprensive di numero telaio ecc. Ricordo molto bene che, prima d'inviare tutti gli incartamenti all'Asi a Torino, l'esaminatore della sezione del club della nostra città, per scrupolo, chiese di poter visionare dal vivo l'auto per rendersi conto di condizioni ed originalità. Dato il via libera, con annessi complimenti, la domanda fu inoltrata dal club all' ASI. A stretto giro, se non ricordo male in meno di un mese, ricevemmo esito positivo. Con una ricevuta la persona proprietaria dell'Audi è andata al PRA e li hanno aggiornato il libretto con la dicitura di "veicolo storico d'interesse collezionistico" iscritto al registro ASI. Questo ha dato diritto, almeno qui in Umbria, al pagamento ridotto in misura del 50% del bollo e, sempre tramite una convenzione tra il club e delle agenzie assicurative, a poter stipulare una polizza ridotta, dedicata a queste auto dai venti ai ventinove anni di vita, aventi CRS. Polizza che mi pare costa circa 200 euro annuì e senza alcun tipo di limitazioni alla guida giornaliera. Chiaramente su auto di certe cilindrate e con molti cavalli non si può negare che il risparmio sia cospicuo e l'iscrizione valga generalmente la pena di essere fatta, anche perché, in caso di futura rivendita del veicolo, un'auto munita di CRS ha senz'altro valore maggiore rispetto ad analoga che ne è sprovvista.

Ancor più conveniente, a mio parere, il discorso sulle auto dai trenta anni di vita a salire. Dal compimento del trentesimo anno di vita, qualsiasi sia la vettura ed indipendentemente dalla cilindrata e dai cavalli (potrebbe essere anche un 6000 da 400 cavalli, tanto per fare un esempio), scatta l'esenzione del pagamento del bollo. Si deve corrispondere, solo se l'auto circola in strada, una tassa di circolazione che, nella mia regione, ammonta a 25 euro e spiccioli. Nella mia auto, ultra trentennale ed iscritta ASI dal precedente proprietario, lo stesso mi ha indirizzato verso una compagnia assicurativa dove pago 170 euro annuì, comprensivi di soccorso stradale. Unica limitazioni il poter guidare solo io ed un' altra persona l'auto. Nessun vincolo alla circolazione quotidiana.
 
In casa abbiamo una Audi TT MK1 cabriolet del 2000. Mio padre ha fatto la pratica per il CRS tramite un club di auto e moto d'epoca della nostra città, federato ASI. Ora non ricordo con esattezza tutti i passaggi precisi né tantomeno i costi ma, grossomodo, la trafila fu questa. Iscrizione annuale del proprietario del veicolo al club, tramite il club si entrò in possesso della modulistica da compilare, inerenti le caratteristiche tecniche della macchina. A essa andavano allegate tutta una serie di foto dell'autoveicolo, comprensive di numero telaio ecc. Ricordo molto bene che, prima d'inviare tutti gli incartamenti all'Asi a Torino, l'esaminatore della sezione del club della nostra città, per scrupolo, chiese di poter visionare dal vivo l'auto per rendersi conto di condizioni ed originalità. Dato il via libera, con annessi complimenti, la domanda fu inoltrata dal club all' ASI. A stretto giro, se non ricordo male in meno di un mese, ricevemmo esito positivo. Con una ricevuta la persona proprietaria dell'Audi è andata al PRA e li hanno aggiornato il libretto con la dicitura di "veicolo storico d'interesse collezionistico" iscritto al registro ASI. Questo ha dato diritto, almeno qui in Umbria, al pagamento ridotto in misura del 50% del bollo e, sempre tramite una convenzione tra il club e delle agenzie assicurative, a poter stipulare una polizza ridotta, dedicata a queste auto dai venti ai ventinove anni di vita, aventi CRS. Polizza che mi pare costa circa 200 euro annuì e senza alcun tipo di limitazioni alla guida giornaliera. Chiaramente su auto di certe cilindrate e con molti cavalli non si può negare che il risparmio sia cospicuo e l'iscrizione valga generalmente la pena di essere fatta, anche perché, in caso di futura rivendita del veicolo, un'auto munita di CRS ha senz'altro valore maggiore rispetto ad analoga che ne è sprovvista.

Ancor più conveniente, a mio parere, il discorso sulle auto dai trenta anni di vita a salire. Dal compimento del trentesimo anno di vita, qualsiasi sia la vettura ed indipendentemente dalla cilindrata e dai cavalli (potrebbe essere anche un 6000 da 400 cavalli, tanto per fare un esempio), scatta l'esenzione del pagamento del bollo. Si deve corrispondere, solo se l'auto circola in strada, una tassa di circolazione che, nella mia regione, ammonta a 25 euro e spiccioli. Nella mia auto, ultra trentennale ed iscritta ASI dal precedente proprietario, lo stesso mi ha indirizzato verso una compagnia assicurativa dove pago 170 euro annuì, comprensivi di soccorso stradale. Unica limitazioni il poter guidare solo io ed un' altra persona l'auto. Nessun vincolo alla circolazione quotidiana.

Grazie mille per la tua spiegazione esaustiva, in effetti uno potrebbe prendersi un 3.0L da 350cv ( per dire ) trentennale e pagare pochissimo tra bollo e assicurazione.

Rimangono però i limiti di circolazione, nelle città, tipo Roma ( ma Milano è anche peggio credo ), non puoi entrare nella ZTL con vetture con classe emissioni euro 0,1,2 ( se ricordo bene ) in periodo infrasettimanale in fascia lavorativa oraria.

