E fin qui, ci siamo tutti, a patto di concordare che l'assicurazione obbligatoria e' UNO dei metodi applicabili. Ce ne sono altri.quadrif ha scritto:Sono nuovo del forum ed il mio intervento era finalizzato solo a dare un'informazione, non a difendere o attaccare le assicurazioni.
Quoto tutti gli interventi di belpietro, espressi con precisa cognizione di causa.
Lo scopo della legge sull'assicurazione obbligatoria è uno: La tutela del terzo incolpevole che subisce un danno.
E a patto di stabilire che se lo stato rende obbligatorio per legge un prodotto, poi deve vigilare attentamente a che su tale obbligo non si speculi e che vi sia vera concorrenza a maggior ragione che in altri ambiti.
E, soprattutto, non deve avere palesi conflitti di interessi dove chi fa detta legge risulta anche proprietario di cospicui pacchetti di maggioranza di diverse assicurazioni (a dx come a sx).
L'assicurazione come istituzione nasce PROPRIO per tutelare l'assicurato, non "incidentalmente".Incidentalmente si tutela anche l'assicurato, laddove viene manlevato dalla compagnia che paga in sua vece.
C'e' chi puo' e chi non puo'. L'assicurazione come istituto si basa sulla preferenza di un piccolo costo certo a un grosso costo potenziale. Ma se per me il costo non e' poi cosi' grosso, potrei preferire accollarmi il rischio di pagare di tasca mia, per esempio. Ma questo e' tutto un altro discorso.Diversamente il danneggiante dovrebbe provevdere a rifondere i danni con le proprie sostanze. Finchè si tratta di un parafango, non ci sono grossi problemi, ma quando il danno viene cagionato a una o più persone, quanti sono coloro che possono provvedere in proprio?
Non mi interessa discutere dell'assicurazione obbligatoria. Ce l'abbiamo e ce la teniamo. Ma entro l'ambito di questo concetto, ci son molti modi piu' trasparenti e democratici di gestire la cosa, come dimostrato.
Opinione.A volte i risarcimenti portano cifre a sei zeri. La soluzione di far intervenire lo Stato in caso di incapienza del responsabile, non è realistica.
I fatti dimostrano il contrario.
E infatti, nell'ambito sanitario accade proprio questo. Non c'e' assicurazione sanitaria coatta. Se vuoi la fai, se no, no. E lo Stato, se stai male, manco ti chiede di ripagare le spese in seguito (e ci mancherebbe, coi soldi che piglia).Innanzitutto lo Stato accollerebbe (come è inevitabile) i costi alla collettività, quindi in modo non difforme dal principio di "mutua solidarietà" applicato dalle assicurazioni.
Pantalone pagherebbe l'anticipo. Perche' questa forma di gestione della RC prevede che il responsabile RIPAGHI lo stato del costo.Tradotto in parole più semplici: pagherebbe comunque Pantalone.
Non "carcere", ma lavoro coatto e gratuito. E, si', viene applicato.L'ipotesi del carcere per il responsabile civile insolvente finchè non paga il proprio debito, non è nemmeno da Stato di diritto, ma risale al diritto romano.
Sei libero di scegliere, e di assumerti la responsabilita' delle tue scelte, che puo' anche essere molto pesante, se scegli male e sei sfigato.
Ma, come dicevo, e' pour parler. Possiamo discuterne in thread apposito. E' un discorso interessante.
In buona sostanza, si è scelto un modello normativo adatto a tutelare il soggetto debole. Tutto poi è perfettibile e su questo se ne può discutere.
Appunto. E di questo si discute.
O, meglio, come dimostrano la maggioranza degli interventi, c'e' poco da discutere: non esiste motivo per cui l'assicurato non possa scegliere tra assicurare la "patente" e assicurare la "targa".
Pertanto, se taluno può permettersi due o più auto, può evidentemente pagare due o più polizze ed il suo mero interesse al risparmio non è considerato da chi legifera come meritevole di più ampia tutela.
La possibilità di scelta, peraltro, non è preclusa. Si può scegliere di avere una'uto sola...
Chiedo scusa se mi sono dilungato, non succederà più![]()
Tradotto: mani in alto. Io ho la pistola. O la borsa o la vita.
Puoi anche scegliere di non darmela, la borsa.
Ovvero, chi e' "ricco" (come se permettersi due auto o due moto fosse "ricchezza") deve essere spremuto.
Chissa' come mai NESSUN interesse al risparmio del cittadino e' considerato da chi legifera come meritevole di ALCUNA tutela, se puo' metterci mano e farla franca.
Ossia, esattamente quello che sostenevo all'inizio e che con questa chiusura dimostri alla perfezione. Grazie.