blackblizzard82 ha scritto:
qualche considerazione:
- non crederò mai ai consumi dichiarati dagli ibridisti. i soggetti sono gli integralisti per antonomasia: alla mattina un ibridista si alza e sa che dovrà correre PIU' PIANO della gazzella.
Non sono ancora un ibridista, ma ieri mi sono messo a fare l'economy run perché mi ero dimenticato la carta di credito a casa per far benzina, e ho sorpassato diverse auto, perché consumare poco vuol dire soprattutto far scorrere la macchina e non consumare benzina inutilmente, per esempio rallentando troppo nelle curve per poi riaccelerare...
blackblizzard82 ha scritto:
- considerando ciò appena detto, credo che consumi simili si possano raggiungere senza problemi anche dai turbodiesel moderni di cilindrata ridotta, con una gradevolezza di guida ben superiore
Se tu trovi più gradevoli motori più rumorosi, con più vibrazioni, con un range di giri utile ridotto, e col cambio manuale, spesso lento anche a causa della maggior massa volanica, che ti costringono a volte anche a fare la corsettina in tangenziale per sturare il tappo della fuliggine....come si dice, de gustibus
blackblizzard82 ha scritto:
- i parametri di valutazione e le modalità delle riviste specializzate sono standard e tanto mi basta: anch'io sono in grado di far consumare la mia macchina meno di quanto mi dice quattroruote, però intralcerei il traffico e soprattutto mi farei due maroni come mongolfiere
- le riviste sono attendibili solo quando fa comodo
- su sprit monitor tra le tanto idolatrate ibride ci sono un sacco di TD che fanno le stesse percorrenze, però immagino che in quel caso siano utenti che barano.
I parametri di valutazione sono standard, ma evidentemente di uno standard non adatto a sistemi tecnologici diversi come quelli delle auto ibride, che hanno logiche di funzionamento ben diverse da quelle di un'auto tradizionale.
Se non si capisce che uno standard deve essere concepito in funzione della sua effettiva rispondenza alle rilevazioni che si vogliono fare, andiamo poco lontano.
Nel '500 la velocità delle barche si calcolava con i nodi di una sagola lanciata in acqua con un travetto di legno alla sommità, tenendo il tempo con una clessidra, e questo era uno standard; oggi si usa il GPS...gli standards si evolvono.