Tralasciando i modi utilizzati che già di per se prefigurano una serie di reati , ma per quanto scrivi sembra che il benessere raggiunto sia completamente sano e non c'è alcun diritto di critica, secondo me già dal dopoguerra ci sono state tutta una serie di storture che si andarono a sviluppare assieme al benessere e di cui allora probabilmente non ci si rendeva conto delle conseguenze. Come dici giustamente tu allora era un altra società con un tasso di analfebetizzaziobe basso e una inesistente informazioni e cultura su alcuni temi , in primis proprio quelli ambientali che sono nati nei decenni successivi. Io che sono nato a metà degli anni 70 grazie alle conquiste che tu hai sottolineato, in primis la formazione scolastica , mi sento maggiormente in dovere rispetto alle generazioni precedenti di criticare gli aspetti negativi e cercare di risolvere i problemi, e non è detto che pur lavorando non mi privi di qualcosa per quello scopo.
Mai pensato neppure un attimo che non ci sia il diritto alla critica.
Ma quello che fanno questi fanatici ottusi che bloccano il traffico, o sporcano quadri famosi, non è diritto alla critica, è solo stupido vandalismo, che mi sa tanto ottenga più facilmente l'effetto opposto al voluto : io lo percepisco come controproducente, come in genere tutti i gesti inconsulti.
Diritto alla critica può essere manifestare (in modo civile, senza rompere vetrine ed automobili di chi non c'entra nulla né prendersela con le FDO) spiegando le proprie ragioni ; può essere partecipare a dibattiti, nelle Università od altre sedi come in radio e TV ; può essere acquistare una pagina su un quotidiano per spiegarsi.... può essere tante cose, non però vandalizzare il prossimo - o beni comuni quali che siano - peggio delle bestie.
Quanto alle storture, nessun dubbio che ci siano e come, all'estero spesso peggio che da noi e basti guardare la miseria delle favelas ( o bidonville come si diceva una volta, o slums, o baraccopoli o.... fate voi) di tanti Paesi del mondo per toccarne con mano una parte.
Tuttavia, si tratta della questione oggettivamente più complessa con cui abbia a che fare l'umanità, che coinvolge in pratica tutto : l'evoluzione storica con le guerre, la politica, il livello d'istruzione, gli ambienti naturali e lo sfruttamento delle risorse, l'aumento della popolazione (una volta le risorse naturali erano considerate inesauribili, sarà stato sbagliato ma eravamo anche tanti ma tanti di meno, in poco più di un secolo siamo passati da 1 miliardo a 8 miliardi di anime, è notizia di questo mese che la popolazione mondiale è stimata arrivarci) e chi più ne ha più ne metta.
Questioni della massima complessità possibile, ma su cui non serve a nulla - se non ad allontanare il sentire comune dai problemi, ottenendo l'opposto del voluto - attuare atti vandalici, ed è scarsamente utile anche proporre soluzioni semplicistiche e drastiche, tagliate con l'accetta : non funziona, non serve a nulla ed è controproducente.
Ci vuole invece studio ed applicazione, cultura sia scientifica che umanistica, disposizione al dialogo ed a capire le situazioni ed i problemi altrui, tempo e tanta pazienza : l'esatto opposto di quello che fanno i vandali / ottusi / "attivisti".