A livello regionale invece non credo ci siano problemi ma devo controllare bene

Quindi diciamo dipende anche dove abiti :)
 
Grazie mille per la tua spiegazione esaustiva, in effetti uno potrebbe prendersi un 3.0L da 350cv ( per dire ) trentennale e pagare pochissimo tra bollo e assicurazione.

Rimangono però i limiti di circolazione, nelle città, tipo Roma ( ma Milano è anche peggio credo ), non puoi entrare nella ZTL con vetture con classe emissioni euro 0,1,2 ( se ricordo bene ) in periodo infrasettimanale in fascia lavorativa oraria.

A livello regionale invece non credo ci siano problemi ma devo controllare bene

Quindi diciamo dipende anche dove abiti :)
Figurati, ci mancherebbe ;-) da appassionato di youngtimer e auto d'epoca in generale mi ha fatto piacere poter raccontare la mia esperienza, magari utile a chi è totalmente a digiuno di certe pratiche e vantaggi legati al mondo delle auto dai venti anni a salire.

Ti confermo, come ho scritto, che un privato può acquistare auto, dai trent'anni dalla prima data d'immatricolazione in su, aventi pure grosse cilindrate e valanghe di cavalli ma che sono automaticamente esenti dal pagamento della tassa di possesso. Si paga solo la tassa di circolazione, se l'automobile circola in strada, sennò se resta ferma non si deve nulla, che varia da regione a regione. Chiaramente se appare evidente che i costi di gestione fissi (assicurazione e tassa annuale di circolazione) sono inferiori a quelli di un'utilitaria, con massima onestà intellettuale mi sento di evidenziare che un' auto di trent'anni, destinata ad un utilizzo quotidiano o comunque intenso, a rigor di logica, in genere presenta una manutenzione maggiore. Richiede delle cure in più e una certa consapevolezza e capacità di adattamento a tecnologie oggi giorno, spesso, superate. Alcuni modelli si prestano, a mio umile parere, ad un tranquillo uso quotidiano se pensiamo che sono già trentennali le auto del 1992 e, tra un mese, lo diverranno quelle del 1993. Altri modelli, vuoi per consumi improponibili, oggettiva rarità e conseguente alto valore, grande difficoltà nel reperire i ricambi, secondo me si collocano nell'ottica di un utilizzo sporadico e più collezionistico nel vero senso della parola.

Temo che in grandi città come ad esempio Milano o Roma, e ci metto pure Torino, girare con questi tipi di vetture sia alquanto difficoltoso se non, in alcuni casi impossibile, per via delle limitazioni antinquinamento. Parlo di uso quotidiano normale. Nella città di provincia dove abito siamo fortunati ad avere quasi sempre buoni valori nell'atmosfera, di conseguenza i blocchi alla circolazione dei veicoli Euro 0/1 o pre-euro entrano in vigore di rado ed è possibile circolare pressoché dappertutto con auto dai venti anni a salire
 
Figurati, ci mancherebbe ;-) da appassionato di youngtimer e auto d'epoca in generale mi ha fatto piacere poter raccontare la mia esperienza, magari utile a chi è totalmente a digiuno di certe pratiche e vantaggi legati al mondo delle auto dai venti anni a salire.

Ti confermo, come ho scritto, che un privato può acquistare auto, dai trent'anni dalla prima data d'immatricolazione in su, aventi pure grosse cilindrate e valanghe di cavalli ma che sono automaticamente esenti dal pagamento della tassa di possesso. Si paga solo la tassa di circolazione, se l'automobile circola in strada, sennò se resta ferma non si deve nulla, che varia da regione a regione. Chiaramente se appare evidente che i costi di gestione fissi (assicurazione e tassa annuale di circolazione) sono inferiori a quelli di un'utilitaria, con massima onestà intellettuale mi sento di evidenziare che un' auto di trent'anni, destinata ad un utilizzo quotidiano o comunque intenso, a rigor di logica, in genere presenta una manutenzione maggiore. Richiede delle cure in più e una certa consapevolezza e capacità di adattamento a tecnologie oggi giorno, spesso, superate. Alcuni modelli si prestano, a mio umile parere, ad un tranquillo uso quotidiano se pensiamo che sono già trentennali le auto del 1992 e, tra un mese, lo diverranno quelle del 1993. Altri modelli, vuoi per consumi improponibili, oggettiva rarità e conseguente alto valore, grande difficoltà nel reperire i ricambi, secondo me si collocano nell'ottica di un utilizzo sporadico e più collezionistico nel vero senso della parola.

Temo che in grandi città come ad esempio Milano o Roma, e ci metto pure Torino, girare con questi tipi di vetture sia alquanto difficoltoso se non, in alcuni casi impossibile, per via delle limitazioni antinquinamento. Parlo di uso quotidiano normale. Nella città di provincia dove abito siamo fortunati ad avere quasi sempre buoni valori nell'atmosfera, di conseguenza i blocchi alla circolazione dei veicoli Euro 0/1 o pre-euro entrano in vigore di rado ed è possibile circolare pressoché dappertutto con auto dai venti anni a salire

Si chiaramente un'auto del genere non penserei di utilizzarla tutti i giorni per andare a lavoro magari come pendolare, ci sono troppe incognite con un uso intensivo, rotture o comunque maggiore manutenzione, consumi etc etc

Io pensavo a un'auto del genere da gita domenicale o utilizzo spot cosi di tanto in tanto, quindi basso chilometraggio annuale.

Quello che rimane fuori sono le eventuali limitazioni regionali, avevo letto tempo fà che alcune regioni come la lombardia le avevano, e avevano messo un forfettario chilometrico per le auto storiche da utilizzare durante l'anno per la libera circolazione

Tu sai nulla a riguardo? io comunque sono in regione lazio, mi dovrò documentare bene :D
 
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